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mercoledì 3 giugno 2020

STAMINALI: STUDIO SU NATURE, PELLE UMANA CREATA IN LABORATORIO** =

MERCOLEDÌ 03 GIUGNO 2020 17.00.31


**STAMINALI: STUDIO SU NATURE, PELLE UMANA CREATA IN LABORATORIO** =

ADN1356 7 CRO 0 ADN CRO NAZ **STAMINALI: STUDIO SU NATURE, PELLE UMANA CREATA IN LABORATORIO** = Roma, 3 giu. (Adnkronos Salute) - Pelle umana creata in laboratorio a partire da cellule staminali pluripotenti umane, in grado di formare "tessuto cutaneo a più strati con follicoli piliferi, ghiandole sebacee e circuiti neuronali" se coltivate ​​per 4-5 mesi. I risultati, descritti su 'Nature' da un team dell'Harvard Medical School di Boston, potrebbero fornire uno strumento per studiare la produzione di pelle umana, ma anche modelli di malattia e approcci di chirurgia ricostruttiva. Nella fabbrica dei pezzi di ricambio del corpo umano, la pelle è un organo complesso e a più strati, coinvolto in diversi processi: dalla regolazione della temperatura alla ritenzione di liquidi corporei, al rilevamento di tatto e dolore. In quanto tale, ricostruire la pelle con tutte le sue strutture - come i follicoli piliferi e le ghiandole sebacee - rappresenta una grande sfida biomedica. Il team di Karl Koehler descrive un sistema di coltura in grado di generare organoidi cutanei da cellule staminali pluripotenti umane attraverso un'attenta ottimizzazione delle condizioni di crescita. Dopo un periodo di incubazione di 4-5 mesi, gli organoidi presentavano distinti strati di epidermide e derma, nonché follicoli piliferi con ghiandole sebacee e circuiti nervosi. (segue) (Mal/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 03-GIU-20 17:00 NNNNMERCOLEDÌ 03 GIUGNO 2020 17.00.55

STAMINALI: STUDIO SU NATURE, PELLE UMANA CREATA IN LABORATORIO (2) =

ADN1359 7 CRO 0 ADN CRO NAZ STAMINALI: STUDIO SU NATURE, PELLE UMANA CREATA IN LABORATORIO (2) = (Adnkronos Salute) - Dopo l'impianto sulla schiena di topi immunodepressi, sul 55% degli innesti sono spuntati peli di 2-5 mm, a dimostrazione del fatto che gli organoidi sono in grado di integrarsi con l'epidermide di topo e di formare una pelle dotata di peli umani. Ci sono però ancora diverse domande a cui rispondere prima che questo approccio terapeutico possa diventare una realtà, scrivono Leo Wang e George Cotsarelis dell'University of Pennsylvania in un articolo di accompagnamento di questo studio. Tuttavia, "il lavoro è molto promettente dal punto di vista della traduzione nella pratica clinica, e siamo fiduciosi che la ricerca alla fine vedrà realizzata questa promessa". (Mal/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 03-GIU-20 17:00 NNNN

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