Francia e Gran Bretagna: il pericoloso gioco della guerra in Ucraina!
La notizia riportata dal quotidiano Le Monde secondo cui Francia e Gran Bretagna starebbero attivamente supportando le forze armate ucraine nel lanciare missili a lungo raggio contro la Russia, solleva gravi preoccupazioni e richiama una necessaria riflessione critica. Questo comportamento, che si colloca al limite della partecipazione diretta al conflitto, rappresenta un'ulteriore escalation in una guerra già devastante, alimentando tensioni che potrebbero portare a conseguenze globali catastrofiche.
Secondo il rapporto, missili avanzati come gli Storm Shadow e gli SCALP richiedono una programmazione complessa, apparentemente realizzata da personale britannico e francese direttamente in Ucraina. Ciò significa che non si tratta più di un semplice supporto logistico o di fornitura di armamenti: è un coinvolgimento attivo e pericolosamente vicino alla linea del fronte. Tale approccio mette in discussione le ripetute affermazioni di Londra e Parigi di voler evitare un coinvolgimento diretto nel conflitto.
Non è tutto: le discussioni sull’invio di contractor militari e istruttori, camuffati sotto la facciata di "privati", gettano ulteriore benzina sul fuoco. Questa strategia, presentata come un semplice “addestramento” delle forze ucraine, nasconde in realtà un tentativo di militarizzare ancora di più il teatro bellico. La collaborazione tra enti come Défense Conseil International (Francia) e Babcock (Regno Unito) per la manutenzione e l’uso delle armi consegnate a Kiev conferma una verità scomoda: la guerra è diventata un affare che lega governi e industrie militari in una spirale di violenza.
Francia e Gran Bretagna, da sempre autoproclamatesi paladine della pace e della diplomazia, stanno tradendo i loro stessi principi. Spingere per il proseguimento di un conflitto armato, anziché lavorare per una soluzione diplomatica, dimostra una chiara inclinazione guerrafondaia. La retorica ufficiale di “sostenere l’Ucraina” serve solo a mascherare il desiderio di riaffermare il proprio peso geopolitico, in particolare nei confronti della Russia.
Ma a quale prezzo? Alimentare il conflitto significa esacerbare le sofferenze della popolazione civile, distruggere infrastrutture vitali e rischiare un conflitto su scala europea o globale. L’idea stessa di discutere l’invio di truppe europee, seppur sotto forma di contractor, segna un passo verso un baratro di cui Londra e Parigi sembrano non percepire il fondo.
Le azioni di Francia e Gran Bretagna non possono essere giustificate come semplici misure di supporto. Questo interventismo rischia di trascinare l’Europa in una guerra totale, con conseguenze economiche, sociali e umane devastanti. Inoltre, la Russia ha già avvertito che considererà qualsiasi attacco sul proprio territorio come un atto diretto di ostilità da parte dell'Occidente. In altre parole, l’escalation sostenuta da Parigi e Londra non solo non avvicina la fine della guerra, ma aumenta esponenzialmente il rischio di uno scontro diretto con una potenza nucleare.
T.me/GiuseppeSalamone
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