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mercoledì 3 giugno 2020

>>>ANSA/ I palestinesi avvertono, con annessioni ondata violenze


MERCOLEDÌ 03 GIUGNO 2020 19.45.04

>>>ANSA/ I palestinesi avvertono, con annessioni ondata violenze

ZCZC8361/SXB OTA45530_SXB_QBXB R EST S0B QBXB >>>ANSA/ I palestinesi avvertono, con annessioni ondata violenze Israele prepara 'Alba nelle montagne'.Leader coloni contro Trump (di Massimo Lomonaco) (ANSAmed) - TEL AVIV, 3 GIU - Aumenta la tensione in vista delle possibili annessioni israeliane di parti della Cisgiordania. I palestinesi hanno lanciato un serio avvertimento prefigurando l'ondata "di violenze" che potrebbe avvenire se a primi di luglio il governo di emergenza nazionale di Benyamin Netanyahu e Benny Gantz dara' il via, sulla scia del piano di Trump, all'estensione della sovranita' israeliana agli insediamenti ebraici in Cisgiordania e sulla Valle del Giordano. Nonostante ci siano voci che gli americani intendano rinviare i disegni israeliani e che e' ancora in corso la mappatura dettagliata dei nuovi confini da parte del comitato misto Usa-Israele, le opposte parti si preparano. "Nella zona si sviluppera' un'ondata di violenza senza precedenti", ha ammonito Mahmud al-Habbash, uno stretto consigliere del presidente Abu Mazen, aggiungendo che gli apparati di sicurezza dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) non faranno "da poliziotti per Israele". "Voi - ha aggiunto alla radio israeliana Kan - nemmeno vi immaginate la collera che serpeggia fra i palestinesi. Ogni casa, ogni giovane, ogni ragazza sono sul punto di esplodere". "Con questa decisione Netanyahu spalanca le porte della violenza ed Israele - ha concluso - ne subira' le conseguenze". Uno scenario che l'esercito israeliano e lo Shin Bet (la sicurezza interna) stanno esaminando nel dettaglio dopo l'ordine del ministro della difesa Gantz di prepararsi. 'Alba nelle montagne' (Shahar Beharim) e' il nome dell'operazione allo studio che ha come obiettivo la risposta alle varie ipotesi sul terreno da parte palestinese: dagli attacchi dei cosidetti 'lupi solitari', ai disordini di massa, all'inizio di una terza Intifada o di una rivolta generalizzata in Cisgiordania. Ma anche "l'ipotesi estrema" - come e' stata definita dai media - di un totale taglio dei legami con l'Anp e la Giordania, visto che la Valle del Giordano e' una delicata terra di confine con il regno hashemita. Allo stesso tempo, in discussione ci sono anche le possibili escalation su altri fronti, Gaza compresa. Tuttavia e' la politica a sembrare ora il peggior nemico delle annessioni: a parte l'eventuale freno Usa e l'aperta ostilita' della comunita' internazionale c'e' anche la crescente opposizione al piano Trump proprio da parte dei leader di quegli insediamenti ebraici sui quali si dovrebbe estendere la sovranita' israeliana. David Elhayani, capo di 'Yesha' l'organizzazione che rappresenta gli insediamenti, ha detto chiaro e tondo che Trump
e il suo consigliere politico Jared Kushner "non sono amici dello Stato di Israele" e che non tengono in conto "la sicurezza e gli interessi degli insediamenti di Israele". "Quello che li muove in questa faccenda - ha aggiunto - e' promuovere i loro fini in vista delle prossime elezioni". Il punto dolente del piano, a loro parere, e' il riconoscimento di un futuro stato palestinese, anche se condizionato da parte Usa a strettissime clausole tipo lo smantellamento di Hamas. Inoltre, a giudizio di Elhayani, gli insediamenti ebraici, se si realizzasse lo stato palestinese, sarebbero del tutto accerchiati. A indicare la pericolosita' della situazione ci ha pensato un sondaggio dell'Israeli Voice Index: il 58% degli ebrei israeliani ritiene che le annessioni possono condurre ad una terza Intifada palestinese E anche se il 50% del campione e' favorevole alla mossa, la quota scende al 25% se Netanyahu e Gantz procederanno lo stesso anche senza il consenso Usa. (ANSAmed) LC 03-GIU-20 19:44 NNNN 

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