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mercoledì 8 agosto 2012

Napolitano: Troppi dl e fiducie ma c'è emergenza, ora riforma


Napolitano: Troppi dl e fiducie ma c'è emergenza, ora riforma
Ignorate mie sollecitazioni. Governo e Parlamento riflettano

Roma, 8 ago. (TMNews) - Giorgio Napolitano avverte che c'è un
eccesso di decretazione d'urgenza e voti di fiducia in
Parlamento. Un uso "frequente" che desta preoccupazione e a cui
va posto un freno. Ma che, spiega, è legato alla fase di
emergenza dovuta alla crisi economica, perciò il capo dello Stato
rinnova il suo richiamo alle Camere affinchè facciano quella
riforma dei regolamenti e quelle modifiche costituzionali che
accelerano l'iter dell'esame delle leggi.

In una nota diffusa per annunciare la promulgazione della legge
che converte il decreto sulla spending review, il Colle ricorda
che il frequente ricorso alla decretazione d'urgenza e alla
posizione di questioni di fiducia, "è una prassi di antica data,
su cui il Presidente Napolitano ha espresso le sue
preoccupazioni, tendendo a porvi freno, fin dall'inizio e in
tutto il corso del suo mandato. Peraltro, è innegabile che nel
corso dell'ultimo anno il Governo precedente e quello attuale
hanno dovuto affrontare emergenze e urgenze senza precedenti,
insorte in sede europea".

Nei giorni scorsi e di nuovo oggi era stato Antonio Di Pietro a
chiamare in causa il presidente della Repubblica denunciando una
violazione della Costituzione da parte del governo Monti che ha
posto ben 34 questioni di fiducia, quasi una per ogni
provvedimento varato. Una forzatura che ha violato "i quattro
messaggi inviati da Napolitano al Parlamento, quando al governo
c'era Berlusconi, nei quali ricordava alle Camere i limiti per
porre la fiducia e invitava a non abusare di uno strumento che
mortifica la democrazia parlamentare", ha spiegato il leader Idv
al quale il richiamo di oggi non basta: "Siamo di fronte alla
classica preoccupazione del giorno dopo, che unisce al danno la
beffa". Ma Di Pietro non era stato il solo perchè ieri anche da
un autorevole esponente del Pd come il vicepresidente del Senato,
Vannino Chiti, era stata sollevata la gravità della cosa: "Con
quello di oggi alla Camera siamo a 33 fiducie in otto mesi. Così
non si può continuare. Il ruolo del Parlamento diviene
inesistente", perciò Chiti si è appellato ai presidenti delle
Camere affinchè facessero "un passo nei confronti del Governo"
per tutelare "la funzione del Parlamento".

Dal Quirinale spiegano però che l'opportunità di questo
intervento non si limita alle recenti polemiche ma è motivata da
una discussione ben "più ampia e varia sulla decretazione e la
legislazione" che si svolge da tempo.

Il capo dello Stato rivendica infatti di aver posto invano queso
problema al Parlamento attraverso "la ripetuta sollecitazione" ad
approvare "modifiche costituzionali e riforme regolamentari che
garantissero un iter più certo e spedito dei disegni di legge
ordinari", sollecitazione che, viene puntualizzato, "non ha
trovato riscontri in conseguenti iniziative e deliberazioni nelle
due Camere, neppure nella presente legislatura, almeno fino a
questo momento". Quindi Napolitano richiama le forze politiche e
il governo al rispetto dei reciproci ruoli: "C'è materia per
riflessioni critiche e per impegni concreti da parte sia di chi
governa sia delle forze politiche, per assicurare tanto un pieno
rispetto, e un libero svolgimento, del ruolo del Parlamento,
quanto il tempestivo ed efficace assolvimento dei compiti propri
dell'Esecutivo".

Gal

081828 ago 12

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