TERREMOTO. INGV: A CASTELLUCCIO TERRENO ABBASSATO DI 70 CM. / FOTO
TERREMOTO. INGV: A CASTELLUCCIO TERRENO ABBASSATO DI 70 CM. / FOTO
(DIRE) Roma, 2 nov. - In seguito ala devastante scossa di
domenica mattina "il ribassamento del terreno aumenta" nell'area
interessata "fino a raggiungere, in prossimita' del paese di
Castelluccio di Norcia, circa 70 centimetri". Lo dice l'Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv)- Gruppo di lavoro
Sar del Centro nazionale terremoti che ha ricostruito, in
dettaglio, l'andamento dei movimenti del suolo per ottenere
informazioni importanti ai fini della valutazione della sequenza
sismica successiva all'evento del 30 ottobre scorso (di magnitudo
6.5) che ha colpito le province di Macerata e Perugia.
L'attivita', coordinata dal Dipartimento della Protezione
Civile (Dpc), viene svolta dall'Ingv e dall'Istituto per il
rilevamento elettromagnetico dell'ambiente consiglio nazionale
delle ricerche (Cnr-Irea di Napoli), centri di competenza nei
settori dell'elaborazione dei dati radar satellitari e della
sismologia, con il supporto dell'Agenzia spaziale italiana (Asi).
Allegati a questo take due immagini realizzate dall'Ingv
grazie all'uso dei dati radar acquisiti dai satelliti della
costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus,
sfruttando la tecnica dell'Interferometria Sar Differenziale
Nella prima immagine l'interferogramma differenziale ottenuto
da dati radar del satellite europeo Sentinel-1: "ogni frangia di
colore rappresenta un abbassamento del terreno di circa 3 cm
superiore alle frange adiacenti. L'ellissi indica la zona in cui
si sono verificati i maggiori movimenti del terreno, piu' stretta
a nord e piu' larga a sud, estesa in lunghezza per circa 40 km e
in larghezza per circa 15 km. Verso l'interno dell'elisse il
ribassamento del terreno aumenta fino a raggiungere, in
prossimita' del paese di Castelluccio di Norcia, circa 70 cm
sulla verticale".
Nella stessa immagine, "fuori dall'ellisse, a est e a ovest,
il terreno e' stato sollevato di alcuni centimetri. La linea
verde rappresenta l'andamento approssimativo del sistema di
faglie che ha originato i vari terremoti della sequenza. Sulla
linea la punta dei triangoli indica il lato in cui i blocchi di
Crosta Terrestre sono ribassati lungo le superfici di faglia. Le
stelle verdi mostrano, invece, i tre eventi maggiori della
sequenza". Le frange di colore "mostrano un movimento del terreno
complesso e che evidenzia due distinti fenomeni: la dislocazione
sismica, ovvero lo scorrimento degli opposti blocchi di crosta
terrestre lungo le superfici di faglia profonde che hanno causato
i tre terremoti principali, e i movimenti molto superficiali e
localizzati come scarpate di faglia, riattivazioni di frane e
sprofondamenti carsici".
Alla rottura direttamente legata al sisma (la dislocazione
sulla faglia) e' imputabile l'andamento concentrico generale
delle frange colorate. Mentre le interruzioni, gli addensamenti o
le piegature ad angolo acuto delle frange sono dovute a movimenti
di rottura piu' superficiali. Questo e' il contributo che i
terremoti, ripetendosi nel tempo, forniscono alla costruzione
dei paesaggi appenninici. Utilizzando questi e altri dati e'
possibile ricostruire nel dettaglio la posizione e le
caratteristiche delle faglie profonde e ottenere, quindi,
informazioni molto importanti per la valutazione della sequenza
sismica.
La seconda figura mostra in grigio i 2 piani di faglia
attivati con il terremoto di Amatrice del 24 agosto scorso e una
possibile ricostruzione (non un modello) del piano di faglia su
cui sono probabilmente avvenuti gli eventi del 26 e del 30
ottobre, in rosa.
(Ran/Dire)
17:57 02-11-16
NNNN
(DIRE) Roma, 2 nov. - In seguito ala devastante scossa di
domenica mattina "il ribassamento del terreno aumenta" nell'area
interessata "fino a raggiungere, in prossimita' del paese di
Castelluccio di Norcia, circa 70 centimetri". Lo dice l'Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv)- Gruppo di lavoro
Sar del Centro nazionale terremoti che ha ricostruito, in
dettaglio, l'andamento dei movimenti del suolo per ottenere
informazioni importanti ai fini della valutazione della sequenza
sismica successiva all'evento del 30 ottobre scorso (di magnitudo
6.5) che ha colpito le province di Macerata e Perugia.
L'attivita', coordinata dal Dipartimento della Protezione
Civile (Dpc), viene svolta dall'Ingv e dall'Istituto per il
rilevamento elettromagnetico dell'ambiente consiglio nazionale
delle ricerche (Cnr-Irea di Napoli), centri di competenza nei
settori dell'elaborazione dei dati radar satellitari e della
sismologia, con il supporto dell'Agenzia spaziale italiana (Asi).
Allegati a questo take due immagini realizzate dall'Ingv
grazie all'uso dei dati radar acquisiti dai satelliti della
costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus,
sfruttando la tecnica dell'Interferometria Sar Differenziale
Nella prima immagine l'interferogramma differenziale ottenuto
da dati radar del satellite europeo Sentinel-1: "ogni frangia di
colore rappresenta un abbassamento del terreno di circa 3 cm
superiore alle frange adiacenti. L'ellissi indica la zona in cui
si sono verificati i maggiori movimenti del terreno, piu' stretta
a nord e piu' larga a sud, estesa in lunghezza per circa 40 km e
in larghezza per circa 15 km. Verso l'interno dell'elisse il
ribassamento del terreno aumenta fino a raggiungere, in
prossimita' del paese di Castelluccio di Norcia, circa 70 cm
sulla verticale".
Nella stessa immagine, "fuori dall'ellisse, a est e a ovest,
il terreno e' stato sollevato di alcuni centimetri. La linea
verde rappresenta l'andamento approssimativo del sistema di
faglie che ha originato i vari terremoti della sequenza. Sulla
linea la punta dei triangoli indica il lato in cui i blocchi di
Crosta Terrestre sono ribassati lungo le superfici di faglia. Le
stelle verdi mostrano, invece, i tre eventi maggiori della
sequenza". Le frange di colore "mostrano un movimento del terreno
complesso e che evidenzia due distinti fenomeni: la dislocazione
sismica, ovvero lo scorrimento degli opposti blocchi di crosta
terrestre lungo le superfici di faglia profonde che hanno causato
i tre terremoti principali, e i movimenti molto superficiali e
localizzati come scarpate di faglia, riattivazioni di frane e
sprofondamenti carsici".
Alla rottura direttamente legata al sisma (la dislocazione
sulla faglia) e' imputabile l'andamento concentrico generale
delle frange colorate. Mentre le interruzioni, gli addensamenti o
le piegature ad angolo acuto delle frange sono dovute a movimenti
di rottura piu' superficiali. Questo e' il contributo che i
terremoti, ripetendosi nel tempo, forniscono alla costruzione
dei paesaggi appenninici. Utilizzando questi e altri dati e'
possibile ricostruire nel dettaglio la posizione e le
caratteristiche delle faglie profonde e ottenere, quindi,
informazioni molto importanti per la valutazione della sequenza
sismica.
La seconda figura mostra in grigio i 2 piani di faglia
attivati con il terremoto di Amatrice del 24 agosto scorso e una
possibile ricostruzione (non un modello) del piano di faglia su
cui sono probabilmente avvenuti gli eventi del 26 e del 30
ottobre, in rosa.
(Ran/Dire)
17:57 02-11-16
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