LUNEDÌ 03 FEBBRAIO 2020 08.09.39
MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (1)
9CO1037227 4 CRO ITA R01 MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (1) (9Colonne) Roma, 3 feb - La scuola, gli oratori o parrocchie, e le strutture sportive: per circa 1 adulto su 4 e 1 ragazzo su 5, in Italia, sono questi i luoghi abitualmente frequentati da bambini e adolescenti dove maggiore può essere il rischio di subire comportamenti inappropriati, maltrattamenti e abusi da parte degli adulti. Minacce concrete alle quali i MINORI sono esposti soprattutto in Internet, considerato un luogo a rischio per circa 8 adulti e 7 ragazzi su 10. In un caso o nell'altro, tra i pericoli principali per i bambini la possibilità che vengano loro imposti rapporti fisici indesiderati (per il 50% sia degli adulti che dei ragazzi) o che vengano compiuti una serie di illeciti attraverso internet, tra cui la richiesta di inviare immagini intime in cambio di regali (secondo la metà dei ragazzi e 6 adulti su 10) o di diffonderle senza il consenso dell'interessato (60% degli adulti e la metà dei ragazzi). Sono solo alcune delle evidenze della indagine "MINORI e percezione dei rischi" realizzata da Ipsos per Save the Children di cui si discuterà questa mattina in Senato, nella Sala Caduti di Nassyria, in occasione della presentazione di un Manifesto in 10 punti, intitolato "10 in condotta!", promosso da Save the Children per favorire nel nostro Paese l'adozione da parte di tutte le realtà che operano con i minorenni di un sistema di maggiore tutela. "Troppo spesso le cronache ci consegnano casi di abuso e maltrattamento ai danni dei MINORI, anche molto piccoli, consumati nei luoghi che dovrebbero essere per loro sempre i più sicuri" ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. (PO / SEGUE) 030809 FEB 20
LUNEDÌ 03 FEBBRAIO 2020 08.10.28
MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (2)
9CO1037228 4 CRO ITA R01 MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (2) (9Colonne) Roma, 3 feb - Dai dati dell'indagine Ipsos condotta per l'organizzazione emerge che 1 genitore su 3 e 1 ragazzo su 5 sono convinti che anche nella scuola non esistano regole chiare per tutelare i MINORI. La scuola è giudicata insicura per il 28% degli adulti e il 21% dei ragazzi. Scuola a rischio soprattutto per i ragazzi in Sicilia (1 su 4), meno per i coetanei campani ed emiliani (16%). A rischio anche oratori per 1 adulto su 4 (quasi 1 su 3 in Campania, Toscana ed Emilia Romagna) e per 1 ragazzo su 5 (1 su 4 in Lazio, Lombardia e Sicilia), nonché la palestra, la piscina e altri centri sportivi, ancora insicuri per il 23% dei genitori e il 22% dei ragazzi italiani. Da segnalare in chiave positiva i gruppi scout considerati luoghi sicuri per il 93% dei ragazzi e per l'88% dei genitori. Solo il 7% degli adulti ritiene quindi che i MINORI siano completamente tutelati nei luoghi che sono soliti frequentare e solo il 6% lo pensa per quanto riguarda il web. Più di 1 minore su 4 (il 27%) si dice a conoscenza di esperienze negative vissute in prima persona dai loro amici, percentuale che sale al 33% se riferita agli episodi in rete. La rete è un luogo a rischio per l'85% degli adulti e il 74% dei ragazzi. A conferma di ciò, la ricerca rivela che il 29% dei ragazzi ha provato disagio per avere ricevuto determinate richieste o contenuti online da parte degli adulti (percentuale più alta in Campania - 35% - e più bassa in Lombardia, 19%), un dato confermato anche da più di 1 genitore su 10 (1 su 5 in Sicilia e Campania). I dati mettono in luce anche uno scarso controllo da parte dei genitori su quello che i figli fanno online. Più di 1 genitore su 6 (17%) dice di non controllare mai i contenuti che i figli condividono in rete, mentre il 44% lo fa solo occasionalmente. E se i genitori siciliani si dimostrano i più attivi nel controllare regolarmente (46%), di contro, in Piemonte, più di 1 genitore su 4 non controlla mai. (SEGUE) 030810 FEB 20
LUNEDÌ 03 FEBBRAIO 2020 08.26.31
MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (3)
9CO1037234 4 CRO ITA R01 MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (3) (9Colonne) Roma, 3 feb - La scarsa consapevolezza, da parte dei genitori, delle attività online dei figli, del resto, è confermata dal fatto che quasi 1 su 3 (30%) non sa se i loro ragazzi utilizzino app a tempo per scambiarsi messaggini, foto o video (che spariscono dopo pochi secondi) e più della metà (54%) non è in grado di dire a quante chat partecipa il figlio, con i genitori campani che fanno registrare la percentuale più alta (66%). E se i genitori italiani che credono di saperlo rispondono mediamente che i figli usano al massimo 2 chat, i ragazzi affermano di essere coinvolti in media in 5 chat ognuno. Ma quali sono i principali rischi ai quali sono esposti bambini e ragazzi? Contatti fisici e rapporti indesiderati pretesi o imposti dagli adulti rappresentano un pericolo concreto per quasi 3 adulti su 5 (55%) e 1 ragazzo su 2 (48%), con percentuali che, per gli adulti, salgono al 61% e al 64% in Lombardia e in Toscana e si abbassano al 46% in Sicilia, mentre tra i ragazzi i più consapevoli del rischio si mostrano i toscani (57%). Circa la metà dei ragazzi e 6 adulti su 10, nel nostro Paese, considerano inoltre un pericolo reale che i MINORI possano essere vittime di cyberstalking da parte degli adulti, così come che venga loro chiesto, in cambio di regali, di inviare immagini o video che li ritraggono nudi oppure che gli adulti possano inviare a ragazzi conosciuti in rete materiali intimi che mettono a disagio. Tra gli altri rischi segnalati, troviamo la possibilità che i MINORI vengano criticati o ridicolizzati per il loro comportamento o aspetto fisico (un rischio per il 57% degli adulti e il 44% ragazzi), che possano essere indotti ad assumere sostanze (lo pensano il 42% dei ragazzi e 1 adulto su 2) o che possano ricevere promesse in cambio di qualcosa (per il 47% dei ragazzi). (SEGUE) 030826 FEB 20
LUNEDÌ 03 FEBBRAIO 2020 08.31.34
MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (4)
9CO1037235 4 CRO ITA R01 MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (4) (9Colonne) Roma, 3 feb - I ragazzi intervistati mostrano un significativo senso di responsabilità: ben il 94% afferma che se fosse a conoscenza di un comportamento inappropriato nei confronti di un loro amico, sicuramente ne parlerebbe con qualcuno. 1 ragazzo su 20 (1 su 10 in Veneto e nel Lazio) preferirebbe invece restare in silenzio. Ma a chi si rivolgerebbero bambini e ragazzi? I dati dicono che si fidano soprattutto di famiglia e coetanei. Più della metà dei ragazzi (59%) preferirebbe rivolgersi ai propri genitori, che si mostrano quindi come figure di riferimento fondamentali in caso di pericolo da parte dei figli, mentre il 16% ne parlerebbe con gli amici. Colpisce e deve far riflettere la mancanza di punti di riferimento all'interno della scuola. Solo il 5% dei ragazzi vedrebbe negli insegnanti un punto di riferimento e solo il 2% si rivolgerebbe agli altri referenti scolastici (psicologo, preside). Davanti al racconto da parte dei figli di un abuso o maltrattamento, la quasi totalità dei genitori intervistati ne parlerebbe con qualcuno (98%), nel 29% dei casi andrebbero dalle forze dell'ordine, nel 24% ne parlerebbero con i propri familiari e nel 21% si rivolgerebbero al preside o agli insegnanti. Da sottolineare come invece, in Veneto e Piemonte, i genitori si fidino soprattutto proprio di insegnanti e preside (rispettivamente 31% e 30%), mentre nel Lazio il principale punto di riferimento per i genitori è la famiglia (34%). Seppur contenuta una parte di adulti e ragazzi sembra non riporre fiducia nei confronti degli educatori, a scuola come negli altri luoghi da loro frequentati con assiduità. D'altronde una percentuale, che anche se bassa non è del tutto irrilevante, di ragazzi (12%) e adulti (10%), infatti, ritiene che se un insegnante o un educatore venissero a conoscenza di un comportamento inappropriato non si attiverebbe per segnalarlo, per salvaguardare l'organizzazione in cui lavora o per evitare conseguenze personali. (SEGUE) 030831 FEB 20
LUNEDÌ 03 FEBBRAIO 2020 09.20.00
MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (5)
9CO1037245 4 CRO ITA R01 MINORI, SAVE THE CHILDREN: NON SOLO WEB, RISCHIO ABUSI ANCHE ALL'ORATORIO (5) (9Colonne) Roma, 3 feb - La non completa fiducia che emerge dall'indagine, riguarda in particolar modo i genitori in Campania, per il 20% dei quali gli educatori non farebbero niente. Il 27% dei ragazzi e il 24% degli adulti in Italia, tuttavia credono che gli educatori si attiverebbero se a loro volta ricevessero indicazioni chiare su come agire in questi casi (percentuali che salgono al 29% tra gli adulti in Emilia Romagna e Toscana). Più di 6 genitori e ragazzi su 10 credono infatti che oratori, palestre e centri sportivi siano privi di regole e procedure in tema di tutela dei MINORI - una opinione condivisa ancora più nettamente dagli adulti in Toscana e in Veneto (circa il 75%) - e quasi la metà degli adulti afferma che i propri figli non abbiano mai ricevuto informazioni in tal senso da queste strutture. Quanto alla scuola, merita una riflessione il fatto che, seppur parliamo di dati abbastanza contenuti, più di 1 genitore su 5 sia convinto che i figli non ricevano informazioni in merito dal personale scolastico, mentre 1 su 3 sia convinto che la scuola non sia dotata di un sistema specifico per proteggere gli studenti da comportamenti inappropriati degli adulti (in Lazio lo pensa quasi 1 adulto su 2). L'assenza di procedure ad hoc a scuola è segnalata anche da un non irrisorio 22% dei ragazzi, con una situazione migliore in Emilia Romagna dove 9 ragazzi su 10 testimoniano la presenza di simili procedure. Quattro genitori su 10, inoltre, dicono che i propri figli non sono mai stati incoraggiati a segnalare episodi di questo tipo, a scuola così come nelle altre strutture, opinione condivisa dalla stessa percentuale dei ragazzi. Solo il 9% dei ragazzi e l'8% dei genitori può affermare di aver ricevuto materiale scritto con informazioni chiare da parte delle strutture frequentate dai MINORI, con il Veneto che si distingue in positivo con percentuali del 15% per gli adulti e il 14% per i ragazzi. (PO / red) 030920 FEB 20
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