Terrorismo/Lettera Fai contro Equitalia recapitata al Secolo XIX
Nel mirino la sede spezzina dell'agenzia di riscossione
Genova, 5 giu. (TMNews) - Una lettera di minacce contro
Equitalia, firmata dalla Fai, "Federazione Anarchica Informale,
gruppo d'affinità per la solidarietà in Italia", è stata
recapitata ieri presso la sede spezzina del quotidiano Il Secolo
XIX. Nella missiva, che è stata sequestrata dalla Digos, che la
sta analizzando attentamente pur non ritenendola finora
"particolarmente rilevante", si invitano i dipendenti della sede
locale di Equitalia a fermare il lavoro di riscossione, definito
intimidatorio: "Fermate questi atti utili solo alla
discriminazione, all'oppressione e alla guerra fra popoli", si
legge nella due pagine ciclostilate all'interno di una busta
gialla affrancata ma non timbrata rinvenuta nella buca delle
lettere della sede spezzina del quotidiano ligure.
La lettera si chiude poi con un esortazione alla rivolta sociale:
"Invochiamo alla rivolta contro lo stato la popolazione spezzina,
unica via per la liberazione personale e sociale. Ricordiamo agli
spezzini -si legge ancora nella missiva- il loro passato, quando
gravati da ingiustizie profonde sono ricorsi alla rivolta come
nei fatti del giugno 1919 oppure nella rivolta della Terni nella
seconda metà degli anni quaranta".
Il primo episodio a cui fa riferimento la lettera risale all'11
giugno del 1919, data di inizio del cosiddetto "biennio rosso",
quando due operai furono uccisi a fucilate dai carabinieri dopo
che l'esercito si era rifiutato di sparare sulla folla durante
una manifestazione di protesta contro il carovita. Il secondo
riguarda sempre proteste per rivendicazioni salariali terminate
nel sangue.
Fos
051143 giu 12
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