Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-12516
presentato daInterrogazione a risposta scritta 4-12516
D'INCÀ Federico
testo di
Martedì 15 marzo 2016, seduta n. 590
D'INCÀ e BRUGNEROTTO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
l'intera organizzazione delle forze dell'ordine italiane è divisa in 5 corpi di polizia (che diventeranno quattro nel 2017), ciascuno con le proprie competenze e dipendente da un diverso Ministero, con un totale di 310 mila dipendenti tra poliziotti ordinari e penitenziari, carabinieri, finanzieri e forestali e dal costo complessivo di circa 20 miliardi di euro l'anno per le casse dello Stato;
la Polizia di Stato fa riferimento al dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno. Rappresenta l'autorità nazionale di sicurezza e vigila quindi sul mantenimento dell'ordine pubblico, che si articola in varie mansioni, dalla prevenzione dei crimini al pattugliamento delle strade. L'organico complessivo supera le 100 mila unità: 930 dirigenti, 1.980 commissari, 1.300 vice-commissari e questori, 23.600 ispettori, 20.000 sovrintendenti e 59.600 agenti, più gli addetti tecnici e scientifici (si veda al proposito un articolo de La Stampa del 05 settembre 2014);
in ballo c’è la pubblica sicurezza, in un momento in cui l'emergenza migranti mette a dura prova le forze dell'ordine, sia per la gestione dei flussi che per garantire la sicurezza, per non parlare dell'allerta terrorismo. In un momento di crisi economica ed occupazionale stanno inoltre aumentando anche i fenomeni di microcriminalità, come furti in abitazioni e truffe, le cui vittime spesso sono anziane;
negli ultimi anni il Governo ha progressivamente ridotto le risorse per la polizia di stato, che ora si trova in una carenza cronica di uomini e mezzi adeguati; in alcuni casi) mancano persino le risorse per mettere benzina alle auto e per sostituire le uniformi usurate;
la situazione per le forze dell'ordine ormai è critica, ma a nulla sono servite le proteste ed i comunicati stampa dei sindacati di polizia, puntualmente ignorati dal Governo. Ultimamente, gli stessi agenti hanno messo in atto anche forme di protesta più eclatanti, per far emergere il problema all'opinione pubblica, rischiando sospensioni e addirittura indagini: un poliziotto che ha denunciato i tagli alla pubblica sicurezza è stato sospeso e lasciato con metà stipendio. L'ispettore Gianni Tonelli dopo 43 giorni di sciopero della fame davanti a Montecitorio, per denunciare la situazione in cui sono costrette a lavorare le forze dell'ordine, è indagato dalla Procura di Roma per «concorso in interruzione di pubblico servizio e abbandono del posto di servizio» nonché per la pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico, in qualità di concorrente morale, promotore e organizzatore;
dopo il malore del segretario generale Tonelli, anche il sindacato provinciale Sap di Belluno ha deciso di partecipare allo sciopero della fame davanti a Montecitorio, per proseguire la sua azione e portare all'attenzione anche i problemi di Belluno, puntualmente ignorati nonostante le denunce: giubbotti antiproiettile in uso ma scaduti (datati 2005, hanno protezione balistica per dieci anni); le fodere contenitrici che hanno validità 24 mesi, mai cambiate; manca la dotazione individuale di caschi, obsoleti e indossati ogni volta da colleghi diversi e quindi senza il rispetto delle minime condizioni igienico sanitarie; le divise sono insufficienti e talune inadatte a contesti operativi; il personale è sottodimensionato e con una età media intorno ai 50 anni;
la segreteria Sap di Belluno denuncia che, nonostante le esigenze di contrasto alla microcriminalità e alla malavita presenti nel bellunese, non «si riesce a organizzare più di una volante per turno e il Dipartimento continua a non inviare nuovi uomini». Mancano inoltre i fondi per quasi tutto: le lezioni di aggiornamento professionale non sono all'altezza, le munizioni per le esercitazioni in poligono sono difettose e pericolose, le pulizie delle strutture sono pressoché inesistenti;
rispetto all'organico previsto dal decreto ministeriale, la situazione nel bellunese al 31 dicembre 2015 è la seguente, come risulta da un comunicato del segretario provinciale del sindacato di polizia del Siulp;
la questura, con sede in Belluno che espleta le funzioni di autorità provinciale di polizia di Stato (ordine e sicurezza pubblica, soccorso pubblico, polizia giudiziaria, polizia amministrativa e sociale – curando le pratiche relative a passaporti, licenze di P.S., gestione immigrati ecc.,Polizia Scientifica, ecc.) risulta sottodimensionata di 27 unità;
il commissariato di polizia di Stato di Cortina d'Ampezzo (che dipende dalla questura) che assolve funzioni di autorità locale di polizia di Stato per la conca ampezzana, risulta sottodimensionata di 7 unità;
la sezione polizia stradale di Belluno che assolve funzioni specialistiche per la sicurezza del sistema viario per l'intera provincia curando la gestione dei sinistri stradali, e coordina i distaccamenti che hanno prevalenti competenze sulle giurisdizioni loro assegnate, ha un organico complessivo di 25 unità; i distaccamenti della polizia stradale di Feltre e della Valle di Cadore sono sottodimensionati di 9 unità ciascuno (organico previsto di 25 unità per distaccamento);
la situazione più esposta è quella della questura dove, anche a causa di aggregazioni verso altre sedi, per gli impegni estemporanei ma anche prolungati quali i servizi di sicurezza e soccorso nei comprensori sciistici che impegnano 4-5 dipendenti per circa 5 mesi all'anno, piuttosto che i servizi di scorta e tutela personalità ecc., si fatica a garantire il servizio di copertura sulle 24 ore delle volanti; difficile è la condizione in cui versa l'ufficio immigrazione, difficoltà si registrano nella trattazione delle pratiche di polizia giudiziaria, amministrativa e altro;
il commissariato di polizia di Stato di Cortina d'Ampezzo riesce a malapena a garantire 6 ore di volante al giorno;
per la polizia stradale i numeri dimostrano eloquentemente i deficitin termini di vigilanza stradale sul fragile sistema viario provinciale notoriamente interessato da interruzioni, frane, smottamenti, deviazioni di traffico e altro;
ad esasperare ulteriormente il già precario bilancio vi è la prospettiva a breve termine di ulteriori ed imminenti esodi pensionistici che condanneranno definitivamente le strutture ad un inesorabile declino difficilmente recuperabile –:
come intenda affrontare il problema della pubblica sicurezza sul territorio italiano, soprattutto in un momento cui le tensioni sociali, dovute alla crisi economica ed occupazionale generale vanno a sommarsi all'emergenza migranti e all'allerta terrorismo;
se intenda assumere iniziative per una ridefinizione della spending review per quanto riguarda gli attuali incerti standard di sicurezza pubblica, che hanno visto una perdita di quasi 6000 operatori negli anni 2012-2016, da sommarsi alla carenza di organico di 15 mila poliziotti, come denunciato dal sindacato Ugl;
quali iniziative intenda assumere e quando, per risolvere la situazione critica di Belluno, recentemente denunciata dai sindacati di polizia Sap e Siulp provinciali. (4-12516)
l'intera organizzazione delle forze dell'ordine italiane è divisa in 5 corpi di polizia (che diventeranno quattro nel 2017), ciascuno con le proprie competenze e dipendente da un diverso Ministero, con un totale di 310 mila dipendenti tra poliziotti ordinari e penitenziari, carabinieri, finanzieri e forestali e dal costo complessivo di circa 20 miliardi di euro l'anno per le casse dello Stato;
la Polizia di Stato fa riferimento al dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno. Rappresenta l'autorità nazionale di sicurezza e vigila quindi sul mantenimento dell'ordine pubblico, che si articola in varie mansioni, dalla prevenzione dei crimini al pattugliamento delle strade. L'organico complessivo supera le 100 mila unità: 930 dirigenti, 1.980 commissari, 1.300 vice-commissari e questori, 23.600 ispettori, 20.000 sovrintendenti e 59.600 agenti, più gli addetti tecnici e scientifici (si veda al proposito un articolo de La Stampa del 05 settembre 2014);
in ballo c’è la pubblica sicurezza, in un momento in cui l'emergenza migranti mette a dura prova le forze dell'ordine, sia per la gestione dei flussi che per garantire la sicurezza, per non parlare dell'allerta terrorismo. In un momento di crisi economica ed occupazionale stanno inoltre aumentando anche i fenomeni di microcriminalità, come furti in abitazioni e truffe, le cui vittime spesso sono anziane;
negli ultimi anni il Governo ha progressivamente ridotto le risorse per la polizia di stato, che ora si trova in una carenza cronica di uomini e mezzi adeguati; in alcuni casi) mancano persino le risorse per mettere benzina alle auto e per sostituire le uniformi usurate;
la situazione per le forze dell'ordine ormai è critica, ma a nulla sono servite le proteste ed i comunicati stampa dei sindacati di polizia, puntualmente ignorati dal Governo. Ultimamente, gli stessi agenti hanno messo in atto anche forme di protesta più eclatanti, per far emergere il problema all'opinione pubblica, rischiando sospensioni e addirittura indagini: un poliziotto che ha denunciato i tagli alla pubblica sicurezza è stato sospeso e lasciato con metà stipendio. L'ispettore Gianni Tonelli dopo 43 giorni di sciopero della fame davanti a Montecitorio, per denunciare la situazione in cui sono costrette a lavorare le forze dell'ordine, è indagato dalla Procura di Roma per «concorso in interruzione di pubblico servizio e abbandono del posto di servizio» nonché per la pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico, in qualità di concorrente morale, promotore e organizzatore;
dopo il malore del segretario generale Tonelli, anche il sindacato provinciale Sap di Belluno ha deciso di partecipare allo sciopero della fame davanti a Montecitorio, per proseguire la sua azione e portare all'attenzione anche i problemi di Belluno, puntualmente ignorati nonostante le denunce: giubbotti antiproiettile in uso ma scaduti (datati 2005, hanno protezione balistica per dieci anni); le fodere contenitrici che hanno validità 24 mesi, mai cambiate; manca la dotazione individuale di caschi, obsoleti e indossati ogni volta da colleghi diversi e quindi senza il rispetto delle minime condizioni igienico sanitarie; le divise sono insufficienti e talune inadatte a contesti operativi; il personale è sottodimensionato e con una età media intorno ai 50 anni;
la segreteria Sap di Belluno denuncia che, nonostante le esigenze di contrasto alla microcriminalità e alla malavita presenti nel bellunese, non «si riesce a organizzare più di una volante per turno e il Dipartimento continua a non inviare nuovi uomini». Mancano inoltre i fondi per quasi tutto: le lezioni di aggiornamento professionale non sono all'altezza, le munizioni per le esercitazioni in poligono sono difettose e pericolose, le pulizie delle strutture sono pressoché inesistenti;
rispetto all'organico previsto dal decreto ministeriale, la situazione nel bellunese al 31 dicembre 2015 è la seguente, come risulta da un comunicato del segretario provinciale del sindacato di polizia del Siulp;
la questura, con sede in Belluno che espleta le funzioni di autorità provinciale di polizia di Stato (ordine e sicurezza pubblica, soccorso pubblico, polizia giudiziaria, polizia amministrativa e sociale – curando le pratiche relative a passaporti, licenze di P.S., gestione immigrati ecc.,Polizia Scientifica, ecc.) risulta sottodimensionata di 27 unità;
il commissariato di polizia di Stato di Cortina d'Ampezzo (che dipende dalla questura) che assolve funzioni di autorità locale di polizia di Stato per la conca ampezzana, risulta sottodimensionata di 7 unità;
la sezione polizia stradale di Belluno che assolve funzioni specialistiche per la sicurezza del sistema viario per l'intera provincia curando la gestione dei sinistri stradali, e coordina i distaccamenti che hanno prevalenti competenze sulle giurisdizioni loro assegnate, ha un organico complessivo di 25 unità; i distaccamenti della polizia stradale di Feltre e della Valle di Cadore sono sottodimensionati di 9 unità ciascuno (organico previsto di 25 unità per distaccamento);
la situazione più esposta è quella della questura dove, anche a causa di aggregazioni verso altre sedi, per gli impegni estemporanei ma anche prolungati quali i servizi di sicurezza e soccorso nei comprensori sciistici che impegnano 4-5 dipendenti per circa 5 mesi all'anno, piuttosto che i servizi di scorta e tutela personalità ecc., si fatica a garantire il servizio di copertura sulle 24 ore delle volanti; difficile è la condizione in cui versa l'ufficio immigrazione, difficoltà si registrano nella trattazione delle pratiche di polizia giudiziaria, amministrativa e altro;
il commissariato di polizia di Stato di Cortina d'Ampezzo riesce a malapena a garantire 6 ore di volante al giorno;
per la polizia stradale i numeri dimostrano eloquentemente i deficitin termini di vigilanza stradale sul fragile sistema viario provinciale notoriamente interessato da interruzioni, frane, smottamenti, deviazioni di traffico e altro;
ad esasperare ulteriormente il già precario bilancio vi è la prospettiva a breve termine di ulteriori ed imminenti esodi pensionistici che condanneranno definitivamente le strutture ad un inesorabile declino difficilmente recuperabile –:
come intenda affrontare il problema della pubblica sicurezza sul territorio italiano, soprattutto in un momento cui le tensioni sociali, dovute alla crisi economica ed occupazionale generale vanno a sommarsi all'emergenza migranti e all'allerta terrorismo;
se intenda assumere iniziative per una ridefinizione della spending review per quanto riguarda gli attuali incerti standard di sicurezza pubblica, che hanno visto una perdita di quasi 6000 operatori negli anni 2012-2016, da sommarsi alla carenza di organico di 15 mila poliziotti, come denunciato dal sindacato Ugl;
quali iniziative intenda assumere e quando, per risolvere la situazione critica di Belluno, recentemente denunciata dai sindacati di polizia Sap e Siulp provinciali. (4-12516)
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