DOMENICA 05 LUGLIO 2020 13.50.44
Quindicenne contesta Salvini al gazebo, identificato
ZCZC1091/SXA SDK35241_SXA_QBXB R POL S0A QBXB Quindicenne contesta Salvini al gazebo, identificato (ANSA) - MILANO, 05 LUG - Un quindicenne e' stato identificato da un agente della Polizia dopo aver contestato il leader della Lega Matteo Salvini a un gazebo del partito allestito al centro commerciale Portello di Milano. "Volevo ringraziarla per il suo governo omofobo e razzista" ha detto il quindicenne avvicinandosi a Salvini, che in quel momento stava scattando dei selfie con i sostenitori, mentre il leader leghista ha ribattuto: "Si' anche un po' fascista...". Dopo lo scambio di battute con Salvini, il quindicenne si e' riavvicinato alla madre, una giornalista impegnata a documentare l'iniziativa leghista, che si trovava a distanza. A quel punto un poliziotto, affiancato da un altro, si e' avvicinato al giovane e gli ha chiesto un documento. "Mi hanno fermato cosi', senza alcun tipo di insulto personale attacco o parolaccia, ho detto la mia opinione, ho detto che molte persone della comunita' di colore non lo sopportano per il suo comportamento razzista, mi hanno provato a cacciare e adesso mi ha fermato la Polizia. Non c'e' liberta' di espressione, che uno non possa andare li' a dire la propria opinione, sono stato fermato prima dalle guardie del corpo e poi dalla Polizia, e' una cosa ridicola" si e' poi sfogato il ragazzo con i giornalisti che gli hanno chiesto cosa fosse successo, prima di andare via con la madre e con il compagno di lei. Prima dell'inizio del comizio, la stessa giornalista era stata contestata da alcuni militanti leghisti per aver chiesto a Salvini perche' non indossava la mascherina. "Me la sono tolta per parlare con voi, appena finisco la rimetto" aveva risposto Salvini, invitando i sostenitori a "lasciarla stare". (ANSA). YYI-GTT 05-LUG-20 13:50 NNNN
Quindicenne contesta Salvini al gazebo, identificato
ZCZC1091/SXA SDK35241_SXA_QBXB R POL S0A QBXB Quindicenne contesta Salvini al gazebo, identificato (ANSA) - MILANO, 05 LUG - Un quindicenne e' stato identificato da un agente della Polizia dopo aver contestato il leader della Lega Matteo Salvini a un gazebo del partito allestito al centro commerciale Portello di Milano. "Volevo ringraziarla per il suo governo omofobo e razzista" ha detto il quindicenne avvicinandosi a Salvini, che in quel momento stava scattando dei selfie con i sostenitori, mentre il leader leghista ha ribattuto: "Si' anche un po' fascista...". Dopo lo scambio di battute con Salvini, il quindicenne si e' riavvicinato alla madre, una giornalista impegnata a documentare l'iniziativa leghista, che si trovava a distanza. A quel punto un poliziotto, affiancato da un altro, si e' avvicinato al giovane e gli ha chiesto un documento. "Mi hanno fermato cosi', senza alcun tipo di insulto personale attacco o parolaccia, ho detto la mia opinione, ho detto che molte persone della comunita' di colore non lo sopportano per il suo comportamento razzista, mi hanno provato a cacciare e adesso mi ha fermato la Polizia. Non c'e' liberta' di espressione, che uno non possa andare li' a dire la propria opinione, sono stato fermato prima dalle guardie del corpo e poi dalla Polizia, e' una cosa ridicola" si e' poi sfogato il ragazzo con i giornalisti che gli hanno chiesto cosa fosse successo, prima di andare via con la madre e con il compagno di lei. Prima dell'inizio del comizio, la stessa giornalista era stata contestata da alcuni militanti leghisti per aver chiesto a Salvini perche' non indossava la mascherina. "Me la sono tolta per parlare con voi, appena finisco la rimetto" aveva risposto Salvini, invitando i sostenitori a "lasciarla stare". (ANSA). YYI-GTT 05-LUG-20 13:50 NNNN
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