GIOVEDÌ 03 AGOSTO 2023 10.27.51
Salute: Inapp, personale Ssn stanco, logoro e decimato =
Salute: Inapp, personale Ssn stanco, logoro e decimato = (AGI) - Roma, 3 ago. - Burnout e' dir poco. Il personale medico nel nostro Paese e' ben oltre l'orlo della crisi di nervi. Tre operatori su 4 si lamentano per lo sforzo fisico, nove su 10 per la retribuzione e le prospettive di carriera. Quasi tutti per lo sforzo mentale ed emotivo (rispettivamente 97% e 93% dei soggetti). Il dato e' preoccupante, anche perche' in gioco c'e' il nostro sistema sanitario nazionale. A lanciare l'allarme e' l'ultimo policy brief dell'Inapp (Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche) "Invecchiare in sanita'", pubblicato oggi e frutto dell'indagine realizzata con campionamento a valanga, tramite questionario diffuso sui canali social, con una rilevazione rivolta a medici, infermieri e operatori sociosanitari. Solo pochi mesi fa erano considerati gli eroi della pandemia. Oggi, un po'dimenticati dall'opinione pubblica, sono loro a "dire 33" e il quadro che ne esce e' particolarmente critico. Tra il 2008 e il 2018, a causa soprattutto del blocco del turnover e dei tagli alla spesa sanitaria previsti dai piani di rientro regionali, il personale del Sistema sanitario nazionale si e' ridotto di oltre 41mila unita'. Questo ha comportato un progressivo aumento dell'eta' media, che nel 2020 era di circa 51 anni per i medici e 47 per gli infermieri. Come se non bastasse, entro il 2027 si prevede il pensionamento di circa il 28% del personale medico e dell'8% di quello infermieristico. Il peso delle attivita' si e', dunque, concentrato su un numero ridotto di lavoratori, per di piu' avanti con gli anni. "Il problema della carenza di personale sanitario - ha affermato il professor Sebastiano Fadda, presidente dell'Inapp - rischia di assumere in Italia dimensioni tali da compromettere sia i livelli di benessere lavorativo degli addetti, gia' normalmente a rischio di burnout, che la sostenibilita' stessa del nostro Servizio Sanitario Nazionale, anche a causa di problemi strutturali non risolti sul piano dei rapporti tra sistema pubblico e operatori privati. L'aumento dell'eta' media degli operatori e i prossimi pensionamenti, in assenza di un adeguato turnover, rischiano di compromettere l'efficienza dei servizi e la sostenibilita' stessa del nostro sistema sanitario nazionale in una fase di progressivo incremento della domanda di servizi di prevenzione, cura e assistenza legato all'aumento del peso della popolazione piu' anziana". (AGI)Pgi (Segue) 031027 AGO 23 NNNN
GIOVEDÌ 03 AGOSTO 2023 10.27.55
Salute: Inapp, personale Ssn stanco, logoro e decimato (2)=
Salute: Inapp, personale Ssn stanco, logoro e decimato (2)= (AGI) - Roma, 3 ago. - Ma come ha visto cambiare le proprie condizioni di lavoro nel corso del tempo il personale sanitario? Circa il 70% - si legge nel policy brief - ritiene peggiorati i ritmi di lavoro, il 65% le condizioni economiche e il 45% le opportunita' di carriera e di affermazione professionale. La condizione economica e' considerata peggiorata maggiormente dai lavoratori delle strutture pubbliche, mentre i cambiamenti nei ritmi e orari di lavoro prevalentemente dai lavoratori delle strutture private. E come vedono il proprio futuro professionale? Condizioni economiche e ritmi/orari di lavoro sono gli elementi critici anche nelle aspettative degli operatori rispetto all'evoluzione del proprio lavoro nei prossimi cinque anni. Inoltre, oltre il 50% dei rispondenti, senza particolari distinzioni di genere ed eta', sembra non intravedere alcuna possibilita' di sviluppo professionale, con opportunita' di carriera e livello di autonomia decisionale ritenuti immutabili nei prossimi cinque anni. Prevale il timore di un aggravio di lavoro per coloro che rimarranno in servizio, con percentuali progressivamente piu' elevate all'aumentare dell'eta' e un'incidenza media che sfiora il 76% per il totale degli ultracinquantenni. Lo scenario cosi' dipinto, sia per quanto riguarda la situazione attuale, che per le aspettative nel prossimo futuro, sembra giustificare i risultati dei dati riguardanti le opinioni relative ai tempi di uscita dal lavoro. Circa il 28% del totale afferma di essere interessato ad un'eventuale possibilita' di ritiro anticipato, anche se cio' significasse una riduzione dell'assegno mensile del 20-30%. Si tratta di una percentuale non trascurabile, se si considera che non sono i lavoratori piu' anziani, ma i piu' giovani, evidentemente piu' preoccupati per l'ulteriore impegno e il peggioramento di alcune condizioni lavorative che prevedono di dover affrontare nel corso di una vita lavorativa giocoforza prolungata. (AGI)Pgi (Segue) 031027 AGO 23 NNNN
GIOVEDÌ 03 AGOSTO 2023 10.27.59
Salute: Inapp, personale Ssn stanco, logoro e decimato (3)=
Salute: Inapp, personale Ssn stanco, logoro e decimato (3)= (AGI) - Roma, 3 ago. - "Solo dopo aver potenziato gli organici, introdotto nuove politiche di gestione del personale e restituito riconoscimento e valore agli operatori - ha concluso Fadda - sara' possibile coinvolgerli attivamente nel delicato processo di trasformazione del Sistema sanitario nazionale, auspicato da piu' anni. Il rafforzamento delle risorse, tuttavia, deve essere accompagnato da un rinnovamento della governance del sistema che parta da un chiarimento dei rapporti tra strutture sanitarie pubbliche e operatori privati, realizzando una nuova organizzazione del lavoro e dei servizi nella quale l'innovazione tecnologica e l'age management trovino spazio e supporto adeguati. Questa e' la condizione necessaria per superare le sfide poste dalle trasformazioni demografiche, in una prospettiva di sostenibilita' dell'occupazione e del sistema sanitario nel suo complesso". Quello dello sviluppo tecnologico, del resto, resta un aspetto delicato. E' ampiamente condiviso dal personale sanitario che la scarsa diffusione delle tecnologie sia prevalentemente imputabile a mancati investimenti delle strutture sanitarie (90%), alla mancanza di tempo per la formazione (78%) ed alla strumentazione eccessivamente costosa (75%). A fronte di un limitato uso delle tecnologie e delle difficolta' riscontrate, i partecipanti alla ricerca hanno comunque manifestato convinzione nell'utilizzarle e intenzione di apprendere e aggiornarsi (49% dei medici; 54% degli infermieri; 61% di operatori sociosanitari), nonche' nel considerarle indispensabili allo svolgimento del proprio lavoro (21% del totale). Dunque, alla proattivita' del personale sanitario - si suggerisce nel policy brief - e' necessario rispondere con interventi di sistema che consentano agli operatori di interagire efficacemente con le tecnologie e rafforzando uniformemente le infrastrutture sull'intero territorio nazionale, in modo da ridurre i divari gia' esistenti e scongiurare il rischio di aggravare ulteriormente l'eterogeneita' nella fruizione dei servizi di cura. (AGI)Pgi 031027 AGO 23 NNNN
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