Inizio pubblicazioni 22 agosto 2003 Notizie flash dall'Italia e dal mondo. DAL 2003 ININTERROTTAMENTE E OLTRE 100MILA INFORMAZIONI TOTALMENTE GRATUITE- SOSTIENICI CON UNA RICARICA DELLA POSTEPAY
mercoledì 22 gennaio 2025
Almasri: Noury (Amnesty), "Vergognoso rilascio rapido" =
MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2025 16.11.52
= Almasri: Noury (Amnesty), "Vergognoso rilascio rapido" =
= Almasri: Noury (Amnesty), "Vergognoso rilascio rapido" =
= Almasri: Noury (Amnesty), "Vergognoso rilascio rapido" = (AGI) - Palermo, 22 gen. - "La rapidita' con cui l'arrestato e' stato rilasciato e rimandato nel suo paese d'origine non ha lasciato il tempo di correggere un'eventuale irregolarita' procedurale interna. Tuttavia, questa irregolarita' non avrebbe rappresentato una violazione dei diritti dell'arrestato". Lo afferma all'AGI Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, in relazione alla scarcerazione di Najeem Osema Almasri Habish, il capo della polizia giudiziaria libica che era stato arrestato a Torino su mandato della Corte penale internazionale. "Le autorita' italiane - spiega Noury - si sono basate sull'articolo 2 della legge 237 del 2012 sulla cooperazione, che stabilisce che le richieste formulate dalla Corte Penale Internazionale vengono gestite dal Ministro della Giustizia, il quale deve trasmettere tali richieste al Procuratore della Repubblica di Roma affinche' le esegua. Cio' implica che gli uffici competenti di Torino avrebbero dovuto coinvolgere immediatamente il Ministero della Giustizia, salvo che non l'abbiano gia' fatto. Tuttavia, rimane la gravita' del fatto che le istituzioni italiane, nel loro complesso, non abbiano rispettato l'obbligo di cooperare con la Cpi, come previsto dallo Statuto di Roma. Una cosa vergognosa". (AGI)Fab 221611 GEN 25 NNNN
Deficit, Pubblica Amministrazione e PNRR: Bruxelles detta l’agenda all'Italia Segui @lindipendente L'INDIPENDENTE Deficit, Pubblica Amministrazione e PNRR: Bruxelles detta l’agenda all'Italia Ancora una volta, l’Italia è, di fatto, commissariata dall’UE. Il Consiglio Economia e finanza (ECOFIN), responsabile della politica europea in materia economica, questio...
Lucia Annunziata, europarlamentare PD, colei che ha sostenuto la guerra in Ucraina piegandosi a Biden e all'amministrazione democratica Usa, colei che non ha mai detto una parola inequivocabile di condanna verso il terrorismo di Stato israeliano e una di conforto netta verso il Popolo Palestinese, assieme a Pierferdinando Casini che sta ininterrotta in Parlamento e quindi che paghiamo dal 1983, anche lui grande sostenitore di Zelensky e servo degli Usa, megafono in italia di tutte le loro guerre, delle loro censure e delle loro minchiate propagandiste e spudorato servo dello Stato terrorista di israele, adesso in diretta televisiva ci stanno spiegando cos'è la democrazia e perché sono preoccupati. Come se Rocco Siffredi uscisse dalla finestra di Piazza San Pietro e si mettesse a fare l'Angelus. Uguale. Si può dire "hanno la faccia come il culo"?
In queste ore tutta la politica sta ricordando Bettino Craxi. Addirittura c'è chi è andato fino al luogo della sua sepoltura. Ma questi ipocriti e vigliacchi se ne guardano bene di citare due cose rilevantissime della sua vita: quando mandò a fanculo gli Usa durante la crisi di Sigonella e le sue parole, coraggiosissime, sulla questione Palestinese. Ecco, queste due vicende per la politica serva e per i pennivendoli sembrano non siano mai esistite. E anche per oggi lo schifo è servito!
I dati rilasciati da Oxfam sono imbarazzanti. In Italia ci sono 71 miliardari e allo stesso momento 5,7 milioni di persone in povertà assoluta. Povertà assoluta significa che non riescono a mangiare. Al 5% delle famiglie più ricche va il 50% della ricchezza Nazionale mentre il 95% si divide l'altro 50%.
Consiglio di Stato 2024-Il Consiglio di Stato ha recentemente emesso una sentenza in cui si stabilisce che il semplice fatto di condividere un "meme" diffamatorio su Facebook non implica necessariamente l'approvazione del contenuto da parte di chi lo condivide. Questa decisione si basa sull'interpretazione che la condivisione di un post sui social media non equivale automaticamente all'espressione di consenso o approvazione del suo contenuto, ma può essere vista come un atto di diffusione, che potrebbe non comportare una responsabilità diretta per il messaggio diffamatorio. Tuttavia, è importante sottolineare che chi condivide un contenuto diffamatorio può essere comunque ritenuto responsabile per la diffusione del danno subito dalla persona diffamata, soprattutto se il contenuto viene diffuso in modo virale e amplificato in un contesto pubblico. La responsabilità per la diffusione di contenuti online può essere complessa e dipendere da vari fattori, come l'intenzionalità e il contesto in cui avviene la condivisione. In generale, la sentenza sottolinea l'importanza di distinguere tra l'atto di condividere un contenuto e l'intenzione di promuoverlo o sostenerlo, un principio che potrebbe essere utilizzato per valutare altre situazioni simili sui social media.
Iscriviti a:
Post (Atom)