Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-07135
presentato da
TURCO Tancredi
testo di
Mercoledì 2 dicembre 2015, seduta n. 534
TURCO, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS e SEGONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
la città di Parigi il 13 novembre 2015 è stata sconvolta da una serie di attentati terroristici che hanno causato la morte di 129 persone ed il ferimento di oltre 300 persone;
tale attacco terroristico, ufficialmente rivendicato dall'Isis, ha visto la partecipazione di circa una decina di attentatori che hanno aperto il fuoco con fucili automatici sugli avventori di alcuni locali pubblici, all'interno di un famoso teatro parigino, e allo stadio in occasione di un incontro sportivo; da quanto riportato dalla stampa tutti gli attentatori indossavano cinture esplosive che alcuni di loro hanno azionato provocando micidiali deflagrazioni contribuendo così a far aumentare il numero di morti e feriti;
questo gravissimo attacco terroristico segue a stretta distanza l'attentato che il 31 ottobre 2015 ha colpito in Egitto un Airbus A321-100 della compagnia russa Kolavia provocando la morte di 224 persone, il quale sarebbe stato attuato introducendo a bordo del velivolo una bomba nascosta all'interno di un bagaglio che, evidentemente, ha superato i controlli di sicurezza dell'aeroporto di Sharm el-Sheikh, da cui l'aereo era decollato per San Pietroburgo;
da alcune parti è stata ventilata l'ipotesi che l'indebolimento sul terreno militare dell'offensiva islamista, ad oggi relativamente limitata, stante l'intervento nella guerra civile in Siria con bombardamenti aerei da parte della Russia, degli USA, del Regno Unito dell'Arabia Saudita e della Francia stessa e che vede parallelamente il sostegno degli attacchi di terra della coalizione di curdi, sciiti e forze irachene, potrebbe portare il riversarsi di nuovi attentatori, reclutati dalle organizzazioni jihadiste, in Europa;
dopo tali avvenimenti è verosimile considerare che vi sia il rischio di attentati terroristici anche in Italia, poiché vi è la possibilità che alcuni attentatori si infiltrino in Italia attraverso i valichi ad est provenendo dalla regione balcanica sino ad entrare nella regione Friuli Venezia Giulia, ovvero attraverso le frontiere ad ovest con la Francia, pervenendo nelle regioni Liguri e Piemonte, come segnalato in data 16 novembre 2015 relativamente alla presunta fuga verso l'Italia di uno degli attentatori sfuggiti ai blitz della polizia francese; altro possibile canale d'infiltrazione potrebbe anche essere individuato nel flusso dei migranti che affluiscono verso le coste italiane;
in tale scenario è quanto mai necessario un efficace azione di intelligence, capace di monitorare le eventuali minacce e offrire un solido supporto alle forze di polizia che devono effettuare controlli rigorosi;
tutto ciò interviene in un contesto dove si assiste ad un sottodimensionamento delle forze di polizia in generale: la polizia, i carabinieri e la guardia di finanza soffrono di una patologica carenza di organico, poiché molto spesso i pensionamenti non vengono rimpiazzati da altrettante assunzioni;
la minaccia terroristica dovrebbe essere controllata attraverso il monitoraggio dei flussi di entrata alle frontiere, ai caselli autostradali, negli aeroporti anche in considerazione del prossimo inizio del Giubileo straordinario, capace di attrarre verso l'Italia un gran numero di persone in più rispetto alla media;
tale nuova esigenza per quanto potrà essere più agevolmente affrontata con l'ausilio dei militari impiegati in attività di controllo parrebbe richiedere un riassetto dell'organico delle forze di polizia di modo da portarlo ad un numero di agenti adeguato alle rinnovate contingenze di sicurezza del paese;
i quotidiani locali del 17 novembre 2015 riportano che nell'area di Verona sono stati predisposti numerosi nuovi controlli volti a presidiare l'aeroporto Catullo, la stazione ferroviaria di Porta Nuova, le grandi arterie stradali, gli uffici pubblici;
sicuramente le misure di sicurezza sono state rafforzate a seguito della circolare inviata alle prefetture italiane che dispone l'elevazione al livello due del grado di allerta, che consiste all'innalzamento dell'attività di prevenzione al massimo grado, con l'intensificazione dei controlli negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e la messa in guardia delle forze speciali di polizia, il nucleo operativo centrale di sicurezza (Nocs) della polizia di Stato ed il gruppo di intervento speciale (Gis) dei carabinieri;
ci si chiede, tuttavia, se i controlli predisposti siano da ritenersi efficaci in relazione alla mancanza d'organico delle forze di polizia dedite all'effettuazione delle operazioni di prevenzione, anche relativamente alla situazione che vede la città di Verona quale importante snodo delle direttrici ferroviarie ed autostradali nord-sud Modena-Brennero ed est-ovest Milano-Venezia;
si ritiene, dunque, anche doveroso aggiornare i dispositivi di sicurezza presso gli obiettivi sensibili, e in particolare presso gli scali aeroportuali, nei quali devono essere intensificati i controlli dei passeggeri e dei bagagli imbarcati e trasportati in cabina, in particolare relativamente allo scalo aeroportuale veronese, a distanza di qualche chilometro dal centro di Verona, città che può vantare il quarto posto in Italia per numero di presenze turistiche –:
se e quali iniziative intendano adottare in relazione alle, criticità esposte in premessa;
se e quali iniziative urgenti intendano adottare per garantire la sicurezza in Italia da eventuali attacchi terroristi, rilevato il rinnovato rischio di attentati in Europa sulla scia della recente strage di Parigi e tenuto anche conto dell'imminente inizio del Giubileo straordinario nella città di Roma;
se e quali azioni intendano intraprendere per ovviare alla mancanza di organico nelle forze di polizia, carabinieri guardia di finanza ed esercito;
quale sia il numero di unità di personale di forze di polizia e dell'esercito attualmente presenti a presidio della città di Verona e quante siano state destinate al rafforzamento dei contingenti normali per l'effettuazione dei controlli in attuazione del nuovo piano di sicurezza;
quali e quanti mezzi o attrezzature saranno destinati nel piano di sicurezza predisposto a seguito degli attentati di Parigi per l'effettuazione di controlli più stringenti nello scalo aeroportuale veronese «Valerio Catullo», anche in relazione all'attentato occorso in Egitto, Sharm el-Sheikh, che ha provocato un disastro aviatorio con un così alto numero di decessi. (5-07135)
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