MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 12.21.53
Trovati i geni che hanno aiutato i cetacei a vivere in mare
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Trovati i geni che hanno aiutato i cetacei a vivere in mare
(EMBARGO ALLE 20.00) Sono 85,spenti nei moderni delfini e balene
(EMBARGO ALLE 20.00)
(ANSA) - ROMA, 25 SET - E' stato un gruppo di 85 geni, ormai
'perduti' o 'spenti' nei delfini e balene di oggi, ad aver
aiutato i loro antenati ad abbandonare 50 milioni di anni fa la
terraferma per vivere nell'oceano. Lo spiegano sulla rivista
Science Advances i ricercatori dell'Istituto Max Planck di
biologia molecolare cellulare di Dresda.
Quando i cetacei sono passati dalla vita terrestre a quella
sottomarina, 85 geni si sarebbero disattivati. Alcuni di questi
era probabilmente neutri, mentre altri davano a questi animali
dei 'superpoteri' per sopravvivere nell'oceano aperto,
rendendogli piu' facili le immersioni in profondita' e aprendo la
strada ad un modo di dormire unico.
I ricercatori, guidati da Matthias Huelsmann, hanno cercato
le mutazioni che spengono i geni tra quasi 20.000 geni di 62
specie di mammiferi, selezionando quelli che si sono disattivati
dopo che i cetacei si erano divisi dagli antenati dei moderni
ippopotami, ma prima che le balene con i denti si separassero da
quelle con i fanoni.
Tra i geni spenti identificati, ne e' stato trovato uno
coinvolto nella produzione di saliva, diventato inutile visto
che l'acqua del mare aiutava a lubrificare in modo sufficiente
il cibo, e altri due geni che inducevano la formazione di
coaguli sanguigni, senza i quali le balene sono protette dai
coaguli mentre si immergono. I cetacei hanno anche perso alcuni
geni collegati ai polmoni, in modo da poterli farli 'collassare'
temporaneamente quando scendevano in profondita', cosa che ha
reso le balene dei 'sub' migliori riducendo il loro
galleggiamento e proteggendole dalle lesioni causate dai rapidi
cambi di pressione al momento di riemergere. I ricercatori hanno
anche scoperto che i cetacei hanno perso tutti i geni necessari
a sintetizzare la melatonina, cosa che puo' averli portati a
sviluppare un tipo di sonno in cui un emisfero del cervello
rimane sveglio, in modo da poter continuare a riemergere e
generare il calore di cui hanno bisogno. (ANSA).
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25-SET-19 12:21 NNNN
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