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martedì 26 maggio 2020

Alzheimer: creati anticorpi forse risolutivi per la diagnosi


LUNEDÌ 25 MAGGIO 2020 17.54.59


Alzheimer: creati anticorpi forse risolutivi per la diagnosi

ZCZC4982/SX4 XSP77872_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Alzheimer: creati anticorpi forse risolutivi per la diagnosi (EMBARGO ALLE 21:00) Catturano molecole chiave nella malattia (EMBARGO ALLE 21:00 DI OGGI) (ANSA) - ROMA, 25 MAG - Sviluppati da scienziati italiani all'estero anticorpi 'ultra-appiccicosi' che potrebbero rivoluzionare la diagnosi della malattia di Alzheimer, legandosi a piccoli ed elusivi pezzetti proteici ('oligomeri' del peptide beta-amiloide) che hanno un ruolo chiave nella malattia. In presenza di questi pezzetti proteici l'anticorpo 'si illumina' evidenziando la malattia. E' il risultato di un lavoro coordinato da Michele Vendruscolo della University of Cambridge, insieme a colleghi della University College London e universita' di Lund. Resa nota sulla rivista PNAS, la ricerca potrebbe portare ad un test diagnostico in cui gli anticorpi riconoscono e legano gli oligomeri, permettendo anche di stabilire il livello di avanzamento della patologia in base alla densita' degli oligomeri 'catturati'. Gli esperti hanno sviluppato per la prima volta degli anticorpi ad alta affinita' per questi piccoli pezzetti proteici che sono alla base delle placche di sostanza beta-amiloide che si accumulano nel cervello dei pazienti. Finora non si era mai riusciti in questo intento perche' gli oligomeri sono molecole in continua evoluzione, che cambiano forma tridimensionale e quindi sfuggono al legame con gli anticorpi. "Abbiamo progettato al pc una serie di anticorpi e poi selezionato e sviluppato quelli che si legano agli oligomeri con maggior forza, come dimostrato in test in provetta e su animali", spiega Vendruscolo all'ANSA. "Questo tipo anticorpi potrebbero venire sviluppati in test diagnostici, ad esempio basati su un prelievo di liquido cerebrospinale o di sangue, o su esami di imaging come la PET. In futuro gli anticorpi potrebbero anche portare allo sviluppo di terapie per intervenire impedendo la formazione delle placche di beta-amiloide, catturando gli oligomeri prima che si aggreghino", conclude. (ANSA). Y27-GU 25-MAG-20 17:54 NNNN 

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