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martedì 7 maggio 2024
Questo sta accadendo adesso a Rafah, una carneficina di dimensioni immaginabili dove il terrorismo di stato israeliano ha deciso di entrare a suon di bombe per sterminare quante più persone possibili. Non appena Hamas aveva dichiarato di accettare la proposta di tregua, israele ha subito buttato all'aria qualsiasi possibilità di accordo. Qua c'è l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse di bisogno, che l'obiettivo di mettere un freno alla carneficina non c'è mai stato. L'unico obiettivo rimane sempre lo stesso: portare a termine il processo di genocidio!
= IL PUNTO = M.O.: l'Egitto non vuole i profughi di Rafah =
MARTEDÌ 07 MAGGIO 2024 16.08.13
== IL PUNTO = M.O.: l'Egitto non vuole i profughi di Rafah =
== IL PUNTO = M.O.: l'Egitto non vuole i profughi di Rafah = (AGI) -Istanbul, 7 mag. - L'Egitto si prepara a respingere il flusso di profughi palestinesi da Rafah. L'esercito israeliano, dopo aver intensificato i bombardamenti, ha dato il via all'operazione di terra e l'intelligence egiziana stima che tra i 50 mila e i 250 mila palestinesi possano ammassarsi al confine, nel tentativo di raggiungere il territorio del Sinai egiziano. Una eventualita' che il regime del presidente egiziano Abdel Fettah al Sisi e' deciso a scongiurare con ogni mezzo possibile: accordi con tribu' beduine, ma anche muri, sbarramenti, check point e carri armati. Negli scorsi giorni e' stata ufficializzata l'alleanza delle 5 tribu' piu' influenti della provincia egiziana di Rafah; milizie beduine da considerare "una fazione dell'esercito egiziano". A queste ultime le forze di sicurezza governative hanno chiesto la massima collaborazione "nel monitoraggio di qualsiasi infiltrazione da parte di palestinesi" verso i villaggi del centro e del nord del Sinai. In questi mesi di conflitto tra Israele e Hamas la popolazione della parte palestinese di Rafah e' passata da 300 mila abitanti a 1,5 milioni. Sfollati finiti in una trappola, la cui via d'uscita piu' semplice e' proprio il valico con l'Egitto. Proprio il governo egiziano ha ribadito piu' volte il rifiuto ad accogliere sul proprio territorio i profughi palestinesi. Al Sisi ha dichiarato piu' volte che liberare Gaza dai palestinesi spingendoli verso il Sinai e' "un piano del governo israeliano". Le milizie beduine, comandate dal leader tribale Ibrahim al Organi, operano dal 2015 sul territorio. Dapprima impegnate nel contrasto delle locali fazioni islamiste, questi gruppi paramilitari hanno poi spesso applicato con metodi violenti e arresti arbitrari per consolidare il controllo del governo nell'area. Che l'Egitto non voglia i profughi palestinesi e' confermato anche dall'aumento di check point e postazioni militari nell'area egiziana di Rafah. La parte egiziana della citta' si trova direttamente dall'altro lato del confine, distante 15km dalla citta' di Sheikh Zuweid e 50 dalla localita' portuale di al-Arish. (AGI)Tuy/RED (Segue) 071608 MAG 24 NNNN
MARTEDÌ 07 MAGGIO 2024 16.08.17
== IL PUNTO = M.O.: l'Egitto non vuole i profughi di Rafah (2)=
== IL PUNTO = M.O.: l'Egitto non vuole i profughi di Rafah (2)= (AGI) -Istanbul, 7 mag. - La popolazione di queste citta' e' composta da membri di tre gruppi tribali (Tarabin, Sawarka e Romaylat) e decine di migliaia di palestinesi giunti dopo il 1948. Gia' nel 2014 il governo egiziano ha creato una zona cuscinetto di 5 km lungo il confine con la Striscia di Gaza, all'interno del proprio territorio, considerata zona militare. Nel 2021 la zona cuscinetto e' stata estesa dal ministero della Difesa egiziano. Un territorio nel quale nuove torri di controllo, diversi carri armati M60, blindati e mezzi tecnologici sono stati ora dispiegati per monitorare ed evitare qualsiasi passaggio illegale di palestinesi. Un nuovo muro di cemento e sbarramenti di ferro sono stati edificati nelle ultime settimane lungo il confine con la Striscia, fino a costituire uno sbarramento lungo 13,5 km che va dalla costa nord di Rafah fino al valico di Kerem Shalom. Un altro muro era sorto, per mano dell'esercito, nei mesi scorsi, a serrare ogni possibilita' di passaggio tra la zitta' di Sheikh Zuweid e Al Arish. Unico pezzo di terra popolato dell'area e' il villaggio di Al Barth, dove e' nato lo stesso Al Organi e quindi blindato. Le forze egiziane e paramilitari beduini sono principalmente dispiegati in quella che il trattato del 1979 siglato tra Egitto e Israele designa come zona C, destinata ad essere controllata da forze internazionali di peacekeeping e osservatori da affiancare a ufficiali egiziani. Nonostante le precauzioni che l'Egitto ha preso per evitare un flusso di profughi le cose potrebbero non andare secondo i piani delle autorita' egiziane. Storicamente difficile da controllare e poroso per i profughi in fuga, il confine di Rafah potrebbe andare rapidamente fuori controllo con l'intensificarsi degli attacchi israeliani. Fino al trattato del 1979 Rafah era una citta' unica, non divisa tra Egitto e Israele come ora ed e' importante ricordare che sono tantissimi i palestinesi di Gaza che hanno parenti dall'altro lato del confine. Profughi fuggiti dopo il 1948 e nei decenni successivi, famiglie il cui legame e' rimasto forte. Rafah fu spezzata in due e divisa tra Israele ed Egitto proprio nel 1979. Altro fattore e' il codice d'onore dei beduini, regole comportamentali non scritte, ma fortemente intrecciate alla cultura locale, che da secoli impongono di ospitare e aiutare persone in difficolta'. (AGI)Tuy/RED 071608 MAG 24 NNNN
== IL PUNTO = M.O.: l'Egitto non vuole i profughi di Rafah (2)=
== IL PUNTO = M.O.: l'Egitto non vuole i profughi di Rafah (2)= (AGI) -Istanbul, 7 mag. - La popolazione di queste citta' e' composta da membri di tre gruppi tribali (Tarabin, Sawarka e Romaylat) e decine di migliaia di palestinesi giunti dopo il 1948. Gia' nel 2014 il governo egiziano ha creato una zona cuscinetto di 5 km lungo il confine con la Striscia di Gaza, all'interno del proprio territorio, considerata zona militare. Nel 2021 la zona cuscinetto e' stata estesa dal ministero della Difesa egiziano. Un territorio nel quale nuove torri di controllo, diversi carri armati M60, blindati e mezzi tecnologici sono stati ora dispiegati per monitorare ed evitare qualsiasi passaggio illegale di palestinesi. Un nuovo muro di cemento e sbarramenti di ferro sono stati edificati nelle ultime settimane lungo il confine con la Striscia, fino a costituire uno sbarramento lungo 13,5 km che va dalla costa nord di Rafah fino al valico di Kerem Shalom. Un altro muro era sorto, per mano dell'esercito, nei mesi scorsi, a serrare ogni possibilita' di passaggio tra la zitta' di Sheikh Zuweid e Al Arish. Unico pezzo di terra popolato dell'area e' il villaggio di Al Barth, dove e' nato lo stesso Al Organi e quindi blindato. Le forze egiziane e paramilitari beduini sono principalmente dispiegati in quella che il trattato del 1979 siglato tra Egitto e Israele designa come zona C, destinata ad essere controllata da forze internazionali di peacekeeping e osservatori da affiancare a ufficiali egiziani. Nonostante le precauzioni che l'Egitto ha preso per evitare un flusso di profughi le cose potrebbero non andare secondo i piani delle autorita' egiziane. Storicamente difficile da controllare e poroso per i profughi in fuga, il confine di Rafah potrebbe andare rapidamente fuori controllo con l'intensificarsi degli attacchi israeliani. Fino al trattato del 1979 Rafah era una citta' unica, non divisa tra Egitto e Israele come ora ed e' importante ricordare che sono tantissimi i palestinesi di Gaza che hanno parenti dall'altro lato del confine. Profughi fuggiti dopo il 1948 e nei decenni successivi, famiglie il cui legame e' rimasto forte. Rafah fu spezzata in due e divisa tra Israele ed Egitto proprio nel 1979. Altro fattore e' il codice d'onore dei beduini, regole comportamentali non scritte, ma fortemente intrecciate alla cultura locale, che da secoli impongono di ospitare e aiutare persone in difficolta'. (AGI)Tuy/RED 071608 MAG 24 NNNN
= M.O.: Onu, "Israele ha chiuso completamente il valico Rafah" =
La Corte Penale Internazionale ancora prende tempo?
M.O.: molo galleggiante dinanzi coste Gaza pronto domani (media) =
Guarda caso sopra la più grande riserva
di gas naturale del mediterraneo
Vladimir Putin sta parlando alla nazione. "Decideremo da soli il nostro destino, per noi stessi". Nel suo discorso sta sottolineando l'importanza del carattere multinazionale e multireligioso della Federazione Russa e l'importanza della sovranità per una vera indipendenza nazionale. Storia, tradizione, valori e futuro. "Insieme vinceremo!" Multipolare News
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"SEMBRA LA FOTOGRAFIA DEL MONDO DI OGGI IN MANO AL DEEP STATE AMERICANO. Loro sono la nostra ghigliottina… MOMO Quando uno stato dipende dai banchieri, sono loro, e non i governarnti che controllano la società, poiché la mano che dà è sopra quella che prende. Sia Luigi XVI sia Robespierre, all'altro estremo, ci hanno rimesso la testa per questioni di finanza. Sono i banchieri, nell'ombra, a comandare il meccanismo della ghigliottina." 📜 Napoleone (15/8/1769 — 5/5/1821) Multipolare News
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