ANTARTIDE: RIPERCORSA EPICA TRAVERSATA SHACKLETON 1916
(ANSA) - SYDNEY, 4 FEB - Sei esploratori di una spedizione
anglo-australiana a bordo in una piccola scialuppa hanno
completato l'epica traversata di 800 miglia nautiche compiuta
nel 1916 dall'irlandese Ernest Shackleton: gli uomini,
infreddoliti ed esausti, hanno raggiunto in 12 giorni l'isola
Georgia del Sud - dall'isoletta antartica detta Elephant Island
- sfidando il tempestoso Oceano Meridionale, con onde fino a
sette metri.
L'equipaggio, guidato dal 46/enne eco-scienziato australiano
Tim Jarvis, ha toccato terra alle 15.30 Gmt di ieri, nella
stessa localita' in cui sbarco' il grande esploratore quasi un
secolo fa.
Ma l'impresa continua. Dopo un paio di giorni di riposo,
Jarvis e gli alpinisti Barry Gray e Ed Wardle si arrampicheranno
attraverso il montagnoso interno per raggiungere la stazione
baleniera di Stromess, proprio come Shackleton e due suoi
uomini, sempre usando lo stesso equipaggiamento di allora.
Shackleton e altri 27 uomini si erano rifugiati sull'isola
Elefante dopo che la nave della loro spedizione transartica, la
Endurance, era rimasta incagliata nei ghiacci e abbandonata.
Shackleton riusci' a raggiungere la Georgia del sud e lancio'
l'allarme dalla stazione baleniera e i soccorritori riuscirono
infine a salvarli senza perdita di vite.
La scialuppa, cui e' stato dato il nome della nipote del
grande esploratore, Alexandra Shackleton, e' l'esatta replica
della James Caird di Shackleton e ha resistito bene alle
condizioni del mare. Pero' ''timonare e' stata una sfida che ha
richiesto una forza e una concentrazione enormi'', ha detto
Jarvis al suo arrivo. ''Sono enormemente orgoglioso di questo
equipaggio. Hanno operato incredibilmente bene in circostanze
cosi' dure''.
Oltre a navigare solo con bussola, sestante e le stelle, i
sei erano protetti come i loro predecessori di indumenti di
gabardine assai meno caldi e impermeabili degli equipaggiamenti
di oggi. ''Non c'era modo di restare asciutti.
L'impermeabilizzazione con la cera non funzionava. Sotto coperta
era costantemente bagnato. Dormivamo aggrovigliati come
spaghetti in un piatto. Quando qualcuno doveva alzarsi per il
turno di guardia si doveva districare da tutti gli altri'', ha
aggiunto Jarvis.(ANSA).
XMC
04-FEB-13 08:30 NNNN
(ANSA) - SYDNEY, 4 FEB - Sei esploratori di una spedizione
anglo-australiana a bordo in una piccola scialuppa hanno
completato l'epica traversata di 800 miglia nautiche compiuta
nel 1916 dall'irlandese Ernest Shackleton: gli uomini,
infreddoliti ed esausti, hanno raggiunto in 12 giorni l'isola
Georgia del Sud - dall'isoletta antartica detta Elephant Island
- sfidando il tempestoso Oceano Meridionale, con onde fino a
sette metri.
L'equipaggio, guidato dal 46/enne eco-scienziato australiano
Tim Jarvis, ha toccato terra alle 15.30 Gmt di ieri, nella
stessa localita' in cui sbarco' il grande esploratore quasi un
secolo fa.
Ma l'impresa continua. Dopo un paio di giorni di riposo,
Jarvis e gli alpinisti Barry Gray e Ed Wardle si arrampicheranno
attraverso il montagnoso interno per raggiungere la stazione
baleniera di Stromess, proprio come Shackleton e due suoi
uomini, sempre usando lo stesso equipaggiamento di allora.
Shackleton e altri 27 uomini si erano rifugiati sull'isola
Elefante dopo che la nave della loro spedizione transartica, la
Endurance, era rimasta incagliata nei ghiacci e abbandonata.
Shackleton riusci' a raggiungere la Georgia del sud e lancio'
l'allarme dalla stazione baleniera e i soccorritori riuscirono
infine a salvarli senza perdita di vite.
La scialuppa, cui e' stato dato il nome della nipote del
grande esploratore, Alexandra Shackleton, e' l'esatta replica
della James Caird di Shackleton e ha resistito bene alle
condizioni del mare. Pero' ''timonare e' stata una sfida che ha
richiesto una forza e una concentrazione enormi'', ha detto
Jarvis al suo arrivo. ''Sono enormemente orgoglioso di questo
equipaggio. Hanno operato incredibilmente bene in circostanze
cosi' dure''.
Oltre a navigare solo con bussola, sestante e le stelle, i
sei erano protetti come i loro predecessori di indumenti di
gabardine assai meno caldi e impermeabili degli equipaggiamenti
di oggi. ''Non c'era modo di restare asciutti.
L'impermeabilizzazione con la cera non funzionava. Sotto coperta
era costantemente bagnato. Dormivamo aggrovigliati come
spaghetti in un piatto. Quando qualcuno doveva alzarsi per il
turno di guardia si doveva districare da tutti gli altri'', ha
aggiunto Jarvis.(ANSA).
XMC
04-FEB-13 08:30 NNNN
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