ANSA/ Schede malati oncologici bruciate nel Leccese, é giallo
Accertamenti della Asl dopo ritrovamento da parte del sindaco
(di Paola Laforgia)
(ANSA) - SAN DONATO DI LECCE (LECCE), 20 FEB - E' mistero
sulle le centinaia, forse migliaia, di schede di prericovero di
pazienti oncologici dell' ospedale Vito Fazzi di Lecce che sono
state scaricate in una stradina di campagna da qualcuno che ha
poi tentato di distruggerle col fuoco e ci é anche in gran parte
riuscito. La scoperta é stata fatta casualmente dal sindaco di
San Donato di Lecce, Ezio Conte, un paese a pochi chilometri da
Lecce.
Conte stava facendo con un assessore uno dei suoi abituali
giri nelle campagne del paese per verificare l' esistenza di
eventuali discariche abusive, quando ha notato il fumo e ha
scoperto la catasta di fascicoli parzialmente avvolti dalle
fiamme a ridosso di un muretto a secco in una stradina di
campagna senza uscita. Quando si é accorto che a bruciare erano
documenti sanitari della Asl di Lecce contenti dati sensibili di
pazienti, Conte ha chiamato i vigili urbani ed é riuscito anche
a salvare dal fuoco 300-400 fascicoli. Ora i documenti sono
custoditi sotto sequestro nella sede della polizia municipale di
San Donato dove in mattinata la direzione sanitaria della Asl ha
inviato proprio personale a catalogare i documenti e cercare di
venire a capo della vicenda.
I fascicoli abbraccerebbero un periodo compreso tra il 1999 e
il 2013 e riguarderebbero per lo più pazienti affetti da
patologie tumorali polmonari. "La ricognizione é ancora in corso
- ha detto il direttore sanitario della Asl di Lecce, Antonio
Sanguedolce - e secondo quanto verificato sinora, si tratta di
schede di prericovero di pazienti che sono stati sottoposti ad
esami e ad una serie di accertamenti clinici prima del ricovero
per un intervento chirurgico". "Una volta finita la ricognizione
dei documenti - ha annunciato - sporgeremo denuncia perché
bisogna capire chi e perché abbia tentato di distruggere
documenti che contengono informazioni sensibili e che, per
legge, devono essere custoditi per sempre". Contrariamente ad
altri documenti sanitari che dopo alcuni anni possono essere
distrutti, infatti, i fogli di prericovero, quando riguardano
pazienti che poi vengono effettivamente sottoposti ad un
intervento chirurgico, entrano a fare parte della cartella
clinica del paziente che la Asl deve conservare per sempre. In
ogni caso, tutte le procedure di smaltimento dei documenti
destinati al macero sono stabilite per legge e vengono affidate
a ditte specializzate. "C'é molto che non torna in questa
storia", fa notare il sindaco di San Donato che rileva anche la
coincidenza di questa storia con la discussione accesa che si é
sviluppata negli ultimi giorni dopo la pubblicazione di uno
studio secondo cui i casi di tumori nel Salento sarebbero in
crescita. (ANSA).
LF
20-FEB-16 18: 43 NNN
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