MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 17.26.18
= Aldrovandi morto 14 anni fa: il padre, divisa mi pesa; andava tolta ad agenti =
(AGI) - Bologna, 25 set. - "Io vesto ancora la divisa, ma
comincia a pesarmi. Gli agenti condannati dovevano essere
licenziati. Hanno gia' scontato la loro pena" tuttavia "per me
fino alla fine dei miei giorni sara' un ergastolo senza
appello". Se l'ex capo della polizia Antonio Manganelli fosse
ancora vivo "sono convinto che i quattro agenti sarebbero stati
espulsi": queste le parole di Lino Aldrovandi, ispettore di
polizia municipale, interpellato dall'AGI, 14 anni dopo la
morte del figlio Federico. Era il 25 settembre 2005: il suo
primogenito mori' a soli 18 anni dopo un controllo di polizia
in un parco pubblico a Ferrara. I quattro agenti intervenuti in
via dell'Ippodromo, sono stati condannati in via definitiva per
eccesso colposo nell'omicidio colposo di Federico Aldrovandi.
Il padre ricorda l'incontro con l'allora capo della polizia,
Manganelli. "Nel 2011, proprio in questi giorni, venne a
Ferrara per chiedere scusa a nome della polizia per quanto
avevano fatto dei suoi dipendenti a Federico. Fu un gesto che
io apprezzai tantissimo. Penso che se fosse rimasto in vita, i
quattro agenti condannati non sarebbero piu' nella polizia di
Stato. Sono convinto che sarebbero stati licenziati". "La
divisa e' bellissima - ha spiegato Lino Aldrovandi - e' una
cosa importante ma e' l'uomo che fa la differenza quando la
veste. I quattro agenti dovevano essere espulsi dalla polizia,
andava tolta loro la divisa". Per il papa' di Federico, chi si
macchia di "disonore della divisa deve essere buttato fuori a
prescindere". L'ispettore di polizia municipale mette,
comunque, in guardia contro il rischio di fare di tutta l'erba
un fascio. "Non bisogna mai cadere nella generalizzazione
specialmente quando si parla della polizia. Altrimenti - ha
osservato - si rischia di non arrivare al risultato che tutti
ci auguriamo: che ci sia sempre verita' e giustizia per tutti,
anche per il caso meno conosciuto". Verita' da ottenere "senza
la fatica abnorme mia e di Patrizia che abbiamo dovuto fare per
arrivare ad un minimo risultato, comunque ottenuto per la
dignita' ed il rispetto di Federico". La speranza, dunque, e'
che non ci siano piu' casi simili: Lino Aldrovandi guarda al
futuro senza aver perso la voglia di combattere. "Un padre non
si puo' mai arrendere alla morte di un figlio. Quando entrai a
far parte della polizia municipale - ha ricordato - ho giurato
fedelta' allo Stato. Continuero' ad essere fedele ma dopo
quanto ha dovuto subire, premettendo che la vittima qui e'
Federico, ho capito che occorre ribellarsi e non chinare il
capo. Bisogna guardare avanti a testa alta - ha concluso - e
pretendere sempre verita' e giustizia". (AGI)
Bo1/Ett
251725 SET 19
NNNN
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