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martedì 26 maggio 2020

LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE


MARTEDÌ 26 MAGGIO 2020 09.20.56


LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (1)

9CO1071045 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (1) (9Colonne) Roma, 26 mag - L'epidemia da Covid-19 ha ormai provocato 346.269 morti accertati nel mondo e contaminato quasi cinque milioni e mezzo di persone dalla sua comparsa in Cina. La pandemia al momento si sta abbattendo con particolare virulenza in America Latina mentre in altre parti del mondo, come in Europa e Stati Uniti, seppure presente appare contingentata dalle misure di contenimento sociale tanto che anche Francia e Germania in un comunicato congiunto si sono aggiunte al coro dei paesi che chiedono la riapertura delle frontiere interne europee. Sul fronte sanitario, si registrano la presa di posizione dell'Oms che ha deciso di sospendere temporaneamente le prove cliniche sull'idrossiclorochina, medicinale salito alla ribalta per la decisione di Trump di assumerlo preventivamente in funzione anti-Covid, e l'annuncio che anche l'americana Novavax è giunta allo stadio della sperimentazione su un campione di 130 volontari di un potenziale vaccino contro il coronavirus. Quello della società di biotecnologie del Maryland è il decimo laboratorio ad avviare la verifica sull'uomo di un possibile prodotto immunizzante. Secondo le ipotesi più accreditate, nonostante la corsa delle maggiori case farmaceutiche alla creazione del tanto agognato medicinale, questo non sarà comunque disponibile verisimilmente che verso l'estate del 2021. Nel frattempo, come detto, è pressoché certo che il Covid continuerà a circolare in lungo e in largo per il pianeta, comportandosi come "uno sciame" (definizione data dalla virologa Ilaria Capua) capace d'insistere - se non contenuto primariamente dai comportamenti barriera - di volta in volta su questa o quella area del globo secondo dinamiche difficilmente prevedibili. (SEGUE) 260920 MAG 20

MARTEDÌ 26 MAGGIO 2020 09.25.17


LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (2)
9CO1071047 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (2) (9Colonne) Roma, 26 mag - Come accennato, al momento la situazione peggiore si registra in America Latina, definita dall'Oms il "nuovo epicentro" della pandemia. Qui il virus è giunto in ritardo rispetto ad Europa e Stati Uniti ma in questo continente spesso non sono state adottate con efficacia quelle misure di distanziamento sociale in grado di depotenziarne gli affetti. Solo nella giornata di ieri, l'insieme dei paesi sudamericani ha fatto registrare un incremento di 31mila contagi che ne portano il totale a 765.662, nonché di 1.600 morti, per una cifra complessiva di 41.462 dalla comparsa del Covid. Va detto che in America Latina sussiste una grossa incertezza sulle cifre reali dell'epidemia, in quanto quelle ufficiali non riflettono che una parte verosimilmente molto bassa delle reali. Per il BRASILE ad esempio si stima che i dati forniti dalle autorità sanitarie siano inferiori di 11-15 rispetto all'effettiva incidenza della malattia sul territorio. Eppure, basta limitarsi alle cifre ufficiali per rendersi conto che in BRASILE è in atto una catastrofe di dimensioni gigantesche. Nella immensa nazione amazzonica le autorità sanitarie parlano infatti di 374.829 contagi accertati (che rappresentano il secondo bacino di infezioni dopo gli Stati Uniti) e di 23.473 decessi, ovvero il sesto posto mondiale ma con un trend in costante aumento tanto che il governatore di San Paolo, Joao Doria, ha annunciato che prolungherà il lockdown imposto nello stato brasiliano oltre la data prevista del primo giugno. Si tratta di una decisione che va a scontrarsi frontalmente con la politica del presidente Jair Bolsonaro, fervente paladino della "non chiusura" a tutti i costi. Una filosofia del non intervento che nei giorni scorsi ha portato Bolsonaro a definire il coronavirus come una "leggera influenza" e della quale Doria non ha potuto evidentemente non tener conto sottolineando che quella da lui decretata sarà "una nuova quarantena, ma di forma intelligente e non omogenea come adesso", specificando che il lockdown sarà limitato alle zone più colpite. Lo stato di San Paolo, il più ricco e popoloso tra quelli brasiliani, conta quasi 84 mila contagi e 6.220 morti, circa il 27 per cento del totale delle vittime del BRASILE dove per la prima volta il bilancio giornaliero dei decessi registrati per il Covid-19 ha superato quello degli Stati Uniti con 807 vittime contro le 620 degli Usa, che da questa settimana hanno vietato gli ingressi sul proprio territorio degli stranieri provenienti dallo stato sudamericano. (SEGUE) 260925 MAG 20
MARTEDÌ 26 MAGGIO 2020 09.27.12


LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (3)
9CO1071048 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (3) (9Colonne) Roma, 26 mag - Contro la politica lassista a livello sanitario del governo di Brasilia, si sono mobilitati anche alcuni grandi media locali, quelli del gruppo Globo e il quotidiano Folha de Sao Paulo che hanno annunciato che cesseranno di partecipare ai punti stampa informali che Bolsonaro è abituato a tenere all'esterno del palazzo presidenziale. I rappresentanti degli organi d'informazione hanno sottolineato che in tali occasioni non verrebbe assicurata ai giornalisti una protezione sanitaria adeguata. Il presidente di estrema destra, i cui attacchi ai media sono pressoché quotidiani, si ferma infatti quasi tutti i giorni davanti al palazzo presidenziale per salutare i propri sostenitori e parlare alla stampa, ma in diverse occasioni, ultimamente, questi incontri informali hanno provocato tensioni tra addetti all'informazione e sostenitori del governo. Bolsonaro è del resto ben noto per le sue offese, accompagnate da gesti osceni e volgarità, nei confronti dei professionisti dell'informazione, che regolarmente vengono presi di mira anche dai fan del presidente. "Ogni giorno - ha dichiarato il vice presidente del gruppo Globo, Paulo Tonet Camargo - i nostri giornalisti subiscono pesanti insulti da parte dei sostenitori del presidente, senza alcuna misura di sicurezza atta a proteggerli". Nell'attuale emergenza sanitaria, si tratta certamente di una situazione non più tollerabile. (SEGUE) 260927 MAG 20
MARTEDÌ 26 MAGGIO 2020 09.29.19


LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (4)
9CO1071049 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (4) (9Colonne) Roma, 26 mag - Restando in America Latina, a destare preoccupazione sono anche le notizie provenienti dal Cile che ieri ha fatto registrare un nuovo record nei contagi con 4.895 nuove infezioni nelle 24 ore. Il paese, che ha 18 milioni di abitanti, conta al momento un totale di 73.997 casi da Covid-19 e di 761 morti (di cui 43 nelle ultime 24 ore) dalla scoperta del primo caso sul territorio il 3 marzo. Due ministri del governo del presidente Sebastian Piñera sono contaminati. "Sono stato informato che il test al Covid-19 che ho effettuato da qualche giorno è risultato positivo ma fortunatamente fino ad adesso non ho alcun sintomo", ha fatto sapere via Twitter il ministro dei Lavori pubblici, Alfredo Moreno, 63 anni, che si è posto in autoisolamento. Anche il ministro dell'Energia, Juan Carlos Jobet, 44 anni, è risultato contaminato dal coronavirus. La scorsa settimana, tre senatori cileni erano risultati positivi ed era stato necessario chiudere il Senato e organizzare le sessioni parlamentari in videoconferenza. Anche la Camera bassa del Parlamento cileno conta una eletta contaminata dal Covid-19. Intanto in Ecuador, dove si contano 37.355 contagi e 3.203 morti, migliaia di persone sono scese in piazza a Quito per protestare contro le misure di austerità annunciate dal governo per ottenere un risparmio di almeno 4.000 milioni di dollari di spesa pubblica. Pressoché tutte le categorie - dagli impiegati statali agli studenti - hanno sfilato nella capitale dove si sono registrati incidenti nella Plaza Santo Domingo, dove sono avvenuto alcuni scontri con la polizia. Va detto che l'Ecuador, come il BRASILE, è uno dei paesi dove probabilmente i numeri ufficiali più si discostano da quelli reali per difetti. Basti dire che nella sola Guayaquil le stesse autorità comunali ipotizzano la presenza di mezzo milione di persone contagiate dal coronavirus. Coronavirus che impatta fortemente anche su altri paesi latinoamericani come il Perù (123.979 contagiati e 3.626 morti), il Messico (71.105 e 7.633), la Colombia (21.981 e 750), la Repubblica Dominicana (15.073 e 460), Panama (11.183 e 310), Argentina (12.628 e 467) e Bolivia (6.263 e 250). (SEGUE) 260929 MAG 20
MARTEDÌ 26 MAGGIO 2020 09.32.58


LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (5)
9CO1071051 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / BRASILE: IERI PIÙ MORTI CHE IN USA. FRANCIA E GERMANIA: RIAPRIRE FRONTIERE (5) (9Colonne) Roma, 26 mag - Situazione decisamente diversa in Europa, dove la maggior parte delle nazioni appare ormai pienamente avviata alla totale ripresa delle attività, tanto che il presidente dell'Assemblea nazionale francese e il suo omologo tetesco, Richard Ferrand e Wolfgang Schäuble, come già accennato sopra, hanno lanciato un appello alla riapertura delle frontiere tra i paesi europei "il più velocemente possibile". "La chiusura della frontiera franco-tedesca ha già prodotto pesanti conseguenze che vanno ben al di là dell'area frontaliera e pesano chiaramente anche sulla percezione delle relazioni franco-tedesche" hanno dichiarato Ferrand, membro del partito del presidente Macron, e Schäuble, peso massino dei conservatori CDU della cancelliera Angela Merkel, insistendo per una "azione rapida". Proprio sul tema della riapertura delle frontiere si sono però registrate ieri forti tensioni fra Serbia e Montenegro a causa della decisione del governo montenegrino di escludere i serbi fra gli stranieri che dal primo giugno potranno entrare in Montenegro liberamente, senza alcun test di negatività al coronavirus o obbligo di quarantena. Una decisione che il governo di Podgorica giustifica col fatto che in Serbia non sussisterebbe la stessa situazione sanitaria che in Montenegro ma che per Belgrado non è altro che una aggressione politica. Intanto a Bucarest, nella vicina Romania, 75 persone, fra residenti e personale di cura, sono state infettate con il Covid-19 in una casa di riposo. In questo paese, che conta 19,4 milioni di abitanti, si sono finora registrati 18.283 contagi e 1.205 decessi. (deg) 260932 MAG 20    

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