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lunedì 26 marzo 2018

PENSIONI, DAMIANO: NO A PRETESA UE DI PENALIZZARE PENSIONATI


LUNEDÌ 26 MARZO 2018 19.02.08

PENSIONI, DAMIANO: NO A PRETESA UE DI PENALIZZARE PENSIONATI

PENSIONI, DAMIANO: NO A PRETESA UE DI PENALIZZARE PENSIONATI (9Colonne) Roma, 26 mar - "Non bastava il Fondo Monetario Internazionale, adesso l'attacco alle pensioni è partito anche dalla Commissione europea. Se in campagna elettorale - spiega in una nota Cesare Damiano del Pd - la Lega ha promesso di 'abolire la Fornero', dall'Europa giunge il messaggio contrario: bisogna nuovamente alzare l'età pensionabile. Due opposti estremismi ai quali occorre rispondere con proposte concrete e realizzabili. In primo luogo, va respinta con forza la pretesa dell'Europa di penalizzare nuovamente i pensionati allo scopo di fare cassa. I dati sui quali si basano gli avversari dello Stato sociale sono semplicemente falsi. Il peso della spesa pensionistica sul Pil non è del 16% ma del 12%, se il calcolo viene depurato dai costi dell'assistenza e dalle tasse che i pensionati pagano ogni anno, che ammontano a 43 miliardi di euro. Non solo: concentrarsi sulla riforma Fornero e ignorare tutte quelle precedenti (Maroni, Damiano e Sacconi), non consente di valutare appieno la portata degli interventi di riforma fin qui realizzati. La relazione tecnica del Governo al DEF del 2015 ha precisato la portata dei risparmi: 'Grazie alle riforme Maroni, 2004, Damiano, 2007, Sacconi, 2011, e Fornero, 2012, cumulativamente la minore incidenza della spesa in rapporto al PIL ammonta a circa 60 punti (900 miliardi di euro) dal 2004 fino al 2050. Tale effetto è da ascrivere per circa 1/3 alla riforma Fornero e per 2/3 a quelle precedenti'. Come si vede, una montagna di risorse, che corrisponde al 40% del totale del nostro debito pubblico. Chi pretende di spremere altre risorse dalle pensioni è semplicemente folle". "L'obiettivo è di nuovo la reversibilità, la quattordicesima e il ricalcolo degli assegni di chi è andato in pensione con il sistema retributivo: tutte pretese che vanno respinte al mittente. Sia che si tratti dell'FMI, sia che si tratti della Commissione europea", conclude. (red) 261902 MAR 18    

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