Repubblica di lunedì 26 marzo 2018, pagina 6
Intervista a Gian Carlo Caselli - "Alla guida del Senato chi ha insultato la magistratura libera"
LIANA MILELLA, ROMA Che giudizio dare di Elisabetta Casellati? «È un fatto, appartiene a quell'area che ha riservato ai magistrati una valanga di sistematici insulti, a partire dalle famigerate invettive "cancro da estirpare", "malati di mente", "antropologicamente diversi dal resto della razza umana"». Gian Carlo Caselli, ex procuratore di Palermo e di Torino, non fa sconti alla neo presidente di palazzo Madama. Sorpreso dal voto del Senato? Cosa le evoca il nome della neo presidente? «La sua nomina suscita in me alcuni interrogativi per i suoi "trascorsi" su vari temi della giustizia. Sicuramente qualcuno mi accuserà di conflitto di interessi, ma se anche vi fossero profili del genere è facile verificare che si tratta sempre di riflessioni basate su fatti obiettivi. Sono andato in pensione dopo quasi 50 anni di magistratura. Anni pesanti, di dura fatica, e per la mia famiglia anche di rinunzie. Constatare che vengono premiate le posizioni oltranziste e filo berlusconiane sui problemi della giustizia non può certo farmi piacere». Della biografia di Casellati cosa la turba di più? «Leggerla significa rievocare una lunga sequenza di fatti e vicende antitetiche rispetto alle posizioni, doverose per qualunque magistrato, che rivendicano la necessità di puntare a un'applicazione della legge ................segue sulla testata
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