(dal 6 al 13 settembre 2010 )
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lunedì 13 settembre 2010
news della settimana da www.laboratoriopoliziademocratica.org (6-13 settembre 2010)
news della settimana da www.laboratoriopoliziademocratica.org (6-13 settembre 2010)
Assenze dal servizio per malattia dei pubblici dipendenti. (10A10880) (G.U. Serie Generale n. 210 del 8 settembre 2010)
Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della funzione pubblica
CIRCOLARE 19 luglio 2010, n.8
Assenze dal servizio per malattia dei pubblici dipendenti. (10A10880) (G.U. Serie Generale n. 210 del 8 settembre 2010)
Alle Amministrazioni pubbliche di
cui all'art. 1, comma 2, del
decreto legislativo n. 165 del 2001
IL MINISTRO
per la pubblica amministrazione e l'innovazione
Come noto, uno degli obiettivi perseguiti dall'inizio del mandato
e' stato quello della riduzione del fenomeno dell'assenteismo nelle
pubbliche amministrazioni, ricercato sia attraverso l'introduzione di
misure normative sia mediante la diffusione della cultura della
trasparenza, finalizzata ad evidenziare buone e cattive prassi.
. Nel corso del secondo anno, fino al mese di giugno 2010, le
assenze registrano, rispetto ai valori prevalenti prima dell'entrata
in vigore della norma, una riduzione media dei giorni di assenza per
malattia pro-capite del 31,1% .
E' utile richiamare innanzi tutto le indicazioni gia' fornite in
passato sull'argomento, che sono contenute nelle circolari n. 7 e 8
del 2008 e 7 del 2009, facendo presente che la loro lettura deve
tener conto della normativa successivamente intervenuta e, in
particolare, del decreto ministeriale 18 dicembre 2009, n. 206,
recante «Determinazione delle fasce orarie di reperibilita' per i
pubblici dipendenti in caso di assenza per malattia.». L'entrata in
vigore di tale decreto rende peraltro superata la circolare n. 1 del
2009, relativa alle fasce orarie di reperibilita' per i malati
oncologici, salve le indicazioni sull'utilizzo di modalita'
flessibili di lavoro da favorire nel caso in cui ricorrano le
patologie che richiedono terapie salvavita. Infatti, l'art. 2 del
decreto ministeriale prevede tra i casi di esclusione dall'obbligo di
reperibilita' le assenze eziologicamente riconducibili a «patologie
gravi che richiedono terapie salvavita.».
Piu' recentemente, con la circolare n. 5 del 2010 sono stati dati
indirizzi sullo specifico tema della responsabilita' connessa alla
violazione delle norme sulla presenza in servizio e sul rilascio di
certificati con particolare riguardo ai medici e con la circolare n.
1 DFP-DDI sono state diramante le indicazioni per l'avvio del sistema
di trasmissione telematica dei certificati.
Alcuni chiarimenti sono stati forniti, inoltre, nell'ambito di
pareri resi alle amministrazioni e pubblicati sul sito internet del
Dipartimento, sezione pareri e note circolari. In particolare, si
segnalano i pareri n. 53 del 2008 relativo al post ricovero, n. 1 del
2009 sull'individuazione di alcune voci ai fini della decurtazione
del trattamento economico previsto per il personale del comparto
regioni - enti locali, n. 2 del 2010 sull'obbligatorieta' delle
visite fiscali in caso di esenzione dalla reperibilita' del
dipendente.
Considerate le segnalazioni pervenute dalle amministrazioni e dai
dipendenti interessati, si ritiene opportuno richiamare l'attenzione
su alcuni aspetti applicativi delicati della disciplina.
Si raccomanda alle amministrazioni l'osservanza dell'obbligo di
attuare la decurtazione retributiva in caso di assenza per malattia,
secondo le indicazioni fornite nelle predette circolari n. 7 e 8 del
2008.
E' utile ricordare che per talune ipotesi e' stato previsto dalle
norme un regime di maggior favore. Infatti, l'art. 71, comma 1,
secondo periodo, del decreto-legge n. 112 del 2008 stabilisce che
«Resta fermo il trattamento piu' favorevole eventualmente previsto
dai contratti collettivi o dalle specifiche normative di settore per
le assenze per malattia dovute ad infortunio sul lavoro o a causa di
servizio, oppure a ricovero ospedaliero o a day hospital, nonche' per
le assenze relative a patologie gravi che richiedano terapie
salvavita.». Nel sottolineare la volonta' del legislatore di
salvaguardare situazioni particolari e delicate, si segnala che il
regime applicabile va ricavato da ciascun CCNL di riferimento. Dai
vigenti contratti si evince in generale l'esclusione delle assenze
riconducibili a queste cause dalla decurtazione e dal computo dei
giorni dal periodo di comporto, in qualche caso salvaguardando
espressamente pure «i giorni di assenza dovuti alle conseguenze
certificate delle terapie» (cfr.: CCNL comparto scuola 29 settembre
2007, art. 17, comma 9). Rimane fermo anche in questa sede quanto
gia' detto a proposito dell'esenzione dalla reperibilita' (cfr.:
parere n. 2 del 2010) ai fini dell'applicazione del regime di maggior
favore e, cioe', il dovere dell'amministrazione di esentare il
dipendente dalla decurtazione solo se per lo stesso sussiste la
relativa documentazione medica a supporto.
Si ricorda che il comma 1-bis dell'art. 71 menzionato, nel quale
era contenuta una disciplina speciale di deroga per il personale del
comparto sicurezza e difesa in relazione alle malattie conseguenti a
lesioni riportate in attivita' operative ed addestrative, e' stato
sostituito dal decreto-legge n. 78 del 2009, convertito in legge n.
102 del 2009. La novella riguarda, oltre che il personale del
comparto sicurezza e difesa, anche il personale del Corpo nazionale
dei vigili del fuoco. La norma attualmente prevede che «A decorrere
dalla data di entrata in vigore del presente decreto, limitatamente
alle assenze per malattia di cui al comma 1 del personale del
comparto sicurezza e difesa nonche' del personale del Corpo nazionale
dei vigili del fuoco, gli emolumenti di carattere continuativo
correlati allo specifico status e alle peculiari condizioni di
impiego di tale personale sono equiparati al trattamento economico
fondamentale.».
Per quanto riguarda le voci retributive da considerare ai fini
della decurtazione, considerati i quesiti pervenuti relativamente
alla retribuzione di risultato dei dirigenti, si precisa che la
stessa non e' soggetta a decurtazione. Essa infatti costituisce
l'emolumento volto a remunerare l'effettivo raggiungimento degli
obiettivi da parte del dirigente e viene corrisposta a consuntivo, in
esito all'apposito procedimento di valutazione. Tale voce retributiva
non puo' essere assimilata ad un'indennita' giornaliera, legata alla
presenza in servizio, poiche' viene corrisposta solo se e nella
misura in cui gli obiettivi assegnati risultino conseguiti e
l'attivita' svolta risulti valutabile a tal fine. Analogo
ragionamento vale per le voci corrispondenti previste anche per le
altre categorie di personale, compreso il personale ad ordinamento
pubblicistico, aventi la medesima natura.
Infine, si richiama ancora una volta l'attenzione sul regime
sanzionatorio vigente per le ipotesi di mancata osservanza della
normativa in materia di assenza per malattia gia' illustrato nelle
precedenti circolari n. 7 del 2009 e 5 del 2010.
Roma, 19 luglio 2010
Il Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione
Brunetta
Dal resoconto sul monitoraggio risulta che la stima e' riferita
al complesso delle amministrazioni pubbliche, ad esclusione dei
comparti scuola, universita' e sicurezza
Registrato alla Corte dei conti l'11 agosto 2010
Ministeri istituzionali - Presidenza del Consiglio dei Ministri,
registro n. 10, foglio n. 384
ADRO: RIPRISTINARE IMMEDIATAMENTE LA COSTITUZIONE
Comunicato stampa di Marilena Adamo – Gruppo PD Senato ADRO: RIPRISTINARE IMMEDIATAMENTE LA COSTITUZIONE Sulla vicenda dei simboli leghisti nella scuola pubblica di Adro (BS) le senatrici e i senatori lombardi del PD hanno presentato un'interrogazione urgente (qui di seguito) non solo al Ministro Gelmini, ma anche al ministro dell'Interno Maroni con la quale si chiede quali iniziative si intendano assumere per ripristinare quel rispetto istituzionale palesemente violato da parte del Sindaco, rispetto e dignità indispensabili sempre, ma ancor di più quando si tratti di scuola, istituzione preposta alla formazione del senso civico nei giovani. Interrogazione urgente con risposta in Commissioni 1° e 7° Al Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Al Ministro dell'Interno Premesso che: - notizie stampa hanno riferito che nella scuola pubblica del Comune di Adro (BS) sono stati impressi simboli leghisti sui banchi e sull'arredo comunale, scelta giustificata dal Sindaco come legittima perchè “identitaria”; - il Ministro Gelmini ha reagito in modo inadeguato poichè si è limitata a tacciare di “folklore eccessivo”questi fatti; - è gravissimo che in una istituzione pubblica siano utilizzati simboli di partito e soprattutto nella scuola, istituzione dedicata alla formazione del senso civico dei giovani; si chiede di sapere ai Ministri in indirizzo: - se non ritengano il comportamento del sindaco in contrasto con il suo ruolo costituzionale; - se non ritengano doveroso intervenire perchè nella scuola del Comune di Adro vengano immediatamente soppressi simboli di partito, ricordando che gli unici simboli consentiti sono quelli della Unione Europea, della Repubblica Italiana, del Comune e della Regione ( nel qual caso trattasi di Rosa Camuna e non Sole delle Alpi!); - se non ritengano di dover fermare un pericoloso precedente che autorizzerebbe di fatto tutti i Comuni, a seconda delle diverse maggioranze che li amministrano, a esporre simboli di partito o “identitari”nelle scuole o in altri edifici pubblici. Adamo, Rusconi, Vimercati, Bassoli, Baio, Del Vecchio, Bosone, Mazzuconi e Rossi Paolo 13 settembre 2010 | ||
Sen. Marilena Adamo www.marilenadamo.it Tel. 06/67063002 | ||
|
"La manovra, le pensioni...".."Chi continuerà ad avvantaggiarsi delle vecchie finestre.."
"La manovra, le pensioni...".."Chi continuerà ad avvantaggiarsi delle vecchie finestre.."
fonte: Leggi Illustrate settembre 2010
fonte: Leggi Illustrate settembre 2010
News della giornata
- Regolamento recante sistemi dischi freni per motocicli.
- Salute: troppo sport fa tremare il cuore, decuplica rischio fibrillazione
- Estintori. sostanze che riducono lo strato di ozono. Istruzioni per lo svolgimento dei controlli.
- Apparecchi estintori portatili d'incendio omologati ai sensi del D.M. 7 gennaio 2005
- Regolamento recante sistemi dischi freni per autovetture.
- Multa fatta da agenti in movimento? Valida. Uso telefono alla guida? Solo se serve ad evitare danno
- Rischia il carcere il capo che costringe autista a turni massacranti provocando incidente
- Regolamento recante sistemi dischi freni per motocicli.
domenica 12 settembre 2010
Invio dei certificati di malattia tramite PEC.
Con la Circolare n. 119 del 7 settembre 2010 l’INPS ha fornito indicazioni circa le modalità d’invio alla casella di Posta Elettronica Certificata indicata dal datore di lavoro, delle attestazioni di malattia dei dipendenti.
Si tratta di una ulteriore modalità prevista dal decreto del Ministero della salute del 26.2.2010 oltre al flusso di comunicazione con il SAC e la disponibilità di funzioni di consultazione dei certificati o degli attestati di malattia, da parte dei soggetti abilitati, sul proprio sito web.
I datori di lavoro, sia pubblici che privati, che siano interessati devono fare richiesta di invio degli attestati tramite PEC all’indirizzo di Posta certificata delle Strutture territoriali Inps e ciò utilizzando lo stesso indirizzo di PEC al quale dovranno essere destinati i documenti telematici ricevuti dai medici.
La richiesta deve contenere:
Per le Pubbliche Amministrazioni l’identificazione del richiedente espressa con il codice fiscale della stessa e con il progressivo INPDAP relativo alla “Sede di Servizio”. Queste amministrazioni possono chiedere l’invio “accentrato” degli attestati di tutti i propri dipendenti; in tal caso, dovranno precisare che autorizzano l’Inps a tener conto del solo codice fiscale di identificazione dell’Amministrazione e a trascurare i progressivi INPDAP che, nelle denunce contributive, risultano essere le Sedi di servizio di dipendenza dei lavoratori;
Per le Aziende private l’identificazione da comunicare è la matricola Inps. Nel messaggio l’azienda può chiedere, specificandole, di abbinare all’indirizzo di P.E.C. mittente più matricole Inps riferite all’azienda stessa;
Per tutti, l’indicazione del formato di invio dei documenti scelto tra: TXT, XML, entrambi. Fonte: Istituto Nazionale Previdenza Sociale
Si tratta di una ulteriore modalità prevista dal decreto del Ministero della salute del 26.2.2010 oltre al flusso di comunicazione con il SAC e la disponibilità di funzioni di consultazione dei certificati o degli attestati di malattia, da parte dei soggetti abilitati, sul proprio sito web.
I datori di lavoro, sia pubblici che privati, che siano interessati devono fare richiesta di invio degli attestati tramite PEC all’indirizzo di Posta certificata delle Strutture territoriali Inps e ciò utilizzando lo stesso indirizzo di PEC al quale dovranno essere destinati i documenti telematici ricevuti dai medici.
La richiesta deve contenere:
Per le Pubbliche Amministrazioni l’identificazione del richiedente espressa con il codice fiscale della stessa e con il progressivo INPDAP relativo alla “Sede di Servizio”. Queste amministrazioni possono chiedere l’invio “accentrato” degli attestati di tutti i propri dipendenti; in tal caso, dovranno precisare che autorizzano l’Inps a tener conto del solo codice fiscale di identificazione dell’Amministrazione e a trascurare i progressivi INPDAP che, nelle denunce contributive, risultano essere le Sedi di servizio di dipendenza dei lavoratori;
Per le Aziende private l’identificazione da comunicare è la matricola Inps. Nel messaggio l’azienda può chiedere, specificandole, di abbinare all’indirizzo di P.E.C. mittente più matricole Inps riferite all’azienda stessa;
Per tutti, l’indicazione del formato di invio dei documenti scelto tra: TXT, XML, entrambi. Fonte: Istituto Nazionale Previdenza Sociale
Cambia radicalmente la Formazione iniziale degli Insegnanti.
Cambia radicalmente la formazione iniziale degli insegnanti.
Il Ministro Gelmini ha firmato il Regolamento sulla formazione iniziale dei docenti che si sviluppa, in particolare, su quattro grandi direttrici:
1) Il Tirocinio da svolgere direttamente a contatto con le scuole e col “mestiere” di insegnante, perché insegnare non può essere solo teoria ma anche pratica.
2) Il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al fabbisogno. Fine dell’accesso illimitato alla professione che creava il precariato.
3) Con la fine del precariato sarà consentito ai giovani l’inserimento immediato in ruolo.
4) Più inglese e nuove tecnologie.
Il regolamento è il frutto del lavoro della Commissione presieduta dal professor Giorgio Israel, a cui è seguita una azione di primo confronto col mondo della scuola e delle associazioni per l’integrazione scolastica. L’obiettivo dei nuovi percorsi è di garantire una più equilibrata preparazione disciplinare, didattica e pedagogica nel corso delle lauree magistrali e lo svolgimento di un anno di percorso, il Tirocinio Formativo Attivo, direttamente a contatto con le scuole.
Cambiano dunque le modalità per accedere all’insegnamento.
Con il nuovo sistema:
• per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria:
Sarà necessaria la laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà di conseguire l’abilitazione per la scuola primaria e dell’infanzia.
Sono rafforzate le competenze disciplinari e pedagogiche ed è previsto un apposito percorso laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie.
Per la prima volta si è data specifica attenzione al problema degli alunni con disabilità, prevedendo che in tutti i percorsi ci siano insegnamenti in grado di consentire al docente di avere una preparazione di base sui bisogni speciali.
• Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado:
Sarà necessaria la laurea magistrale + 1 anno di Tirocinio Formativo Attivo.
È prevista una prova di ingresso alla laurea magistrale a numero programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie.
L’anno di tirocinio formativo attivo contempla 475 ore di tirocinio a scuola sotto la guida di un insegnante tutor.
Rispetto al percorso SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario), si prende il meglio di quella esperienza, evitando la ripetizione degli insegnamenti disciplinari, approfonditi già nella laurea e nella laurea magistrale, per concentrarsi sul tirocinio, sui laboratori e le didattiche.
Con il vecchio sistema:
Per insegnare nella scuola dell’infanzia e in quella primaria bastava la laurea quadriennale a ciclo unico con test d’accesso al primo anno e scelta, dopo un biennio comune, dell’abilitazione in primaria o in scuola dell’infanzia.
Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado era necessaria la laurea magistrale e 2 anni di SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario).
Dalle SSIS al Tirocinio Formativo: si passa dal sapere al sapere insegnare
Chiudono le Siss per le secondarie di primo e secondo grado e al loro posto si dà vita al Tirocinio Formativo Attivo della durata di 1 anno, terreno di incontro tra scuola e università. Durante il Tirocinio sarà dedicato ampio spazio all’approfondimento della didattica con esperienze sul campo. L’idea di fondo è passare dal sapere al sapere insegnare.
Tirocini: come e dove svolgerli. Il numero deciso in base al fabbisogno di insegnanti, fine del precariato
In questo Regolamento è stato dato pieno riconoscimento al sistema nazionale dell’istruzione (formato dalle istituzioni scolastiche statali e paritarie), tanto nel coinvolgimento nei tirocini quanto nel calcolo dei fabbisogni di personale docente, e si inizia a prevedere la possibilità di svolgere tirocini anche nelle strutture di istruzione e formazione professionale dove c’è la sperimentazione dell’obbligo formativo.
Inoltre gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno gli albi delle istituzioni scolastiche accreditate che ospiteranno i tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti dal ministero, evidenziandone buone prassi e specificità. Gli USR avranno anche funzione di controllo e di verifica sui Tirocini. Sino alla costituzione degli albi, le Università scelgono liberamente le scuole, di concerto con gli USR che mantengono compiti di vigilanza.
Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di scuola e università, ha compiti di coordinamento e di progettazione e rappresenta il terreno di incontro e di raccordo tra le due realtà.
Le commissioni di abilitazione prevedono un equilibrio tra scuola e università e un peso determinante del tirocinio e della prova didattica sul voto di abilitazione.
I dottori di ricerca e i “precari della ricerca”, se in possesso dei requisiti curriculari, entrano in soprannumero, dopo un esame orale, nell’anno di tirocinio, vedendo valorizzato il loro percorso.
L’anno di tirocinio prevede forme di interazione e coprogettazione del percorso tra istituzioni scolastiche e atenei ed è stato previsto uno specifico spazio di laboratori destinati ad approfondire quanto viene fatto in classe.
Formazione insegnanti di sostegno
È previsto che la formazione dei docenti per il sostegno sia posta in capo alle università, pur prevedendo la possibilità di specifici accordi con gli enti del settore.
Percorsi di specializzazione CLIL
Sono previsti percorsi di specializzazione per il CLIL (insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica in inglese).
Rivista la classe di abilitazione strumento musicale
Il sistema Afam concorre a pieno titolo alla formazione iniziale dei docenti nelle classi di abilitazione di propria competenza. In particolare, è stata rivista la classe di abilitazione per lo strumento musicale.
Regime transitorio
Sino all’entrata a regime delle nuove lauree magistrali, la programmazione del numero di abilitati e il test è previsto, per la secondaria di primo e secondo grado, prima di accedere all’anno di Tirocinio formativo attivo.
Per i precari non abilitati
Per quanto riguarda i precari non abilitati e gli ex diplomati negli istituti magistrali sono stati previsti percorsi che, dietro il superamento di prove d’accesso in grado di verificare la preparazione disciplinare, consentano di conseguire l’abilitazione.
Il regolamento sulla Formazione iniziale, dunque, punta a raggiungere tre obiettivi:
1) Focalizza nella formazione iniziale non solo le materie tradizionali, ma l’acquisizione di alcune competenze trasversali: seconda lingua inglese e competenze di didattica attraverso le nuove tecnologie;
2) Sostituisce al sistema SSIS strutture più snelle, concentrate sull’incontro e sulla coprogettazione tra istituzioni scolastiche e università evitando autoreferenzialità, costi per il sistema e per gli studenti e abbreviando di un anno il percorso di abilitazione per la scuola secondaria;
3) Prevede una programmazione dei numeri in grado di evitare la proliferazione del precariato.
Con successivo decreto si stabiliranno le lauree magistrali relative al secondo ciclo dell’istruzione, per seguire il percorso di cambiamento del secondo ciclo e delle classi di abilitazione. Fonte: Ministero Istruzione Università Ricerca
Il Ministro Gelmini ha firmato il Regolamento sulla formazione iniziale dei docenti che si sviluppa, in particolare, su quattro grandi direttrici:
1) Il Tirocinio da svolgere direttamente a contatto con le scuole e col “mestiere” di insegnante, perché insegnare non può essere solo teoria ma anche pratica.
2) Il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al fabbisogno. Fine dell’accesso illimitato alla professione che creava il precariato.
3) Con la fine del precariato sarà consentito ai giovani l’inserimento immediato in ruolo.
4) Più inglese e nuove tecnologie.
Il regolamento è il frutto del lavoro della Commissione presieduta dal professor Giorgio Israel, a cui è seguita una azione di primo confronto col mondo della scuola e delle associazioni per l’integrazione scolastica. L’obiettivo dei nuovi percorsi è di garantire una più equilibrata preparazione disciplinare, didattica e pedagogica nel corso delle lauree magistrali e lo svolgimento di un anno di percorso, il Tirocinio Formativo Attivo, direttamente a contatto con le scuole.
Cambiano dunque le modalità per accedere all’insegnamento.
Con il nuovo sistema:
• per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria:
Sarà necessaria la laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà di conseguire l’abilitazione per la scuola primaria e dell’infanzia.
Sono rafforzate le competenze disciplinari e pedagogiche ed è previsto un apposito percorso laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie.
Per la prima volta si è data specifica attenzione al problema degli alunni con disabilità, prevedendo che in tutti i percorsi ci siano insegnamenti in grado di consentire al docente di avere una preparazione di base sui bisogni speciali.
• Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado:
Sarà necessaria la laurea magistrale + 1 anno di Tirocinio Formativo Attivo.
È prevista una prova di ingresso alla laurea magistrale a numero programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie.
L’anno di tirocinio formativo attivo contempla 475 ore di tirocinio a scuola sotto la guida di un insegnante tutor.
Rispetto al percorso SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario), si prende il meglio di quella esperienza, evitando la ripetizione degli insegnamenti disciplinari, approfonditi già nella laurea e nella laurea magistrale, per concentrarsi sul tirocinio, sui laboratori e le didattiche.
Con il vecchio sistema:
Per insegnare nella scuola dell’infanzia e in quella primaria bastava la laurea quadriennale a ciclo unico con test d’accesso al primo anno e scelta, dopo un biennio comune, dell’abilitazione in primaria o in scuola dell’infanzia.
Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado era necessaria la laurea magistrale e 2 anni di SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario).
Dalle SSIS al Tirocinio Formativo: si passa dal sapere al sapere insegnare
Chiudono le Siss per le secondarie di primo e secondo grado e al loro posto si dà vita al Tirocinio Formativo Attivo della durata di 1 anno, terreno di incontro tra scuola e università. Durante il Tirocinio sarà dedicato ampio spazio all’approfondimento della didattica con esperienze sul campo. L’idea di fondo è passare dal sapere al sapere insegnare.
Tirocini: come e dove svolgerli. Il numero deciso in base al fabbisogno di insegnanti, fine del precariato
In questo Regolamento è stato dato pieno riconoscimento al sistema nazionale dell’istruzione (formato dalle istituzioni scolastiche statali e paritarie), tanto nel coinvolgimento nei tirocini quanto nel calcolo dei fabbisogni di personale docente, e si inizia a prevedere la possibilità di svolgere tirocini anche nelle strutture di istruzione e formazione professionale dove c’è la sperimentazione dell’obbligo formativo.
Inoltre gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno gli albi delle istituzioni scolastiche accreditate che ospiteranno i tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti dal ministero, evidenziandone buone prassi e specificità. Gli USR avranno anche funzione di controllo e di verifica sui Tirocini. Sino alla costituzione degli albi, le Università scelgono liberamente le scuole, di concerto con gli USR che mantengono compiti di vigilanza.
Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di scuola e università, ha compiti di coordinamento e di progettazione e rappresenta il terreno di incontro e di raccordo tra le due realtà.
Le commissioni di abilitazione prevedono un equilibrio tra scuola e università e un peso determinante del tirocinio e della prova didattica sul voto di abilitazione.
I dottori di ricerca e i “precari della ricerca”, se in possesso dei requisiti curriculari, entrano in soprannumero, dopo un esame orale, nell’anno di tirocinio, vedendo valorizzato il loro percorso.
L’anno di tirocinio prevede forme di interazione e coprogettazione del percorso tra istituzioni scolastiche e atenei ed è stato previsto uno specifico spazio di laboratori destinati ad approfondire quanto viene fatto in classe.
Formazione insegnanti di sostegno
È previsto che la formazione dei docenti per il sostegno sia posta in capo alle università, pur prevedendo la possibilità di specifici accordi con gli enti del settore.
Percorsi di specializzazione CLIL
Sono previsti percorsi di specializzazione per il CLIL (insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica in inglese).
Rivista la classe di abilitazione strumento musicale
Il sistema Afam concorre a pieno titolo alla formazione iniziale dei docenti nelle classi di abilitazione di propria competenza. In particolare, è stata rivista la classe di abilitazione per lo strumento musicale.
Regime transitorio
Sino all’entrata a regime delle nuove lauree magistrali, la programmazione del numero di abilitati e il test è previsto, per la secondaria di primo e secondo grado, prima di accedere all’anno di Tirocinio formativo attivo.
Per i precari non abilitati
Per quanto riguarda i precari non abilitati e gli ex diplomati negli istituti magistrali sono stati previsti percorsi che, dietro il superamento di prove d’accesso in grado di verificare la preparazione disciplinare, consentano di conseguire l’abilitazione.
Il regolamento sulla Formazione iniziale, dunque, punta a raggiungere tre obiettivi:
1) Focalizza nella formazione iniziale non solo le materie tradizionali, ma l’acquisizione di alcune competenze trasversali: seconda lingua inglese e competenze di didattica attraverso le nuove tecnologie;
2) Sostituisce al sistema SSIS strutture più snelle, concentrate sull’incontro e sulla coprogettazione tra istituzioni scolastiche e università evitando autoreferenzialità, costi per il sistema e per gli studenti e abbreviando di un anno il percorso di abilitazione per la scuola secondaria;
3) Prevede una programmazione dei numeri in grado di evitare la proliferazione del precariato.
Con successivo decreto si stabiliranno le lauree magistrali relative al secondo ciclo dell’istruzione, per seguire il percorso di cambiamento del secondo ciclo e delle classi di abilitazione. Fonte: Ministero Istruzione Università Ricerca
sabato 11 settembre 2010
VIGILI FUOCO:SINDACATI;STOP PREFETTI,DIPARTIMENTO A POMPIERI
VIGILI FUOCO:SINDACATI;STOP PREFETTI,DIPARTIMENTO A POMPIERI
ORFANI DEL VIMINALE, O PIU' DIGNITA' O MEGLIO ANDARE VIA
(ANSA) - CORTINA (BELLUNO), 11 SET - Nel giorno in cui tutto
il mondo ricorda l'eroismo dei pompieri di New York tra le
macerie del World Trade Center, i vigili del fuoco italiani
danno il benservito ai prefetti che, da quando e' stato
istituito, guidano il Dipartimento del Viminale dal quale
dipende il corpo nazionale, chiedendo a gran voce che sia un
vigile del fuoco a guidare il Dipartimento.
''E' giunto il momento di dare maggiore dignita' al Corpo. Il
capo Dipartimento deve essere un dirigente dei vigili del
fuoco'' dicono i sindacati che si sono ritrovati a Cortina per
il primo raduno nazionale che ha portato in Veneto oltre
quattromila pompieri. Parole accolte dagli applausi della base e
che i leader delle organizzazioni sono pronti a presentare al
ministro Roberto Maroni, che nel pomeriggio assistera' alla
sfilata per le vie della regina delle Dolomiti.
La richiesta di dire addio ai prefetti e' arrivata nel corso
di un convegno dedicato al futuro del Corpo, nel quale tutte le
componenti sindacali hanno ricordato i problemi sul tavolo -
contratto scaduto da ormai tre anni, mancanza di risorse, vuoti
di organico - e si sono trovate d'accordo sulla necessita' di
riorganizzare il corpo attraverso riforme vere e strutturali,
come chiesto gia' dal loro comandante Alfio Pini. (SEGUE)
GUI
11-SET-10 13:31 NNNN
VIGILI FUOCO:SINDACATI;STOP PREFETTI,DIPARTIMENTO A POMPIERI (2)
(ANSA) - CORTINA (BELLUNO), 11 SET - Da Cortina i sindacati
hanno rinnovato lo stato di agitazione della categoria - e una
delle organizzazioni, la Consal, ha gia' proclamato lo sciopero
per il 6 ottobre - per protestare contro la situazione di
''forte disagio'' per le ''numerosissime problematiche mai
risolte''. ''Operiamo - dicono - quotidianamente in condizioni
tragiche: scarseggiano risorse, mezzi e uomini''.
Per questo e' necessario cambiare, a partire dalla modifica
degli assetti di vertice''E' giunto il momento che un dirigente
del Corpo dei vigili del fuoco si appropri del Dipartimento''
dice il segretario della Cisl, Pompeo Mannone, sottolineando che
soltanto in questo modo sara' possibile valorizzare il
personale. ''Se e' vero che siamo i migliori per quanto riguarda
il soccorso tecnico e la sicurezza - aggiunge - il governo e il
Parlamento devono dire che tipo e che qualita' di servizio
vogliono dare ai cittadini, perche' se ci tolgono i viveri non
si puo' piu' andare avanti''.
Convinte della necessita' di 'liquidare' i prefetti anche la
Cgil e la Uil. ''Le figure piu' sane di questo Dipartimento sono
i vigili del fuoco operativi e dunque anche il capo del
Dipartimento deve essere un vigile - sottolinea Adriano Sgro,
della Cgil - Siamo stanchi di essere eroi sballottati, il
ministro apra un tavolo per le modifiche necessarie''. ''Non si
puo' continuare cosi' - rincara il segretario della Uil
Alessandro Lupo - il Corpo e' da troppi anni vittima del suo
stesso Dipartimento''. Secondo Lupo, tra i prefetti vi sono
''persone altamente qualificate'' ma ''malgrado la buona
volonta' di taluni, i vigili del fuoco hanno sempre fatto passi
indietro''. Dunque bisogna cambiare. ''Non e' una battaglia
contro i prefetti - precisa il segretario della Uil - ma a
favore della sicurezza dei cittadini''. Ancora piu' diretto il
segretario della Confsal, Franco Giancarlo. ''Il Dipartimento
esiste perche' esistono i vigili del fuoco'' e dunque ''deve
essere un pompiere a guidarlo''. ''Noi siamo orfani del
ministero dell'Interno - aggiunge - si sono dimenticati di noi e
anche se siamo i piu' amati dagli italiani siamo i piu'
bistrattati dalla politica''. Giancarlo avanza anche l'ipotesi
che per i vigili e' giunto il momento di avere il coraggio di
uscire dal Viminale: ''o ci danno pari dignita' con le forze di
polizia o dobbiamo andare via''. Contrario alla liquidazione dei
prefetti il Conapo, secondo il quale invece i vigili del fuoco
devono essere considerate come vere e proprie forze di polizia.
Nel corso del convegno le organizzazioni sindacali hanno
anche rinnovato la richiesta di unificare le funzioni di
coordinamento delle emergenze, affidate al Dipartimento della
Protezione Civile, con quelle del Dipartimento dei vigili del
fuoco. ''Senza i vigili del fuoco - dice Mannone - la protezione
civile e' nulla. Dunque il Dipartimento dei vigili deve essere
il centro di propulsione e di gestione operativa delle attivita'
di protezione civile''. (ANSA)
GUI
11-SET-10 13:35 NNNN
ORFANI DEL VIMINALE, O PIU' DIGNITA' O MEGLIO ANDARE VIA
(ANSA) - CORTINA (BELLUNO), 11 SET - Nel giorno in cui tutto
il mondo ricorda l'eroismo dei pompieri di New York tra le
macerie del World Trade Center, i vigili del fuoco italiani
danno il benservito ai prefetti che, da quando e' stato
istituito, guidano il Dipartimento del Viminale dal quale
dipende il corpo nazionale, chiedendo a gran voce che sia un
vigile del fuoco a guidare il Dipartimento.
''E' giunto il momento di dare maggiore dignita' al Corpo. Il
capo Dipartimento deve essere un dirigente dei vigili del
fuoco'' dicono i sindacati che si sono ritrovati a Cortina per
il primo raduno nazionale che ha portato in Veneto oltre
quattromila pompieri. Parole accolte dagli applausi della base e
che i leader delle organizzazioni sono pronti a presentare al
ministro Roberto Maroni, che nel pomeriggio assistera' alla
sfilata per le vie della regina delle Dolomiti.
La richiesta di dire addio ai prefetti e' arrivata nel corso
di un convegno dedicato al futuro del Corpo, nel quale tutte le
componenti sindacali hanno ricordato i problemi sul tavolo -
contratto scaduto da ormai tre anni, mancanza di risorse, vuoti
di organico - e si sono trovate d'accordo sulla necessita' di
riorganizzare il corpo attraverso riforme vere e strutturali,
come chiesto gia' dal loro comandante Alfio Pini. (SEGUE)
GUI
11-SET-10 13:31 NNNN
VIGILI FUOCO:SINDACATI;STOP PREFETTI,DIPARTIMENTO A POMPIERI (2)
(ANSA) - CORTINA (BELLUNO), 11 SET - Da Cortina i sindacati
hanno rinnovato lo stato di agitazione della categoria - e una
delle organizzazioni, la Consal, ha gia' proclamato lo sciopero
per il 6 ottobre - per protestare contro la situazione di
''forte disagio'' per le ''numerosissime problematiche mai
risolte''. ''Operiamo - dicono - quotidianamente in condizioni
tragiche: scarseggiano risorse, mezzi e uomini''.
Per questo e' necessario cambiare, a partire dalla modifica
degli assetti di vertice''E' giunto il momento che un dirigente
del Corpo dei vigili del fuoco si appropri del Dipartimento''
dice il segretario della Cisl, Pompeo Mannone, sottolineando che
soltanto in questo modo sara' possibile valorizzare il
personale. ''Se e' vero che siamo i migliori per quanto riguarda
il soccorso tecnico e la sicurezza - aggiunge - il governo e il
Parlamento devono dire che tipo e che qualita' di servizio
vogliono dare ai cittadini, perche' se ci tolgono i viveri non
si puo' piu' andare avanti''.
Convinte della necessita' di 'liquidare' i prefetti anche la
Cgil e la Uil. ''Le figure piu' sane di questo Dipartimento sono
i vigili del fuoco operativi e dunque anche il capo del
Dipartimento deve essere un vigile - sottolinea Adriano Sgro,
della Cgil - Siamo stanchi di essere eroi sballottati, il
ministro apra un tavolo per le modifiche necessarie''. ''Non si
puo' continuare cosi' - rincara il segretario della Uil
Alessandro Lupo - il Corpo e' da troppi anni vittima del suo
stesso Dipartimento''. Secondo Lupo, tra i prefetti vi sono
''persone altamente qualificate'' ma ''malgrado la buona
volonta' di taluni, i vigili del fuoco hanno sempre fatto passi
indietro''. Dunque bisogna cambiare. ''Non e' una battaglia
contro i prefetti - precisa il segretario della Uil - ma a
favore della sicurezza dei cittadini''. Ancora piu' diretto il
segretario della Confsal, Franco Giancarlo. ''Il Dipartimento
esiste perche' esistono i vigili del fuoco'' e dunque ''deve
essere un pompiere a guidarlo''. ''Noi siamo orfani del
ministero dell'Interno - aggiunge - si sono dimenticati di noi e
anche se siamo i piu' amati dagli italiani siamo i piu'
bistrattati dalla politica''. Giancarlo avanza anche l'ipotesi
che per i vigili e' giunto il momento di avere il coraggio di
uscire dal Viminale: ''o ci danno pari dignita' con le forze di
polizia o dobbiamo andare via''. Contrario alla liquidazione dei
prefetti il Conapo, secondo il quale invece i vigili del fuoco
devono essere considerate come vere e proprie forze di polizia.
Nel corso del convegno le organizzazioni sindacali hanno
anche rinnovato la richiesta di unificare le funzioni di
coordinamento delle emergenze, affidate al Dipartimento della
Protezione Civile, con quelle del Dipartimento dei vigili del
fuoco. ''Senza i vigili del fuoco - dice Mannone - la protezione
civile e' nulla. Dunque il Dipartimento dei vigili deve essere
il centro di propulsione e di gestione operativa delle attivita'
di protezione civile''. (ANSA)
GUI
11-SET-10 13:35 NNNN
venerdì 10 settembre 2010
PUTIN A BERLUSCONI, FAREMO I PREMIER FINO A 120 ANNI? SIPARIETTO CON IL CAVALIERE, 'I LEADER VIVRANNO ANCORA DI PIU''
PUTIN A BERLUSCONI, FAREMO I PREMIER FINO A 120 ANNI?
SIPARIETTO CON IL CAVALIERE, 'I LEADER VIVRANNO ANCORA DI PIU''
(ANSA) - MOSCA, 10 SET - Siparietto tra il premier Silvio
Berlusconi e il primo ministro russo Vladimir Putin sulla
'promessa' del Cavaliere, ripetuta anche oggi a Yaroslavl, di
allungare la vita fino a 120 anni finanziando la ricerca di don
Verze'.
Appena arrivato stasera nella residenza di Novi Ogariovo,
Berlusconi viene accolto dall'amico Vladimir con un largo
sorriso: ''Ho sentito il tuo intervento al forum, ma allora
vivremo fino a 120 anni?''. E il Cavaliere: ''Sembra di si',
questa e' l'eta media. Ma quella per i leader - strizza l'occhio
a Putin davanti ai cronisti - e' molto di piu'...''.
''Allora noi saremo primi ministri fino a 120 anni?'',
domanda il russo. Ma Berlusconi mette le mani avanti: ''No, non
e' previsto nella cura, anche perche' fare il premier significa
lavorare molto e stancarsi molto... Io quest'anno non ho fatto
nessun giorno di vacanza e credo che neanche tu, tra caldo e
incendi, sia riuscito a farne''.
A questo punto, Putin si sente 'in dovere' di proporre
all'amico ''una vacanza di almeno un paio di giorni''. Risposta:
''Si', due giorni si', ma le persone normali le fanno di due
settimane...'', taglia corto Berlusconi.(ANSA).
AMB
10-SET-10 20:15 NNNN
Apc-Putin a Berlusconi: A Yaroslavl hai improvvisato, vero?
Apc-Putin a Berlusconi: A Yaroslavl hai improvvisato, vero?
Premier italiano oggi a tutto campo su politica estera e interna
Novo Ogarevo (Mosca), 10 set. (Apcom) - Il premier russo Vladimir
Putin torna sul discorso di Silvio Berlusconi a Yaroslavl di
questo pomeriggio e bonariamente la butta lì: "Ho già avuto modo
di vedere parte del tuo intervento: so che era una
improvvisazione".
Il presidente del Consiglio oggi nella cittadina russa a 300
chilometri da Mosca è intervenuto a tutto campo sia sulla
politica internazionale commentando il riavvio dei rapporti tra
Stati Uniti e Russia, sia la politica interna italiana,
attaccando Fini e la magistratura.
Cgi/Ral
102031 set 10
PUTIN A BERLUSCONI, BELL'INTERVENTO, ERA IMPROVVISATO?
BENE RIPRESA INTERSCAMBIO, ABBIAMO TANTI PROGETTI IN COMUNE
(ANSA) - MOSCA, 10 SET - ''Grazie per aver accettato l'invito
al nostro forum sulla democrazia: ho avuto modo di vedere alcuni
passaggi del tuo intervento, che a quanto ho capito era
un'improvvisazione...''. Con queste parole il premier russo
Vladimir Putin ha accolto stasera nella sua dacia appena fuori
Mosca di Novi Ogariovo il premier Silvio Berlusconi di ritorno
dal forum sulla democrazia a Yaroslavl.
Battute a parte, il primo ministro russo ha sottolineato con
piacere come l'interscambio tra Italia e Russia stia
''riprendendo con ritmi accelerati'': ''sono convinto - ha detto
- che a fine anno la soglia tornera' a quella che era prima
della crisi o la superera'. Abbiamo grandi progetti congiunti
nell'energia, nelle costruzioni di macchinari, nell'elettronica
e nelle auto. Siamo soddisfatti di come stanno andando avanti i
nostri rapporti economici'', ha concluso.(ANSA).
AMB
10-SET-10 20:20 NNNN
CONTRATTO DI LAVORO BIENNIO ECONOMICO 2008-2009 MARTEDI’ 14 SETTEMBRE 2010 CONVOCATO IL TAVOLO PER IL RINNOVO CONTRATTUALE
CONTRATTO DI LAVORO
BIENNIO ECONOMICO 2008-2009
MARTEDI’ 14 SETTEMBRE 2010
CONVOCATO IL TAVOLO PER IL RINNOVO CONTRATTUALE
BIENNIO ECONOMICO 2008-2009
MARTEDI’ 14 SETTEMBRE 2010
CONVOCATO IL TAVOLO PER IL RINNOVO CONTRATTUALE
Antonello Venditti Testo Dolce Enrico
Clicca sul link e attendi pochi secondi per ascoltare la canzone di A.Venditti
enrico se tu ci fossi ancora
ci basterebbe un sorriso
per un abbraccio di un'ora
il mondo cambia
ha scelto la bandiera
l'unica cosa che resta
e' un'ingiustizia piu' vera
qui tutti gridano
qui tutti noi siamo diversi
ma se li senti parlare
sono da sempre gli stessi
quante bugie
quanti segreti in fondo al mare
pensi davvero che un giorno
noi li vedremo affiorare
oh no non dirmi no
dimmi che quel giorno ci saro'
chiudo gli occhi e penso a te
dolce enrico
nel mio cuore accanto a me
tu sei vivo
chiudo gli occhi e tu ci sei
dolce enrico
tu sorridi accanto a me
a san giovanni stanotte
la piazza e' tutta vuota
ma quanta gente che c'e'
sotto la grande bandiera
e quante bugie
quanti segreti in fondo al mare
pensi davvero che un giorno
noi li vedremo affiorare
oh no non dirmi no
dimmi che quel giorno ci saro'
chiudo gli occhi e penso a te
dolce enrico
nel mio cuore accanto a me
tu sei vivo
chiudo gli occhi e tu ci sei
dolce enrico
tu sorridi accanto a me
tu sorridi accanto a me
ci basterebbe un sorriso
per un abbraccio di un'ora
il mondo cambia
ha scelto la bandiera
l'unica cosa che resta
e' un'ingiustizia piu' vera
qui tutti gridano
qui tutti noi siamo diversi
ma se li senti parlare
sono da sempre gli stessi
quante bugie
quanti segreti in fondo al mare
pensi davvero che un giorno
noi li vedremo affiorare
oh no non dirmi no
dimmi che quel giorno ci saro'
chiudo gli occhi e penso a te
dolce enrico
nel mio cuore accanto a me
tu sei vivo
chiudo gli occhi e tu ci sei
dolce enrico
tu sorridi accanto a me
a san giovanni stanotte
la piazza e' tutta vuota
ma quanta gente che c'e'
sotto la grande bandiera
e quante bugie
quanti segreti in fondo al mare
pensi davvero che un giorno
noi li vedremo affiorare
oh no non dirmi no
dimmi che quel giorno ci saro'
chiudo gli occhi e penso a te
dolce enrico
nel mio cuore accanto a me
tu sei vivo
chiudo gli occhi e tu ci sei
dolce enrico
tu sorridi accanto a me
tu sorridi accanto a me
Reg. (CE) n. 1005/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, sulle sostanze che riducono lo strato di ozono. Istruzioni per lo svolgimento dei controlli. Emanata dall'Agenzia delle dogane, Direzione centrale accertamenti e controlli, Ufficio metodologia e controllo degli scambi.
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