Sanità: Sos a Renzi, stessa assistenza e valorizzare medici
Manifestazione nazionale a Napoli per la vertenza salute
(ANSA) - NAPOLI, 20 FEB - Un forte ' no' allo smantellamento
della sanità pubblica e la richiesta di garantire a tutti gli
italiani '' uguali'' livelli di assistenza tutelando e
valorizzando al tempo stesso la professionalità dei medici
'' penalizzata dal ruolo preponderante della politica in ambito
sanitario''. Sono i messaggi che da Napoli tutte le sigle
sindacali dei camici bianchi hanno indirizzato al Governo Renzi
nel corso della mobilitazione ' Vertenza Salute Sud', iniziativa
di avvicinamento allo sciopero indetto e confermato per il 17 e
18 marzo che sarà preceduto da altre manifestazioni in altre
città del Mezzogiorno. In una Stazione marittima gremita, il
segretario nazionale Cimo Riccardo Cassi ha chiesto che si
costituisca '' un tavolo che veda insieme Governo, rappresentanze
dei medici e Regioni che - ha sottolineato - sfuggono al
confronto sebbene sia indiscutibile che la sanità italiana é
frammentata in 21 sistemi regionali, situazione che ha aggravato
il divario Nord-Sud ancora più marcato in quelle regioni del
Meridione in cui ci sono i piani di rientro''.
Medici e cittadini denunciano la riduzione dell' assistenza
dovuta anche al blocco del turn over che - secondo i dati
forniti - impedirà di sostituire le circa 30mila unità che
andranno in pensione entro la fine dell' anno. Numeri per cui -
secondo Cassi - '' si andrà verso una gravissima caduta
dell' assistenza e più tempo si aspetta ad immettere nuove forze
e più la situazione sarà grave''. Dita puntate, dunque, contro
la politica messa in campo dal Governo ' accusato' di
'' disinteresse'' rispetto al tema della salute dei cittadini.
'' Vorremmo dire al Governo - ha affermato Costantino Troise
segretario nazionale Anaao Assomed - che la sanità pubblica é
una grande infrastruttura sociale e civile che oggi é a rischio
collasso. Crediamo - ha proseguito - che la sanità pubblica
dovrebbe avere un ruolo di primo piano nell' agenda politica del
Paese e invece assistiamo a un progressivo definanziamento, a
una crescente burocratizzazione e a una limitazione all' accesso
alle cure''.
Le stime fornite dicono che il 10 per cento degli italiani
rinuncia alle cure per difficoltà economiche, dato che - secondo
le sigle sindacali dei medici - potrebbe aumentare con l' entrata
in vigore del decreto sull' appropriatezza il cui testo
stabilisce che 203 analisi e prestazioni non saranno più erogate
dal Servizio sanitario nazionale '' se non limitatamente ad
alcune patologie e condizioni''. I numeri inoltre dicono che a
fronte di una riduzione delle spese di personale ( meno 1 per
cento ) aumentano del 2,5 per cento gli acquisti di beni e
servizi e crescono del 4,5 per cento i ticket sui farmaci
'' penalizzando'' - é stato evidenziato - cittadini che vivono in
zone a rischio come la Terra dei Fuochi o con basso potere di
acquisto. Le sigle mediche hanno espresso il '' forte'' timore
che si voglia andare - come evidenziato da Alessandro Vergallo
segretario nazionale Aaroi Emac - '' verso una deriva
privatistica del sistema sanitario nazionale, intenzione resa
ancora più scandalosa perché fatta con i soldi pubblici''. Le
sigle sindacali chiedono alla politica '' di non nascondersi
dietro una narrazione mediatica e di dire in modo chiaro che
tipo di sanità vuole e quali risorse intende destinare''.
(ANSA).
YKN-TOR
20-FEB-16 14: 34 NNN
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