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sabato 1 giugno 2024

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-01243 presentata da IVAN SCALFAROTTO mercoledì 29 maggio 2024, seduta n.195 SCALFAROTTO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: da quanto emerge da notizie di stampa, il 23 maggio 2024, la giornalista de "il Fatto Quotidiano", Angela Nittoli, il fotografo del "Corriere della Sera", Massimo Barsoum, e il video maker freelance Roberto Di Matteo sono stati fermati dalla polizia, mentre si accingevano a documentare l'iniziativa di protesta di "Ultima generazione", che si svolgeva di fronte al Ministero del lavoro e delle politiche sociali; fermati dalla po

 

            ATTO SENATO

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01243

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 195 del 29/05/2024

Firmatari
Primo firmatario: SCALFAROTTO IVAN
Gruppo: ITALIA VIVA - IL CENTRO - RENEW EUROPE
Data firma: 29/05/2024


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/05/2024
Stato iter:
IN CORSO
Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01243
presentata da
IVAN SCALFAROTTO
mercoledì 29 maggio 2024, seduta n.195

SCALFAROTTO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

da quanto emerge da notizie di stampa, il 23 maggio 2024, la giornalista de "il Fatto Quotidiano", Angela Nittoli, il fotografo del "Corriere della Sera", Massimo Barsoum, e il video maker freelance Roberto Di Matteo sono stati fermati dalla polizia, mentre si accingevano a documentare l'iniziativa di protesta di "Ultima generazione", che si svolgeva di fronte al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

fermati dalla polizia, i tre cronisti si sono immediatamente identificati come tali, mostrando il proprio tesserino: sebbene fosse evidente che i tre giornalisti fossero nei pressi della manifestazione per svolgere il proprio lavoro, sono stati portati nel commissariato di zona, dove la polizia li ha trattenuti per circa mezz'ora. Successivamente sono stati trasferiti al commissariato di Castro Pretorio e sono stati costretti a mettere i propri telefoni e l'attrezzatura da lavoro nel bagagliaio dell'auto, nonostante i giornalisti si fossero offerti di mostrare seduta stante i contenuti di borse e zaini in cui era riposta l'attrezzatura;

secondo la ricostruzione giornalistica, al commissariato di Castro Pretorio, i cronisti sono stati perquisiti fisicamente e sono stati ispezionati i loro zaini e marsupi, e sono stati costretti ad aspettare il proprio turno di identificazione in una cella di sicurezza con la porta aperta, ma presidiata dalla polizia, sebbene avessero chiesto di essere spostati in sala d'attesa. Inoltre Angela Nittoli è stata accompagnata in bagno da una poliziotta che non le ha consentito di chiudere la porta;

su richiesta di spiegazioni da parte dei giornalisti, gli agenti hanno comunicato che non stavano sporgendo denuncia, ma che stavano effettuando dei non meglio precisati "controlli di sicurezza": dopo due ore la polizia ha rilasciato i giornalisti, non consentendo loro di documentare l'azione degli attivisti, che nel frattempo era avvenuta;

dal comunicato pubblicato dalla Federazione nazionale stampa italiana, che denuncia l'episodio, inoltre, si segnala che in precedenza vi sarebbero stati episodi analoghi a Messina nel novembre 2023 e a Padova ad aprile 2024, dove, secondo quando riportato, in entrambi casi giornalisti che stavano documentando le manifestazioni di "Ultima generazione" sono stati fermati dalla polizia e trattenuti per ore nei commissariati locali, senza la possibilità di utilizzare il telefono;

il fatto che le iniziative di Ultima generazione appaiano spesso censurabili o addirittura illegali non giustifica in alcun modo il fatto che giornalisti che documentano le loro manifestazioni siano fermati e perquisiti senza nessun tipo di motivazione, negando loro la possibilità di svolgere un lavoro fondamentale a tutela dell'informazione e della democrazia dello Stato: se i fatti descritti venissero confermati, la perquisizione e il fermo dei tre cronisti sarebbe un fatto degno di uno Stato illiberale e repressivo, in totale contrasto con il diritto all'informazione tutelato dalla leggi sulla stampa e dall'articolo 21 della Costituzione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se voglia rendere noto quali siano le ragioni che hanno portato la polizia a pregiudicare il diritto di cronaca nella vicenda;

se, visti anche i precedenti richiamati dalla Federazione nazionale stampa italiana, sussistano specifiche linee di indirizzo e intervento nei confronti dei cronisti che si propongono di documentare le iniziative di Ultima generazione e, in generale, se siano state impartite istruzioni che, di fatto, si propongano di utilizzare lo strumento delle identificazioni a fini intimidatori e di censura della stampa.

(4-01243)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

professioni del settore delle comunicazioni

polizia

censura

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