VENERDÌ 21 DICEMBRE 2018 17.18.13
SALUTE
FARMACI: STUDIO NEUROMED, STATINE PIU' EFFICACI CON DIETA MEDITERRANEA =
Roma, 21 dic. (AdnKronos Salute) - Per chi ha già avuto un infarto o
un ictus, la combinazione tra l'uso di statine e dieta mediterranea
appare la scelta più efficace per ridurre il rischio di mortalità,
soprattutto per cause cardiovascolari. E' il risultato di una ricerca
condotta dall'Irccs Neuromed di Pozzilli su oltre mille persone adulte
reclutate nell'ambito dello studio 'Moli-sani' e pubblicata sulla
rivista 'International Journal of Cardiology'.
"Abbiamo scoperto, non senza una certa sorpresa - sottolinea
Marialaura Bonaccio, del Dipartimento di epidemiologa e prevenzione
Neuromed e primo autore dello studio - che statine e dieta
mediterranea insieme erano più efficaci, rispetto alle une o all'altra
considerate separatamente, nel ridurre il rischio di mortalità
cardiovascolare. In altre parole, è come se l'aggiunta della dieta
mediterranea all'utilizzo di statine a dosi mediamente basse ne
favorisse l'effetto farmacologico". (segue)
(Red/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
21-DIC-18 17:17
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VENERDÌ 21 DICEMBRE 2018 17.18.13
SALUTE
FARMACI: STUDIO NEUROMED, STATINE PIU' EFFICACI CON DIETA MEDITERRANEA (2) =
(AdnKronos Salute) - I ricercatori hanno poi analizzato i meccanismi
che possono essere alla base di questa interazione, finora poco
esplorata, tra farmaco e abitudini alimentari. "La combinazione
vincente tra statine e dieta mediterranea - spiega Licia Iacoviello,
capo del Laboratorio di epidemiologia molecolare e nutrizionale dello
stesso Dipartimento e professore ordinario di Igiene all'Università
dell'Insubria - sembra agire, piuttosto che sui livelli di
colesterolo, attraverso una riduzione dell'infiammazione subclinica,
una condizione che predispone a un più alto rischio di malattia e di
mortalità. Questo dato è di particolare interesse soprattutto alla
luce dell'osservazione che un elevato livello di infiammazione
subclinica comporta un rischio doppio di mortalità nei pazienti che
hanno già avuto un infarto o un ictus".
"Questa ricerca - commenta Giovanni de Gaetano, direttore del
Dipartimento di epidemiologia e prevenzione - suggerisce di
concentrarsi maggiormente sulle possibili interazioni tra cibo e
farmaco, un aspetto ancora trascurato nella ricerca epidemiologica.
Saranno ora necessari studi clinici controllati per approfondire
questi risultati. Ma se il nostro dato verrà confermato, si potranno
aprire nuove possibilità terapeutiche per chi ha avuto già un evento
cardiovascolare, permettendo una migliore modulazione dell'intervento
farmacologico in relazione alle abitudini di vita di ciascuno. E'
questo un nuovo aspetto della medicina personalizzata".
(Red/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
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