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sabato 21 novembre 2015

SALUTE: ESPERTO, NIENTE PANICO DA FEBBRE ALTA DEL BIMBO, PRONTO DECALOGO



SALUTE: ESPERTO, NIENTE PANICO DA FEBBRE ALTA DEL BIMBO, PRONTO DECALOGO




de Martino (Meyer), rispettare poche e semplici regole possono
risolvere molti problemi

 Roma, 21 nov. (AdnKronos Salute) - L' influenza che colpisce un bambino
con febbre alta e dolori può far spaventare i genitori "complice anche
la scarsissima attenzione dei genitori italiani verso la vaccinazione,
pediatrica e non. Ci si aspetta quindi il conseguente grande panico da
febbre alta del bambino, che porta spesso mamma e papà ad
' impasticcare' il figlio di antipiretici per abbassarla, collegando
l' assenza della febbre alla guarigione. Non deve essere così". A
spiegarlo è Maurizio de Martino, ordinario di pediatria all' università
di Firenze e direttore del dipartimento di Pediatria internistica
ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, anticipando i contenuti del
Convegno di infettivologia e vaccinologia pediatrica che si svolgerà
all' Università di Firenze la prossimo settimana.

 "Con poche e semplici regole - suggerisce de Martino - è possibile
risolvere nella stragrande maggioranza dei casi il problema febbre:
come misurarla, valutarne la causa, decidere quindi come intervenire
velocemente sulle cause e con quali cure dopo aver naturalmente
avvisato il medico pediatra".

 '' La febbre - spiega de Martino - esiste negli animali da 40 milioni
di anni ed è presente in tutte le specie, incluse quelle più in basso
nella scala zoologica. Quando un fenomeno biologico è mantenuto a
lungo in tutte le specie vuol dire che è indispensabile per la
sopravvivenza. E la febbre lo è, perché a temperatura febbrile
funzionano meglio i meccanismi immunologici e funzionano peggio virus
e batteri. I medici sanno che è brutta la prognosi di bambini con
infezioni gravi ma che non sviluppano febbre. E sanno anche che
abbassare la febbre comporta regolarmente un allungamento delle
condizioni infettive''. (segue)

 (Com-Frm/AdnKronos Salute)
21-NOV-15 12: 12
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 (AdnKronos Salute) - Da queste considerazioni deriva che non si deve
combattere mai la febbre in quanto tale. Anche le convulsioni in corso
di febbre non derivano direttamente dalla febbre, ma da una
predisposizione geneticamente determinata del fisico a produrre, in
corso di infezione, una particolare interleuchina in eccesso. "Mentre
l' utilizzo dell' antibiotico, essendo sotto controllo medico pediatrico
- osserva de Martino - è, almeno in teoria, più gestibile e
controllabile. L' antipiretico invece è disponibile in farmacia come
farmaco da banco e quindi senza controllo. L' abuso di questa sostanza
si verifica spesso proprio nei casi di ' panico da febbre', con grande
superficialità da parte degli adulti, soprattutto se lo somministrano
ai figli piccoli, e con altrettanti rischi per la salute".

 "L' antipiretico di prima scelta - continua l' esperto - è il
paracetamolo (con dosaggio di 60 mg/kg/giorno, suddiviso in 4 dosi -
da somministrare ogni 6 ore), è l' unica possibilità di cura, ma deve
essere impiegato soltanto quando la febbre si associa a condizioni di
malessere e dolore (mal di testa, dolori muscolari, dolori
articolari). Se il bambino è febbrile, ma sta bene, somministrare
l' antipiretico è un errore molto grave". (segue)

 (Com-Frm/AdnKronos Salute)
21-NOV-15 12: 12

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 (AdnKronos Salute) - Ecco dunque le 10 regole per risolvere nella
stragrande maggioranza dei casi il problema febbre: 1) Per la
misurazione impiegare solo il termometro elettronico digitale e solo
sotto l' ascella: è lo strumento migliore di misurazione della
temperatura corporea. La via rettale è causa di sconforto e anche di
incidenti; 2) Far visitare in giornata il lattante febbrile, perché è
frequente la possibilità di infezione batterica grave;

 3) Se la febbre non si abbassa non intestardirsi con l' antibiotico:
non sempre la febbre è causata da infezione; 4) Rispettare le dosi
prescritte dal medico o indicata nel foglio illustrativo; 5)
Rispettare i tempi di assunzione indicati dal medico, senza
prolungarli o accorciarli; 6) 90 minuti. Questo è il tempo massimo
entro il quale deve essere atteso l' effetto dell' antipiretico.

 7) La via di somministrazione è sempre quella orale, salvo casi rari;
8) No ai ' rimedi della nonna': spugnature, ghiaccio, o pezzette sono
non solo inutili (la febbre è un innalzamento centrale e non
periferico della temperatura corporea), ma anche controproducenti:
causano brivido e quindi innalzamento della temperatura e malessere
nel bambino (ché ha già i guai suoi per la malattia in corso); 9) La
crescita dei dentini non provoca febbre: non esiste cioè la febbre da
eruzione dentaria. Infine: 10) Attenzione alla malaria se il bambino
febbrile è di ritorno da un Paese ad endemia malarica.

 (Com-Frm/AdnKronos Salute)
21-NOV-15 12: 12 

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