MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 16.19.24
= SCHEDA = Clima: l'agonia dei ghiacciai, dal 1961 perse 10 mld tonnellate =
(AGI/PAGELLA POLITICA) - Roma, 25 set. - Il rischio crollo del
ghiacciaio Planpincieux, sul Monte Bianco, riporta
all'attenzione generale il dramma dei ghiacciai, ormai una vera
e propria "specie" in via di estinzione. I dati sono
emblematici: dal 1961 al 2016 sono state perse quasi 10
miliardi di tonnellate di ghiaccio, con un ritmo crescente
negli ultimi anni. E' l'effetto del riscaldamento globale, che
secondo la stragrande maggioranza degli scienziati dipende dal
fattore umano, e che sta portando a un deterioramento generale
della criosfera del pianeta.
Il 29 luglio l'astronauta italiano Luca Parmitano, dalla
Stazione spaziale internazionale, ha lanciato un grido
d'allarme contro il riscaldamento globale. Tra le altre cose,
Parmitano ha affermato: "i deserti avanzano e i ghiacciai si
sciolgono: sono passati appena sei anni dalla mia prima
missione (Volare), ma e' bastato affacciarmi alla "cupola" per
constatare profondi e drammatici cambiamenti". Ma qual e' la
situazione in concreto? Quanto si sono sciolti i ghiacciai
negli ultimi decenni?
IL GHIACCIO SULLA TERRA
Il National Snow and Ice Data Center (Nsidc), centro di
raccolta dati sui ghiacci che fa parte dell'Universita' del
Colorado, riporta una serie di fatti e cifre sulla situazione
attuale.
Oggi sono 15 milioni i chilometri quadrati coperti dai
ghiacci sulla Terra, circa il 10% delle terre emerse. Questa
massa di ghiaccio racchiude il 69% dell'acqua dolce del pianeta
e - se si sciogliesse integralmente - il livello del mare
salirebbe di 70 metri.
Il grosso di questa massa di ghiaccio - si legge in uno
studio accademico del 2018 in proposito - si trova nello strato
glaciale (ice sheet) che ricopre l'Antartide e la Groenlandia.
Se questo si sciogliesse integralmente, potrebbe essere
responsabile di un innalzamento dei mari fino a 58,3
(Antartide) e 7,4 metri (Groenlandia). Gli altri ghiacciai,
quelli di montagna come il Planpincieux per intenderci, sono
molto piu' piccoli e potenzialmente responsabili di "appena" 41
cm di innalzamento dei mari.
Tuttavia, come ha spiegato un team di scienziati guidati
dall'Universita' di Zurigo in un articolo pubblicato ad aprile
2019 su Nature, proprio lo scioglimento dei ghiacciai di
montagna e' responsabile di circa il 30% dell'innalzamento del
livello dei mari nel periodo 1961-2016, quando si sono sciolti
9.625 miliardi di tonnellate di ghiaccio. (AGI)
Red/Pgi (Segue)
251618 SET 19
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MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 16.19.30
= SCHEDA = Clima: l'agonia dei ghiacciai, dal 1961 perse 10 mld tonnellate (2)=
(AGI) - Roma, 25 set. - Secondo Daniele Cat Berro, ricercatore
presso la Societa' Meteorologica Italiana, "lo scioglimento dei
ghiacciai di montagna, negli anni recenti, e' l'elemento che ha
contribuito maggiormente all'innalzamento del livello dei mari,
poco piu' dello scioglimento dei ghiacci in Groenlandia. Ognuno
di questi due elementi ha causato un innalzamento di circa un
millimetro all'anno dei mari, mentre lo scioglimento dei
ghiacci dell'Antartide e l'innalzamento della temperatura degli
oceani [aumentando la temperatura di un liquido ne aumenta
anche il volume n.d.r.] per circa 1,5 millimetri". Secondo
Cat Berro, "e' pacifico per tutti gli esperti della materia che
il riscaldamento degli ultimi decenni in particolare dipenda
dall'uomo. Se fosse per la sola attivita' solare, negli ultimi
anni avremmo dovuto assistere addirittura ad un abbassamento
delle temperature. Invece sono in costante aumento". Il
fenomeno e' dunque reale, recente e causato quasi certamente
dall'uomo.
QUANTO SI STANNO SCIOGLIENDO I GHIACCIAI?
Lo scioglimento dei ghiacciai di montagna ha avuto negli ultimi
anni un ritmo di 335 miliardi di tonnellate perse ogni anno. A
queste possiamo aggiungere - come riporta la Nasa - quasi 300
miliardi di tonnellate perse ogni anno dallo strato glaciale
della Groenlandia e quasi 130 miliardi da quello
dell'Antartide. E il ritmo di scioglimento si sta facendo
sempre piu' rapido. A livello generale, l'Ipcc
(Intergovernmental Panel on Climate Change, che fa parte delle
Nazioni Unite) riporta che negli ultimi decenni "c'e' un
generale declino in tutti i componenti della criosfera". A
partire da un componente essenziale per l'ecosistema e che
rischia di avere un ruolo drammatico di fronte al riscaldamento
globale: il permafrost. Lo strato di roccia o terreno che
rimane sempre ghiacciato nelle zone artiche, e' stato
interessato da un aumento di circa due gradi centigradi dal
1980 (+0,3 gradi nel solo decennio 2007-2016), perdendo in
spessore circa 90 cm in media. Il disgelo del permafrost e'
considerato molto pericoloso, in quanto capace di liberare
nell'atmosfera gas serra che al momento sono invece
intrappolati nel suolo ghiacciato e dunque di aumentare
ulteriormente le temperature del pianeta in una sorta di
circolo vizioso.
Insomma, il pianeta ha la febbre, e a pagarne le
conseguenze sono in prima linea i ghiacciai. Il permafrost, i
ghiacci del Polo Nord, gli strati di ghiaccio di Antartide e
Groenlandia, la superficie coperta da neve: tutti questi
ambienti sono interessati, e danneggiati, dall'aumento delle
temperature. I ghiacciai di montagna tuttavia sono quelli che
al momento stanno maggiormente contribuendo - col loro
scioglimento - all'innalzamento del livello dei mari. Per
questo la loro agonia, ammoniscono gli esperti, deve
preoccupare tutti noi. (AGI)
Red/Pgi
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