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giovedì 25 agosto 2011
(RPT) CALDO: ILMETEO.IT, TEMPERATURE NELLA NORMA A PARTIRE... = CALDO: ILMETEO.IT, TEMPERATURE NELLA NORMA A PARTIRE DA LUNEDI'
(RPT) CALDO: ILMETEO.IT, TEMPERATURE NELLA NORMA A PARTIRE... =
CALDO: ILMETEO.IT, TEMPERATURE NELLA NORMA A PARTIRE DA LUNEDI'
(AGI) - Roma, 25 ago. - Domenica gli italiani saluteranno
l'anticiclone africano e, con lui, diranno addio al
'supercaldo'. Le previsione di ilmeteo.it parlano infatti di
una situazione in via di normalizzazione, con le temperature
che dovrebbero tornare in linea con le medie stagionali a
partire da lunedi'. E con l'inizio della settimana, torneranno
anche i piovaschi, attesi inizialmente sul nord della Sicilia.
Domani sara' ancora una giornata di sole su tutta la penisola,
nebbia al mattino tra Padova e Venezia, e a Rovigo fino a
Ferrara. Fino a 36, 37 gradi centigradi sulle zone interne del
centrosud; punte di 39 gradi nel Ferrarese, 36 afosi in
Valpadana e temperature in aumento fino a 37 gradi sulle
adriatiche. Poi temporali in arrivo sulle Alpi occidentali, Val
d'Aosta, verso ovest Piemonte, Verbano Ossola, infine Alpi
lombarde entro sera. Locali rovesci anche sui rilievi della
Calabria. Scirocco sul Tirreno, coste dell'Elba, alto
Adriatico. Temperature in calo su Piemonte e ovest Lombardia.
Chi si avventurera' per i sentieri di montagna fara' bene a
prestare attenzione e a non ritardare la discesa: nella notte,
infatti, forti temporali sono attesi sulle Alpi
centro-occidentali fino all'alto Piemonte, alta Lombardia,
nubifragi su Svizzera, Verbano-Ossola, locali piogge forti su
Val d'Aosta e Biellese, locali piogge su Liguria e alta
Toscana, ovest della Sardegna. Sabato arriveranno i venti da
ovest, forte maestrale su Sardegna e Bocche di Bonifacio verso
il Tirreno, Corsica verso mar Ligure e Toscana. Forti temporali
sulle Alpi e Alta Lombardia, verso il resto delle Alpi e
Prealpi orientali, locali piogge in Toscana con 5 gradi in meno
al nordovest, Toscana e Sardega. Ancora e super-caldo sul
Veneto, vento caldo di Garbino di caduta dall'Appennino (foehn)
verso Emilia Romagna e anche sulle adriatiche. Caldo anche al
sud fino a 38 gradi. Isolati piovaschi sulla Sila. Peggiora la
sera sul nord Sicilia con qualche pioggia e venti da nord e
calo termico. Domenica calo brusco delle temperature, venti di
Bora al mattino a Trieste e alto Adriatico, ancora di maestrale
in Sardegna, piogge residue su nord Sicilia, sole altrove.
Lunedi' il caldo sara' finalmente nella ovunque, sotto i 30
gradi in molte citta' del Centro Nord. Martedi' temporali sulle
Alpi orientali, specie nel bellunese, Carnia, locali piogge nel
sud della Calabria, nubi prima su Liguria e alta Toscana, poi
sole. Nel pomeriggio addensamenti su Venezie e poi Lombardia ,
sulla Lucania e Calabria e poi Puglia. (AGI)
Rmg/Mot
251742 AGO 11
NNNN
MANOVRA.FORUM ACQUA: VIOLATO REFERENDUM, NAPOLITANO FERMI GOVERNO
MANOVRA.FORUM ACQUA: VIOLATO REFERENDUM, NAPOLITANO FERMI GOVERNO
(DIRE) Roma, 25 ago. - Cancellato dai referendum, il decreto
Ronchi resuscita nella manovra economica. Il governo se ne
infischia dell'esito dei referendum popolari e nella manovra
ripropone la privatizzazione dei servizi pubblici locali. A
denunciarlo e' il Forum italiano dei movimenti per l'acqua
pubblica, con una lettera aperta al presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano.
Questo il testo della missiva: "Il 12 e 13 giugno il voto
referendario di ben 28 milioni di cittadine e cittadini italiani
di ogni espressione politica ha chiaramente indicato la voglia di
partecipazione attiva alle decisioni importanti per il Paese:
servizi pubblici locali, beni comuni, energia, giustizia. Chiara
e' stata la risposta dei cittadini: NO alla privatizzazione dei
servizi pubblici locali d'interesse generale, a partire dalla
gestione dell'acqua ma non solo, NO ai profitti del mercato sui
beni comuni essenziali. Le persone hanno chiaramente indicato
alla rappresentanza politica una nuova stagione che metta al
centro l'essere umano e i beni comuni e non le agenzie di rating
e la speculazione finanziaria.
Purtroppo- continua la lettera- il governo non solo non ha
ancora attuato le indicazioni referendarie retrocedendo sulle
privatizzazioni gia' attuate e abolendo i profitti sull'acqua ma,
con la manovra economica in fase di discussione parlamentare e
gia' approvata con Decreto Legge n. 138 del 13 agosto scorso, ha
riproposto (negli articoli raggruppati sotto il Titolo II) in
altra forma la sostanza delle norme abrogate con volonta'
popolare.
Infatti, l'articolo 4 ripresenta il vecchio Decreto Ronchi e
persino nuove date di scadenza per le prossime privatizzazioni
dei servizi pubblici locali. Addirittura l'articolo 5 arriva a
dare un premio in denaro agli enti locali pur di convincerli a
lasciare al mercato delle privatizzazioni i propri servizi
essenziali per le comunita'. Un premio che dovrebbe servire per
fantomatici investimenti infrastrutturali quando invece ai Comuni
vengono sottratti trasferimenti essenziali per le loro funzioni.
Tutto cio' - oltre a non rispettare la volonta' di
partecipazione e le decisioni che i cittadini impongono ai
rappresentanti politici - e' una chiara violazione della
Costituzione poiche' il popolo italiano si e' pronunciato con
referendum contro l'affidamento al mercato di tutti i servizi
pubblici locali previsti dal Decreto Ronchi, e tale decisione e'
vincolante per almeno cinque anni (come affermato dalla
giurisprudenza costante della Corte Costituzionale). Purtroppo
cio' sta avvenendo in un colpevole silenzio politico
generalizzato che non rispetta il voto dei cittadini (di
qualsiasi colore politico). Ci rivolgiamo a tutte le forze
politiche affinche' non deformino l'esito referendario e
rispettino l'indirizzo chiaro della volonta' popolare".
Cosi' si chiude la lettera del Forum italiano dei movimenti
per l'acqua: "Ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica
affinche', in aderenza al Suo ruolo di garante della
Costituzione, non permetta che siano riproposte leggi che violano
l'esito dei referendum popolari".
(Rai/ Dire)
17:34 25-08-11
NNNN
salute: uno snack in meno al di' e si scende 13 kg in 3 anni
SALUTE: UNO SNACK IN MENO AL DI' E SI SCENDE 13 KG IN 3 ANNI
(EMBARGO ALLE 01:00 DI VENERDI' 26 AGOSTO)
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Tagliare dall'alimentazione
quotidiana 250 calorie ogni giorno, l'equivalente di uno snack
al cioccolato (una classica fetta di pane con la nutella ne
'regala' circa 290), significa perdere all'incirca 13 chili in
tre anni (la maggior parte dei quali entro il primo anno), un
dimagrimento magari non eclatante come quelli promessi dalle
diete di moda, ma di certo piu' realistico e duraturo.
A dirlo in un articolo sulla rivista Lancet - che questa
settimana accende i riflettori sull'epidemia globali di chili di
troppo con uno speciale sull'obesita' - e' Kevin Hall del
National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney
Diseases, National Institutes of Health (Nih) di Bethesda, che
ha creato un modello per calcolare la dieta migliore per
ciascuno, per fare simulazioni online del peso corporeo e di
come dimagrire nel tempo tenendo conto del proprio metabolismo e
di altri fattori personali.
Il modello, che potrebbe divenire uno strumento per i medici,
simula differenze fisiologiche tra persone, basate su sesso,
eta', altezza e peso di partenza e spiega perche alcune persone
dimagriscono piu' rapidamente di altre a parita' di dieta ed
sport.(ANSA).
Y27
25-AGO-11 16:22 NNNN
(EMBARGO ALLE 01:00 DI VENERDI' 26 AGOSTO)
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Tagliare dall'alimentazione
quotidiana 250 calorie ogni giorno, l'equivalente di uno snack
al cioccolato (una classica fetta di pane con la nutella ne
'regala' circa 290), significa perdere all'incirca 13 chili in
tre anni (la maggior parte dei quali entro il primo anno), un
dimagrimento magari non eclatante come quelli promessi dalle
diete di moda, ma di certo piu' realistico e duraturo.
A dirlo in un articolo sulla rivista Lancet - che questa
settimana accende i riflettori sull'epidemia globali di chili di
troppo con uno speciale sull'obesita' - e' Kevin Hall del
National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney
Diseases, National Institutes of Health (Nih) di Bethesda, che
ha creato un modello per calcolare la dieta migliore per
ciascuno, per fare simulazioni online del peso corporeo e di
come dimagrire nel tempo tenendo conto del proprio metabolismo e
di altri fattori personali.
Il modello, che potrebbe divenire uno strumento per i medici,
simula differenze fisiologiche tra persone, basate su sesso,
eta', altezza e peso di partenza e spiega perche alcune persone
dimagriscono piu' rapidamente di altre a parita' di dieta ed
sport.(ANSA).
Y27
25-AGO-11 16:22 NNNN
MANOVRA. SERRACCHIANI: NIENTE ULTIMATUM DA CASINI E DA FIORONI
MANOVRA. SERRACCHIANI: NIENTE ULTIMATUM DA CASINI E DA FIORONI
(DIRE) Roma, 25 ago. - "Il Pd non ha bisogno di nessun ultimatum
sullo sciopero della Cgil, ne' da Casini ne' da Fioroni". Lo
afferma l'europarlamentare del Pd a proposito delle polemiche
accese intorno alla partecipazione allo sciopero generale indetto
dalla Cgil per il 6 settembre.
Secondo Serracchiani "quelli che demonizzano lo sciopero della
Cgil sbagliano allo stesso modo di quelli che lo cavalcano.
Sarebbe invece ora che si recuperasse appieno il senso e
l'orgoglio dell'azione politica autonoma, che e' qualcosa di
sostanzialmente differente dalla lotta sindacale. Non e' in
questione la condivisione o meno di uno o piu' dei punti
specifici che sono alla base dello sciopero: nella fattispecie
sull'art. 8 della manovra di ferragosto il Pd si e' espresso con
molta chiarezza e fara' la sua parte nelle sedi proprie. Sono
invece in questione - sottolinea l'europarlamentare - le rituali
polemiche sul partecipare o non partecipare, quasi che l'andare
in piazza procuri un certificato di opposizione garantita, e
restare a casa dia il bollino di moderati doc. Da questo punto di
vista, Casini e Di Pietro sono le due facce della stessa
medaglia, rivelano scarsa autonomia politica e rappresentano
forme opposte di demagogia".
Per Serracchiani "quel che rimane sul tavolo senza risposte ce
l'ha ricordato opportunamente Bersani: sono le divisioni che
incidono il mondo sindacale e che lo indeboliscono quando si
siedono al tavolo con il Governo".
(Com/Rai/ Dire)
15:05 25-08-11
NNNN
(DIRE) Roma, 25 ago. - "Il Pd non ha bisogno di nessun ultimatum
sullo sciopero della Cgil, ne' da Casini ne' da Fioroni". Lo
afferma l'europarlamentare del Pd a proposito delle polemiche
accese intorno alla partecipazione allo sciopero generale indetto
dalla Cgil per il 6 settembre.
Secondo Serracchiani "quelli che demonizzano lo sciopero della
Cgil sbagliano allo stesso modo di quelli che lo cavalcano.
Sarebbe invece ora che si recuperasse appieno il senso e
l'orgoglio dell'azione politica autonoma, che e' qualcosa di
sostanzialmente differente dalla lotta sindacale. Non e' in
questione la condivisione o meno di uno o piu' dei punti
specifici che sono alla base dello sciopero: nella fattispecie
sull'art. 8 della manovra di ferragosto il Pd si e' espresso con
molta chiarezza e fara' la sua parte nelle sedi proprie. Sono
invece in questione - sottolinea l'europarlamentare - le rituali
polemiche sul partecipare o non partecipare, quasi che l'andare
in piazza procuri un certificato di opposizione garantita, e
restare a casa dia il bollino di moderati doc. Da questo punto di
vista, Casini e Di Pietro sono le due facce della stessa
medaglia, rivelano scarsa autonomia politica e rappresentano
forme opposte di demagogia".
Per Serracchiani "quel che rimane sul tavolo senza risposte ce
l'ha ricordato opportunamente Bersani: sono le divisioni che
incidono il mondo sindacale e che lo indeboliscono quando si
siedono al tavolo con il Governo".
(Com/Rai/ Dire)
15:05 25-08-11
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MANOVRA: DI BERARDINO (CGIL), ALEMANNO SE CONTRARIO SCENDA IN PIAZZA CON NOI
MANOVRA: DI BERARDINO (CGIL), ALEMANNO SE
CONTRARIO SCENDA IN PIAZZA CON NOI =
Roma, 25 ago. - (Adnkronos) - "Se il sindaco Alemanno e' davvero
persuaso delle criticita' e delle iniquita' contenute nella manovra
economica, come ci pare di capire dalle sue dichiarazioni rilasciate
oggi e nelle ultime settimane, lo invitiamo a partecipare, cosi' come
faremo con gli altri sindaci e le istituzioni locali, alla nostra
manifestazione in occasione dello sciopero generale della Cgil
proclamato per il 6 settembre per dire no alle scelte del Governo e
per cambiare la manovra". E' quanto afferma Claudio Di Berardino,
segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, che aggiunge: "Lo
invitiamo in occasione del voto, a pronunciarsi contro".
(Lac/Col/Adnkronos)
25-AGO-11 15:39
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Roma, 25 ago. - (Adnkronos) - "Se il sindaco Alemanno e' davvero
persuaso delle criticita' e delle iniquita' contenute nella manovra
economica, come ci pare di capire dalle sue dichiarazioni rilasciate
oggi e nelle ultime settimane, lo invitiamo a partecipare, cosi' come
faremo con gli altri sindaci e le istituzioni locali, alla nostra
manifestazione in occasione dello sciopero generale della Cgil
proclamato per il 6 settembre per dire no alle scelte del Governo e
per cambiare la manovra". E' quanto afferma Claudio Di Berardino,
segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, che aggiunge: "Lo
invitiamo in occasione del voto, a pronunciarsi contro".
(Lac/Col/Adnkronos)
25-AGO-11 15:39
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L.ELETTORALE:PARISI, NON ACCETTO NEUTRALITA'PD SU REFERENDUM
L.ELETTORALE:PARISI, NON ACCETTO NEUTRALITA'PD SU
REFERENDUM
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - ''Io capisco che stiano contro il
referendum Casini e Follini che nel 2005 imposero l'abbandono
del Mattarellum come prima tappa del ritorno al proporzionale.
Capisco che stia contro il referendum la Lega di quel Caldaroli
che piu' di tutti lavoro' alla nuova legge vergogna salvo
definirla senza pudore una porcata. Capisco che sia contro il
referendum Berlusconi che si illuse di governare il Paese
scommettendo sul potere straordinario che questa legge metteva
nelle sue mani. Quello che non accetto e' che qualcuno possa
avere anche solo un dubbio che il Pd abbia incertezze al
riguardo. Che il Pd non senta l'indignazione, anzi la rabbia,
che cresce tra i cittadini''. Lo afferma Arturo Parisi,
promotore del referendum per il ritorno al Mattarellum.
''Che il Pd possa limitarsi - afferma Parisi - a posizioni
neutraliste pur facendo spazio nelle sue feste all'appello dei
referendari come ha cominciato a fare meritoriamente in Emilia
per iniziativa del Segretario Regionale Bonaccini. Da cittadino
e da parlamentare non posso che essere d'accordo con Bersani
quando dice che le leggi elettorali si fanno in parlamento. Da
parlamentare del gruppo Pd rispetto pure, anche se non la
condivido, la proposta applaudita dai gruppi parlamentari e
votata quasi all'unanimita' dalla Direzione. Ma come non
riconoscere che, senza la spinta forte dei cittadini, i
beneficiari e sostenitori del Porcellum mai metteranno mano alla
riforma? Ecco perche' ancora una volta dobbiamo dare atto
all'onesta' di Chiti che firmando oggi a Roma per il referendum
ha voluto riconoscere la necessita' del referendum, e, allo
stesso tempo, invitare col suo gesto coraggioso il Partito a
superare ogni esitazione''.
(ANSA).
COM-FEL
25-AGO-11 13:39 NNNN
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - ''Io capisco che stiano contro il
referendum Casini e Follini che nel 2005 imposero l'abbandono
del Mattarellum come prima tappa del ritorno al proporzionale.
Capisco che stia contro il referendum la Lega di quel Caldaroli
che piu' di tutti lavoro' alla nuova legge vergogna salvo
definirla senza pudore una porcata. Capisco che sia contro il
referendum Berlusconi che si illuse di governare il Paese
scommettendo sul potere straordinario che questa legge metteva
nelle sue mani. Quello che non accetto e' che qualcuno possa
avere anche solo un dubbio che il Pd abbia incertezze al
riguardo. Che il Pd non senta l'indignazione, anzi la rabbia,
che cresce tra i cittadini''. Lo afferma Arturo Parisi,
promotore del referendum per il ritorno al Mattarellum.
''Che il Pd possa limitarsi - afferma Parisi - a posizioni
neutraliste pur facendo spazio nelle sue feste all'appello dei
referendari come ha cominciato a fare meritoriamente in Emilia
per iniziativa del Segretario Regionale Bonaccini. Da cittadino
e da parlamentare non posso che essere d'accordo con Bersani
quando dice che le leggi elettorali si fanno in parlamento. Da
parlamentare del gruppo Pd rispetto pure, anche se non la
condivido, la proposta applaudita dai gruppi parlamentari e
votata quasi all'unanimita' dalla Direzione. Ma come non
riconoscere che, senza la spinta forte dei cittadini, i
beneficiari e sostenitori del Porcellum mai metteranno mano alla
riforma? Ecco perche' ancora una volta dobbiamo dare atto
all'onesta' di Chiti che firmando oggi a Roma per il referendum
ha voluto riconoscere la necessita' del referendum, e, allo
stesso tempo, invitare col suo gesto coraggioso il Partito a
superare ogni esitazione''.
(ANSA).
COM-FEL
25-AGO-11 13:39 NNNN
MANOVRA: CAMUSSO, ALLA POLITICA CHIEDIAMO TRE SEGNALI
MANOVRA: CAMUSSO, ALLA POLITICA CHIEDIAMO TRE
SEGNALI
STOP VITALIZI PARLAMENTARI, SOCIETA' INUTILI, NOMINE SANITA'
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Il segretario generale della Cgil,
Susanna Camusso, ha chiesto in Senato di ''anticipare tre cose
che darebbero un importante segno politico''.
Rivolgendosi direttamente ai senatori, durante le audizioni
sulla manovra, ha indicato: ''Invece di portare avanti il
dibattito sulle pensioni il Parlamento puo' decidere di
eliminare i vitalizi'' che stridono con la realta' ''delle
pensioni dei normali cittadini. Poi abolire tutte le societa'
che non servono, e che sono vissute da cittadini come luogo di
collocazione dei dirigenti della politica. Quindi di smetterla
con le nomine politiche nella sanita'''.(ANSA).
RUB-KYI
25-AGO-11 13:10 NNNN
STOP VITALIZI PARLAMENTARI, SOCIETA' INUTILI, NOMINE SANITA'
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Il segretario generale della Cgil,
Susanna Camusso, ha chiesto in Senato di ''anticipare tre cose
che darebbero un importante segno politico''.
Rivolgendosi direttamente ai senatori, durante le audizioni
sulla manovra, ha indicato: ''Invece di portare avanti il
dibattito sulle pensioni il Parlamento puo' decidere di
eliminare i vitalizi'' che stridono con la realta' ''delle
pensioni dei normali cittadini. Poi abolire tutte le societa'
che non servono, e che sono vissute da cittadini come luogo di
collocazione dei dirigenti della politica. Quindi di smetterla
con le nomine politiche nella sanita'''.(ANSA).
RUB-KYI
25-AGO-11 13:10 NNNN
COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI 124 EX AMMINISTRATORI BENEFICIARI, E REVERSIBILITA' A 26 EREDI
COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI
124 EX AMMINISTRATORI BENEFICIARI, E REVERSIBILITA' A 26 EREDI
(DIRE) Bologna, 25 ago. - Mentre la politica discute
sull'opportunita' o meno di inserire un intervento sulle pensioni
nella manovra estiva, gli ex consiglieri e assessori regionali
dell'Emilia-Romagna dormono sonni tranquilli. Perche' potranno
almeno contare sul piu' o meno sostanzioso vitalizio maturato
negli anni trascorsi in viale Aldo Moro (o viale Silvani, per i
piu' anziani). Assegni mensili che variano dai 1.060 euro netti
dell'Idv Paolo Nanni (per 5 anni di legislatura) ai 3.668 euro
riconosciuti al netto delle tasse al modenese ex Margherita Luigi
Gilli, assessore dal 2005 al 2010, in consiglio regionale dal
1992, quando entro' per la Dc in sostituzione di Carlo Giovanardi
(che in quanto parlamentare in carica non percepisce l'assegno).
I beneficiari del vitalizio regionale nel 2011 (di cui la
"Dire" e' in grado di anticipare l'elenco completo, che
pubblichiamo a parte) sono in tutto 124, ai quali si aggiungono
26 eredi di ex amministratori defunti che percepiscono un'assegno
di reversibilita'. Per i primi la spesa lorda mensile a carico
del bilancio dell'Emilia-Romagna e' di oltre 340.000 euro, ai
quali si aggiungono piu' di 48.000 euro delle reversibilita'.
Cosi', piu' o meno, si arriva ai 4,8 milioni messi a budget alla
voce vitalizi per il 2011, che potrebbero diventare oltre 5
milioni nel 2013, a fronte del milione e mezzo di copertura
assicurato dal contributo obbligatorio versato dai consiglieri.
L'Assemblea legislativa lo scorso anno ha battuto un colpo,
assecondando il dibattito sui costi della politica, con
l'abolizione dell'emolumento a partire dalla prossima legislatura
(2015). I diritti acquisiti, pero', non sono in discussione. E
chi ha maturato il vitalizio non lo perdera'.(SEGUE)
(Vor/ Dire)
13:14 25-08-11
NNNN
COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI -2-
(DIRE) Bologna, 25 ago. - La pattuglia degli ex consiglieri ed
assessori con piu' di sessant'anni, eta' in cui si acquisisce il
diritto all'assegno, e' nutrita (124 persone) e annovera fra le
sue file personaggi politici ancora sulla cresta dell'onda, ma
soprattutto tanti volti del passato, eletti agli albori
dell'avventura regionale, iniziata con le elezioni del 1970. Come
Ione Bartoli (Pci), nel primissimo gruppo degli eletti e
assessore ai Servizi sociali con Guido Fanti, presidente dal
1975: per un vitalizio mensile netto di 2.320 euro.
Stesso discorso per il bolognese Dante Stefani, ex consigliere
ed assessore negli stessi anni (successivamente e' stato anche
presidente della Fiera di Bologna), che per il servizio reso
percepisce un assegno da 2.644 euro. Luigi Gilli guida il
ristretto manipolo dei 13 ex che incassano emolumenti superiori
ai 3.000 euro: ne fanno parte gli ex assessori Giorgio Ceredi
(Pci) beneficiario di un vitalizio da 3.660 euro netti (4.950
lordi); il ravennate Pier Antonio Rivola (dalla Dc al Ppi) con
3.655 euro; Radames Stefanini (Pci) con pari importo; l'ex
presidente della Regione, Lanfranco Turci, con 3.657 euro; il
ravennate della Dc, Natalino Guerra con 3.651 euro; gli altri ex
Dc, Renzo Contini con 3.646 euro netti, Gianfranco Galletti con
3.345 euro e Corrado Truffelli con 3.498 euro.
E ancora: il diessino modenese Renato Cocchi con 3.339 euro;
l'ex assessore alla Sanita' della giunta Errani, Giovanni
Bissoni, con 3.166 euro, assieme al collega dell'Agricoltura
Guido Tampieri con 3.156 euro e al consigliere modenese del Pci
Luciano Guerzoni, che percepisce 3.153 euro.(SEGUE)
(Vor/ Dire)
13:14 25-08-11
NNNN
COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI -3-
(DIRE) Bologna, 25 ago. - Nell'elenco con vitalizi piu' bassi
molti nomi noti della politica, come il costituzionalista Augusto
Barbera, eletto con il Pci nel 1980 e dimissionario nell'82
(1.568 euro il suo assegno), o l'urbanista Giuseppe Campos
Venuti, che dalla Regione percepisce un vitalizio di 1.938 euro
netti. Poco piu' sostanzioso l'assegno di Paola Bottoni,
assessore al Bilancio prima della Provincia, poi del Comune di
Bologna con Sergio Cofferati, che riscuote mensilmente 2.212
euro. Scorrendo la lista, compaiono anche Federico Castellucci,
che in Regione e' stato assessore all'Industria e all'artigianato
negli anni '80 (2.673 euro) e che ha recentemente lasciato la
guida della Finanziaria Bologna metropolitana, e Lamberto Cotti,
presidente della Societa' reti e mobilita' del Comune di Bologna
(1.834 euro il suo vitalizio).
Tra i beneficiari del vitalizio anche l'ex presidente di
Confcooperative, Ivo Cremonini (1.487 euro) che per la Regione
ha, tra le altre cose, presieduto la Consulta degli
emiliano-romagnoli all'estero. Un assegno da 2.811 euro viene
staccato ogni mese a favore dell'ex parlamentare della Dc
Virginiangelo Marabini, tuttore consigliere della Fondazione
Carisbo, mentre l'ex consigliere regionale dell'Udc, Maria
Cristina Marri si ferma a 1.318 euro, una manciata di euro meno
di Carlo Monaco, ex braccio destro di Giorgio Guazzaloca, entrato
in Consiglio regionale nel 2005 dopo aver sfidato Vasco Errani
per la presidenza con il sostegno del centrodestra. Importo
simile per l'ex consigliere di Alleanza Nazionale Gioenzo Renzi
(1.432 euro).
Tra gli ex illustri Emilio Sabattini, ex Margherita, oggi
presidente della Provincia di Modena per il Pd (2.206 euro
netti), ma anche Luciano Vandelli, assessore indipendente dal
2000 al 2005 nella squadra di Errani, poi presidente Cup e l'ex
parlamentare bolognese dei Ds (poi Sinistra democratica) Katia
Zanotti (2.329 euro).
(Vor/ Dire)
13:14 25-08-11
Costi della politica: i nomi e gli importi dei vitalizi regionali
BOLOGNA- Mentre la politica discute sull'opportunita' o meno di
inserire un intervento sulle pensioni nella manovra estiva, gli
ex consiglieri e assessori regionali dell'Emilia-Romagna dormono
sonni tranquilli. Perche' potranno almeno contare sul piu' o meno
sostanzioso vitalizio maturato negli anni trascorsi in viale Aldo
Moro (o viale Silvani, per i piu' anziani). Assegni mensili che
variano dai 1.060 euro netti dell'Idv Paolo Nanni (per 5 anni di
legislatura) ai 3.668 euro riconosciuti al netto delle tasse al
modenese ex Margherita Luigi Gilli, assessore dal 2005 al 2010,
in consiglio regionale dal 1992, quando entro' per la Dc in
sostituzione di Carlo Giovanardi (che in quanto parlamentare in
carica non percepisce l'assegno).
I beneficiari del vitalizio regionale nel 2011 (di cui la
"Dire" e' in grado di anticipare l'elenco completo, che
pubblichiamo a parte) sono in tutto 124, ai quali si aggiungono
26 eredi di ex amministratori defunti che percepiscono un'assegno
di reversibilita'. Per i primi la spesa lorda mensile a carico
del bilancio dell'Emilia-Romagna e' di oltre 340.000 euro, ai
quali si aggiungono piu' di 48.000 euro delle reversibilita'.
Cosi', piu' o meno, si arriva ai 4,8 milioni messi a budget alla
voce vitalizi per il 2011, che potrebbero diventare oltre 5
milioni nel 2013, a fronte del milione e mezzo di copertura
assicurato dal contributo obbligatorio versato dai consiglieri.
L'Assemblea legislativa lo scorso anno ha battuto un colpo,
assecondando il dibattito sui costi della politica, con
l'abolizione dell'emolumento a partire dalla prossima legislatura
(2015). I diritti acquisiti, pero', non sono in discussione. E
chi ha maturato il vitalizio non lo perdera'.
La pattuglia degli ex consiglieri ed assessori con piu' di
sessant'anni, eta' in cui si acquisisce il diritto all'assegno,
e' nutrita (124 persone) e annovera fra le sue file personaggi
politici ancora sulla cresta dell'onda, ma soprattutto tanti
volti del passato, eletti agli albori dell'avventura regionale,
iniziata con le elezioni del 1970. Come Ione Bartoli (Pci), nel
primissimo gruppo degli eletti e assessore ai Servizi sociali con
Guido Fanti, presidente dal 1975: per un vitalizio mensile netto
di 2.320 euro.
Stesso discorso per il bolognese Dante Stefani, ex consigliere
ed assessore negli stessi anni (successivamente e' stato anche
presidente della Fiera di Bologna), che per il servizio reso
percepisce un assegno da 2.644 euro. Luigi Gilli guida il
ristretto manipolo dei 13 ex che incassano emolumenti superiori
ai 3.000 euro: ne fanno parte gli ex assessori Giorgio Ceredi
(Pci) beneficiario di un vitalizio da 3.660 euro netti (4.950
lordi); il ravennate Pier Antonio Rivola (dalla Dc al Ppi) con
3.655 euro; Radames Stefanini (Pci) con pari importo; l'ex
presidente della Regione, Lanfranco Turci, con 3.657 euro; il
ravennate della Dc, Natalino Guerra con 3.651 euro; gli altri ex
Dc, Renzo Contini con 3.646 euro netti, Gianfranco Galletti con
3.345 euro e Corrado Truffelli con 3.498 euro.
E ancora: il diessino modenese Renato Cocchi con 3.339 euro;
l'ex assessore alla Sanita' della giunta Errani, Giovanni
Bissoni, con 3.166 euro, assieme al collega dell'Agricoltura
Guido Tampieri con 3.156 euro e al consigliere modenese del Pci
Luciano Guerzoni, che percepisce 3.153 euro.
Nell'elenco con vitalizi piu' bassi molti nomi noti della
politica, come il costituzionalista Augusto Barbera, eletto con
il Pci nel 1980 e dimissionario nell'82 (1.568 euro il suo
assegno), o l'urbanista Giuseppe Campos Venuti, che dalla Regione
percepisce un vitalizio di 1.938 euro netti. Poco piu'
sostanzioso l'assegno di Paola Bottoni, assessore al Bilancio
prima della Provincia, poi del Comune di Bologna con Sergio
Cofferati, che riscuote mensilmente 2.212 euro. Scorrendo la
lista, compaiono anche Federico Castellucci, che in Regione e'
stato assessore all'Industria e all'artigianato negli anni '80
(2.673 euro) e che ha recentemente lasciato la guida della
Finanziaria Bologna metropolitana, e Lamberto Cotti, presidente
della Societa' reti e mobilita' del Comune di Bologna (1.834 euro
il suo vitalizio).
Tra i beneficiari del vitalizio anche l'ex presidente di
Confcooperative, Ivo Cremonini (1.487 euro) che per la Regione
ha, tra le altre cose, presieduto la Consulta degli
emiliano-romagnoli all'estero. Un assegno da 2.811 euro viene
staccato ogni mese a favore dell'ex parlamentare della Dc
Virginiangelo Marabini, tuttore consigliere della Fondazione
Carisbo, mentre l'ex consigliere regionale dell'Udc, Maria
Cristina Marri si ferma a 1.318 euro, una manciata di euro meno
di Carlo Monaco, ex braccio destro di Giorgio Guazzaloca, entrato
in Consiglio regionale nel 2005 dopo aver sfidato Vasco Errani
per la presidenza con il sostegno del centrodestra. Importo
simile per l'ex consigliere di Alleanza Nazionale Gioenzo Renzi
(1.432 euro).
Tra gli ex illustri Emilio Sabattini, ex Margherita, oggi
presidente della Provincia di Modena per il Pd (2.206 euro
netti), ma anche Luciano Vandelli, assessore indipendente dal
2000 al 2005 nella squadra di Errani, poi presidente Cup e l'ex
parlamentare bolognese dei Ds (poi Sinistra democratica) Katia
Zanotti (2.329 euro).
25 agosto 2011
(Vor/ Dire)
12:06 25-08-11
(ER) COSTI POLITICA. 26 VITALIZI REGIONALI AI PARENTI DEI DEFUNTI
SPESA LORDA ANNUA SUI 600.000 EURO
(DIRE) Bologna, 24 ago. - I vitalizi riconociuti dalla Regione
Emilia-Romagna ad ex consiglieri ed assessori fino a questa
legislatura (sono stati aboliti a partire dal 2015) sono
ereditabili. Come per le pensioni, infatti, e' prevista una
reversibilita': in cambio di un esborso, cioe', l'emolumento puo'
essere trasferito ad un edere del diretto beneficiario nel
frattempo deceduto. In viale Aldo Moro si contano 26 casi di
reversibilita' dell'assegno vitalizio, per una spesa mensile
lorda che si aggira complessivamente al di sopra dei 48.000 euro
nel 2011, grosso modo dunque 600.000 euro l'anno. Si tratta di
esborsi singolarmente inferiori ai 2.000 euro, fatta eccezione
per i 2.325 euro netti mensilmente riconosciuti all'erede del
liberale Gualtiero Fiorini.
La reversibilita' e' stata chiesta e ottenuta (1.307 euro)
anche dai familiari di Davide Visani, parlamentare dei Ds negli
anni '90, gia' segretario regionale del Pci dal 1987, cosi' come
dalla famiglia dell'ex consigliere missino, poi di An, Marcello
Bignami, padre di Galeazzo, eletto all'Assemblea legislativa con
il Pdl in questo mandato (l'assegno e' di 1.313 euro).
Nell'elenco anche due ex partigiani: Athos Bellettini, membro
della quarta Brigata Venturoli Garibaldi, considerato il
fondatore degli studi di demografia storica in Italia, che lascia
in eredita' un assegno da 1.313 euro, e Ermanno Gorrieri, tra i
fondatori della Cisl e del movimento dei Cristiano sociali
confluito poi nei Ds (1.192 euro netti). Sdoppiato l'assegno di
reversibilita' del socialista ferrarese Renzo Santini, entrato in
Regione nel 1970 (1.764 e 449 euro).(SEGUE)
(Vor/ Dire)
13:12 25-08-11
ER) COSTI POLITICA. VITALIZI REGIONALI, I NOMI E GLI ASSEGNI
124 EX AMMINISTRATORI BENEFICIARI- E REVERSIBILITA' A 26 EREDI
(DIRE) Bologna, 25 ago. - Mentre la politica discute
sull'opportunita' o meno di inserire un intervento sulle pensioni
nella manovra estiva, gli ex consiglieri e assessori regionali
dell'Emilia-Romagna dormono sonni tranquilli. Perche' potranno
almeno contare sul piu' o meno sostanzioso vitalizio maturato
negli anni trascorsi in viale Aldo Moro (o viale Silvani, per i
piu' anziani). Assegni mensili che variano dai 1.060 euro netti
dell'Idv Paolo Nanni (per 5 anni di legislatura) ai 3.668 euro
riconosciuti al netto delle tasse al modenese ex Margherita Luigi
Gilli, assessore dal 2005 al 2010, in consiglio regionale dal
1992, quando entro' per la Dc in sostituzione di Carlo Giovanardi
(che in quanto parlamentare in carica non percepisce l'assegno).
I beneficiari del vitalizio regionale nel 2011 (di cui la
"Dire" e' in grado di anticipare l'elenco completo, che
pubblichiamo a parte) sono in tutto 124, ai quali si aggiungono
26 eredi di ex amministratori defunti che percepiscono un'assegno
di reversibilita'. Per i primi la spesa lorda mensile a carico
del bilancio dell'Emilia-Romagna e' di oltre 340.000 euro, ai
quali si aggiungono piu' di 48.000 euro delle reversibilita'.
Cosi', piu' o meno, si arriva ai 4,8 milioni messi a budget alla
voce vitalizi per il 2011, che potrebbero diventare oltre 5
milioni nel 2013, a fronte del milione e mezzo di copertura
assicurato dal contributo obbligatorio versato dai consiglieri.
L'Assemblea legislativa lo scorso anno ha battuto un colpo,
assecondando il dibattito sui costi della politica, con
l'abolizione dell'emolumento a partire dalla prossima legislatura
(2015). I diritti acquisiti, pero', non sono in discussione. E
chi ha maturato il vitalizio non lo perdera'.(SEGUE)
(Vor/ Dire)
12:06 25-08-11
NNNN
(ER) COSTI POLITICA. VITALIZI REGIONALI, I NOMI E GLI ASSEGNI -3-
(DIRE) Bologna, 25 ago. - Nell'elenco con vitalizi piu' bassi
molti nomi noti della politica, come il costituzionalista Augusto
Barbera, eletto con il Pci nel 1980 e dimissionario nell'82
(1.568 euro il suo assegno), o l'urbanista Giuseppe Campos
Venuti, che dalla Regione percepisce un vitalizio di 1.938 euro
netti. Poco piu' sostanzioso l'assegno di Paola Bottoni,
assessore al Bilancio prima della Provincia, poi del Comune di
Bologna con Sergio Cofferati, che riscuote mensilmente 2.212
euro. Scorrendo la lista, compaiono anche Federico Castellucci,
che in Regione e' stato assessore all'Industria e all'artigianato
negli anni '80 (2.673 euro) e che ha recentemente lasciato la
guida della Finanziaria Bologna metropolitana, e Lamberto Cotti,
presidente della Societa' reti e mobilita' del Comune di Bologna
(1.834 euro il suo vitalizio).
Tra i beneficiari del vitalizio anche l'ex presidente di
Confcooperative, Ivo Cremonini (1.487 euro) che per la Regione
ha, tra le altre cose, presieduto la Consulta degli
emiliano-romagnoli all'estero. Un assegno da 2.811 euro viene
staccato ogni mese a favore dell'ex parlamentare della Dc
Virginiangelo Marabini, tuttore consigliere della Fondazione
Carisbo, mentre l'ex consigliere regionale dell'Udc, Maria
Cristina Marri si ferma a 1.318 euro, una manciata di euro meno
di Carlo Monaco, ex braccio destro di Giorgio Guazzaloca, entrato
in Consiglio regionale nel 2005 dopo aver sfidato Vasco Errani
per la presidenza con il sostegno del centrodestra. Importo
simile per l'ex consigliere di Alleanza Nazionale Gioenzo Renzi
(1.432 euro).
Tra gli ex illustri Emilio Sabattini, ex Margherita, oggi
presidente della Provincia di Modena per il Pd (2.206 euro
netti), ma anche Luciano Vandelli, assessore indipendente dal
2000 al 2005 nella squadra di Errani, poi presidente Cup e l'ex
parlamentare bolognese dei Ds (poi Sinistra democratica) Katia
Zanotti (2.329 euro).
(Vor/ Dire)
12:06 25-08-11
124 EX AMMINISTRATORI BENEFICIARI, E REVERSIBILITA' A 26 EREDI
(DIRE) Bologna, 25 ago. - Mentre la politica discute
sull'opportunita' o meno di inserire un intervento sulle pensioni
nella manovra estiva, gli ex consiglieri e assessori regionali
dell'Emilia-Romagna dormono sonni tranquilli. Perche' potranno
almeno contare sul piu' o meno sostanzioso vitalizio maturato
negli anni trascorsi in viale Aldo Moro (o viale Silvani, per i
piu' anziani). Assegni mensili che variano dai 1.060 euro netti
dell'Idv Paolo Nanni (per 5 anni di legislatura) ai 3.668 euro
riconosciuti al netto delle tasse al modenese ex Margherita Luigi
Gilli, assessore dal 2005 al 2010, in consiglio regionale dal
1992, quando entro' per la Dc in sostituzione di Carlo Giovanardi
(che in quanto parlamentare in carica non percepisce l'assegno).
I beneficiari del vitalizio regionale nel 2011 (di cui la
"Dire" e' in grado di anticipare l'elenco completo, che
pubblichiamo a parte) sono in tutto 124, ai quali si aggiungono
26 eredi di ex amministratori defunti che percepiscono un'assegno
di reversibilita'. Per i primi la spesa lorda mensile a carico
del bilancio dell'Emilia-Romagna e' di oltre 340.000 euro, ai
quali si aggiungono piu' di 48.000 euro delle reversibilita'.
Cosi', piu' o meno, si arriva ai 4,8 milioni messi a budget alla
voce vitalizi per il 2011, che potrebbero diventare oltre 5
milioni nel 2013, a fronte del milione e mezzo di copertura
assicurato dal contributo obbligatorio versato dai consiglieri.
L'Assemblea legislativa lo scorso anno ha battuto un colpo,
assecondando il dibattito sui costi della politica, con
l'abolizione dell'emolumento a partire dalla prossima legislatura
(2015). I diritti acquisiti, pero', non sono in discussione. E
chi ha maturato il vitalizio non lo perdera'.(SEGUE)
(Vor/ Dire)
13:14 25-08-11
NNNN
COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI -2-
(DIRE) Bologna, 25 ago. - La pattuglia degli ex consiglieri ed
assessori con piu' di sessant'anni, eta' in cui si acquisisce il
diritto all'assegno, e' nutrita (124 persone) e annovera fra le
sue file personaggi politici ancora sulla cresta dell'onda, ma
soprattutto tanti volti del passato, eletti agli albori
dell'avventura regionale, iniziata con le elezioni del 1970. Come
Ione Bartoli (Pci), nel primissimo gruppo degli eletti e
assessore ai Servizi sociali con Guido Fanti, presidente dal
1975: per un vitalizio mensile netto di 2.320 euro.
Stesso discorso per il bolognese Dante Stefani, ex consigliere
ed assessore negli stessi anni (successivamente e' stato anche
presidente della Fiera di Bologna), che per il servizio reso
percepisce un assegno da 2.644 euro. Luigi Gilli guida il
ristretto manipolo dei 13 ex che incassano emolumenti superiori
ai 3.000 euro: ne fanno parte gli ex assessori Giorgio Ceredi
(Pci) beneficiario di un vitalizio da 3.660 euro netti (4.950
lordi); il ravennate Pier Antonio Rivola (dalla Dc al Ppi) con
3.655 euro; Radames Stefanini (Pci) con pari importo; l'ex
presidente della Regione, Lanfranco Turci, con 3.657 euro; il
ravennate della Dc, Natalino Guerra con 3.651 euro; gli altri ex
Dc, Renzo Contini con 3.646 euro netti, Gianfranco Galletti con
3.345 euro e Corrado Truffelli con 3.498 euro.
E ancora: il diessino modenese Renato Cocchi con 3.339 euro;
l'ex assessore alla Sanita' della giunta Errani, Giovanni
Bissoni, con 3.166 euro, assieme al collega dell'Agricoltura
Guido Tampieri con 3.156 euro e al consigliere modenese del Pci
Luciano Guerzoni, che percepisce 3.153 euro.(SEGUE)
(Vor/ Dire)
13:14 25-08-11
NNNN
COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI -3-
(DIRE) Bologna, 25 ago. - Nell'elenco con vitalizi piu' bassi
molti nomi noti della politica, come il costituzionalista Augusto
Barbera, eletto con il Pci nel 1980 e dimissionario nell'82
(1.568 euro il suo assegno), o l'urbanista Giuseppe Campos
Venuti, che dalla Regione percepisce un vitalizio di 1.938 euro
netti. Poco piu' sostanzioso l'assegno di Paola Bottoni,
assessore al Bilancio prima della Provincia, poi del Comune di
Bologna con Sergio Cofferati, che riscuote mensilmente 2.212
euro. Scorrendo la lista, compaiono anche Federico Castellucci,
che in Regione e' stato assessore all'Industria e all'artigianato
negli anni '80 (2.673 euro) e che ha recentemente lasciato la
guida della Finanziaria Bologna metropolitana, e Lamberto Cotti,
presidente della Societa' reti e mobilita' del Comune di Bologna
(1.834 euro il suo vitalizio).
Tra i beneficiari del vitalizio anche l'ex presidente di
Confcooperative, Ivo Cremonini (1.487 euro) che per la Regione
ha, tra le altre cose, presieduto la Consulta degli
emiliano-romagnoli all'estero. Un assegno da 2.811 euro viene
staccato ogni mese a favore dell'ex parlamentare della Dc
Virginiangelo Marabini, tuttore consigliere della Fondazione
Carisbo, mentre l'ex consigliere regionale dell'Udc, Maria
Cristina Marri si ferma a 1.318 euro, una manciata di euro meno
di Carlo Monaco, ex braccio destro di Giorgio Guazzaloca, entrato
in Consiglio regionale nel 2005 dopo aver sfidato Vasco Errani
per la presidenza con il sostegno del centrodestra. Importo
simile per l'ex consigliere di Alleanza Nazionale Gioenzo Renzi
(1.432 euro).
Tra gli ex illustri Emilio Sabattini, ex Margherita, oggi
presidente della Provincia di Modena per il Pd (2.206 euro
netti), ma anche Luciano Vandelli, assessore indipendente dal
2000 al 2005 nella squadra di Errani, poi presidente Cup e l'ex
parlamentare bolognese dei Ds (poi Sinistra democratica) Katia
Zanotti (2.329 euro).
(Vor/ Dire)
13:14 25-08-11
Costi della politica: i nomi e gli importi dei vitalizi regionali
BOLOGNA- Mentre la politica discute sull'opportunita' o meno di
inserire un intervento sulle pensioni nella manovra estiva, gli
ex consiglieri e assessori regionali dell'Emilia-Romagna dormono
sonni tranquilli. Perche' potranno almeno contare sul piu' o meno
sostanzioso vitalizio maturato negli anni trascorsi in viale Aldo
Moro (o viale Silvani, per i piu' anziani). Assegni mensili che
variano dai 1.060 euro netti dell'Idv Paolo Nanni (per 5 anni di
legislatura) ai 3.668 euro riconosciuti al netto delle tasse al
modenese ex Margherita Luigi Gilli, assessore dal 2005 al 2010,
in consiglio regionale dal 1992, quando entro' per la Dc in
sostituzione di Carlo Giovanardi (che in quanto parlamentare in
carica non percepisce l'assegno).
I beneficiari del vitalizio regionale nel 2011 (di cui la
"Dire" e' in grado di anticipare l'elenco completo, che
pubblichiamo a parte) sono in tutto 124, ai quali si aggiungono
26 eredi di ex amministratori defunti che percepiscono un'assegno
di reversibilita'. Per i primi la spesa lorda mensile a carico
del bilancio dell'Emilia-Romagna e' di oltre 340.000 euro, ai
quali si aggiungono piu' di 48.000 euro delle reversibilita'.
Cosi', piu' o meno, si arriva ai 4,8 milioni messi a budget alla
voce vitalizi per il 2011, che potrebbero diventare oltre 5
milioni nel 2013, a fronte del milione e mezzo di copertura
assicurato dal contributo obbligatorio versato dai consiglieri.
L'Assemblea legislativa lo scorso anno ha battuto un colpo,
assecondando il dibattito sui costi della politica, con
l'abolizione dell'emolumento a partire dalla prossima legislatura
(2015). I diritti acquisiti, pero', non sono in discussione. E
chi ha maturato il vitalizio non lo perdera'.
La pattuglia degli ex consiglieri ed assessori con piu' di
sessant'anni, eta' in cui si acquisisce il diritto all'assegno,
e' nutrita (124 persone) e annovera fra le sue file personaggi
politici ancora sulla cresta dell'onda, ma soprattutto tanti
volti del passato, eletti agli albori dell'avventura regionale,
iniziata con le elezioni del 1970. Come Ione Bartoli (Pci), nel
primissimo gruppo degli eletti e assessore ai Servizi sociali con
Guido Fanti, presidente dal 1975: per un vitalizio mensile netto
di 2.320 euro.
Stesso discorso per il bolognese Dante Stefani, ex consigliere
ed assessore negli stessi anni (successivamente e' stato anche
presidente della Fiera di Bologna), che per il servizio reso
percepisce un assegno da 2.644 euro. Luigi Gilli guida il
ristretto manipolo dei 13 ex che incassano emolumenti superiori
ai 3.000 euro: ne fanno parte gli ex assessori Giorgio Ceredi
(Pci) beneficiario di un vitalizio da 3.660 euro netti (4.950
lordi); il ravennate Pier Antonio Rivola (dalla Dc al Ppi) con
3.655 euro; Radames Stefanini (Pci) con pari importo; l'ex
presidente della Regione, Lanfranco Turci, con 3.657 euro; il
ravennate della Dc, Natalino Guerra con 3.651 euro; gli altri ex
Dc, Renzo Contini con 3.646 euro netti, Gianfranco Galletti con
3.345 euro e Corrado Truffelli con 3.498 euro.
E ancora: il diessino modenese Renato Cocchi con 3.339 euro;
l'ex assessore alla Sanita' della giunta Errani, Giovanni
Bissoni, con 3.166 euro, assieme al collega dell'Agricoltura
Guido Tampieri con 3.156 euro e al consigliere modenese del Pci
Luciano Guerzoni, che percepisce 3.153 euro.
Nell'elenco con vitalizi piu' bassi molti nomi noti della
politica, come il costituzionalista Augusto Barbera, eletto con
il Pci nel 1980 e dimissionario nell'82 (1.568 euro il suo
assegno), o l'urbanista Giuseppe Campos Venuti, che dalla Regione
percepisce un vitalizio di 1.938 euro netti. Poco piu'
sostanzioso l'assegno di Paola Bottoni, assessore al Bilancio
prima della Provincia, poi del Comune di Bologna con Sergio
Cofferati, che riscuote mensilmente 2.212 euro. Scorrendo la
lista, compaiono anche Federico Castellucci, che in Regione e'
stato assessore all'Industria e all'artigianato negli anni '80
(2.673 euro) e che ha recentemente lasciato la guida della
Finanziaria Bologna metropolitana, e Lamberto Cotti, presidente
della Societa' reti e mobilita' del Comune di Bologna (1.834 euro
il suo vitalizio).
Tra i beneficiari del vitalizio anche l'ex presidente di
Confcooperative, Ivo Cremonini (1.487 euro) che per la Regione
ha, tra le altre cose, presieduto la Consulta degli
emiliano-romagnoli all'estero. Un assegno da 2.811 euro viene
staccato ogni mese a favore dell'ex parlamentare della Dc
Virginiangelo Marabini, tuttore consigliere della Fondazione
Carisbo, mentre l'ex consigliere regionale dell'Udc, Maria
Cristina Marri si ferma a 1.318 euro, una manciata di euro meno
di Carlo Monaco, ex braccio destro di Giorgio Guazzaloca, entrato
in Consiglio regionale nel 2005 dopo aver sfidato Vasco Errani
per la presidenza con il sostegno del centrodestra. Importo
simile per l'ex consigliere di Alleanza Nazionale Gioenzo Renzi
(1.432 euro).
Tra gli ex illustri Emilio Sabattini, ex Margherita, oggi
presidente della Provincia di Modena per il Pd (2.206 euro
netti), ma anche Luciano Vandelli, assessore indipendente dal
2000 al 2005 nella squadra di Errani, poi presidente Cup e l'ex
parlamentare bolognese dei Ds (poi Sinistra democratica) Katia
Zanotti (2.329 euro).
25 agosto 2011
(Vor/ Dire)
12:06 25-08-11
(ER) COSTI POLITICA. 26 VITALIZI REGIONALI AI PARENTI DEI DEFUNTI
SPESA LORDA ANNUA SUI 600.000 EURO
(DIRE) Bologna, 24 ago. - I vitalizi riconociuti dalla Regione
Emilia-Romagna ad ex consiglieri ed assessori fino a questa
legislatura (sono stati aboliti a partire dal 2015) sono
ereditabili. Come per le pensioni, infatti, e' prevista una
reversibilita': in cambio di un esborso, cioe', l'emolumento puo'
essere trasferito ad un edere del diretto beneficiario nel
frattempo deceduto. In viale Aldo Moro si contano 26 casi di
reversibilita' dell'assegno vitalizio, per una spesa mensile
lorda che si aggira complessivamente al di sopra dei 48.000 euro
nel 2011, grosso modo dunque 600.000 euro l'anno. Si tratta di
esborsi singolarmente inferiori ai 2.000 euro, fatta eccezione
per i 2.325 euro netti mensilmente riconosciuti all'erede del
liberale Gualtiero Fiorini.
La reversibilita' e' stata chiesta e ottenuta (1.307 euro)
anche dai familiari di Davide Visani, parlamentare dei Ds negli
anni '90, gia' segretario regionale del Pci dal 1987, cosi' come
dalla famiglia dell'ex consigliere missino, poi di An, Marcello
Bignami, padre di Galeazzo, eletto all'Assemblea legislativa con
il Pdl in questo mandato (l'assegno e' di 1.313 euro).
Nell'elenco anche due ex partigiani: Athos Bellettini, membro
della quarta Brigata Venturoli Garibaldi, considerato il
fondatore degli studi di demografia storica in Italia, che lascia
in eredita' un assegno da 1.313 euro, e Ermanno Gorrieri, tra i
fondatori della Cisl e del movimento dei Cristiano sociali
confluito poi nei Ds (1.192 euro netti). Sdoppiato l'assegno di
reversibilita' del socialista ferrarese Renzo Santini, entrato in
Regione nel 1970 (1.764 e 449 euro).(SEGUE)
(Vor/ Dire)
13:12 25-08-11
ER) COSTI POLITICA. VITALIZI REGIONALI, I NOMI E GLI ASSEGNI
124 EX AMMINISTRATORI BENEFICIARI- E REVERSIBILITA' A 26 EREDI
(DIRE) Bologna, 25 ago. - Mentre la politica discute
sull'opportunita' o meno di inserire un intervento sulle pensioni
nella manovra estiva, gli ex consiglieri e assessori regionali
dell'Emilia-Romagna dormono sonni tranquilli. Perche' potranno
almeno contare sul piu' o meno sostanzioso vitalizio maturato
negli anni trascorsi in viale Aldo Moro (o viale Silvani, per i
piu' anziani). Assegni mensili che variano dai 1.060 euro netti
dell'Idv Paolo Nanni (per 5 anni di legislatura) ai 3.668 euro
riconosciuti al netto delle tasse al modenese ex Margherita Luigi
Gilli, assessore dal 2005 al 2010, in consiglio regionale dal
1992, quando entro' per la Dc in sostituzione di Carlo Giovanardi
(che in quanto parlamentare in carica non percepisce l'assegno).
I beneficiari del vitalizio regionale nel 2011 (di cui la
"Dire" e' in grado di anticipare l'elenco completo, che
pubblichiamo a parte) sono in tutto 124, ai quali si aggiungono
26 eredi di ex amministratori defunti che percepiscono un'assegno
di reversibilita'. Per i primi la spesa lorda mensile a carico
del bilancio dell'Emilia-Romagna e' di oltre 340.000 euro, ai
quali si aggiungono piu' di 48.000 euro delle reversibilita'.
Cosi', piu' o meno, si arriva ai 4,8 milioni messi a budget alla
voce vitalizi per il 2011, che potrebbero diventare oltre 5
milioni nel 2013, a fronte del milione e mezzo di copertura
assicurato dal contributo obbligatorio versato dai consiglieri.
L'Assemblea legislativa lo scorso anno ha battuto un colpo,
assecondando il dibattito sui costi della politica, con
l'abolizione dell'emolumento a partire dalla prossima legislatura
(2015). I diritti acquisiti, pero', non sono in discussione. E
chi ha maturato il vitalizio non lo perdera'.(SEGUE)
(Vor/ Dire)
12:06 25-08-11
NNNN
(ER) COSTI POLITICA. VITALIZI REGIONALI, I NOMI E GLI ASSEGNI -3-
(DIRE) Bologna, 25 ago. - Nell'elenco con vitalizi piu' bassi
molti nomi noti della politica, come il costituzionalista Augusto
Barbera, eletto con il Pci nel 1980 e dimissionario nell'82
(1.568 euro il suo assegno), o l'urbanista Giuseppe Campos
Venuti, che dalla Regione percepisce un vitalizio di 1.938 euro
netti. Poco piu' sostanzioso l'assegno di Paola Bottoni,
assessore al Bilancio prima della Provincia, poi del Comune di
Bologna con Sergio Cofferati, che riscuote mensilmente 2.212
euro. Scorrendo la lista, compaiono anche Federico Castellucci,
che in Regione e' stato assessore all'Industria e all'artigianato
negli anni '80 (2.673 euro) e che ha recentemente lasciato la
guida della Finanziaria Bologna metropolitana, e Lamberto Cotti,
presidente della Societa' reti e mobilita' del Comune di Bologna
(1.834 euro il suo vitalizio).
Tra i beneficiari del vitalizio anche l'ex presidente di
Confcooperative, Ivo Cremonini (1.487 euro) che per la Regione
ha, tra le altre cose, presieduto la Consulta degli
emiliano-romagnoli all'estero. Un assegno da 2.811 euro viene
staccato ogni mese a favore dell'ex parlamentare della Dc
Virginiangelo Marabini, tuttore consigliere della Fondazione
Carisbo, mentre l'ex consigliere regionale dell'Udc, Maria
Cristina Marri si ferma a 1.318 euro, una manciata di euro meno
di Carlo Monaco, ex braccio destro di Giorgio Guazzaloca, entrato
in Consiglio regionale nel 2005 dopo aver sfidato Vasco Errani
per la presidenza con il sostegno del centrodestra. Importo
simile per l'ex consigliere di Alleanza Nazionale Gioenzo Renzi
(1.432 euro).
Tra gli ex illustri Emilio Sabattini, ex Margherita, oggi
presidente della Provincia di Modena per il Pd (2.206 euro
netti), ma anche Luciano Vandelli, assessore indipendente dal
2000 al 2005 nella squadra di Errani, poi presidente Cup e l'ex
parlamentare bolognese dei Ds (poi Sinistra democratica) Katia
Zanotti (2.329 euro).
(Vor/ Dire)
12:06 25-08-11
MANOVRA: BERSANI, GOVERNO LAVORA A DIVIDERE SINDACATI
MANOVRA: BERSANI, GOVERNO LAVORA A DIVIDERE
SINDACATI
PD NON STUPITO DA SCIOPERO,SAREMO A INIZIATIVE PER MANOVRA EQUA
(ANSA) - ROMA, 25 AGO -''Ancora una volta, come risulta dalle
dichiarazioni del ministro Sacconi al Senato, il governo lavora
per la divisione con una irresponsabilita' che, giunti a questo
punto, lascia sgomenti. Se si vuole far vivere il prezioso patto
del 28 giugno fra le parti sociali e' evidente che l'articolo 8
del decreto va eliminato o riformulato in modo accettabile per i
contraenti. A questo fine noi vedremmo con favore, secondo
ipotesi emerse nel confronto Pd-forze sociali, una tempestiva
riapertura di quel tavolo''. Cosi', sul sito del Pd, il
segretario Pier Luigi Bersani pone ''una questione politica
molto seria'' alla luce dello sciopero generale della Cgil.
''L'esito dell'incontro fra il Pd - sostiene Bersani - e le
forze sociali merita una qualche puntualizzazione. Sia chiaro
innanzitutto un punto: con tutto quello che il Partito
Democratico stesso pensa e dice della manovra, dovrebbe forse
stupirsi di uno sciopero o di una qualsiasi altra forma civile
di mobilitazione o di protesta?''. Piuttosto ''si prenda sul
serio quello che diciamo da tempo: noi rispettiamo l'autonomia
di ogni scelta sindacale e siamo presenti laddove organizzazioni
sociali e civili o movimenti sono in campo con obiettivi
compatibili con i nostri. Saremo dunque presenti a tutte le
diverse iniziative che i sindacati e le forze sociali vorranno
assumere per chiedere correzioni alla manovra nel senso
dell'equita' e della crescita''.
Ma la ''vera e grande'' preoccupazione del Pd, invece,
ribadisce il leader Pd, ''che non venga vanificata l'unica cosa
positiva che si sia vista negli ultimi mesi in Italia e che il
governo, invece di valorizzare, vuole evidentemente
compromettere''. Infine ''nel rispetto di ogni posizione
sindacale, noi segnaliamo da sempre i rischi legati alla
divisione del mondo del lavoro e incoraggiamo chiunque operi per
una ricomposizione e per comuni strategie, soprattutto in
momenti cosi' cruciali e difficili per il Paese. E' con questa
ispirazione che terremo aperto quel confronto con le forze
sociali che abbiamo positivamente avviato ieri''.(ANSA).
FEL
25-AGO-11 13:22 NNNN
PD NON STUPITO DA SCIOPERO,SAREMO A INIZIATIVE PER MANOVRA EQUA
(ANSA) - ROMA, 25 AGO -''Ancora una volta, come risulta dalle
dichiarazioni del ministro Sacconi al Senato, il governo lavora
per la divisione con una irresponsabilita' che, giunti a questo
punto, lascia sgomenti. Se si vuole far vivere il prezioso patto
del 28 giugno fra le parti sociali e' evidente che l'articolo 8
del decreto va eliminato o riformulato in modo accettabile per i
contraenti. A questo fine noi vedremmo con favore, secondo
ipotesi emerse nel confronto Pd-forze sociali, una tempestiva
riapertura di quel tavolo''. Cosi', sul sito del Pd, il
segretario Pier Luigi Bersani pone ''una questione politica
molto seria'' alla luce dello sciopero generale della Cgil.
''L'esito dell'incontro fra il Pd - sostiene Bersani - e le
forze sociali merita una qualche puntualizzazione. Sia chiaro
innanzitutto un punto: con tutto quello che il Partito
Democratico stesso pensa e dice della manovra, dovrebbe forse
stupirsi di uno sciopero o di una qualsiasi altra forma civile
di mobilitazione o di protesta?''. Piuttosto ''si prenda sul
serio quello che diciamo da tempo: noi rispettiamo l'autonomia
di ogni scelta sindacale e siamo presenti laddove organizzazioni
sociali e civili o movimenti sono in campo con obiettivi
compatibili con i nostri. Saremo dunque presenti a tutte le
diverse iniziative che i sindacati e le forze sociali vorranno
assumere per chiedere correzioni alla manovra nel senso
dell'equita' e della crescita''.
Ma la ''vera e grande'' preoccupazione del Pd, invece,
ribadisce il leader Pd, ''che non venga vanificata l'unica cosa
positiva che si sia vista negli ultimi mesi in Italia e che il
governo, invece di valorizzare, vuole evidentemente
compromettere''. Infine ''nel rispetto di ogni posizione
sindacale, noi segnaliamo da sempre i rischi legati alla
divisione del mondo del lavoro e incoraggiamo chiunque operi per
una ricomposizione e per comuni strategie, soprattutto in
momenti cosi' cruciali e difficili per il Paese. E' con questa
ispirazione che terremo aperto quel confronto con le forze
sociali che abbiamo positivamente avviato ieri''.(ANSA).
FEL
25-AGO-11 13:22 NNNN
MANOVRA: CAMUSSO, VIA VITALIZI E SOCIETA' CHE NON SERVONO
MANOVRA: CAMUSSO, VIA VITALIZI E SOCIETA' CHE NON
SERVONO =
(AGI) - Roma, 25 ago. - "Si possono anticipare tre cose che
darebbero un importante segnale al paese", a partire
dall'eliminazione dei vitalizi e delle societa' che non
servono. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna
Camusso, nel corso dell'audizione sul decreto manovra di fronte
alle Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.
"Invece di portare avanti il dibattito sulle pensioni - ha
osservato Camusso - il Parlamento puo' decidere di eliminare i
vitalizi, abolire tutte le societa' che non servono e che sono
vissute dai cittadini come luogo di collocazione dei dirigenti
della politica. Quindi smetterla con le nomine politiche nella
sanita'". (AGI)
Rm1
251324 AGO 11
NNNN
(AGI) - Roma, 25 ago. - "Si possono anticipare tre cose che
darebbero un importante segnale al paese", a partire
dall'eliminazione dei vitalizi e delle societa' che non
servono. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna
Camusso, nel corso dell'audizione sul decreto manovra di fronte
alle Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.
"Invece di portare avanti il dibattito sulle pensioni - ha
osservato Camusso - il Parlamento puo' decidere di eliminare i
vitalizi, abolire tutte le societa' che non servono e che sono
vissute dai cittadini come luogo di collocazione dei dirigenti
della politica. Quindi smetterla con le nomine politiche nella
sanita'". (AGI)
Rm1
251324 AGO 11
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DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 giugno 2011, n. 143 Regolamento recante «L'individuazione dei casi di esclusione dal diritto d'accesso ai documenti amministrativi di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241». (11G0184) (GU n. 196 del 24-8-2011 )
testo in vigore dal: 8-9-2011
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, recante la disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri; Visto, in particolare, l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, recante nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi e, in particolare, l'articolo 24, commi 1 e 2; Visto l'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 27 giugno 1992, n. 352, recante regolamento per la disciplina delle modalita' di esercizio e dei casi di esclusione del diritto di accesso ai documenti amministrativi, in attuazione della legge 7 agosto 1990, n. 241, articolo 24, comma 2; Visto il proprio decreto in data 1° marzo 2011, recante ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184, concernente regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi; Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante codice in materia di protezione dei dati personali, in particolare gli articoli 4, 20, 21, 59 e 69; Visto il decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30, recante codice della proprieta' industriale, a norma dell'articolo 15 della legge 12 dicembre 2002, n. 273, in particolare gli articoli 98 e 99; Vista la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 luglio 2008, recante disciplina del trasporto aereo di Stato; Ritenuto di dover procedere, ai sensi del citato articolo 24, comma 2, della legge 7 agosto 1990 n. 241, alla individuazione delle categorie dei documenti formati o comunque rientranti nella disponibilita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri sottratti all'accesso di cui all'articolo 24, comma 1, della legge 7 agosto 1990, n. 241; Sentite le strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Udito il parere del Consiglio di Stato n. 2294/2011, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 19 maggio 2011; Emana il seguente regolamento: Art. 1 Documenti esclusi dall'accesso in quanto diretti all'emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione o preordinati all'attivita' di indirizzo politico del Governo 1. Ai sensi dell'articolo 24, comma 1, lettera c), della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono sottratti all'accesso: a) i documenti e gli atti amministrativi, diversi da quelli ufficialmente pubblicati, che afferiscono alla formazione di atti normativi, di atti amministrativi generali e di atti di pianificazione e di programmazione, tra i quali le direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri; b) i documenti e gli atti amministrativi, diversi da quelli ufficialmente pubblicati, concernenti il lavoro di commissioni, organi collegiali, comitati, gruppi di studio e di lavoro, qualora finalizzati all'adozione di atti normativi, di atti amministrativi generali e di atti di pianificazione e di programmazione; c) i documenti propedeutici alle deliberazioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica, quali proposte e relative modifiche, valutazioni, elaborazioni, ove non contenenti provvedimenti riguardanti singoli soggetti; d) i verbali del Comitato interministeriale per la programmazione economica e delle connesse riunioni preparatorie, ove non contenenti provvedimenti riguardanti singoli soggetti; e) le delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica in corso di registrazione o di pubblicazione, salvi i casi in cui sussistano precise condizioni di pubblico interesse come previsto dall'articolo 11, comma 2, del Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica, ove non contenenti provvedimenti riguardanti singoli soggetti; f) i verbali del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 13 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 novembre 1993, che ha approvato il Regolamento interno del Consiglio dei Ministri; g) le note, le proposte ed ogni altra elaborazione con funzione di studio e di preparazione del contenuto degli atti delle Conferenze Stato-regioni ed unificata; h) i documenti inerenti l'attivita' di organizzazione e coordinamento delle presenze dei rappresentanti del Governo nel corso dei lavori parlamentari; i) i documenti inerenti l'attivita' istruttoria riguardante la richiesta di relazioni e dati tecnici da parte del Parlamento; j) i documenti inerenti l'attivita' istruttoria riguardante le interrogazioni, le interpellanze, sempreche' non direttamente ed immediatamente lesive di un interesse protetto di un singolo cittadino, le risoluzioni, le mozioni e gli ordini del giorno del Parlamento.
Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione competente per materia, ai sensi dell'art.10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n.1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti. Note alle premesse: - La legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 12 settembre 1988, n. 214, S.O. - Si riporta il testo dell'articolo 17, comma 3, della citata legge n. 400 del 1988: «3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del ministro o di autorita' sottordinate al ministro, quando la legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di piu' ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, ferma restando la necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge. I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.». - Si riporta il testo dell'articolo 24, commi 1 e 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 18 agosto 1990, n. 192: «1. Il diritto di accesso e' escluso: a) per i documenti coperti da segreto di Stato ai sensi della legge 24 ottobre 1977, n. 801, e successive modificazioni, e nei casi di segreto o di divieto di divulgazione espressamente previsti dalla legge, dal regolamento governativo di cui al comma 6 e dalle pubbliche amministrazioni ai sensi del comma 2 del presente articolo; b) nei procedimenti tributari, per i quali restano ferme le particolari norme che li regolano; c) nei confronti dell'attivita' della pubblica amministrazione diretta all'emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le particolari norme che ne regolano la formazione; d) nei procedimenti selettivi, nei confronti dei documenti amministrativi contenenti informazioni di carattere psicoattitudinale relativi a terzi.». «2. Le singole pubbliche amministrazioni individuano le categorie di documenti da esse formati o comunque rientranti nella loro disponibilita' sottratti all'accesso ai sensi del comma 1.». - Si riporta il testo dell'art. 8, del decreto del Presidente della Repubblica 27 giugno 1992, n. 352 (Regolamento per la disciplina delle modalita' di esercizio e dei casi di esclusione del diritto di accesso ai documenti amministrativi, in attuazione dell'art. 24, comma 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, recante nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi): «Art. 8 (Disciplina dei casi di esclusione). - 1. Le singole amministrazioni provvedono all'emanazione dei regolamenti di cui all'art. 24, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241, con l'osservanza dei criteri fissati nel presente articolo. 2. I documenti non possono essere sottratti all'accesso se non quando essi siano suscettibili di recare un pregiudizio concreto agli interessi indicati nell'art. 24 della legge 7 agosto 1990, n. 241. I documenti contenenti informazioni connesse a tali interessi sono considerati segreti solo nell'ambito e nei limiti di tale connessione. A tale fine, le amministrazioni fissano, per ogni categoria di documenti, anche l'eventuale periodo di tempo per il quale essi sono sottratti all'accesso. 3. In ogni caso i documenti non possono essere sottratti all'accesso ove sia sufficiente far ricorso al potere di differimento. 4. Le categorie di cui all'art. 24, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241, riguardano tipologie di atti individuati con criteri di omogeneita' indipendentemente dalla loro denominazione specifica. 5. Nell'ambito dei criteri di cui ai commi 2, 3 e 4, i documenti amministrativi possono essere sottratti all'accesso: a) quando, al di fuori delle ipotesi disciplinate dall'art. 12 della legge 24 ottobre 1977, n. 801, dalla loro divulgazione possa derivare una lesione, specifica e individuata, alla sicurezza e alla difesa nazionale, nonche' all'esercizio della sovranita' nazionale e alla continuita' e alla correttezza delle relazioni internazionali, con particolare riferimento alle ipotesi previste nei trattati e nelle relative leggi di attuazione; b) quando possa arrecarsi pregiudizio ai processi di formazione, di determinazione e di attuazione della politica monetaria e valutaria; c) quando i documenti riguardino le strutture, i mezzi, le dotazioni, il personale e le azioni strettamente strumentali alla tutela dell'ordine pubblico, alla prevenzione e alla repressione della criminalita' con particolare riferimento alle tecniche investigative, alla identita' delle fonti di informazione e alla sicurezza dei beni e delle persone coinvolte, nonche' all'attivita' di polizia giudiziaria e di conduzione delle indagini; d) quando i documenti riguardino la vita privata o la riservatezza di persone fisiche, di persone giuridiche, gruppi, imprese e associazioni, con particolare riferimento agli interessi epistolare, sanitario, professionale, finanziario, industriale e commerciale di cui siano in concreto titolari, ancorche' i relativi dati siano forniti all'amministrazione dagli stessi soggetti cui si riferiscono. Deve comunque essere garantita ai richiedenti la visione degli atti dei procedimenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i loro stessi interessi giuridici.». - Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 2011 (Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 14 giugno 2011, n. 136, S.O. - Il decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184 (Regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi) e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 18 maggio 2006, n. 114. - Si riporta il testo degli articoli 4, 20, 21, 59 e 69 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali): «Art. 4 (Definizioni). - 1. Ai fini del presente codice si intende per: a) «trattamento», qualunque operazione o complesso di operazioni, effettuati anche senza l'ausilio di strumenti elettronici, concernenti la raccolta, la registrazione, l'organizzazione, la conservazione, la consultazione, l'elaborazione, la modificazione, la selezione, l'estrazione, il raffronto, l'utilizzo, l'interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati, anche se non registrati in una banca di dati; b) «dato personale», qualunque informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente od associazione, identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale; c) «dati identificativi», i dati personali che permettono l'identificazione diretta dell'interessato; d) «dati sensibili», i dati personali idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonche' i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale; e) «dati giudiziari», i dati personali idonei a rivelare provvedimenti di cui all'articolo 3, comma 1, lettere da a) a o) e da r) a u), del decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313, in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti, o la qualita' di imputato o di indagato ai sensi degli articoli 60 e 61 del codice di procedura penale; f) «titolare», la persona fisica, la persona giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente, associazione od organismo cui competono, anche unitamente ad altro titolare, le decisioni in ordine alle finalita', alle modalita' del trattamento di dati personali e agli strumenti utilizzati, ivi compreso il profilo della sicurezza; g) «responsabile», la persona fisica, la persona giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente, associazione od organismo preposti dal titolare al trattamento di dati personali; h) «incaricati», le persone fisiche autorizzate a compiere operazioni di trattamento dal titolare o dal responsabile; i) «interessato», la persona fisica, la persona giuridica, l'ente o l'associazione cui si riferiscono i dati personali; l) «comunicazione», il dare conoscenza dei dati personali a uno o piu' soggetti determinati diversi dall'interessato, dal rappresentante del titolare nel territorio dello Stato, dal responsabile e dagli incaricati, in qualunque forma, anche mediante la loro messa a disposizione o consultazione; m) «diffusione», il dare conoscenza dei dati personali a soggetti indeterminati, in qualunque forma, anche mediante la loro messa a disposizione o consultazione; n) «dato anonimo», il dato che in origine, o a seguito di trattamento, non puo' essere associato ad un interessato identificato o identificabile; o) «blocco», la conservazione di dati personali con sospensione temporanea di ogni altra operazione del trattamento; p) «banca di dati», qualsiasi complesso organizzato di dati personali, ripartito in una o piu' unita' dislocate in uno o piu' siti; q) «Garante», l'autorita' di cui all'art. 153, istituita dalla legge 31 dicembre 1996, n. 675. 2. Ai fini del presente codice si intende, inoltre, per: a) «comunicazione elettronica», ogni informazione scambiata o trasmessa tra un numero finito di soggetti tramite un servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico. Sono escluse le informazioni trasmesse al pubblico tramite una rete di comunicazione elettronica, come parte di un servizio di radiodiffusione, salvo che le stesse informazioni siano collegate ad un abbonato o utente ricevente, identificato o identificabile; b) «chiamata», la connessione istituita da un servizio telefonico accessibile al pubblico, che consente la comunicazione bidirezionale in tempo reale; c) «reti di comunicazione elettronica», i sistemi di trasmissione, le apparecchiature di commutazione o di instradamento e altre risorse che consentono di trasmettere segnali via cavo, via radio, a mezzo di fibre ottiche o con altri mezzi elettromagnetici, incluse le reti satellitari, le reti terrestri mobili e fisse a commutazione di circuito e a commutazione di pacchetto, compresa Internet, le reti utilizzate per la diffusione circolare dei programmi sonori e televisivi, i sistemi per il trasporto della corrente elettrica, nella misura in cui sono utilizzati per trasmettere i segnali, le reti televisive via cavo, indipendentemente dal tipo di informazione trasportato; d) «rete pubblica di comunicazioni», una rete di comunicazioni elettroniche utilizzata interamente o prevalentemente per fornire servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico; e) «servizio di comunicazione elettronica», i servizi consistenti esclusivamente o prevalentemente nella trasmissione di segnali su reti di comunicazioni elettroniche, compresi i servizi di telecomunicazioni e i servizi di trasmissione nelle reti utilizzate per la diffusione circolare radiotelevisiva, nei limiti previsti dall'art. 2, lettera c), della direttiva 2002/21/CE del 7 marzo 2002, del Parlamento europeo e del Consiglio; f) «abbonato», qualunque persona fisica, persona giuridica, ente o associazione parte di un contratto con un fornitore di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico per la fornitura di tali servizi, o comunque destinatario di tali servizi tramite schede prepagate; g) «utente», qualsiasi persona fisica che utilizza un servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico, per motivi privati o commerciali, senza esservi necessariamente abbonata; h) «dati relativi al traffico», qualsiasi dato sottoposto a trattamento ai fini della trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica o della relativa fatturazione; i) «dati relativi all'ubicazione», ogni dato trattato in una rete di comunicazione elettronica che indica la posizione geografica dell'apparecchiatura terminale dell'utente di un servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico; l) «servizio a valore aggiunto», il servizio che richiede il trattamento dei dati relativi al traffico o dei dati relativi all'ubicazione diversi dai dati relativi al traffico, oltre a quanto e' necessario per la trasmissione di una comunicazione o della relativa fatturazione; m) «posta elettronica», messaggi contenenti testi, voci, suoni o immagini trasmessi attraverso una rete pubblica di comunicazione, che possono essere archiviati in rete o nell'apparecchiatura terminale ricevente, fino a che il ricevente non ne ha preso conoscenza. 3. Ai fini del presente codice si intende, altresi', per: a) «misure minime», il complesso delle misure tecniche, informatiche, organizzative, logistiche e procedurali di sicurezza che configurano il livello minimo di protezione richiesto in relazione ai rischi previsti nell'art. 31; b) «strumenti elettronici», gli elaboratori, i programmi per elaboratori e qualunque dispositivo elettronico o comunque automatizzato con cui si effettua il trattamento; c) «autenticazione informatica», l'insieme degli strumenti elettronici e delle procedure per la verifica anche indiretta dell'identita'; d) «credenziali di autenticazione», i dati ed i dispositivi, in possesso di una persona, da questa conosciuti o ad essa univocamente correlati, utilizzati per l'autenticazione informatica; e) «parola chiave», componente di una credenziale di autenticazione associata ad una persona ed a questa nota, costituita da una sequenza di caratteri o altri dati in forma elettronica; f) «profilo di autorizzazione», l'insieme delle informazioni, univocamente associate ad una persona, che consente di individuare a quali dati essa puo' accedere, nonche' i trattamenti ad essa consentiti; g) «sistema di autorizzazione», l'insieme degli strumenti e delle procedure che abilitano l'accesso ai dati e alle modalita' di trattamento degli stessi, in funzione del profilo di autorizzazione del richiedente. 4. Ai fini del presente codice si intende per: a) «scopi storici», le finalita' di studio, indagine, ricerca e documentazione di figure, fatti e circostanze del passato; b) «scopi statistici», le finalita' di indagine statistica o di produzione di risultati statistici, anche a mezzo di sistemi informativi statistici; c) «scopi scientifici», le finalita' di studio e di indagine sistematica finalizzata allo sviluppo delle conoscenze scientifiche in uno specifico settore.». «Art. 20 (Principi applicabili al trattamento di dati sensibili). - 1. Il trattamento dei dati sensibili da parte di soggetti pubblici e' consentito solo se autorizzato da espressa disposizione di legge nella quale sono specificati i tipi di dati che possono essere trattati e di operazioni eseguibili e le finalita' di rilevante interesse pubblico perseguite. 2. Nei casi in cui una disposizione di legge specifica la finalita' di rilevante interesse pubblico, ma non i tipi di dati sensibili e di operazioni eseguibili, il trattamento e' consentito solo in riferimento ai tipi di dati e di operazioni identificati e resi pubblici a cura dei soggetti che ne effettuano il trattamento, in relazione alle specifiche finalita' perseguite nei singoli casi e nel rispetto dei principi di cui all'art. 22, con atto di natura regolamentare adottato in conformita' al parere espresso dal Garante ai sensi dell'art. 154, comma 1, lettera g), anche su schemi tipo. 3. Se il trattamento non e' previsto espressamente da una disposizione di legge i soggetti pubblici possono richiedere al Garante l'individuazione delle attivita', tra quelle demandate ai medesimi soggetti dalla legge, che perseguono finalita' di rilevante interesse pubblico e per le quali e' conseguentemente autorizzato, ai sensi dell'art. 26, comma 2, il trattamento dei dati sensibili. Il trattamento e' consentito solo se il soggetto pubblico provvede altresi' a identificare e rendere pubblici i tipi di dati e di operazioni nei modi di cui al comma 2. 4. L'identificazione dei tipi di dati e di operazioni di cui ai commi 2 e 3 e' aggiornata e integrata periodicamente. » «Art. 21 (Principi applicabili al trattamento di dati giudiziari). - 1. Il trattamento di dati giudiziari da parte di soggetti pubblici e' consentito solo se autorizzato da espressa disposizione di legge o provvedimento del Garante che specifichino le finalita' di rilevante interesse pubblico del trattamento, i tipi di dati trattati e di operazioni eseguibili. 2. Le disposizioni di cui all'art. 20, commi 2 e 4, si applicano anche al trattamento dei dati giudiziari. » «Art. 59 (Accesso a documenti amministrativi). - 1. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 60, i presupposti, le modalita', i limiti per l'esercizio del diritto di accesso a documenti amministrativi contenenti dati personali, e la relativa tutela giurisdizionale, restano disciplinati dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni e dalle altre disposizioni di legge in materia, nonche' dai relativi regolamenti di attuazione, anche per cio' che concerne i tipi di dati sensibili e giudiziari e le operazioni di trattamento eseguibili in esecuzione di una richiesta di accesso. Le attivita' finalizzate all'applicazione di tale disciplina si considerano di rilevante interesse pubblico.». «Art. 69 (Onorificenze, ricompense e riconoscimenti). - 1. Si considerano di rilevante interesse pubblico, ai sensi degli articoli 20 e 21, le finalita' di applicazione della disciplina in materia di conferimento di onorificenze e ricompense, di riconoscimento della personalita' giuridica di associazioni, fondazioni ed enti, anche di culto, di accertamento dei requisiti di onorabilita' e di professionalita' per le nomine, per i profili di competenza del soggetto pubblico, ad uffici anche di culto e a cariche direttive di persone giuridiche, imprese e di istituzioni scolastiche non statali, nonche' di rilascio e revoca di autorizzazioni o abilitazioni, di concessione di patrocini, patronati e premi di rappresentanza, di adesione a comitati d'onore e di ammissione a cerimonie ed incontri istituzionali.». - Si riporta il testo degli articoli 98 e 99 del decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30 (Codice della proprieta' industriale, a norma dell'art. 15 della legge 12 dicembre 2002, n. 273): «Art. 98 (Oggetto della tutela). - 1. Costituiscono oggetto di tutela le informazioni aziendali e le esperienze tecnico-industriali, comprese quelle commerciali, soggette al legittimo controllo del detentore, ove tali informazioni: a) siano segrete, nel senso che non siano nel loro insieme o nella precisa configurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmente accessibili agli esperti ed agli operatori del settore; b) abbiano valore economico in quanto segrete; c) siano sottoposte, da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette, a misure da ritenersi ragionevolmente adeguate a mantenerle segrete. 2. Costituiscono altresi' oggetto di protezione i dati relativi a prove o altri dati segreti, la cui elaborazione comporti un considerevole impegno ed alla cui presentazione sia subordinata l'autorizzazione dell'immissione in commercio di prodotti chimici, farmaceutici o agricoli implicanti l'uso di nuove sostanze chimiche.». «Art. 99 (Tutela). - 1. Ferma la disciplina della concorrenza sleale, il legittimo detentore delle informazioni e delle esperienze aziendali di cui all'art. 98, ha il diritto di vietare ai terzi, salvo proprio consenso, di acquisire, rivelare a terzi od utilizzare, in modo abusivo, tali informazioni ed esperienze, salvo il caso in cui esse siano state conseguite in modo indipendente dal terzo.». - La direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 luglio 2008 (Disciplina del trasporto aereo di Stato), e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 23 agosto 2008, n. 196. Note all'art. 1: - Per il testo dell'art. 24, comma 1, lettera c), della legge 7 agosto 1990, n. 241, si vedano le note alle premesse. - Si riporta il testo dell'art. 11, del Regolamento interno del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica 9 luglio 1998. «Art. 11 (Formazione e conservazione della raccolta delle deliberazioni. Efficacia e pubblicita'). - 1. Le deliberazioni adottate dal Comitato, dopo la sottoscrizione del Presidente, sono numerate in ordine progressivo ed inoltrate, ricorrendone i presupposti, alla Corte dei conti per il controllo preventivo o successivo, di cui all'art. 3 della legge n. 20/1994 e successivamente inviate per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, secondo la vigente normativa. Nelle more della registrazione e della conseguente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, copia delle delibere adottate puo' essere rilasciata, su espressa richiesta scritta dei soggetti interessati, ove sussistano precise condizioni di pubblico interesse. Nelle copie deve essere data puntuale indicazione che il provvedimento e' in corso di registrazione. 2. Copia integrale delle deliberazioni adottate e' raccolta in ordine cronologico.». - Si riporta il testo dell'art. 13, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 novembre 1993 (Regolamento interno del Consiglio dei Ministri): «Art. 13 (Pubblicita' degli atti ufficiali). - 1. Il verbale del Consiglio dei Ministri e' atto riservato. Possono prenderne visione in ogni momento i Ministri, nonche' i presidenti delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano limitatamente ai punti dell'ordine del giorno per i quali si e' avuta la loro presenza. 2. Il Presidente del Consiglio dei Ministri puo' autorizzare altri soggetti a prendere visione del processo verbale, anche in relazione a singoli punti dell'ordine del giorno, salvo che il Consiglio dei Ministri abbia deliberato in senso contrario.».
Art. 2 Altri documenti esclusi dall'accesso 1. Ai sensi dell'articolo 24, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono sottratti all'accesso, ove tutelati dalle norme che specificamente lo prevedano: a) i documenti concernenti la richiesta, l'autorizzazione, la pianificazione, il coordinamento e l'effettuazione del trasporto aereo di Stato di cui alla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 luglio 2008; b) i documenti in possesso dell'amministrazione per la parte da cui emergano elementi coperti da segreto industriale, commerciale o professionale; c) i documenti riguardanti la concessione dell'alto patronato del Presidente della Repubblica; d) i documenti riguardanti il conferimento di onorificenze, decorazioni, ricompense, istituti premiali e patrocini, nonche' l'adesione a comitati d'onore e consimili da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri. 2. Ai sensi dell'articolo 24, commi 1 e 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono altresi' sottratti all'accesso i documenti o atti amministrativi che altre amministrazioni hanno sottratto all'accesso in base ad una specifica normativa che li riguarda e che la Presidenza del Consiglio dei Ministri detiene in quanto atti di un procedimento di propria competenza. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Roma, addi' 27 giugno 2011 Il Presidente: Berlusconi Visto, il Guardasigilli: Alfano Registrato alla Corte dei conti il 10 agosto 2011 Ministeri istituzionali - Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 16, foglio n. 296
Note all'art. 2: - Per il riferimento all'art. 24, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 1990, n. 241, si vedano le note alle premesse. - Per il riferimento alla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 luglio 2008, si vedano le note alle premesse.
DECRETO LEGISLATIVO 1 agosto 2011, n. 141 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 in materia di ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, a norma dell'articolo 2, comma 3, della legge 4 marzo 2009, n. 15. (11G0183) (GU n. 194 del 22-8-2011 )
COLPI DI PISTOLA CONTRO PATRONATO INCA-CGIL NEL TARANTINO
COLPI DI PISTOLA CONTRO PATRONATO INCA-CGIL NEL TARANTINO
(ANSA) - MANDURIA (TARANTO), 25 AGO - Indagini sono in corso
da parte degli agenti di polizia del Commissariato di Manduria e
della Digos per identificare le persone che la notte scorsa
hanno sparato cinque colpi di pistola contro l'ingresso della
sede dell'Inca-Cgil di Manduria, in via Lupo Donato Bruno, a un
centinaio di metri dal comando della Polizia municipale.
A fare la scoperta e a richiedere l'intervento dei poliziotti
e' stata la responsabile del patronato. Sul posto sono stati
rinvenuti cinque bossoli calibro 7,65. Non ancora stabilito
dagli investigatori il possibile movente.(ANSA).
YB6-AME
25-AGO-11 12:06 NNNN
Taranto, esplosi cinque colpi di pistola contro sede della Cgil
E' accaduto la notte scorsa. Le indagini sono in corso
Roma, 25 ago. (TMNews) - Colpi di pistola contro la sede della
Cgil. E' accaduto a Manduria, in provincia di Taranto, la scorsa
notte quando sono stati esplosi cinque colpi d'arma da fuoco
presso la sede dell'Inca-Cgil di via Lupo Donato Bruno.
l'ingresso della suddetta sede.
A fare la scoperta e a richiedere l'intervento dei poliziotti del
commissariato di Manduria è stata la responsabile del patronato.
Sul luogo il personale della Polizia Scientifica ha rinvenuto 5
bossoli calibro 765.
Sono in corso indagini da parte degli Agenti del Commissariato di
Manduria e della DIGOS per far luce sull'episodio.
Rln
251127 ago 11
LAVORO. MANOVRA, DI PIETRO: NOI CON CGIL, CANCELLEREMO ART. 8 "SAREMO IN PIAZZA".
LAVORO. MANOVRA, DI PIETRO: NOI CON CGIL,
CANCELLEREMO ART. 8
"SAREMO IN PIAZZA".
(DIRE) Roma, 25 ago. - "L'Italia dei Valori scendera' in piazza
con la Cgil il 6 settembre, in occasione dello sciopero generale
contro la Finanziaria. L'articolo 8 della manovra, di fatto,
abroga l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. E noi ci
batteremo fino all'ultimo minuto affinche' cio' non avvenga". Lo
afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro,
intervistato da affaritaliani.it.
"Non mi nascondo dietro un dito, come molti stanno facendo -
aggiunge - l'impegno prioritario dell'Italia dei Valori e' quello
di impedire che l'articolo 8 del decreto legge, che di fatto
abroga l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, non passi al
vaglio del Parlamento e quindi non venga approvato. Riteniamo che
questa disposizione sia una violazione dei diritti fondamentali
del lavoratore e in piu' che non abbia nulla a che vedere con lo
scopo della manovra finanziaria stessa, perche' non incide
assolutamente sui saldi di bilancio".
"Il nostro impegno, fino all'ultimo minuto utile, sara' quello
di impedire che questa retrocessione dell'articolo 18 diventi
legge. Poi a mali estremi, estremi rimedi. Cosi' come tra Davide
e Golia noi staremo sempre con Davide, se la maggioranza sorda e
cieca in questo caso approfitta dell'urgenza di questa manovra
per infilarci una norma vendicativa, noi saremo con i lavoratori.
Ci saremo il giorno 6 settembre e in tutte le altre
manifestazioni che i lavoratori porranno in essere per difendere
i loro diritti".
(Com/Rai/ Dire)
12:26 25-08-11
NNNN
"SAREMO IN PIAZZA".
(DIRE) Roma, 25 ago. - "L'Italia dei Valori scendera' in piazza
con la Cgil il 6 settembre, in occasione dello sciopero generale
contro la Finanziaria. L'articolo 8 della manovra, di fatto,
abroga l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. E noi ci
batteremo fino all'ultimo minuto affinche' cio' non avvenga". Lo
afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro,
intervistato da affaritaliani.it.
"Non mi nascondo dietro un dito, come molti stanno facendo -
aggiunge - l'impegno prioritario dell'Italia dei Valori e' quello
di impedire che l'articolo 8 del decreto legge, che di fatto
abroga l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, non passi al
vaglio del Parlamento e quindi non venga approvato. Riteniamo che
questa disposizione sia una violazione dei diritti fondamentali
del lavoratore e in piu' che non abbia nulla a che vedere con lo
scopo della manovra finanziaria stessa, perche' non incide
assolutamente sui saldi di bilancio".
"Il nostro impegno, fino all'ultimo minuto utile, sara' quello
di impedire che questa retrocessione dell'articolo 18 diventi
legge. Poi a mali estremi, estremi rimedi. Cosi' come tra Davide
e Golia noi staremo sempre con Davide, se la maggioranza sorda e
cieca in questo caso approfitta dell'urgenza di questa manovra
per infilarci una norma vendicativa, noi saremo con i lavoratori.
Ci saremo il giorno 6 settembre e in tutte le altre
manifestazioni che i lavoratori porranno in essere per difendere
i loro diritti".
(Com/Rai/ Dire)
12:26 25-08-11
NNNN
Apple/ Il testo della lettera di dimissioni di Steve Jobs
APPLE: JOBS SI DIMETTE DA A.D. DELLA SOCIETA',RESTA PRESIDENTE =
(AGI) - Cupertino (california), 24 ago. - Steve Jobs,
l'inventore e patron della Aplle, ha rassegnato le dimissioni
da amministratore delegato della societa' di Cupertino e ha
annunciato di voler chiedere al Consiglio di Amministrazione di
nominarlo presidente. Jobs, sopravvissuto ad un tumore al
pancreas ed ad un trapianto di fegato, aveva preso un periodo
di convalescenza il 17 gennaio 2011. Il papa' di tutti i grandi
successi di Apple lasciera' quindi ogni impegno operativo e ha
proposto il nome del suo attuale successore ad interim, Tim
Cook come Ad di Apple. (AGI)
Gis
250046 AGO 11
APPLE: STEVE JOBS NON E' PIU' CEO, DIVENTA PRESIDENTE
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Steve Jobs non e' piu' ceo della
Apple, ma viene nominato presidente dell'azienda di Cupertino.
Lo riferisce il New York Times.
Il fondatore della compagnia combatte da tempo contro un
cancro al pancreas.(ANSA).
PGL
25-AGO-11 00:53 NNNNAPPLE: GARTENBERG (GARTNER), ADDIO JOBS SEGNA FINE DI UN'ERA =
MA LA COMPAGNIA E' PIU' DI UNA PERSONA
Milano, 25 ago. (Adnkronos) - Le dimissioni di Steve Jobs da Ceo
di Apple "segnano la fine di un'era per Apple, ma e' importante
ricordare che Apple e' piu' di una singola persona anche di Steve
Jobs. Continuando la sua opera come presidente, JObs continuera' a
lasciare il segno sia sulla societa' che sui prodotti, anche
trasferendo il comando a Cook". Cosi' Michael Gartenberg, direttore
Ricerca di Gartner basato nel New Jersey, commenta le dimissioni di
Jobs da Ceo di Apple e la nomina di Tim Cook al suo posto.
(Red-Sag/Ct/Adnkronos)
25-AGO-11 09:59
NNNNApple/ Il testo della lettera di dimissioni di Steve Jobs
Il 56enne Jobs lascia per motivi di salute
New York, 25 ago. (TMNews) - Ecco il testo della lettera di
dimissioni di Steve Jobs dalla carica di amministratore delegato
di Apple, così come riportato dalla stampa Usa.
"Al Consiglio di amministrazione di Apple e alla comunità Apple:
Ho sempre detto che se mai fosse venuto un giorno in cui non
avrei più potuto svolgere i miei doveri e compiti come a.d. di
Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Purtroppo, quel
giorno è arrivato.
Con la presente mi dimetto da a.d. di Apple. Vorrei servire, se
il consiglio lo riterrà, come presidente e membro del consiglio,
e dipendente Apple.
Per quanto riguarda il mio successore, raccomando decisamente
che eseguiamo il nostro piano di successione e nominiamo Tim Cook
amministratore delegato di Apple.
Ritengo che i giorni più brillanti e innovativi di Apple le
siano davanti. E aspetto con ansia di vederli, e di contribuire
al suo successo in un nuovo ruolo.
Ho incontrato alcuni dei migliori amici della mia vita ad Apple,
e vi ringrazio per i molti anni in cui ho potuto lavorare al
vostro fianco.
Steve".
A24-Riv-Pl
250704 ago 11
Apple/ Steve Jobs si è dimesso, comincia l'era di Tim Cook
A sorpresa annuncia la sua decisione con una lettera
New York, 25 ago. (TMNews) - Steve Jobs si è dimesso a sorpresa
dalla guida di Apple. L`amministratore delegato e cofondatore ha
lasciato ieri, inviando una lettera al consiglio
d`amministrazione nella quale afferma "ho sempre detto che se mai
fosse venuto un giorno in cui non avrei più potuto svolgere i
miei doveri e compiti come a.d. di Apple, sarei stato il primo a
farvelo sapere. Purtroppo, quel giorno è arrivato".
La società ha comunicato la notizia e reso noto il testo della
lettera dopo la chiusura di Wall Street. Il titolo della seconda
società al mondo per capitalizzazione di borsa dopo Exxon Mobil è
caduto subito dopo l`annuncio nelle contrattazioni post-mercato,
cedendo fino al 7 per cento. Al posto di Jobs, che resta nel
ruolo di presidente, è stato nominato il direttore generale Tim
Cook, 50 anni, che svolgeva de facto la funzione di a.d. fin da
quando Jobs si è messo in aspettativa per ragioni mediche il 17
gennaio scorso.
Il 56enne Jobs soffre di una rara forma di cancro fin dal 2004;
nel 2009 si era sottoposto a un trapianto di fegato, assentandosi
per lunghi mesi durante i quali era stato sostituito sempre da
Cook.
(segue)
A24-Riv-Plg
250702 ago 11
Apple/ Steve Jobs si è dimesso, comincia l'era di Tim Cook -2
Il 56enne Jobs soffre dal 2004 di una rara forma di cancro
New York, 25 ago. (TMNews) - Steve Jobs si è dimesso a sorpresa
dalla guida di Apple. L`amministratore delegato e cofondatore ha
lasciato ieri, inviando una lettera al consiglio
d`amministrazione nella quale afferma "ho sempre detto che se mai
fosse venuto un giorno in cui non avrei più potuto svolgere i
miei doveri e compiti come a.d. di Apple, sarei stato il primo a
farvelo sapere. Purtroppo, quel giorno è arrivato".
La società ha comunicato la notizia e reso noto il testo della
lettera dopo la chiusura di Wall Street. Il titolo della seconda
società al mondo per capitalizzazione di borsa dopo Exxon Mobil è
caduto subito dopo l`annuncio nelle contrattazioni post-mercato,
cedendo fino al 7 per cento. Al posto di Jobs, che resta nel
ruolo di presidente, è stato nominato il direttore generale Tim
Cook, 50 anni, che svolgeva de facto la funzione di a.d. fin da
quando Jobs si è messo in aspettativa per ragioni mediche il 17
gennaio scorso.
Il 56enne Jobs soffre di una rara forma di cancro fin dal 2004;
nel 2009 si era sottoposto a un trapianto di fegato, assentandosi
per lunghi mesi durante i quali era stato sostituito sempre da
Cook.
Le reazioni degli analisti finanziari che seguono Apple
sottolineano che la continuità aziendale non dovrebbe essere
minacciata nonostante il ritiro dell`uomo che ha pensato e
lanciato iPhone e iPad, i prodotti che hanno fatto di Apple
l`azienda tecnologica che vale di più al mondo. Michael
Gartenberg di Gartner ha reagito affermando che l`uscita di Jobs
è sì la fine di un`era per Apple ma che, da presidente, rimarrà
una voce importante nello sviluppo dei prodotti. "E va ricordato
che Apple è più di una persona", ha detto.
Tuttavia, Apple senza Jobs ha rischiato il fallimento negli anni
Novanta , ed è ritornata al successo solo quando Jobs è tornato
dopo più di un decennio di assenza. E la sua presenza è sempre
stata ritenuta così importante che anche durante l`assenza per
malattia è comparso in pubblico due volte, a marzo e a giugno,
per presentare prima l`iPad 2 e poi iCloud, l`iniziativa Apple
per il cloud computing. Il primo lancio di prodotto dell`era Cook
sarà quest`autunno con l`annuncio di un nuovo modello
dell`iPhone, e non si sa ancora se Jobs parteciperà in veste di
presidente. Non si sa, peraltro, quali siano le sue vere
condizioni di salute, né quanto fosse coinvolto negli ultimi mesi
nelle decisioni aziendali.
(segue)
A24-Riv-Plg
250704 ago 11Apple/ Steve Jobs si è dimesso, comincia l`era di Tim Cook -3
Crolla il titolo Apple, ma gli analisti rassicurano
New York, 25 ago. (TMNews) - Steve Jobs si è dimesso a sorpresa
dalla guida di Apple. L`amministratore delegato e cofondatore ha
lasciato ieri, inviando una lettera al consiglio
d`amministrazione nella quale afferma "ho sempre detto che se mai
fosse venuto un giorno in cui non avrei più potuto svolgere i
miei doveri e compiti come a.d. di Apple, sarei stato il primo a
farvelo sapere. Purtroppo, quel giorno è arrivato".
La società ha comunicato la notizia e reso noto il testo della
lettera dopo la chiusura di Wall Street. Il titolo della seconda
società al mondo per capitalizzazione di borsa dopo Exxon Mobil è
caduto subito dopo l`annuncio nelle contrattazioni post-mercato,
cedendo fino al 7 per cento. Al posto di Jobs, che resta nel
ruolo di presidente, è stato nominato il direttore generale Tim
Cook, 50 anni, che svolgeva de facto la funzione di a.d. fin da
quando Jobs si è messo in aspettativa per ragioni mediche il 17
gennaio scorso.
Il 56enne Jobs soffre di una rara forma di cancro fin dal 2004;
nel 2009 si era sottoposto a un trapianto di fegato, assentandosi
per lunghi mesi durante i quali era stato sostituito sempre da
Cook.
Le reazioni degli analisti finanziari che seguono Apple
sottolineano che la continuità aziendale non dovrebbe essere
minacciata nonostante il ritiro dell`uomo che ha pensato e
lanciato iPhone e iPad, i prodotti che hanno fatto di Apple
l`azienda tecnologica che vale di più al mondo. Michael
Gartenberg di Gartner ha reagito affermando che l`uscita di Jobs
è sì la fine di un`era per Apple ma che, da presidente, rimarrà
una voce importante nello sviluppo dei prodotti. "E va ricordato
che Apple è più di una persona", ha detto.
Tuttavia, Apple senza Jobs ha rischiato il fallimento negli anni
Novanta , ed è ritornata al successo solo quando Jobs è tornato
dopo più di un decennio di assenza. E la sua presenza è sempre
stata ritenuta così importante che anche durante l`assenza per
malattia è comparso in pubblico due volte, a marzo e a giugno,
per presentare prima l`iPad 2 e poi iCloud, l`iniziativa Apple
per il cloud computing. Il primo lancio di prodotto dell`era Cook
sarà quest`autunno con l`annuncio di un nuovo modello
dell`iPhone, e non si sa ancora se Jobs parteciperà in veste di
presidente. Non si sa, peraltro, quali siano le sue vere
condizioni di salute, né quanto fosse coinvolto negli ultimi mesi
nelle decisioni aziendali.
L`attenzione di Jobs per il dettaglio e la sua insistenza su
prodotti dal design elegante e iper-moderno hanno fatto di Apple
un`icona globale. Apple Computer Incorporated è stata fondata da
lui insieme all`amico Steve Wozniak nel 1976, quando Jobs aveva
21 anni e Wozniak 25, nel garage dei genitori a Cupertino in
California, dove Apple ha sede tuttora. Il lancio del computer
Macintosh nel 1984 ha fatto di Apple un grande nome della
tecnologia, ma nel 1985 Jobs ha lasciato per dissapori con
l`allora a.d. John Sculley. Mentre Jobs tentava la fortuna con
NeXt Computer, senza successo, e poi fondava lo studio di
animazione cinematogafica Pixar poi comprato da Disney per più di
7 miliardi, Apple perdeva terreno nei confronti di Microsoft.
Quando Jobs è tornato nel 1996 con l`acquisto di NeXt da parte di
Apple, l`azienda della Mela era, secondo lo stesso jobs, a tre
mesi dal dover dichiarare fallimento. Da allora Jobs, diventato
rapidamente a.d., ha guidato Apple sempre più verso prodotti
diversi dai personal computer, che pure continua a produrre con
successo.
A24-Riv-Plg
250705 ago 11
RAGAZZO UCCISO DA CC: OSS. DIRITTI MINORI, RESPONSABILITA' MEDIA
RAGAZZO UCCISO DA CC: OSS. DIRITTI MINORI, RESPONSABILITA' MEDIA
=
(AGI) - Bari, 25 ago. - "Tra gli eventi delittuosi dell'estate
in corso, l'omicidio del ragazzo ucciso da un carabiniere che
temeva di trovarsi davanti ad un rapinatore armato e' da
considerarsi il piu' raccapricciante": e' quanto sostiene il
sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui
Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare
per l'Infanzia, a parere del quale: "Quanto accaduto riflette
fedelmente uno spaccato della contemporaneita' dove la
tautologia della paura regna sovrana. Giovani - spiega Marziale
- circondati da rappresentazioni violente, nella realta'
sociale cosi' come in quella mediatica, che non hanno limiti e
che stentano a distinguere la realta' dalla finzione.
Carabinieri e poliziotti consapevoli della precarieta' delle
politiche sulla sicurezza e, soprattutto, coscienti
dell'elasticita' di un sistema giudiziario tendente a tutelare
piu' i criminali che loro". Per il sociologo: "Sia la vittima
che il carabiniere rappresentano la sintesi di una societa' in
regresso, dove la dura legge del far west si fa largo al posto
dell'ordine e della sicurezza. Di cio' e' chiamata a rispondere
la politica in primo luogo, ma anche coloro i quali hanno fatto
della violenza una ragione di fondo per raggiungere le alte
vette dell'audience o per vendere quintali di videogiochi". "In
un momento storico cosi' fortemente contrassegnato da guerre e
disordini, su scala locale e globale, i media - conclude
Marziale - dovrebbero assumere atteggiamenti diversi e bandire
dalle programmazioni la violenza".(AGI)
com/Tib
251012 AGO 11
NNNN
(AGI) - Bari, 25 ago. - "Tra gli eventi delittuosi dell'estate
in corso, l'omicidio del ragazzo ucciso da un carabiniere che
temeva di trovarsi davanti ad un rapinatore armato e' da
considerarsi il piu' raccapricciante": e' quanto sostiene il
sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui
Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare
per l'Infanzia, a parere del quale: "Quanto accaduto riflette
fedelmente uno spaccato della contemporaneita' dove la
tautologia della paura regna sovrana. Giovani - spiega Marziale
- circondati da rappresentazioni violente, nella realta'
sociale cosi' come in quella mediatica, che non hanno limiti e
che stentano a distinguere la realta' dalla finzione.
Carabinieri e poliziotti consapevoli della precarieta' delle
politiche sulla sicurezza e, soprattutto, coscienti
dell'elasticita' di un sistema giudiziario tendente a tutelare
piu' i criminali che loro". Per il sociologo: "Sia la vittima
che il carabiniere rappresentano la sintesi di una societa' in
regresso, dove la dura legge del far west si fa largo al posto
dell'ordine e della sicurezza. Di cio' e' chiamata a rispondere
la politica in primo luogo, ma anche coloro i quali hanno fatto
della violenza una ragione di fondo per raggiungere le alte
vette dell'audience o per vendere quintali di videogiochi". "In
un momento storico cosi' fortemente contrassegnato da guerre e
disordini, su scala locale e globale, i media - conclude
Marziale - dovrebbero assumere atteggiamenti diversi e bandire
dalle programmazioni la violenza".(AGI)
com/Tib
251012 AGO 11
NNNN
MANOVRA: DI PIETRO, NOI SCIOPERIAMO CON LA CGIL
MANOVRA: DI PIETRO, NOI SCIOPERIAMO CON LA CGIL =
(AGI) - Roma, 25 ago. - Antonio Di Pietro scendera' in piazza
con la Cgil il 6 settembre, in occasione dello sciopero
generale contro la Finanziaria. L'ex Pm di Mani Pulite rivela
in un'intervista ad Affaritaliani.it che "l'articolo 8 della
manovra, di fatto, abrogra l'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori. E noi ci batteremo fino all'ultimo minuto affinche'
cio' non avvenga".
"Non mi nascondo dietro un dito, come molti stanno
facendo", attacca Di Pietro. "L'impegno prioritario dell'Italia
dei Valori e' quello di impedire che l'articolo 8 del decreto
legge, che di fatto abroga l'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori, non passi al vaglio del Parlamento e quindi non
venga approvato. Riteniamo che questa disposizione sia una
violazione dei diritti fondamentali del lavoratore e in piu'
nulla a che vedere con lo scopo della manovra finanziaria
stessa, perche' non incide assolutamente sui saldi di
bilancio".
"Il nostro impegno, fino all'ultimo minuto utile, sara'
quello di impedire che questa retrocessione dell'articolo 18
diventi legge. Poi a mali estremi, estremi rimedi. Cosi' come
tra Davide e Golia noi staremo sempre con Davide, se la
maggioranza sorda e cieca in questo caso approfitta
dell'urgenza di questa manovra per infilarci una norma
vendicativa, noi saremo con i lavoratori. Ci saremo il giorno 6
settembre e in tutte le altre manifestazioni che i lavoratori
porranno in essere per difendere i loro diritti".(AGI)
Nic
251046 AGO 11
NNNN
(AGI) - Roma, 25 ago. - Antonio Di Pietro scendera' in piazza
con la Cgil il 6 settembre, in occasione dello sciopero
generale contro la Finanziaria. L'ex Pm di Mani Pulite rivela
in un'intervista ad Affaritaliani.it che "l'articolo 8 della
manovra, di fatto, abrogra l'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori. E noi ci batteremo fino all'ultimo minuto affinche'
cio' non avvenga".
"Non mi nascondo dietro un dito, come molti stanno
facendo", attacca Di Pietro. "L'impegno prioritario dell'Italia
dei Valori e' quello di impedire che l'articolo 8 del decreto
legge, che di fatto abroga l'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori, non passi al vaglio del Parlamento e quindi non
venga approvato. Riteniamo che questa disposizione sia una
violazione dei diritti fondamentali del lavoratore e in piu'
nulla a che vedere con lo scopo della manovra finanziaria
stessa, perche' non incide assolutamente sui saldi di
bilancio".
"Il nostro impegno, fino all'ultimo minuto utile, sara'
quello di impedire che questa retrocessione dell'articolo 18
diventi legge. Poi a mali estremi, estremi rimedi. Cosi' come
tra Davide e Golia noi staremo sempre con Davide, se la
maggioranza sorda e cieca in questo caso approfitta
dell'urgenza di questa manovra per infilarci una norma
vendicativa, noi saremo con i lavoratori. Ci saremo il giorno 6
settembre e in tutte le altre manifestazioni che i lavoratori
porranno in essere per difendere i loro diritti".(AGI)
Nic
251046 AGO 11
NNNN
MANOVRA: SIT-IN DELLA CGIL IN PREFETTURA A PALERMO
MANOVRA: SIT-IN DELLA CGIL IN PREFETTURA A PALERMO =
(AGI) - Palermo, 25 ago. - La Cgil di Palermo ha protestato
questa mattina contro la manovra con un sit-in cominiciato alle
dieci davanti alla Prefettura. Alla manifestazione hanno
partecipato tutte le categorie del sindacato, che definisce la
manovra "iniqua, repressiva e antisindacale" e invita "alla
ribellione cittadini, lavoratori, pensionati". In piazza tutti
i segretari della Cgil e lavoratori dei call center, della
Keller, dei Cantieri navali, dell'edilizia, della funzione
pubblica e del credito, e i pensionati. "Al prefetto
consegneremo le ragioni del nostro dissenso", ha detto la
rappresentante della segreteria della Cgil di Palermo Angela
Biondi, secondo cui "la manovra non contiene nessun
investimento per il Sud ma solo tagli e l'assenza di interventi
per lo sviluppo del Mezzogiorno continuera' ad aumentare il
divario con il Nord del Paese e a impedire alla Sicilia e a
Palermo di attuare le infrastrutture necessarie al suo
sviluppo economico e occupazionale". Il segretario generale
della Cgil di Palermo Maurizio Cala' ha avvertito che "questo
e' l'inizio di una campagna di mobilitazione generale contro il
governo e di controproposte che la Cgil mette in campo per
uscire dalla crisi facendola pagare a chi finora non ha
pagato". (AGI)
Rap
251051 AGO 11
NNNN
(AGI) - Palermo, 25 ago. - La Cgil di Palermo ha protestato
questa mattina contro la manovra con un sit-in cominiciato alle
dieci davanti alla Prefettura. Alla manifestazione hanno
partecipato tutte le categorie del sindacato, che definisce la
manovra "iniqua, repressiva e antisindacale" e invita "alla
ribellione cittadini, lavoratori, pensionati". In piazza tutti
i segretari della Cgil e lavoratori dei call center, della
Keller, dei Cantieri navali, dell'edilizia, della funzione
pubblica e del credito, e i pensionati. "Al prefetto
consegneremo le ragioni del nostro dissenso", ha detto la
rappresentante della segreteria della Cgil di Palermo Angela
Biondi, secondo cui "la manovra non contiene nessun
investimento per il Sud ma solo tagli e l'assenza di interventi
per lo sviluppo del Mezzogiorno continuera' ad aumentare il
divario con il Nord del Paese e a impedire alla Sicilia e a
Palermo di attuare le infrastrutture necessarie al suo
sviluppo economico e occupazionale". Il segretario generale
della Cgil di Palermo Maurizio Cala' ha avvertito che "questo
e' l'inizio di una campagna di mobilitazione generale contro il
governo e di controproposte che la Cgil mette in campo per
uscire dalla crisi facendola pagare a chi finora non ha
pagato". (AGI)
Rap
251051 AGO 11
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LAVORO. MANOVRA, GALLI: ART. 8 NON COERENTE CON ACCORDO 28
GIUGNO
"NECESSARIO AVVIARE RIFLESSIONE CON SINDACATI".
(DIRE) Roma, 25 ago. - L'articolo 8 della manovra che contiene le
misure sul lavoro, fortemente contestate dalla Cgil, si presta a
"interpretazioni che potrebbero non essere coerenti con l'accordo
del 28 giugno", siglato anche dal sindacato di Susanna Camusso.
E' quanto afferma Giampaolo Galli, direttore
generale di Confindustria, in audizione in commissione Bilancio
al Senato.
"Riteniamo necessario- aggiunge Galli- avviare una riflessione
con le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l'accordo
del 28 giugno per esaminare i contenuti" dell'articolo 8 "con
riferimento alla questione delle intese modificative".
(Tar/ Dire)
10:58 25-08-11
"NECESSARIO AVVIARE RIFLESSIONE CON SINDACATI".
(DIRE) Roma, 25 ago. - L'articolo 8 della manovra che contiene le
misure sul lavoro, fortemente contestate dalla Cgil, si presta a
"interpretazioni che potrebbero non essere coerenti con l'accordo
del 28 giugno", siglato anche dal sindacato di Susanna Camusso.
E' quanto afferma Giampaolo Galli, direttore
generale di Confindustria, in audizione in commissione Bilancio
al Senato.
"Riteniamo necessario- aggiunge Galli- avviare una riflessione
con le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l'accordo
del 28 giugno per esaminare i contenuti" dell'articolo 8 "con
riferimento alla questione delle intese modificative".
(Tar/ Dire)
10:58 25-08-11
LAVORO. MANOVRA, GALLI: ART. 8 NON COERENTE CON ACCORDO 28 GIUGNO
LAVORO. MANOVRA, GALLI: ART. 8 NON COERENTE CON ACCORDO 28
GIUGNO
"NECESSARIO AVVIARE RIFLESSIONE CON SINDACATI".
(DIRE) Roma, 25 ago. - L'articolo 8 della manovra che contiene le
misure sul lavoro, fortemente contestate dalla Cgil, si presta a
"interpretazioni che potrebbero non essere coerenti con l'accordo
del 28 giugno", siglato anche dal sindacato di Susanna Camusso.
E' quanto afferma Giampaolo Galli, direttore
generale di Confindustria, in audizione in commissione Bilancio
al Senato.
"Riteniamo necessario- aggiunge Galli- avviare una riflessione
con le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l'accordo
del 28 giugno per esaminare i contenuti" dell'articolo 8 "con
riferimento alla questione delle intese modificative".
(Tar/ Dire)
10:58 25-08-11
"NECESSARIO AVVIARE RIFLESSIONE CON SINDACATI".
(DIRE) Roma, 25 ago. - L'articolo 8 della manovra che contiene le
misure sul lavoro, fortemente contestate dalla Cgil, si presta a
"interpretazioni che potrebbero non essere coerenti con l'accordo
del 28 giugno", siglato anche dal sindacato di Susanna Camusso.
E' quanto afferma Giampaolo Galli, direttore
generale di Confindustria, in audizione in commissione Bilancio
al Senato.
"Riteniamo necessario- aggiunge Galli- avviare una riflessione
con le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l'accordo
del 28 giugno per esaminare i contenuti" dell'articolo 8 "con
riferimento alla questione delle intese modificative".
(Tar/ Dire)
10:58 25-08-11
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