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venerdì 2 agosto 2024
L’ex presidente russo Medvedev ha invitato le autorità moldave a non “giocare” con la storia, per non condividere il destino dell'Ucraina. La presa di posizione in seguito al proposito delle autorità moldave di dichiarare la carestia in Moldavia del 1946-1947 « un genocidio ». https://t.me/letteradamosca/21793
La Sardegna sta per essere travolta dall’avvio di progetti per l’installazione massiva di migliaia di torri eoliche e di pannelli fotovoltaici, che potrebbero arrivare a coprire decine di migliaia di ettari di suolo sardo. Le conseguenze sull’ambiente saranno irrimediabilmente distruttive con la cancellazione non solo dell’aspetto del territorio dell’Isola, ma anche della nostra storia millenaria, della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
LA RISPOSTA IRANIANA PARLERÀ O MENO DI GUERRA? Dopo l'attacco alla residenza diplomatica iraniana a Damasco (ma c'è forse, a parte gli USA, uno stato più terrorista di Israele?), l'Iran si prese il suo tempo per dare una risposta. L'attacco del 14 aprile - non solo preavvertito, ma anche articolato in modo tale da dare tutto il tempo alle difese israelo-americane - aveva sostanzialmente tre obiettivi: il primo, ovvio, dimostrare che Teheran non ha alcun timore reverenziale verso Israele, e se ritiene giusto farlo non esita a colpire; il secondo, più sostanziale, dimostrare ad Israele
ISRAELE CONTINUA A SCAVARSI LA FOSSA La banda di fanatici messianici che guida Israele non ha più freni inibitori, ma questo - al contrario di quel che si potrebbe pensare - non è segno di un potere senza limiti, ma di un delirio senza limiti. La pratica dell'assassinio terroristico, portato a segno ovunque nel mondo (ed appresa dai loro padroni statunitensi), il genocidio della popolazione civile, la tortura dei prigionieri... Tel Aviv non ha più linee rosse, perché - forse ancora confusamente - avverte di aver superato una ben più significativa linea nera.
DISCORSO AL REICHSTAG Il Führer israeliano ha tenuto il suo discorso al Reichstag statunitense, tra gli applausi scroscianti delle due ali del Partito Unico Nazisionista Americano. 58 standing ovation, una al minuto. Solo cinquanta rappresentanti hanno deciso di non partecipare, e tra questi la candidata dem alla presidenza, Kamala Harris. Squallida mossa elettoralistica, per la vice-presidente di un fanatico guerrafondaio, autodefinitosi sionista nell'anima, che ha sostenuto attivamente con armi e denaro la campagna genocida contro i civili palestinesi a Gaza.
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