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sabato 1 giugno 2024

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-01242 presentata da IVAN SCALFAROTTO mercoledì 29 maggio 2024, seduta n.195 SCALFAROTTO - Al Ministro della giustizia. - Premesso che: con il decreto del Ministero della giustizia 14 maggio 2024 si è istituto il reparto specializzato del Corpo di Polizia penitenziaria "gruppo di intervento operativo" (GIO), con il compito di operare in presenza di emergenze che possono pregiudicare l'ordine e la sicurezza all'interno degli istituti penitenziari dovute a rivolte o agitazioni da parte dei detenuti;

 

            ATTO SENATO

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01242

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 195 del 29/05/2024

Firmatari
Primo firmatario: SCALFAROTTO IVAN
Gruppo: ITALIA VIVA - IL CENTRO - RENEW EUROPE
Data firma: 29/05/2024


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 29/05/2024
Stato iter:
IN CORSO
Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01242
presentata da
IVAN SCALFAROTTO
mercoledì 29 maggio 2024, seduta n.195

SCALFAROTTO - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:

con il decreto del Ministero della giustizia 14 maggio 2024 si è istituto il reparto specializzato del Corpo di Polizia penitenziaria "gruppo di intervento operativo" (GIO), con il compito di operare in presenza di emergenze che possono pregiudicare l'ordine e la sicurezza all'interno degli istituti penitenziari dovute a rivolte o agitazioni da parte dei detenuti;

l'articolo 5 definisce, al comma 1, i criteri di accesso e le modalità di selezione del personale del gruppo di intervento operativo, stabilendo che la Direzione generale del personale è tenuta ad adottare procedure di selezione biennali destinate al personale già appartenente all'organico della Polizia penitenziaria, indirizzando la selezione a chi riveste i ruoli degli ispettori, dei sovrintendenti e degli agenti assistenti;

la decisione di comporre il personale del gruppo di intervento operativo tramite lo spostamento di agenti già operativi in altri servizi ordinari comporterà inevitabilmente un depotenziamento dei ranghi operativi di altri reparti o gruppi della Polizia penitenziaria, già fortemente in difficoltà dal punto di vista numerico, dove, secondo i sindacati, si stima attualmente una mancanza di personale pari a 18.000 agenti, che non consente uno svolgimento adeguato delle più ordinarie attività quotidiane all'interno delle carceri;

la modalità di selezione del personale del gruppo di intervento operativo appare del tutto controproducente e dannosa rispetto al conclamato problema della mancanza di personale negli istituti penitenziari: di fatto, invece di portare a regime il numero degli agenti tramite nuove assunzioni, come più volte richiesto dai sindacati, si è deciso di istituire una nuova unità operativa, sottraendo personale ad unità già attive, quando la soluzione più logica era predisporre nuove risorse per l'assunzione di nuovi agenti, al fine di colmare l'attuale sottodimensionamento del personale;

è doveroso sottolineare, inoltre, che l'istituzione del gruppo di intervento operativo è finalizzata a sedare le rivolte nelle carceri, confermando in modo lapidario l'approccio fortemente repressivo del Governo nella gestione di detenuti, come testimoniato anche dal disegno di legge, attualmente in esame alla Camera, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell'usura e di ordinamento penitenziario", dove nelle intenzioni del Ministro si vuole introdurre nel codice penale il reato di rivolta nelle carceri, tramite il nuovo articolo 415-bis;

i problemi della gestione delle carceri sono profondamente strutturati e radicati tra loro: oltre all'inadeguato numero del personale della Polizia penitenziaria, che non consente il rispetto dei requisiti minimi di sicurezza e di vivibilità, le strutture carcerarie sono sempre più fatiscenti presentando un livello di sovraffollamento inaccettabile tra i detenuti, che non permette il rispetto degli spazi personali, come sancito anche da più condanne della Corte EDU nei confronti dell'Italia;

la gestione del sistema carcerario basata esclusivamente sull'attuazione di misure di repressione, invece che su riforme strutturali e profonde che possano radicalmente cambiare la vita quotidiana dei detenuti e degli agenti, partendo in primis da provvedimenti che consentono l'assunzione del personale penitenziario, appare del tutto inefficace e crudele, nonché profondamente in antitesi con il principio costituzionale della rieducazione del condannato attraverso un percorso che pone la dignità dell'essere umano al primo posto,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda adottare provvedimenti per potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, attualmente sottodimensionati, al fine di permettere una gestione delle attività quotidiane all'interno delle carceri adeguata e conforme ai principi costituzionali, sia per gli agenti, che per i detenuti;

quali iniziative intenda adottare al fine promuovere un approccio legislativo che metta in primo piano il recupero del detenuto e la sua rieducazione secondo il dettato costituzionale dell'articolo 27, da preferire a misure di carattere esclusivamente repressivo e che sembrano collocare del tutto in secondo piano il rispetto della dignità dei detenuti.

(4-01242)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

assunzione

penuria di manodopera

personale carcerario

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