GIOVEDÌ 08 AGOSTO 2019 21.23.21
>>>ANSA/ Ira di conte contro Salvini, e' scontro su timing crisi
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>>>ANSA/ Ira di conte contro Salvini, e' scontro su timing crisi
Rebus riapertura Camere per dibattito.Colle arbitro a finestra
(di Michele Esposito)
(ANSA) - ROMA, 8 AGO - E' braccio di ferro tra il presidente
del Consiglio Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini.
Con un arbitro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
che si prendera' il suo ruolo di arbitro quando la crisi sara'
ufficializzata.
Il leader della Lega, dopo la salita al Colle di Conte,
intuisce la strategia del capo del governo che avrebbe avuto
come obiettivo quello di dettare i tempi del dibattito
parlamentare e quindi anche dei tempi che avrebbero potuto
portare allo showdowm. Quindi lo anticipa, incontrandolo a
Palazzo Chigi e scandendo per primo, la richiesta, di
parlamentarizzare la crisi, ma subito, nelle prossime ore.
L'incontro tra Conte e Salvini dura poco piu' di un'ora. E'
un faccia a faccia duro, teso, che arriva dopo ore in cui il
premier, con i suoi, non ha mancato di manifestare la sua
profonda irritazione per il blitz del leader della Lega. "Se
vuole la crisi gliela faremo sudare e dovra' uscire allo
scoperto", e' il messaggio che, all'ora di pranzo trapela da
alcune fonti governative descrivendo l'ira di Conte. Ed e'
messaggio di guerra contro il leader leghista, che arriva dopo
il faccia a faccia tra il premier e il capo dello Stato, dove il
capo del governo manifesta a Mattarella la volonta' di voler
essere sfiduciato in Aula, di lasciare alla Lega la piena
responsabilita' della rottura. Come, in fondo, lo stesso Conte
aveva detto in occasione dell'informativa al Senato
sull'inchiesta dei fondi russi, quando il premier promise, di
fatto, di tornare nella stessa Aula che gli aveva dato la
fiducia, se la stessa fiducia fosse mancata.
Archiviata la possibilita' - accarezzata da Salvini - di
dimissioni extraparlamentari del premier, e' ora il timing della
parlamentarizzazione della crisi ad essere oggetto di un vero e
proprio duello politico. E in molti, in ambienti politici,
temono o auspicano una convocazione a rallentatore delle Camere.
La convocazione delle capigruppo per calendarizzare le sedute
sono ancora una incognita. E qualche dubbio sulla volonta' dei
presidenti di Camera e Senato di tenere ritmi bassi sta
attraversando molti partiti. Una strategia che vedrebbe il
silenzioso consenso del M5S. Intanto, Luigi Di Maio rilancia la
sfida di Salvini al voto chiedendo, prima della crisi, che il
Parlamento approvi il taglio dei parlamentari. Che vorrebbe dire
dilazionare di mesi le urne.
Ma Salvini vuole tutto, il piu' presto possibile. Ha in mente
di andare al voto entro il 20 ottobre - occorrono almeno 60
giorni dallo scioglimento delle Camere; prima, di fatto, non si
puo' - e avrebbe avuto rassicurazioni dagli altri partiti,
incluso il Pd, che non si saranno alleanze con il M5S per un
nuovo governo. Cosi', una volta sfiduciato dal Parlamento, Conte
si rechera' al Quirinale per dimettersi e partira' un giro di
consultazioni che si prevede rapidissimo, di 24-36 ore. Una
volta preso atto della mancanza di una maggioranza alternativa,
Mattarella dovrebbe sciogliere le Camere. E nessuno si sbilancia
al momento sulla possibilita' da parte del Colle di ragionare
anche su un governo tecnico o di transizione per evitare
l'esercizio provvisorio e portare il Paese alle urne a marzo o
aprile. La strada per il voto, per Salvini, sarebbe quindi
tracciata. Ma non e' detto che sia priva di ostacoli: e, gia' in
questi giorni, il titolare del Viminale potrebbe trovarsi a fare
i conti con un Parlamento con i battenti chiusi per almeno
un'altra decina di giorni. (ANSA).
ESP
08-AGO-19 21:22 NNNN
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