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mercoledì 8 giugno 2011

Esposizione al rumore. Guida non vincolante di buone prassi per l'applicazione della direttiva 203/10/CE










































































































Salute: a giugno controllo gratis della protesi dal dentista

SALUTE: A GIUGNO CONTROLLO GRATIS DELLA PROTESI DAL DENTISTA

(ANSA) - ROMA, 8 GIU - Durera' fino a fine mese la campagna
di controllo gratuito della protesi dentaria che per il secondo
anno consecutivo l'Associazione Nazionale Dentisti Italiani in
collaborazione con Polident ha organizzato in 12 citta' italiane
tra cui Roma dove sono circa 450.000 le persone portatrici di
protesi dentale.
Quest'anno, si legge in una nota, sono 12 le citta'
coinvolte: Como, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Perugia,
Pescara, Ancona, Roma, Napoli, Bari, Palermo. Per conoscere i
dentisti ANDI aderenti all'iniziativa rivolta ai portatori di
protesi mobile, totale o parziale, bastera' telefonare al
numero 848000200 e poi chiamare lo studio indicato per fissare
un appuntamento.
Il mese di giugno e' dunque un'ottima occasione per un check
up della protesi. Bastano dieci minuti per evitare problemi
gengivali, di masticazione o di salute della bocca. Il dentista
potra' dare consigli ed accorgimenti per il paziente che vuole
acquisire una maggiore sicurezza e fiducia nei rapporti
interpersonali. (ANSA).

Y27-NAN
08-GIU-11 14:42 NNNN

I.N.P.D.A.P. (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica) Nota 7-6-2011 n. 22 Aspetti previdenziali correlati all'applicazione dell'articolo 22, comma 3, della L. 4 novembre 2010, n. 183, con particolare riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da lavoro dipendente. Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza, Ufficio I Pensioni.

Nota 7 giugno 2011, n. 22 (1).
 Aspetti previdenziali correlati         all'applicazione dell'articolo 22, comma 3, della L. 4 novembre 2010, n. 183,         con particolare riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da lavoro         dipendente.     

(1) Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza, Ufficio I Pensioni.


          
              
Ai                          
Direttori delle sedi provinciali e               territoriali  
                         
Alle                          
Organizzazioni sindacali nazionali dei               pensionati  
                         
Agli                          
Enti di patronato             
              
Ai                          
Caf  
                         
Ai                          
Dirigenti generali centrali e               regionali  
              
Ai                          
Direttori regionali             
              
Agli                          
Uffici autonomi di Trento e Bolzano             
              
Ai                          
Coordinatori delle consulenze               professionali            


              



Pervengono a questa Direzione numerosi quesiti in         merito all'applicazione della disposizione richiamata in oggetto con         particolare riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da lavoro         dipendente operante nelle fattispecie in esame.      
Con la presente nota, acquisito il parere         conforme da parte del Ministero dell'economia e delle finanze (nota n.         57675 del 10 maggio 2011) e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali         (nota n. 9736 del 30 maggio 2011) si forniscono le indicazioni         operative per l'uniforme applicazione della norma citata.      
L'articolo 22, comma 1, della L. n. 183/2010,         nel modificare il comma 1 dell'articolo 15-nonies del D.Lgs. n. 502/1992,         stabilisce che "Il limite massimo di età per il collocamento a riposo dei         dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale, ivi         compresi i responsabili di struttura complessa, è stabilito al compimento del         sessantacinquesimo anno di età, ovvero, su istanza dell'interessato, al         maturare del quarantesimo anno di servizio effettivo. In ogni caso il limite         massimo di permanenza non può superare il settantesimo anno di età e la         permanenza in servizio non può dar luogo ad un aumento del numero dei         dirigenti..." e, al comma 3, specifica che dette disposizioni "si applicano         anche ai dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario         nazionale in
servizio alla data del 31 gennaio 2010".      
In virtù della modifica introdotta, quindi, il         limite massimo di età dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio         sanitario nazionale si suddivide in due diverse fattispecie alternative:           
1. al compimento del 65° anno di età;      
2. al maturare del 40° anno di servizio effettivo         e nel limite di 70 anni di età.      
Il canale di età pensionabile individuato al         punto 2 è stabilito ad istanza dell'interessato e può essere applicato anche ai         dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale in         servizio alla data del 31 gennaio 2010 (articolo 22, comma 3, della L. n.         183/2010) che chiedano di essere riassunti ai sensi della disposizione in         oggetto.
L'esercizio della facoltà in esame e la conseguente riassunzione in         servizio, per i dirigenti già cessati ma in servizio alla suddetta data,         determina necessariamente il venire meno dell'individuazione del titolo "limiti         di età" per le risoluzioni del rapporto di lavoro avvenute al compimento del         65° anno di età, in quanto la nuova età pensionabile è individuata alla         maturazione dei 40 anni di servizio effettivo e nel limite dei 70 anni di         età.      
Ciò ha immediati riflessi sul regime di cumulo         pensione/redditi da lavoro dipendente applicabile al personale in esame.           
In particolare, considerato che la prima         cessazione dal servizio deve considerarsi avvenuta per motivi diversi da limiti         di età, per le motivazioni sopra esplicitate, trovano applicazione le         disposizioni di cui agli articoli 133 e 134 del D.P.R. n. 1092/1973 che         sanciscono, nei casi di derivazione, continuazione o rinnovo del rapporto di         lavoro, il divieto di cumulo tra trattamento pensionistico spettante per il         precedente rapporto (conclusosi per motivi diversi dai limiti di età) e         trattamento economico relativo alla rinnovata attività lavorativa.        
Analogamente, la cessazione dal servizio con 40 anni di anzianità contributiva         non consente l'equiparazione, ai fini del regime di cumulo, con il         pensionamento derivante da raggiungimento dei limiti di età; tale         equiparazione, sempre nei casi di scelta per il secondo canale di età        pensionabile, sussiste solo al raggiungimento di 40 anni di servizio         effettivo.      
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, le         sedi dell'Istituto sono tenute a verificare il regime di cumulo applicabile ai         medici che abbiano usufruito della facoltà di riassunzione in servizio in         applicazione del citato articolo 22, comma 3, della L. n. 183/2010 e ad operare         secondo le indicazioni specificate nella presente nota avendo altresì cura di         renderne noto il contenuto anche alle amministrazioni iscritte che hanno         personale interessato dalla normativa richiamata.      
       
      
Il Dirigente generale      
Dott. Giorgio Fiorino    



L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 22
D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, art. 15-nonies D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, art. 133 D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, art. 134

I permessi dei docenti della scuola statale La fruizione dei permessi e delle ferie per motivi personali o familiari da parte dei docenti di scuola statale non può essere preclusa da valutazioni discrezionali dell'Amministrazione . Al dirigente scolastico, infatti, spetta il mero controllo formale della documentazione presentata dall'interessato al quale deve fare seguito la tempestiva attribuzione del diritto. E' quanto si evince da una sentenza emessa dal giudice del lavoro di Monza il 12 maggio 2011 (n. 288).

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI MONZA
SEZIONE LAVORO
SENTENZA 288/11
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Con ricorso depositato in data 26.2.2010 la (…), premesso di essere docente presso (…) in servizio dal 1978 ha esposto: di aver presentato in data 12.2.2008, al dirigente scolastico domanda per poter fruire nei giorni 14, 15. 17 e 18 marzo di permesso per motivi di famiglia, ex art. art. 15, comma 2 , del CCNL 2006/2009 , allegando documentazione a giustificazione della richiesta; di aver ricevuto dal dirigente scolastico un diniego alla sua domanda sul presupposto dell’assoluta discrezionalità nella concessione dei permessi richiesti; di essersi comunque assentata nei giorni indicati stante il ritenuto proprio diritto di potere fruire del permesso richiesto, comunicando preventivamente la propria decisione; di aver ricevuto in data 28 marzo
2008 dal dirigente scolastico una lettera di contestazione di addebito con richiesta di giustificazione, da essa riscontrata richiamando le ragioni già esposte per cui reputava illegittimo il rifiuto della propria domanda.
Ciò premesso la ricorrente ha lamentato che, sebbene non fosse stata irrogata alcuna sanzione successivamente alla contestazione, fosse stata operata da parte resistente la trattenuta dei 4 giorni di assenza riferiti alla suddetta domanda di permesso; ha domandato, pertanto, che sia accertata e dichiarata l’illegittimità della suddetta trattenuta, con condanna del Miur alla rifusione della somma trattenuta.
Si sono costituti il Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca e l’Istituto superiore (…)
eccependo:
che il rifiuto di fruizione dei giorni di permesso era legittimo stante la discrezionalità per il dirigente scolastico di autorizzare detto permesso sulla base delle esigenze di servizio; che il dirigente scolastico, sin dall’inizio dell’anno scolastico, aveva formalmente comunicato al collegio dei docenti che la drastica riduzione delle ore a disposizione e la carenza di sostituzioni rendeva impossibile il godimento di ferie in attività didattica; che le ragioni addotte dalla (…) per poter fruire del permesso non erano tali da giustificare una deroga alle regole sopra richiamate.
La parte resistente, ritenuto legittimo il diniego e , conseguentemente, ingiustificata l’assenza della prof.ssa (…), ha concluso domandando il rigetto delle avversarie domande.
La domanda presentata dalla ricorrente al dirigente scolastico in data 15 febbraio 2008 era diretta ad ottenere
4 giorni di “permesso per motivi personali art. 15, comma 2”. Il CCNL Scuola 2006/2009 distingue il diritto del dipendente alle ferie (di cui all’art. 13) dal diritto al permesso retribuito.
L’art. 15 attribuisce al dipendente a tempo indeterminato il diritto ad un permesso retribuito in alcuni casi specifici e per un numero di giorni limitato. Il secondo comma, in particolare, dispone: “ il dipendente, inoltre, ha diritto, a domanda, nell’anno scolastico, a 3 giorni di permesso retribuito per motivi personali o documentati anche mediante autocertificazione. Per gli stessi motivi e con la stessa modalità, sono fruiti 6 giorni di ferie durante i periodi di attività didattica di cui all’art. 13, comma 9, prescindendo dalle condizioni previste in tale norma”.
Quest’ultima norma, nel circoscrivere il diritto alla fruizione delle ferie nel periodo di sospensione dell’attività didattica, prevede quale deroga: “ durante la rimanente parte dell’anno, la fruizione delle ferie è consentita al personale docente per un periodo non superiore a 6 giornate lavorative. Per il personale docente la fruibilità dei predetti 6 giorni è subordinata alla possibilità di sostituire il personale che se ne avvale con altro personale in servizio nella stessa sede e, comunque, alla condizione che non vengano a determinarsi costi aggiuntivi, anche per l’eventuale corresponsione di compensi per ore eccedenti, salvo quanto previsto dall’art. 15 comma 2”.
Le citate disposizioni devono essere messe tra loro in correlazione nel senso che al personale docente spettano, per motivi personali o familiari documentati 3 giorni di permesso retribuito e possono, per gli stessi motivi, usufruire anche di 6 giorni di ferie durante il periodo di attività didattica. Il richiamo, poi, dell’art. 15, comma 2, contenuto nell’art. 13, comma 9, va interpretato nel senso che, qualora le ferie vengano richieste per motivi personali o familiari documenti, l’autorizzazione non è soggetta ai presupposti richiamati in generale per la fruizione in periodi di attività didattica, ma è soggetta al trattamento di cui all’art. 15, comma 2, come peraltro chiaramente enunciato in tale ultima norma.
Va sottolineato, inoltre, che, mentre l’articolo 13, comma 9, subordina l’autorizzazione alle ferie in periodi di attività didattica ”alla possibilità di sostituire il personale che se ne avvale con altro personale in servizio nella stessa sede e, comunque, alla condizione che non vengano a determinarsi costi aggiuntivi, anche per l’eventuale corresponsione di compensi per ore eccedenti”, uguale restrizione non è contenuta nell’art. 15, comma 2, che richiede per la fruizione del permesso retribuito per motivi personali e familiari (e per la fruizione di ferie per le stesso ragioni), la presentazione della domanda corredata dalla documentazione (anche autocertificazione) attestante la sussistenza di detti motivi.
Nessuna discrezionalità è lasciata al dirigente scolastico in merito all’opportunità di autorizzare il permesso e le ferie per queste articolai ipotesi, né, in particolare, gli è consentito di comparare le esigenze scolastiche con le ragioni personali o familiari certificate per cui il permesso è richiesto, ma avrà solo un controllo di tipo formale in merito alla presentazione della domanda ed all’idoneità della documentazione a dimostrare la sussistenza delle ragioni poste a base della domanda; né, tanto meno, è consentito al dirigente scolastico porre delle regole preventive che vietino o restringano la possibilità per i docenti di usufruire dei permessi o delle ferie in periodo di attività didattica, qualora queste siano richieste per motivi personali o familiari.
Ciò premesso, nel caso di specie risulta che la prof.ssa (…) ha tempestivamente proposto domanda per assentarsi ed ha documentato idoneamente i motivi personali e familiari per cui intendeva assentarsi.
Non è stato contestato che la ricorrente non avesse ancora consumato i giorni di permesso retribuito e di ferie; conseguentemente il dirigente scolastico ha arbitrariamente negato l’autorizzazione. L’assenza nei giorni indicati, che deve essere attribuita per 3 giorni a permesso retribuito e 1 giorno a ferie, non è, dunque, ingiustificata e la trattenuta effettuata si ritiene illegittima.
La domanda della ricorrente, pertanto, va accolta; parte resistente è tenuta al pagamento delle spese di lite che si liquidano in dispositivo in considerazione del limitato valore della lite.
P.Q.M.
Il Giudice dott.ssa Marisa Gisella Nardo, visto l’art. 429 del c.p.c., così dispone:
in parziale accoglimento della domanda proposta da (…)
1) accerta e dichiara l’illegittimità della trattenuta di 4 giorni di retribuzione operata sullo stipendio della ricorrente con riferimento alle assenze dei giorni 14, 15, 17 e 18 marzo 2008 e dichiara tenuto e condanna il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca a rifondere a… l’importo corrispondente a detta trattenuta;
2) condanna Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca al pagamento delle spese di lite sostenute dalla ricorrente che liquida, nell’intero, complessivamente in euro 753, di cui 253 per diritti e 500 per onorari, oltre spese generali e oneri fiscali;
3) dispone che dette spese vengano distratte a favore dei procuratori della ricorrente, dichiaratamente antistatali.
A.R.A.N.
AGENZIA PER LA RAPPRESENTANZA NEGOZIALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI Direzione di contrattazione 2 Risposta a PEC 1/2/2011 Prot. Aran 0002698/2011 del 2/2/2011 Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia V.Castromediano 123
71126 BARI
e p.c. I.I.S.S. (…)
Oggetto:- Quesito. Permessi retribuiti ai sensi dell’art. 15, comma 2, CCNL 2006/2009.
In conformità alla nota del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 9459/MR del 15/07/2002 che conferisce agli Uffici scolastici competenti per territorio la titolarità di fornire chiarimenti in materia di stato giuridico del personale docente e A.T.A. della scuola, si trasmette per il seguito di competenza, il quesito in oggetto inoltrato dall’I.I.S.S. di (…).
Nel merito del quesito formulato, a parere di questa Agenzia, l’art. 15, c. 2 primo periodo esplicita chiaramente che il diritto ai tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari (norma comune per il personale docente e Ata) è subordinato ad una richiesta ( …a domanda) del dipendente documentata “ anche mediante autocertificazione”. Il secondo periodo dello stesso comma consente al personale docente – con la stessa modalità (richiesta) e allo stesso titolo (motivi personali o familiari) – la fruizione di 6 giorni di ferie durante l’attività didattica indipendentemente dalle condizioni previste all’art. 13, comma 9 (ferie). La previsione contrattuale generica ed ampia di motivi personali o familiari e la possibilità che la richiesta di fruizione del permesso possa essere supportata anche da “autocertificazione” , a parere dell’Agenzia , esclude un potere discrezionale del Dirigente scolastico, il quale nell’ambito della propria funzione – ai sensi dell’art. 1 del CCNL 114/2006 così come modificato dal CCNL 15/7/2010 relativo al personale dell’area V della dirigenza e ai sensi dell’art. 25 del D.Lgs. 165/2001 – è preposto al corretto ed efficace funzionamento dell’istituzione scolastica nonché alla gestione organizzativa della stessa.
Il Dirigente
Francesco Mendelez
    

Robin hood al contrario - Togliere ai poveri per sanare i debiti fatti dai ricchi "PENSIONI DONNE: NEL 2011 SONO SPARITI 250 MILIONI DI EURO"

PENSIONI DONNE: NEL 2011 SONO SPARITI 250 MILIONI DI EURO

Scritto da  Sara Dellabella
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(AGENPARL) – Roma, 07 giu - Dall'aumento dell'età pensionabile il governo ha avuto un risparmio di circa 4 miliardi di euro, che sarebbero dovuti andare a sostegno di tutte le politiche del Welfare e della conciliazione. Ma i fondi relativi al 2011, che ammontano a 250milioni di euro sono spariti, eppure erano destinati dalla legge a servizi per la conciliazione e la non auto sufficienza. E' possibile che in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo oggi, essi abbiano assunto la funzione di “Bancomat di Tremonti” ha spiegato Emma Bonino, presidente onoraria dell'associazione “Pari o Dispare”.
Domani in commissione Bilancio alla Camera prenderà il via l'esame di tre emendamenti al decreto sviluppo, tre soluzioni diverse per la gestione dei fondi ed il loro corretto utilizzo. Il primo che vede le firme di deputati di varia origine è quello che introduce un sistema di controllo parlamentare sui fondi, prevedendo la presentazione di un programma triennale sugli interventi dedicati alla non autosufficienza e all'esigenza di conciliazione tra la vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici. Gli altri due emendamenti invece contemplano una serie di misure di natura fiscale volte alla detrazione e defiscalizzazione di varie voci.
L'attenzione intorno a questo tema è alta, le associazioni femministe che hanno firmato l'appello sono circa 80 e promettono nei prossimi giorni un mail bombing a tutti i parlamentari e una manifestazione di fronte Montecitorio dove, almeno uno dei tre emendamenti, dovrebbe essere discusso nelle prossime settimane.
fonte:
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20110607-pensioni-donne-nel-2011-sono-spariti-250-milioni-di-euro

GIAPPONE:GREENPEACE,A FUKUSHIMA SITUAZIONE PEGGIORE DI STIME

GIAPPONE:GREENPEACE,A FUKUSHIMA SITUAZIONE PEGGIORE DI STIME

(ANSA) - ROMA, 8 GIU - ''Una situazione peggiore di quanto
stimato al reattore 1 di Fukushima rispetto alla fusione del
nocciolo''. A dirlo Greenpeace sulla base del rapporto
dell'Agenzia di sicurezza nucleare giapponese (Nisa) trasmesso
all'Iaea in cui si presenta ''un quadro ancor piu' grave di
quello finora ammesso dall'azienda Tepco'', gestore
dell'impianto.
Secondo Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace
Italia, ''la cosa piu' grave del rapporto della Nisa e' che per
la prima volta si ipotizza un 'melt-through': il nocciolo fuso
sarebbe infatti gia' passato dal vessel al contenimento
primario''.
Il danneggiamento del 'vessel', il contenitore il nocciolo
del reattore 1 di Fukushima - spiega Greenpeace - sarebbe
avvenuto ''dopo sole 5 ore dallo tsunami e non 15 come
precedentemente stimato da Tepco''; mentre ''il vessel del
reattore 2 si sarebbe danneggiato dopo 80 ore e non 109'' e
quello del reattore 3 ''si e' danneggiato piu' tardi di quanto
stimato (79 ore e non 66)''. (ANSA).

Y99-NAN
08-GIU-11 16:58 NNNN

NUCLEARE: VIMINALE, IN ARRIVO NUOVE SCHEDE MA NON PER ESTERO (2)

NUCLEARE: VIMINALE, IN CORSO STAMPA SCHEDE COLORE GRIGIO
CON NUOVA FORMULAZIONE QUESITO DOPO CASSAZIONE E CONSULTA
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - ''Dopo la sentenza della Corte
Costituzionale il ministero dell'Interno ha reso noto che sono
in corso di stampa in tutto il Paese le schede referendarie di
colore grigio con la nuova formulazione del quesito''. Lo ha
detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito,
che ha risposto ad una domanda durante il question time in corso
alla Camera. (ANSA).

VR
08-GIU-11 16:41 NNNN

NUCLEARE: VIMINALE, IN ARRIVO NUOVE SCHEDE MA NON PER ESTERO (2)=
(AGI) - Roma, 8 giu. - Vito, rappresentando la posizione
espressa dal ministero dell'Interno, ricorda che per gli
elettori italiani residenti all'estero, secondo quanto previsto
dall'articolo 12 comma 3 della legge 459 del 2001, recante
norma per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini
italiani residenti all'estero, sono stati inviati dai consolati
italiani, entro il 25 maggio scorso, i plichi elettorali con le
quattro schede referendarie, ivi compresa quella grigia nella
vecchia formulazione del quesito". Problema e' che "tali
elettori, secondo il comma 6 del suddetto articolo 12, potevano
esprimere il proprio voto e rispedire il plico con le schede
votate al consolato competente entro il 2 giugno scorso". E, in
ogni caso, "solo le schede che perverranno ai consolati entro
le 16, ora locale, del prossimo 9 giugno, ai sensi del comma 7
del predetto articolo 12, potranno essere inviate in Italia dai
consolati medesimi, per il successivo scrutinio da effettuarsi
a partire dalle 15 del prossimo 13 giugno, contestualmente allo
spoglio dei voti espressi nel territorio nazionale".
Ecco perche' e' impossibile l'invio della schede con il
nuovo quesito. Quanto ai voti gia' espressi, prosegue Vito, e'
sempre il ministero dell'Interno a osservare che "ogni
decisione resta riservata agli uffici competenti per legge".
In particolare, mentre i voti espressi in Italia, "sono
sommati, sulla base dei verbali trasmessi dai presidenti di
seggio, dagli uffici provinciali per il referendum presso i
tribunali, per il voto postale all'estero le funzioni in
questione sono esercitate dall'ufficio centrale per la
circoscrizione Estero presso la Corte d'Appello di Roma".
Ultima precisazione sull' "inconveniente tecnico, che ha
determinato la restituzione dello 0,8 per cento dei circa
485mila plichi inviati in Germania" e' la Farnesina a far
sapere di essere intervenuta per risolverlo: "I plichi
restituiti dalle Poste tedesche sono stati prontamente
registrati in un apposito elenco e, dopo la sostituzione della
busta esterna con l'apposizione del corretto cognome del
coniuge delle elettrici, sono stati nuovamente recapitati alle
destinatarie in tempi utili per la restituzione entro il
termine del 9 giugno".
E' sempre il ministero degli Esteri a far sapere che "non
risultano che problematiche analoghe siano emerse in Belgio e
in Australia". (AGI)
Bal
081655 GIU 11

NNNN

NUCLEARE: SVIZZERA, ANCHE CONSIGLIO NAZIONALE SI PRONUNCIA PER STOP

NUCLEARE: SVIZZERA, ANCHE CONSIGLIO NAZIONALE SI PRONUNCIA PER STOP =

Ginevra, 8 giu. - (Adnkronos/Ats) - Il Consiglio nazionale, la
camera bassa del Parlamento svizzero, non vuole nuove centrali
nucleari in Svizzera. Oggi, nella sessione straordinaria sul tema, con
un rapporto di due a uno, il Consiglio nazionale, infatti, ha accolto
varie mozioni dal contenuto analogo ai piani del Consiglio federale
elvetico, che intende abbandonare progressivamente l'energia atomica
entro il 2034. I testi sono stati sostenuti dalla sinistra e dal
Partito popolare democratico (Ppd) e combattuti dall'Unione
democratica di centro (Udc). Il Partito liberale radicale (Plr), come
aveva annunciato, si e' astenuto. Con 101 voti contro 54 e 36
astensioni, la camera ha adottato una mozione di Roberto Schmidt
(Ppd/Vs).

Il testo chiede che non si accordi piu' alcuna autorizzazione
generale per la costruzione di centrali e che le istallazioni non piu'
conformi alle esigenze di sicurezza siano immediatamente disattivate.
Un atto parlamentare analogo inoltrato dal Partito borghese
democratico (Pbd) ha raccolto 99 voti favorevoli, contro 54 contrari e
37 astensioni.I

l Nazionale ha accolto ancora piu' nettamente - 108 'si'', 76
'no' e nove astensioni - una mozione dei Verdi a favore dell'abbandono
progressivo dell'atomo.La Camera del popolo non ha invece seguito il
gruppo socialista, che chiedeva un'uscita anticipata dal nucleare. Le
centrali di Beznau I e II, costruite nel 1969 e 1971, avrebbero dovuto
chiudere i battenti fin da subito. Con 126 voti contro 64 e due
astenuti, la Camera non ha neppure sostenuto l'Udc che intendeva
rinviare il voto del parlamento. Il Consiglio degli Stati, la Camera
Alta del parlamento svizzero, deve ancora occuparsi degli atti
parlamentari passati oggi al Nazionale.

(Sec/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 17:16

NNNN
NUCLEARE. ECODEM: REFERENDUM, MILLE PIAZZE PER IL SI'
VIGNI: RAGGIUNGERE IL QUORUM E' UN OBIETTIVO POSSIBILE.

(DIRE) Roma, 8 giu. - "Gli Ecologisti Democratici invitano tutti
i cittadini a partecipare alle iniziative organizzate dai
comitati referendari in migliaia di piazze italiane". Cosi' gli
Ecodem del Pd annunciano la mobilitazione di chiusura della
campagna referendaria, che vede pienamente impegnati in tutta
Italia gli ambientalisti del Pd.
"Raggiungere il quorum e' un obiettivo possibile- sottolinea
Fabrizio Vigni, presidente Ecodem- e la vittoria del Si puo'
consentire di aprire una pagina nuova per l'Italia. Senza
nucleare, e con piu' efficienza energetica, fonti rinnovabili,
green economy. Senza privatizzazioni forzate, garantendo il
principio dell'acqua come bene comune per tutti ed una efficiente
gestione industriale delle risorse idriche. Senza il legittimo
impedimento, ristabilendo il principio che la legge e' uguale
per tutti".

(Com/Ran/Dire)
17:11 08-06-11

NNNNREFERENDUM: SINDACO GNASSI CHIAMA I RIMINESI ALLE URNE, ANDATE E VOTATE 4 'SI'' =
DOMENICA E LUNEDI' DECIDEREMO L'ITALIA DI DOMANI E DEI NOSTRI
FIGLI

Rimini, 8 giu. - (Adnkronos) - "Invito tutti i riminesi a
esprimere con il voto la propria volonta' e recarsi domenica e lunedi'
ai seggi per votare 4 'si'', per fermare il nucleare, perche' l'acqua
sia pubblica, per la legge che sia uguale per tutti". Questo l'appello
che il sindaco di Rimini Andrea Gnassi rivolge ai suoi concittadini in
vista del referendum del 12 e 13 giugno.

"Saremo tutti chiamati come elettori a una nuova prova di
democrazia, ad esprimerci sul nucleare, sulla privatizzazione
dell'acqua, sul legittimo impedimento, su temi cioe' che riguardano la
vita di tutti noi per l'oggi, ma soprattutto per il futuro" prosegue
Gnassi, convinto che "ognuno di questi quesiti misurera' non solo cio'
che la maggioranza degli italiani pensa su questi temi, ma la stessa
idea di come dovra' essere l'Italia di domani, l'Italia dei nostri
figli".

"I referendum sono strumenti di democrazia diretta, partecipata,
popolare, ma, affinche' la battaglia contro la privatizzazione
dell'acqua e contro il nucleare sia vinta, occorre e informare e
allargare il consenso per arrivare a fare votare il 50% degli aventi
diritto al voto piu' uno - conclude il sindaco - per questo invito
tutti i riminesi a votare".

(Mcb/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 17:04

NNNNNUCLEARE. SOS RINNOVABILI SUL WEB: VOTARE SI' A REFERENDUM
SIATE PROTAGONISTI DI UN GRANDE TAM TAM DEMOCRATICO.

(DIRE) Roma, 8 giu. - Il movimento 'Sos Rinnovabili', nato dalla
rete e cresciuto nelle protesta contro il Decreto Romani, invita
il popolo delle rinnovabili a "votare si' alla cancellazione
delle norme volute dal Governo per lo sviluppo del nucleare". E
lo fa, in primo luogo, con un appello che sta correndo per il
web, indirizzato a tutti coloro che gia' avevano firmato contro
"la legge ammazza-rinnovabili", per lo sviluppo dell'energia dal
sole.
"Vogliamo partecipare al Referendum sul nucleare per togliere
dal tavolo della discussione una varabile inutile, dannosa, e
pericolosa. Il nucleare non e' un fattore reale di crescita per
il paese, non potrebbe in alcun caso alleviare la nostra
dipendenza dal petrolio, e soprattutto non si presterebbe a
rimodellare il sistema di produzione e di consumo di energia, un
obiettivo indispensabile per le nostre societa'. Bisogna
decentrare la produzione, rendendo il territorio il luogo della
pianificazione reale del fabbisogno. Le fonti rinnovabili sempre
piu' risponderanno a questa esigenza", si legge sull'appello che
compare sul sito da lunedi' e a cui hanno risposto positivamente
migliaia di imprenditori e cittadini fra i 50mila che gia'
firmato contro le politiche del Governo sulle rinnovabili.
'Sos Rinnovabili' chiede a tutti i suoi interlocutori di
"farsi protagonisti di un grande tam tam democratico per portare
a votare Si il maggior numero di persone possibile. Vincere il
referendum significa imporre la necessita' di un piano energetico
nazionale, di elaborare finalmente una strategia di lunga
prospettiva che dia al nostro Paese un'identita' e una mission
internazionale. Come nel design, nella moda, nello stile di
vita., anche nell'energia dobbiamo essere il paese della
leggerezza e dell'eleganza del modo di vivere".

(Com/Ran/ Dire)
17:01 08-06-11

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SANITA': ROMA, MALATI TUMORE 'GOMITO A GOMITO' CON CASI POLMONITE E TBC = AL SAN FILIPPO NERI ONCOLOGIA E BRONCOPNEUMOLOGIA SOTTO LO STESSO TETTO

SANITA': ROMA, MALATI TUMORE 'GOMITO A GOMITO' CON CASI POLMONITE E TBC =
AL SAN FILIPPO NERI ONCOLOGIA E BRONCOPNEUMOLOGIA SOTTO LO
STESSO TETTO

Roma, 8 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Malati di tumore
immunodepressi costretti a dividere gli spazi in ospedale e gli
infermieri con pazienti in cura per broncopolmoniti, polmoniti e altre
infezioni respiratorie. Accade al San Filippo Neri di Roma, dove da
questa settimana i reparti di Oncologia e Broncopneumologia,
'accorpati' in seguito al taglio dei posti letto imposto dalla Regione
Lazio, sono ospitati nello stesso padiglione, sullo stesso piano. E
condividono gli stessi infermieri.

Una vicinanza piuttosto 'stretta', dal momento che - a quanto
apprende l'Adnkronos Salute - la prima camera di degenza della
Broncopneumologia confina con l'ultima di Oncologia. Cosi' i pazienti
dei due reparti possono passeggiare nello stesso corridoio, privo di
finestre ma con aria condizionata 24 ore su 24.

Il reparto di Oncologia medica e' stato trasferito nel nuovo
padiglione D a meta' dicembre 2010, dopo la riduzione dei letti
stabilita dalla Regione che ha visto i posti contrarsi da 21 a 9. Una
'razionalizzazione' che ha portato a decidere di accorpare il reparto,
piu' che dimezzato, con quello di Broncopneumologia, che conta 10
posti letto. Questa vicinanza, pero', ha allarmato i familiari dei
malati di cancro, pazienti immunodepressi e dunque particolarmente
vulnerabili rispetto al rischio di infezioni.

(Mal/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 16:20

NUCLEARE: COHN-BENDIT, ITALIA ESEMPIO PER L'EUROPA - REFERENDUM: VESCOVO CHIETI, DIFENDERE ACQUA BENE COMUNE

NUCLEARE: COHN-BENDIT, ITALIA ESEMPIO PER L'EUROPA =
PRESIDENTE DEI VERDI NELL'EUROPARLAMENTO, IL 77% DEI FRANCESI
CONTRO CENTRALI

Roma, 8 giu. - (Adnkronos) - Se il referendum italiano puo'
diventare un esempio per l'Europa? "E' quello che mi auguro, al di la'
del suo esito. Mi batto perche' anche in Francia si apra sul nucleare
un vero dibattito che porti poi a un referendum. Il 77% dei francesi
e' ormai contrario all'atomo civile, e' un dato che non si puo'
ignorare". Risponde cosi' il presidente dei Verdi nell'Europarlamento
Daniel Cohn-Bendit in un'intervista al Corriere della Sera.

Secondo Cohn-Bendit lo stop deciso dalla Merkel in Germania e'
il segno che l'Europa intera si allontana dall'atomo. "Ma perche'
Angela Merkel ha deciso l'abbandono del nucleare? - si chiede - Non mi
pare una donna irrazionale, ed e' una fisica di formazione, solo che
ha avuto il coraggio di rimettersi in discussione. Il Giappone, un
Paese tecnologicamente avanzato, ci ha dimostrato che e' impossibile
governare la reazione nucleare. Prenderne atto e' tutto fuorche'
irrazionale". (segue)

(Prl/Zn/Adnkronos)
08-GIU-11 09:53

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NUCLEARE: COHN-BENDIT, ITALIA ESEMPIO PER L'EUROPA (2) =

(Adnkronos) - E sulla presunta economicita' dell'energia
nucleare sottolinea: "alla fine il corso reale del nucleare, delle
assicurazioni, delle scorie e dello smantellamento successivo comporta
un investimento gigantesco. Con gli stessi soldi si possono sviluppare
energie rinnovabili che oltretutto modernizzano un Paese".

Per l'europarlamentare "puntare sulle rinnovabili e
sull'efficienza energetica di case e uffici, comporterebbe una grande
quantita' di lavoro e quindi di occupazione a favore delle piccole e
medie imprese, che sono il cuore dell'economia italiana.
Decentralizzare la produzione energetica grazie alle rinnovabili e'
una soluzione vantaggiosa, anche economicamente, per tutti. Il
nucleare e' una teconologia del passato".

(Prl/Zn/Adnkronos)
08-GIU-11 10:14

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REFERENDUM: VESCOVO CHIETI, DIFENDERE ACQUA BENE COMUNE
CON NAPOLITANO PER ESERCIZIO VOTO,'VA PROTETTO LO STATO SOCIALE'
(ANSA) - CHIETI, 8 GIU - ''Sono perfettamente d'accordo con
il presidente Napolitano: si deve andare a votare per i
referendum perche' la posta in gioco e' il bene comune. L'acqua,
per esempio, e' di tutti e deve essere per tutti''. A scendere
in campo a favore dei si' e' l'arcivescovo metropolita di Chieti
Bruno Forte.
''I cittadini hanno il dovere di partecipare e di impegnarsi
- spiega all'ANSA il presule, teologo e componente del
Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova
Evangelizzazione -. I quesiti referendari sono di non poco
conto, dal nucleare al legittimo impedimento. Ma e' soprattutto
all'acqua che va il mio pensiero: e' un bene di tutti e credo
che lo Stato debba difendere lo stato sociale''.
L'arcivescovo di Chieti nega un valore ''politico'' al
raggiungimento del quorum perche' per questi temi ''comunque
ogni politicizzazione e' infelice'', ma ritiene che ''lo Stato
non deve abdicare dal proprio dovere e debba garantire a tutti i
cittadini ogni forma di bene pubblico''.
Andare a votare e' l'esplicito invito di Bruno Forte, che
sottolinea come fin qui ''l'autorita' morale del Capo dello
Stato e le parole da lui usate, siano da condividere
perfettamente''. (ANSA).

PRO
08-GIU-11 10:26 NNNN

ROMA: IN TRE FANNO ESPLODERE CASSA CONTINUA SUPERMERCATO, UNO MUORE = RAGAZZO DI ORIGINI ROM RIMANE FERITO NELL'ESPOLSIONE, I COMPLICI LO ABBANDONANO

ROMA: IN TRE FANNO ESPLODERE CASSA CONTINUA SUPERMERCATO, UNO MUORE =
RAGAZZO DI ORIGINI ROM RIMANE FERITO NELL'ESPOLSIONE, I COMPLICI
LO ABBANDONANO

Roma, 8 giu. - (Adnkronos) - Hanno fatto esplodere la cassa
continua del supermercato Pewex in via Ferdinando Maria Poggioli,
nella zona di Vigne Nuove a Roma. Uno dei tre del gruppo, un ragazzo
di circa 20 di origini Rom, e' pero' stato investito dallo sportello
blindato della cassa ed e' morto poco piu' tardi nonostante i
soccorsi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di
Montesacro e del nucleo investigativo di via In Selci.

Secondo una prima ricostruzione, effettuata anche grazie alle
immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso, verso le tre
della notte scorsa tre persone dopo aver parcheggiato l'auto davanti
al supermercato, tramite un tubo collegato a delle bombole hanno fatto
entrare gas nella cassa continua e poi hanno provocato l'esplosione.

Quando il giovane e' stato scaraventato a terra gli altri due
sono fuggiti a piedi visto che il ritorno di fiamma ha dannaggiato
anche la loro auto. Il ragazzo e' stato successivamente soccorso e
portato in ospedale, ma e' morto. I due complici sono ricercati.

(Sod/Zn/Adnkronos)
08-GIU-11 09:53

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CASO CARRISI: SETTIMANALE TEDESCO RIVELA, YLENIA E' VIVA E STA IN ARIZONA

CASO CARRISI: SETTIMANALE TEDESCO RIVELA, YLENIA E' VIVA E STA IN ARIZONA =

Roma, 8 giu. (Adnkronos) - Ylenia Carrisi, la figlia di Al Bano
e Romina Power della quale si sono perse le tracce nel 1994, sarebbe
viva e abiterebbe in Arizona. Lo rivela il settimanale tedesco
'Freizeit Revue', riportato dal 'Corriere,it', che ha intervistato il
capo della Polizia di New Orleans, Warren J. Riley, secondo il quale
la Carrisi si troverebbe si troverebbe a Sant'Anthony's, un convento
greco-ortodosso di Phoenix.

Il detective della squadra omicidi di New Orleans conferma al
settimanale tedesco la tesi del capo della Polizia, dicendo di avere
''nuovi indizi'' su dove si trova la donna. Indizi che pero' non
possono essere rivelati dal momento che l'indagine e' ancora in corso.

(Spe/Col/Adnkronos)
08-GIU-11 10:05

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Dopo il mancato “conflitto di interessi” e altri danni collaterali, il PD aiuterà veramente B. a salire al Colle?



Referendum 2011: Tg2 sbaglia due volte le date e il TG1 non é da meno!

Casa, da oggi inquilini denunciano contratti in nero.

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12142 presentata da MAURIZIO TURCO martedì 31 maggio 2011, seduta n.480 MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della difesa.- Per sapere - premesso che: Consiglio di Base di Rappresentanza del Comando legione carabinieri «Veneto» con il Verbale n. 267/Xo del 10 maggio 2011, avente per oggetto «Rappresentanza Militare. Incontri con il personale ai sensi dell'articolo 893 comma 4 del decreto del Presidente della Repubblica 90/2010 (Testo Unico delle disposizioni regolamentari in materia di Ordinamento militare)»

Leggi l'interrogazione

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12164 presentata da MAURIZIO TURCO lunedì 6 giugno 2011, seduta n.481 MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze.- Per sapere - premesso che: sul quotidiano Il Riformista del 29 maggio 2011, a pagina 5, è stato pubblicato un articolo a firma di Sonia Oranges dal titolo «Militari e candidati nel PdL: a Milano violato il codice per la campagna in divisa»;

Maurizio Crozza a Ballarò del 7 giugno 2011