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sabato 24 ottobre 2015

Interrogazione a risposta scritta 4-10825 presentato da CARIELLO Francesco testo di Mercoledì 21 ottobre 2015, seduta n. 507   CARIELLO, SCAGLIUSI e BRESCIA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:    il commissariato di pubblica sicurezza di Bitonto ha attualmente in organico 38 operatori in servizio di polizia; la pianta organica prevista nelle tabelle del decreto ministeriale 1989 è di 47 unità di personale che espleta servizio di polizia;



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10825
presentato da
CARIELLO Francesco
testo di
Mercoledì 21 ottobre 2015, seduta n. 507

  CARIELLO, SCAGLIUSI e BRESCIA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il commissariato di pubblica sicurezza di Bitonto ha attualmente in organico 38 operatori in servizio di polizia; la pianta organica prevista nelle tabelle del decreto ministeriale 1989 è di 47 unità di personale che espleta servizio di polizia; questi uomini e donne operano su un territorio, urbano ed agricolo, fra i più vasti e popolati della provincia di Bari e con un indice di criminosità fra i più alti della regione intera; la popolazione residente nel comune di Bitonto è di circa 64.000 abitanti e risulta distribuita in tre centri abitati includendo le due frazioni di Palombaio e Mariotto distanti rispettivamente circa 10 e 15 chilometri dal centro città; a fronteggiare continui eventi delittuosi, che spaziano dai furti di auto e furti in abitazione, ai più gravi scontri a mano armata tra diversi clan malavitosi, vi sono, oltre agli uomini e donne del commissariato di pubblica sicurezza, circa 12 militari della locale stazione carabinieri e circa 16 finanzieri della locale tenenza della guardia di finanza (che operano anche su altre città limitrofe);
   è evidente che pur essendo possibile e realizzabile garantire la presenza di una pattuglia addetta al controllo del territorio nell'arco delle 24 ore, è anche vero che un così esiguo dispiegamento di forze non è sufficiente ad assicurare un livello ottimale di presenza su tutto il territorio comunale ed un adeguato e duraturo contrasto degli eventi criminosi oltre che una profonda azione preventiva che soffocano l'economia ed il vivere civile della città di Bitonto;
   è fuori di dubbio che un adeguamento di organico e mezzi, anche ai livelli di quanto previsto dalla non recente decretazione ministeriale del 1989, gioverebbe al miglioramento della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica ed alla «copertura» ottimale di tutto il territorio di Bitonto e frazioni;
   sia nell'area della città metropolitana di Bari che nel comune di Bitonto molteplici sono stati, e ancora oggi sono, i fatti criminosi, a fronte dei quali, i cittadini di suddette zone geografiche, rimangono vittime quotidianamente. Nel sentire comune si diffonde un senso di profonda insicurezza e di totale assenza di tutela alla sicurezza da parte dello Stato, garante ai sensi dell'articolo 22 della Costituzione italiana;
   da fonti di cronaca del periodo da fine settembre 2015 ad oggi si evidenzia quanto segue:
    in data 15 ottobre si riprende a sparare a Bitonto, sparatoria in via Nenni intorno alle 20. Nel mirino dei sicari, Giuseppe Antuofermo, 27 anni, noto alle forze dell'ordine e ritenuto vicino al clan Conte. Tre di questi avrebbero raggiunto Antuofermo, ferendolo, in maniera non grave, nella parte bassa della schiena. Il 27enne è stato soccorso e trasportato presso il pronto soccorso dell'ospedale San Paolo. Antuofermo già in precedenza avrebbe subito un altro agguato, al quale era riuscito a sfuggire, nel luglio 2013;
    a soli tre giorni dall'ultimo episodio, il giorno 18 ottobre 2015 si è consumato un nuovo agguato a Bitonto, sparatoria in cui sono rimasti feriti due uomini. La sparatoria è avvenuta intorno alle 20 in via Lazzati, nell'affollata zona del Luna Park allestito per la festa religiosa dei Santi Medici. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto le due vittime Arcangelo Vitariello e Vitantonio Tarullo (quest'ultimo con precedenti) sarebbero state avvicinate mentre si trovavano nei pressi di un chioschetto. Ignoti, pare a bordo di uno scooter, hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco. L'episodio è legato alla «guerra» tra clan rivali che da qualche mese si sta consumando a Bitonto;
    il giorno dopo, 19 ottobre 2015 ancora una sparatoria, fortunatamente senza feriti, all'angolo tra via Trevisani e via Bovio, al quartiere Libertà di Bari, alcuni colpi di arma da fuoco sarebbero stati sparati da un'auto in corsa contro qualcuno che è riuscito a fuggire o a nascondersi in un portone. Numerosi bossoli sono stati ritrovati sull'asfalto. La zona, nei pressi del vecchio palazzo di giustizia è molto frequentata anche dalle famiglie, vista la presenza di scuole, farebbe parte del feudo del clan Strisciuglio, il cui capo Vito Valentino è in carcere da quest'estate. Gli investigatori stanno valutando tutte le piste, incluso quella che mette in collegamento la sparatoria al Libertà con quella avvenuta meno di 24 ore prima a Bitonto nel bel mezzo della festa dei Santi Medici;
    nella stessa giornata un commando di almeno 10 persone, vestite di nero e a volto coperto, ha assalito due furgoni portavalori dell'Ivri alle 8,30 nella zona industriale di Bari, all'altezza del parco commerciale Barimax, e a poca distanza dalla sede dell'Amiu. Per bloccare i portavalori, che trasportavano denaro per conto della Banca d'Italia, uno dei banditi si sarebbe sdraiato sull'asfalto sparando all'impazzata con un kalashnikov sui veicoli blindati in arrivo. La tangenziale di Bari è rimasta a lungo bloccata, con molti disagi alla circolazione stradale anche al quartiere San Paolo sul quale è stato deviato il traffico –:
   se il Ministro sia stato messo a conoscenza dell'intensificarsi di fenomeni criminosi nel comune di Bitonto e della provincia di Bari;
   quali provvedimenti intenda assumere a partire dal potenziamento degli organici, dall'auspicabile insediamento di un avamposto di forze dell'ordine (nelle piazze principali delle due frazioni) e dal potenziamento del servizio di videosorveglianza in tutte le aree non ancora coperte da tale servizio;
   quali iniziative si intendano assumere al fine di intensificare le azioni di prevenzione e repressione condotte dalle forze di polizia nel centro urbano di Bitonto, di concerto con le amministrazioni locali ed in sinergia con tutte le forze dell'ordine presenti sul territorio, seppur nell'ambito della riorganizzazione e razionalizzazione dei Corpi di polizia e dei Corpi armati, al fine di garantire un maggior presidio delle forze dell'ordine nelle zone del Mezzogiorno maggiormente interessate da fenomeni di criminalità organizzata;
   se si intenda adottare iniziative al fine di potenziare, nella città di Bari e in tutto il territorio pugliese, l'organico delle medesime in modo da poter fronteggiare e contrastare efficacemente i fenomeni criminali garantendo alla cittadinanza e alla popolazione la concreta attuazione del diritto alla sicurezza, riconosciuto dalla Carta Costituzionale italiana, all'articolo 22, ed eliminare, altresì, gli ostacoli e disincentivi, che le condotte criminose di specie comportano alle attività commerciali e imprenditoriali della zona. (4-10825)

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