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venerdì 4 dicembre 2015

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-04898 presentata da LORENZO BATTISTA martedì 1 dicembre 2015, seduta n.545 BATTISTA - Al Ministro dell'interno - Premesso che: i recenti e drammatici attentati terroristici che sono avvenuti in Europa hanno indotto l'Italia a dotarsi necessariamente di straordinarie misure per la sicurezza sul territorio nazionale, in un'ottica di prevenzione e contrasto dei fenomeni terroristici; le minacce terroristiche provenienti da gruppi estremisti (Daesh) sono ormai all'ordine del giorno e l'Italia è certamente tra le nazioni più esposte al pericolo; il Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, nelle ultime settimane, ha riunito con frequenza i titolari dei ministeri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della difesa e dell'interno, per studiare la condizione della sicurezza interna e esterna al nostro Paese; contestualmente, il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha deciso di ampliare il contingente di militari impiegato per vigilare gli obiettivi sensibili nelle città;



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-04898
presentata da
LORENZO BATTISTA
martedì 1 dicembre 2015, seduta n.545

BATTISTA - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

i recenti e drammatici attentati terroristici che sono avvenuti in Europa hanno indotto l'Italia a dotarsi necessariamente di straordinarie misure per la sicurezza sul territorio nazionale, in un'ottica di prevenzione e contrasto dei fenomeni terroristici;

le minacce terroristiche provenienti da gruppi estremisti (Daesh) sono ormai all'ordine del giorno e l'Italia è certamente tra le nazioni più esposte al pericolo;

il Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, nelle ultime settimane, ha riunito con frequenza i titolari dei ministeri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della difesa e dell'interno, per studiare la condizione della sicurezza interna e esterna al nostro Paese; contestualmente, il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha deciso di ampliare il contingente di militari impiegato per vigilare gli obiettivi sensibili nelle città;

il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, con apposita circolare, inviata ai questori di Milano e Roma, ha chiesto espressamente di rafforzare la vigilanza e il controllo nelle 2 città, con particolare attenzione ai luoghi di culto e di aggregazione;

considerato che:

tra le informative diramante dai servizi di intelligence italiane ed estere, è stato chiaramente menzionato come obiettivo sensibile, e quindi meritevole di tutele e controlli particolari, il Teatro alla Scala di Milano;

a seguito della comunicazione, nella mattina di sabato 14 novembre 2015, presso la Prefettura di Milano, si è tenuta una riunione del Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza. Il Comitato, insediato in forma permanente, e presieduto dal vice prefetto vicario, ha emanato ulteriori disposizioni, in via d'urgenza, a tutela degli obiettivi segnalati;

in data 24 novembre 2015 la trasmissione televisiva della Rai, "Ballarò", ha mandato in onda un servizio-inchiesta, riguardante lo stato del comparto sicurezza e ordine pubblico nelle città. In particolare, la trasmissione si è occupata della condizione degli agenti, con comando specifico di vigilanza presso il Teatro alla Scala di Milano, documentando la preoccupante situazione in cui lavorano gli operatori di Polizia, ovvero con dotazioni ed equipaggiamenti obsoleti, auto di servizio fuori uso o con assenza di manutenzione, mancanza cronica di aggiornamento e formazione, nonché numerosi inconvenienti logistici quotidiani;

successivamente alla messa in onda del servizio, il questore di Roma avrebbe disposto l'apertura di un fascicolo d'inchiesta interna, dopo che alcuni agenti di un commissariato romano avrebbero reso dichiarazioni circa le loro condizioni lavorative, perché recanti grave pregiudizio a carico della Polizia, "alimentando la percezione di insicurezza dei cittadini";

il 23 novembre 2015, il quotidiano "il Fatto Quotidiano" ha pubblicato un articolo a firma di Silvia D'Onghia, che diffondeva la notizia di lotti di cartucce difettose, da destinare agli operatori della Polizia di Stato. In particolare, si farebbe riferimento ad una partita di circa 6 milioni e 400.000 cartucce, per la cui fornitura il Ministero dell'interno avrebbe stipulato un contratto recante data 12 dicembre 2013, con la Fiocchi Munizioni SpA di Lecco. Tale approvvigionamento si sarebbe rivelato in parte fallato, con difetti di assemblaggio evidenti, pregiudicanti la sicurezza degli operatori che ne avrebbero fatto uso;

la Fiocchi Munizioni SpA avrebbe diramato un comunicato stampa, a seguito della pubblicazione, nel quale ha ribadito che "come dimostra la sua lunga storia, la Fiocchi è un produttore affidabile. È attualmente in corso la procedura prevista da contratto per risolvere la problematica emersa, normale in qualsiasi contesto industriale di settore. Siamo comunque a disposizione per tutte le verifiche del caso";

tale circostanza risulterebbe tuttavia suffragata da 2 circolari del Ministero dell'interno, rivolte a tutti gli uffici competenti, al fine di disporne il ritiro dalla dotazione individuale per servizio degli operatori di Polizia e di destinarle a "soli" fini addestrativi;

già nel 2011 sono stati registrati accadimenti analoghi, con una fornitura di munizioni commissionate alla Sellier& Bellot della Repubblica Ceca;

secondo quanto già disposto dalla circolare 1221_II/130°1/123, del 27 dicembre 1999, per il personale che espleta servizio di volante tutti gli operatori vengano dotati del secondo caricatore per armi individuali;

inoltre, tenuto conto che:

sembra ormai improrogabile e fondamentale un immediato rafforzamento del fronte della prevenzione, nonché quello investigativo e di intelligence, al fine di contrastare efficacemente eventuali cellule terroristiche pronte ad attaccare il nostro Paese;

il declassamento del munizionamento alla sola attività addestrativa non costituisce, in sé, una messa in sicurezza delle cartucce acquistate. Al contrario, il pericolo di incidenti di tiro, tra cui l'inceppamento dell'arma, spesso foriero di gravi conseguenze, si innesta nella cronica situazione di scarso e depauperato addestramento degli appartenenti alla Polizia di Stato, spesso privo della necessaria dimestichezza atta a gestire situazioni di pericolo imprevisto, quale l'inceppamento dell'arma. Se infatti le circolari ministeriali volte disciplinare la materia prevedrebbero 4 addestramenti l'anno, è noto allo scrivente che di fatto ne vengono mediamente eseguiti 1 o 2, con un esiguo numero di colpi a disposizione per l'addestramento pari a due caricatori,

si chiede di sapere:

se quanto esposto in premessa corrisponda al vero;

se il Ministro in indirizzo valuti positivamente l'avvio di operazioni per il potenziamento delle forze dell'ordine in comando presso il Teatro alla Scala di Milano, in considerazione del comprovato livello di allarme, promuovendo, in seno al Consiglio dei ministri, mirate iniziative per le dotazioni necessarie all'organico;

quali misure intenda intraprendere al fine di garantire agli operatori della Polizia di Stato un addestramento più frequente e diversificato, in cui siano previste anche tipologie di tiro dinamico, con simulazioni di scenari operativi e tecniche di tiro sotto stress;

quali siano le azioni concrete volte ad assicurare agli uomini delle forze dell'ordine una piena operatività in contesti operativi delicati e specifici quali in premessa, tra le quali, anche, l'introduzione del secondo caricatore nella dotazione ordinaria delle forze di Polizia;

se, relativamente alla fornitura delle munizioni di cui in premessa, il Ministro non ritenga che la destinazione all'addestramento sia comunque pericolosa per gli utilizzatori e non sia, invece, più opportuno decretarne il totale ritiro dalla circolazione;

infine, quali misure intenda intraprendere al fine di individuare eventuali responsabilità nell'acquisizione dei citati munizionamenti malfunzionanti.

(4-04898)

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