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sabato 24 ottobre 2015

Interrogazione a risposta in commissione 5-06715 presentato da TURCO Tancredi testo di Martedì 20 ottobre 2015, seduta n. 506   TURCO, ARTINI, BALDASSARRE, BARBANTI, BECHIS, MUCCI, PRODANI, RIZZETTO e SEGONI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:    alcune testate giornalistiche locali riportano che distanza di sole 48 ore dall'incendio nel carcere di Verona del 12 ottobre 2015, si è verificato un secondo incendio il giorno 14;



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06715
presentato da
TURCO Tancredi
testo di
Martedì 20 ottobre 2015, seduta n. 506

  TURCO, ARTINI, BALDASSARRE, BARBANTI, BECHIS, MUCCI, PRODANI, RIZZETTO e SEGONI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   alcune testate giornalistiche locali riportano che distanza di sole 48 ore dall'incendio nel carcere di Verona del 12 ottobre 2015, si è verificato un secondo incendio il giorno 14;
   il segretario generale UILPA Penitenziari, Angelo Urso riferisce che alcuni detenuti di origine straniera hanno prima colpito alla testa con uno sgabello un altro detenuto, poi colpito un agente, lanciandogli addosso lo stesso sgabello, e infine dato fuoco ad alcune celle; la causa scatenante dei fatti sembrerebbe essere una protesta nei confronti dell'amministrazione;
   due celle sono state, infatti, incendiate da alcuni detenuti e il personale ha riportato conseguenze al punto che bilancio è di 12 poliziotti penitenziari rimasti intossicati durante le operazioni di evacuazione dei detenuti e la messa in sicurezza della struttura; il detenuto colpito ha ricevuto le cure del caso presso l'infermeria e nessun altro detenuto ha riportato conseguenze;
   il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha dichiarato che: «Alcuni detenuti hanno dato fuoco alle celle dove erano ristretti, rendendosi responsabili di un grave episodio che poteva avere, come in parte ha avuto, gravissime conseguenze. I detenuti irresponsabili hanno incendiato tutto ciò che era nella loro disponibilità all'interno della cella: materassi, cuscini, tavoli, sgabelli e armadietti»;
   lo stesso Donato Capece continua: «Ancora una volta poteva essere una tragedia, sventata solo grazie al tempestivo intervento dei poliziotti. Quel che accade ogni giorno nel carcere di Verona è sintomatico di una ingovernabilità e di una disorganizzazione da parte del direttore del carcere e del comandante del reparto di polizia penitenziaria rispetto alle quali l'amministrazione della giustizia regionale e nazionale non possono continuare a restare inerti ma devono quanto prima avvicendarli con altri dirigenti e funzionari evidentemente più stimolati professionalmente. Chiediamo un'ispezione al ministro Orlando.»;
   i sindacati lamentano che non vi sia alcuna sicurezza per i poliziotti penitenziari in servizio a Verona, i quali lavorano in pessime condizioni e con notevole stress poiché gli eventi critici sono all'ordine nel giorno;
   il segretario regionale per il Triveneto dell'Uspp Giulio Pegoraro ha dichiarato: «I detenuti hanno incendiato beni che pagano tutti i cittadini. Le fiamme sprigionatesi in pochi istanti, hanno generato un fumo denso e acre che in brevissimo tempo ha saturato le stanze per interessare poi l'intera sezione detentiva. Gli agenti immediatamente intervenuti sul posto, dopo aver tratto in salvo i detenuti, hanno provveduto con l'ausilio di estintori e manette antincendio a domare le fiamme che nel frattempo si erano estese a buona parte delle celle.»;
   è evidente che la situazione, da tempo denunciata dalle principali sigle sindacali della polizia penitenziaria, non possa più essere considerata tollerabile dato l'elevato grado di pericolosità di questi episodi per l'incolumità personale di agenti di polizia e detenuti;
   i sindacati di polizia rilevano, peraltro, che ancora una volta il personale, nonostante le denunce sindacali, è dovuto intervenire privo di qualsivoglia dispositivo di protezione individuale; c’è quindi l'urgente necessità che il prefetto e il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria prendano atto che a Verona è improcrastinabile un adeguato intervento al fine di analizzare per quali ragioni tali eventi critici si susseguono con una così alta frequenza, e anche assumere misure per valutare se i provvedimenti adottati a tutela dell'incolumità fisica del personale di polizia penitenziaria risultino adeguati ai fini –:
   se i fatti narrati in premessa corrispondano al vero e, nell'eventualità positiva, se sia a conoscenza della situazione descritta;
   nell'eventualità positiva, se e quali interventi il Ministro interrogato intenda attuare per poter verificare la situazione esistente nel carcere di Verona e nelle carceri italiani in genere a fronte dei tanti episodi di violenza che si manifestano negli istituti di pena italiani;
   se ritenga opportuno valutare la sussistenza dei presupposti per inviare gli ispettori ministeriali presso la casa circondariale di Verona ai fini dell'esercizio dei poteri di competenza in merito alla verifica dei fatti di cui sopra. (5-06715)

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