LUNEDÌ 10 FEBBRAIO 2020 14.30.50
= Reddito: Cassazione, sequestro carta se dati falsi o omessi =
(AGI) - Roma, 10 feb. - E' legittimo procedere immediatamente al sequestro della carta di reddito di cittadinanza nel caso in cui il beneficiario abbia fornito "false indicazioni" oppure omesso, anche solo in parte, di dichiarare le informazioni previste dalla legge. Lo ha sancito la terza sezione penale della Cassazione, enunciando il principio di diritto secondo cui "il sequestro preventivo della carta reddito di cittadinanza, nel caso di false indicazioni od omissioni di informazioni dovute, anche parziali, da parte del richiedente, puo' essere disposto anche indipendentemente dall'accertamento dell'effettiva sussistenza delle condizioni per l'ammissione al beneficio". (AGI) Oll 101426 FEB 20 NNNNLUNEDÌ 10 FEBBRAIO 2020 14.43.05
Reddito: Cassazione, sequestro carta se dati falsi o omessi (2)=
(AGI) - Roma, 10 feb. - La Cassazione, con due sentenze depositate oggi, ha respinto i ricorsi presentati da una coppia che si era vista sequestrare la 'Carta Postamat Rdc' con l'accusa di aver dichiarato il falso per ottenerla: entrambi avevano attestato il proprio stato di disoccupazione, mentre lui in realta' lavorava in un laboratorio di rosticceria-pasticceria (come accertato dai carabinieri con appostamenti) percependo un compenso pari a 180 euro a settimana. Il Riesame di Palermo, nel confermare il sequestro della carta, aveva anche evidenziato che al momento dei controlli della polizia giudiziaria, l'uomo risultava lavorare senza un regolare contratto, e solo successivamente era stata documentata l'esistenza di un contratto di lavoro semestrale. Nei ricorsi presentati in Cassazione dai due indagati, si osservava invece che "la variazione di reddito ritenuta penalmente rilevante, legata alla nuova attivita' occupazionale" svolta dall'uomo, era stata "prodotta in un momento successivo al rilascio della documentazione Isee necessaria per la domanda del reddito di cittadinanza". Inoltre, secondo la difesa della coppia, era "dubbia" l'esistenza di un obbligo di comunicare la variazione di reddito non essendosi comunque raggiunto il superamento della soglia richiesta dalla legge per la concessione del beneficio. Di tutt'altro avviso i giudici di piazza Cavour, che hanno condiviso le conclusioni del Riesame: "i riscontrati indizi di reato giustificano il disposto sequestro della Carta Postamat in vista di una revoca del beneficio: e' proprio in relazione a casi come questo - rileva la Suprema Corte - che il legislatore ha concepito le sanzioni penali" contenute nella norma sul reddito di cittadinanza, "allo scopo di evitare che il soggetto beneficiario possa omettere di comunicare all'amministrazione l'esistenza di redditi percepiti al nero, lasciando all'amministrazione stessa l'onere di determinarne l'esatto ammontare e di computarlo ai fini del superamento delle soglie di accesso al beneficio". (AGI) Oll 101442 FEB 20 NNNN
= Reddito: Cassazione, sequestro carta se dati falsi o omessi =
(AGI) - Roma, 10 feb. - E' legittimo procedere immediatamente al sequestro della carta di reddito di cittadinanza nel caso in cui il beneficiario abbia fornito "false indicazioni" oppure omesso, anche solo in parte, di dichiarare le informazioni previste dalla legge. Lo ha sancito la terza sezione penale della Cassazione, enunciando il principio di diritto secondo cui "il sequestro preventivo della carta reddito di cittadinanza, nel caso di false indicazioni od omissioni di informazioni dovute, anche parziali, da parte del richiedente, puo' essere disposto anche indipendentemente dall'accertamento dell'effettiva sussistenza delle condizioni per l'ammissione al beneficio". (AGI) Oll 101426 FEB 20 NNNNLUNEDÌ 10 FEBBRAIO 2020 14.43.05
Reddito: Cassazione, sequestro carta se dati falsi o omessi (2)=
(AGI) - Roma, 10 feb. - La Cassazione, con due sentenze depositate oggi, ha respinto i ricorsi presentati da una coppia che si era vista sequestrare la 'Carta Postamat Rdc' con l'accusa di aver dichiarato il falso per ottenerla: entrambi avevano attestato il proprio stato di disoccupazione, mentre lui in realta' lavorava in un laboratorio di rosticceria-pasticceria (come accertato dai carabinieri con appostamenti) percependo un compenso pari a 180 euro a settimana. Il Riesame di Palermo, nel confermare il sequestro della carta, aveva anche evidenziato che al momento dei controlli della polizia giudiziaria, l'uomo risultava lavorare senza un regolare contratto, e solo successivamente era stata documentata l'esistenza di un contratto di lavoro semestrale. Nei ricorsi presentati in Cassazione dai due indagati, si osservava invece che "la variazione di reddito ritenuta penalmente rilevante, legata alla nuova attivita' occupazionale" svolta dall'uomo, era stata "prodotta in un momento successivo al rilascio della documentazione Isee necessaria per la domanda del reddito di cittadinanza". Inoltre, secondo la difesa della coppia, era "dubbia" l'esistenza di un obbligo di comunicare la variazione di reddito non essendosi comunque raggiunto il superamento della soglia richiesta dalla legge per la concessione del beneficio. Di tutt'altro avviso i giudici di piazza Cavour, che hanno condiviso le conclusioni del Riesame: "i riscontrati indizi di reato giustificano il disposto sequestro della Carta Postamat in vista di una revoca del beneficio: e' proprio in relazione a casi come questo - rileva la Suprema Corte - che il legislatore ha concepito le sanzioni penali" contenute nella norma sul reddito di cittadinanza, "allo scopo di evitare che il soggetto beneficiario possa omettere di comunicare all'amministrazione l'esistenza di redditi percepiti al nero, lasciando all'amministrazione stessa l'onere di determinarne l'esatto ammontare e di computarlo ai fini del superamento delle soglie di accesso al beneficio". (AGI) Oll 101442 FEB 20 NNNN