Repubblica - Intervista a Francesca Colavita - La precaria "Dopo Ebola combatto la nuova epidemia per 1.500 euro al mese"
L'intervista ROMA - Nel giorno della gloria, Francesca Colavita alle 9 di sera è ancora al lavoro. In uno dei laboratori di biocontenimento livello 3 dello Spallanzani: solo un livello sotto quelli necessari ad esempio per trattare Ebola, che ha studiato in Africa. Nulla esce di qui se non passato in autoclave o filtrato, neanche le comunicazioni, neanche se hai l'Italia addosso. Colavita, 31 anni appena compiuti, molisana trapiantata a Roma dall'università, sta solo facendo «quello che faccio da due settimane». Test diagnostici sul coronavirus. Molto più del tempo — nemmeno 48 ore — che ha impiegato per isolare il virus che terrorizza il mondo. Le mani, seppur isolate, ce le ha messe lei: «Ma è stato un lavoro di squadra», ripete. Nulla sarebbe stato possibile senza la sua responsabile («e maestra») "Cetti" Castilletti — Eleonora Lalle del dipartimento virus respiratori e tutto il team di 30 persone, di cui solo 5 uomini Come si è sentita quando è riuscita a Isolare il virus? «Sembra strano, ma studiare i virus è stimolante, è una sfida costante, una battaglia in cui stare sempre all'erta. Da parte mia, ho solo fatto il mio lavoro: quello che voglio, devo e mi piace fare. Nulla di più rispetto ai miei colleghi. In questi giorni tutto è La precaria "Dopo Ebola combatto la nuova epidemia per 1.500 euro al mese" di Arianna Di Cori amplificato, abbiamo avuto successo, ma la ricerca è questa». II suo è un team quasi tutto al femminNe. E un caso Isolato? «No, nella biologia siamo più donne della media. Non c'è csismo nella ricerca, i problemi sono altri. La ricerca è importante per una nazione, e sarebbe importante fare investimenti a lungo termine per quello che riguarda i lavoratori». Lei è precaria? «Sono sei anni che lavoro per lo Spallanzani, prima con un co.co.co, ora con un contratto annuale. Guadagno sui 20 mila euro all'anno». L'assessore alla Sanità del Lazio ha detto che ora verrà stabNizzata. C'era bisogno di isolare il virus? «A quanto so i dirigenti erano già interessati a farlo. Spero sia così, ma questo è un settore in cui si lavora per passione..........................................
Nessun commento:
Posta un commento