SALUTE: OBESITA' E ACNE TRA NUOVE FONTIERE USO
PROBIOTICI
(ANSA) - ROMA, 12 SET - Assumere probiotici non solo per
il
'benessere' dell'intestino ma anche per combattere lo
sviluppo
dell'obesita' o come complemento alla terapia dell'acne.
Sono
alcune delle novita' emerse durante il convegno
''Probiotics,
Prebiotics & New food'', giunto alla sesta edizione. Sul
settore
dei probiotici, ovvero ''i batteri di origine umana che
servono
per riequilibrare e riattivare la flora
batterica
dell'intestino'', spiega Lucio Capurso, primario emerito
di
Gastroenterologia del San Filippo Neri, ''l'attenzione della
comunita'
scientifica sta crescendo in modo immenso'' mentre
l'Italia si conferma
''leader''. Tra gli spunti di ricerca piu'
recenti ci sono gli effetti
benefici dei probiotici sugli
sportivi, ma anche sulle risposte del sistema
immunitario al
contatto con i pollini, quest'ultimo uno studio
presentato
dall'italiano Claudio Nicoletti, dell'Institute of Food
Research
di Norwich (Gran Bretagna).
Tante anche le ricerche improntate
sul legame tra
alimentazione e benessere della pelle. Se ne occupa
Mario
Picardo, responsabile di Fisiopatologia cutanea e del Centro
di
ricerca sulla 'Metabolomica' presso l'Istituto San Gallicano.
''Ci sono
evidenze - afferma Picardo - che i probiotici possono
ad esempio migliorare
la dermatite atopica, ma cominciano ad
essere utilizzati anche come approccio
terapeutico per l'acne o
la forfora''. Sviluppi anche in tema di obesita',
con evidenze
cliniche - illustrate da Alfredo Guarino del Dipartimento
di
Pediatria del Federico II di Napoli - per le quali la
somministrazione
di bifidobatteri durante l'infanzia
proteggerebbe dallo sviluppo di obesita'
da adulti.
L'interesse della comunita' scientifica verso i probiotici
va
di pari passo con la loro proliferazione sugli scaffali
del
supermercato o in farmacia. Orientarsi non e' facile, aggiunge
il
professor Capurso, anche perche' ''uno non vale l'altro''. In
questo caso,
dice, ''il consumatore non dovrebbe essere lasciato
da solo'': ''e' giusto
che si informi sulle aziende
produttrici'', ma dovrebbe anche essere
''indirizzato'' dal
proprio medico. Un'indicazione che pero' spesso manca,
ricorda
il professor Guarino, ''perche' i medici di base
spesso
considerano il probiotico un approccio irrilevante''.
Altro nodo
affrontato nella discussione quello del
riconoscimento degli effetti positivi
dei probiotici da parte di
enti regolatori come l'Efsa, che di recente ha
concluso le sue
valutazioni sulle indicazioni salutistiche contenute
sulle
etichette alimentari, bocciandone 4 su 5. ''Il problema
dell'Efsa -
spiega all'ANSA il professor Capurso - e' che i
documenti che sono stati
presentati erano tutti ottenuti da
lavori fatti prima delle regole
dell'Efsa''. In piu', conclude,
''l'Efsa chiede che l''health claim' debba
essere per una
popolazione sana, e non per una forma di malattia o di
disturbo
della salute. Bisogna quindi rifare tutte
le ricerche
probabilmente o l'Efsa dovra' cambiare
idea''.
KXW
12-SET-11 18:20 NNNN
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