da Enrico Corti
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Ordine e disordine nel rapporto istituzioni cittadini
I quattro casi sotto citati, sono solo esempi di un fenomeno più vasto e dimostrano in radice una dei perché culturali-formativi delle difficoltà di rapporto tra apparati dello Stato e diritti cittadini; tema mai sviscerato per pigrizia politico-burocratica; che porta quasi sempre all’assoluzioni dei reati di seguito trattati.
Per aver provocato lesioni colpose con manganellate a 50 studenti solo per impedir loro di manifestare pacificamente; il 23 febbraio 2023 a Pisa 10 poliziotti sono stati indagati e accusati di reato per eccesso colposo.
L’altro caso preso in considerazione è quello accaduto il 13 dicembre 1923 a Torino; agli studenti che manifestavano con gli slogan; "siamo contro il governo che non si occupa dei giovani e delle guerre imperialiste“; “stiamo insegnando ai nostri professori cosa vuol dire essere umani"; "c'è un genocidio in corso e chiunque non scende in piazza con noi è complice“; la polizia ha risposto sciogliendo la manifestazione con l’uso di manganelli.
Il 24 novembre 2024 scoppia il caso Piazza Corvetto di Milano; va chiarito innanzitutto che i fatti qui raccontati sono tutti confermati da registrazioni documentate da video e sonore; in piena notte uno scooter condotto dall’extra comunitario Fares Bouzidi avente sul sedile posteriore l’amico 22enne Ramy Elgaml, viene inseguito da un’auto-pattuglia dei Carabinieri, con il passeggero che incita il conducente «chiudilo, stringilo“; dopo un lungo inseguimento notturno, finalmente in via Quaranta la gazzella dei Carabinieri riesce a speronare volontariamente lo scooter; dopo un primo speronamento senza esiti, il Carabiniere alla guida impreca “vaffanculo, merda non è caduto; “; poi l’altro lo sprona "Chiudilo che cade"; la Gazzella lo sperona una seconda volta scagliandolo contro un palo; l’impatto causa la morte di Ramy Elgaml per schiacciamento toracico e il ferimento grave del conducente; commento del Carabinieri “è caduto? bene“.
Il fatto ha però un testimone; Omar un testimone che ha ripresa la scena con cellullare; i due carabinieri se ne sono accorti e hanno costretto Omar a cancellare tutto dal cellulare; nel verbale i carabinieri hanno scritto che i due giovani sono finiti sull’asfalto senza che lo scooter venisse da loro urtato. Attualmente, I due carabinieri sono indagati per la morte del 19enne Ramy; nell’inchiesta sono indagati anche altri 5 militari, accusati a vario titolo di depistaggio e favoreggiamento.
Le Feste annuali patronali dei Tutori dell’Ordine sono sempre accompagnate dallo. Slogan “le Forze di Polizia sono sempre al fianco dei cittadini“; salvo che i corsi di formazione professionale di questi operatori vengono organizzati su leggii opposti al pari rapporto civico che deve esserci tra riappressanti dello Stato e comuni mortali.
Lo schema inculcato nelle suole professionale non è “siamo tutti incensurati e rispettabili con pari diritto”; ma è “il cittadino può essere pur sempre un soggetto potenzialmente attratto dal crimine“; appesantisce lo schema il fatto che l’ANAC ha classificato l’Italia al 42° posto su 180 il percepire lo stato di corruzione.
Sta di fatto che il portare una divisa non fa sentire a fianco alla pari il rapporto con i civili nel loro genere; ma superiori. Fa loro da ipocrita scudo l’Art. 341-bis che dice; “Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l'onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d'ufficio ed a causa o nell'esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione sino a 3 anni“; art. a cui si ricorrere ad ogni stormir di manifesto; che pertanto va cassato se veramente si vuole stare affiancati nei diritti.
Enrico Corti
9 gennaio 2025
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