Roma, 7 feb. 2012 -
Silvia Deaglio, 37
anni, risulta professore associato alla facoltà di Medicina dell’Università di
Torino. Il secondo impiego è quello di responsabile della ricerca presso la
HuGeF, una fondazione attiva nel campo della genetica.
Il ministro
del Lavoro che ha un figlia con doppio lavoro e per giunta nella stessa
università torinese di mamma e papà. Silvia Deaglio, 37 anni, risulta così
ricercatrice in oncologia e professore associato alla facoltà di Medicina
dell’Università di Torino. Il secondo impiego è quello di responsabile della
ricerca presso la HuGeF, una fondazione attiva nel campo della genetica,
genomica e proteomica umana.
La figlia del
ministro ha preso a insegnare medicina, a soli 30 anni, proprio nella stessa
università in cui insegnano economia il padre Mario e la madre
neoministro.
Ma anche
l’altro posto fisso che affligge Silvia è sotto tiro. Dietro l’incarico presso
la “Human Genetics Foundation” ci sarebbe ancora lo zampino di mamma. Solo
perché la fondazione è stata creata dalla Compagnia di San Paolo di cui la
Fornero era vicepresidente, dall’università di Torino in cui insegnano i
genitori e dal Politecnico di Torino il cui rettore era nel consiglio direttivo
della Fondazione, fino a che non è diventato ministro dell’Istruzione con il
nome di Francesco Profumo. Sarà che Torino è piccola. E che – come scrive
Dagospia – la figlia del ministro è “l’incarnazione del ceto accademico-bancario
della sinistra liberale sabauda” (e lei, per non smentire l’alto lignaggio, ha
sposato un alto dirigente di banca, Giovanni Ronca, già responsabile dell’area
Nord–ovest di Unicredit). Ma queste son chiacchiere da bar, gossip, tutto
fumo.
Per diradare nebbie e dubbi bisogna scorrere tutto il curriculum senza fermarsi all’intestazione. Si scopre allora che Silvia il suo successo lo merita tutto quanto perché è una calamita di fondi pubblici e privati, un prodigio della natura nel finanziare la ricerca. Soprattutto la propria. In un Paese che investe in questo campo meno dell’1% del Pil Silvia Deaglio è riuscita a |
ottenere dai
ministeri della Salute e della Ricerca quasi un milione di euro in due anni
(500mila nel 2008, 373.400 e 69mila nel 2009). Le briciole arrivano dalla
Regione Piemonte con finanziamenti a progetti per 12mila e 6mila euro.
Altrettanto frenetica l’attività di ricerca fondi per il secondo posto fisso,
dove l’intervento delle “alte sfere” è palese. La Compagnia di San Paolo, quella
“vicepresieduta” dalla mamma, nello stesso biennio ha finanziato a Silvia un
progetto di ricerca da 120mila euro divisi in due trance da 60mila. Nel 2010 la
fondazione “Human Gentics Foundation”, creatura della Compagnia stessa, ha
garantito il posto da responsabile di unità di ricerca affidandole un progetto
da 190mila euro. Silvia, alla fine dei conti, è una donna da un milione e mezzo
di euro. A fronte di tutto questo ha pubblicato su Blood, la bibbia mondiale
della ricerca sulle malattie del sangue. 6
febbraio 2012 (Thomas Mackinson, il fatto
quotidiano) -
e....
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