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giovedì 25 agosto 2011

L.ELETTORALE:PARISI, NON ACCETTO NEUTRALITA'PD SU REFERENDUM

L.ELETTORALE:PARISI, NON ACCETTO NEUTRALITA'PD SU REFERENDUM

(ANSA) - ROMA, 25 AGO - ''Io capisco che stiano contro il
referendum Casini e Follini che nel 2005 imposero l'abbandono
del Mattarellum come prima tappa del ritorno al proporzionale.
Capisco che stia contro il referendum la Lega di quel Caldaroli
che piu' di tutti lavoro' alla nuova legge vergogna salvo
definirla senza pudore una porcata. Capisco che sia contro il
referendum Berlusconi che si illuse di governare il Paese
scommettendo sul potere straordinario che questa legge metteva
nelle sue mani. Quello che non accetto e' che qualcuno possa
avere anche solo un dubbio che il Pd abbia incertezze al
riguardo. Che il Pd non senta l'indignazione, anzi la rabbia,
che cresce tra i cittadini''. Lo afferma Arturo Parisi,
promotore del referendum per il ritorno al Mattarellum.
''Che il Pd possa limitarsi - afferma Parisi - a posizioni
neutraliste pur facendo spazio nelle sue feste all'appello dei
referendari come ha cominciato a fare meritoriamente in Emilia
per iniziativa del Segretario Regionale Bonaccini. Da cittadino
e da parlamentare non posso che essere d'accordo con Bersani
quando dice che le leggi elettorali si fanno in parlamento. Da
parlamentare del gruppo Pd rispetto pure, anche se non la
condivido, la proposta applaudita dai gruppi parlamentari e
votata quasi all'unanimita' dalla Direzione. Ma come non
riconoscere che, senza la spinta forte dei cittadini, i
beneficiari e sostenitori del Porcellum mai metteranno mano alla
riforma? Ecco perche' ancora una volta dobbiamo dare atto
all'onesta' di Chiti che firmando oggi a Roma per il referendum
ha voluto riconoscere la necessita' del referendum, e, allo
stesso tempo, invitare col suo gesto coraggioso il Partito a
superare ogni esitazione''.
(ANSA).

COM-FEL
25-AGO-11 13:39 NNNN

MANOVRA: CAMUSSO, ALLA POLITICA CHIEDIAMO TRE SEGNALI

MANOVRA: CAMUSSO, ALLA POLITICA CHIEDIAMO TRE SEGNALI
STOP VITALIZI PARLAMENTARI, SOCIETA' INUTILI, NOMINE SANITA'
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Il segretario generale della Cgil,
Susanna Camusso, ha chiesto in Senato di ''anticipare tre cose
che darebbero un importante segno politico''.
Rivolgendosi direttamente ai senatori, durante le audizioni
sulla manovra, ha indicato: ''Invece di portare avanti il
dibattito sulle pensioni il Parlamento puo' decidere di
eliminare i vitalizi'' che stridono con la realta' ''delle
pensioni dei normali cittadini. Poi abolire tutte le societa'
che non servono, e che sono vissute da cittadini come luogo di
collocazione dei dirigenti della politica. Quindi di smetterla
con le nomine politiche nella sanita'''.(ANSA).

RUB-KYI
25-AGO-11 13:10 NNNN

COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI 124 EX AMMINISTRATORI BENEFICIARI, E REVERSIBILITA' A 26 EREDI

COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI
124 EX AMMINISTRATORI BENEFICIARI, E REVERSIBILITA' A 26 EREDI

(DIRE) Bologna, 25 ago. - Mentre la politica discute
sull'opportunita' o meno di inserire un intervento sulle pensioni
nella manovra estiva, gli ex consiglieri e assessori regionali
dell'Emilia-Romagna dormono sonni tranquilli. Perche' potranno
almeno contare sul piu' o meno sostanzioso vitalizio maturato
negli anni trascorsi in viale Aldo Moro (o viale Silvani, per i
piu' anziani). Assegni mensili che variano dai 1.060 euro netti
dell'Idv Paolo Nanni (per 5 anni di legislatura) ai 3.668 euro
riconosciuti al netto delle tasse al modenese ex Margherita Luigi
Gilli, assessore dal 2005 al 2010, in consiglio regionale dal
1992, quando entro' per la Dc in sostituzione di Carlo Giovanardi
(che in quanto parlamentare in carica non percepisce l'assegno).
I beneficiari del vitalizio regionale nel 2011 (di cui la
"Dire" e' in grado di anticipare l'elenco completo, che
pubblichiamo a parte) sono in tutto 124, ai quali si aggiungono
26 eredi di ex amministratori defunti che percepiscono un'assegno
di reversibilita'. Per i primi la spesa lorda mensile a carico
del bilancio dell'Emilia-Romagna e' di oltre 340.000 euro, ai
quali si aggiungono piu' di 48.000 euro delle reversibilita'.
Cosi', piu' o meno, si arriva ai 4,8 milioni messi a budget alla
voce vitalizi per il 2011, che potrebbero diventare oltre 5
milioni nel 2013, a fronte del milione e mezzo di copertura
assicurato dal contributo obbligatorio versato dai consiglieri.
L'Assemblea legislativa lo scorso anno ha battuto un colpo,
assecondando il dibattito sui costi della politica, con
l'abolizione dell'emolumento a partire dalla prossima legislatura
(2015). I diritti acquisiti, pero', non sono in discussione. E
chi ha maturato il vitalizio non lo perdera'.(SEGUE)

(Vor/ Dire)
13:14 25-08-11

NNNN
COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI -2-


(DIRE) Bologna, 25 ago. - La pattuglia degli ex consiglieri ed
assessori con piu' di sessant'anni, eta' in cui si acquisisce il
diritto all'assegno, e' nutrita (124 persone) e annovera fra le
sue file personaggi politici ancora sulla cresta dell'onda, ma
soprattutto tanti volti del passato, eletti agli albori
dell'avventura regionale, iniziata con le elezioni del 1970. Come
Ione Bartoli (Pci), nel primissimo gruppo degli eletti e
assessore ai Servizi sociali con Guido Fanti, presidente dal
1975: per un vitalizio mensile netto di 2.320 euro.
Stesso discorso per il bolognese Dante Stefani, ex consigliere
ed assessore negli stessi anni (successivamente e' stato anche
presidente della Fiera di Bologna), che per il servizio reso
percepisce un assegno da 2.644 euro. Luigi Gilli guida il
ristretto manipolo dei 13 ex che incassano emolumenti superiori
ai 3.000 euro: ne fanno parte gli ex assessori Giorgio Ceredi
(Pci) beneficiario di un vitalizio da 3.660 euro netti (4.950
lordi); il ravennate Pier Antonio Rivola (dalla Dc al Ppi) con
3.655 euro; Radames Stefanini (Pci) con pari importo; l'ex
presidente della Regione, Lanfranco Turci, con 3.657 euro; il
ravennate della Dc, Natalino Guerra con 3.651 euro; gli altri ex
Dc, Renzo Contini con 3.646 euro netti, Gianfranco Galletti con
3.345 euro e Corrado Truffelli con 3.498 euro.
E ancora: il diessino modenese Renato Cocchi con 3.339 euro;
l'ex assessore alla Sanita' della giunta Errani, Giovanni
Bissoni, con 3.166 euro, assieme al collega dell'Agricoltura
Guido Tampieri con 3.156 euro e al consigliere modenese del Pci
Luciano Guerzoni, che percepisce 3.153 euro.(SEGUE)

(Vor/ Dire)
13:14 25-08-11

NNNN

COSTI POLITICA. VITALIZI EMILIA ROMAGNA, I NOMI E GLI IMPORTI -3-


(DIRE) Bologna, 25 ago. - Nell'elenco con vitalizi piu' bassi
molti nomi noti della politica, come il costituzionalista Augusto
Barbera, eletto con il Pci nel 1980 e dimissionario nell'82
(1.568 euro il suo assegno), o l'urbanista Giuseppe Campos
Venuti, che dalla Regione percepisce un vitalizio di 1.938 euro
netti. Poco piu' sostanzioso l'assegno di Paola Bottoni,
assessore al Bilancio prima della Provincia, poi del Comune di
Bologna con Sergio Cofferati, che riscuote mensilmente 2.212
euro. Scorrendo la lista, compaiono anche Federico Castellucci,
che in Regione e' stato assessore all'Industria e all'artigianato
negli anni '80 (2.673 euro) e che ha recentemente lasciato la
guida della Finanziaria Bologna metropolitana, e Lamberto Cotti,
presidente della Societa' reti e mobilita' del Comune di Bologna
(1.834 euro il suo vitalizio).
Tra i beneficiari del vitalizio anche l'ex presidente di
Confcooperative, Ivo Cremonini (1.487 euro) che per la Regione
ha, tra le altre cose, presieduto la Consulta degli
emiliano-romagnoli all'estero. Un assegno da 2.811 euro viene
staccato ogni mese a favore dell'ex parlamentare della Dc
Virginiangelo Marabini, tuttore consigliere della Fondazione
Carisbo, mentre l'ex consigliere regionale dell'Udc, Maria
Cristina Marri si ferma a 1.318 euro, una manciata di euro meno
di Carlo Monaco, ex braccio destro di Giorgio Guazzaloca, entrato
in Consiglio regionale nel 2005 dopo aver sfidato Vasco Errani
per la presidenza con il sostegno del centrodestra. Importo
simile per l'ex consigliere di Alleanza Nazionale Gioenzo Renzi
(1.432 euro).
Tra gli ex illustri Emilio Sabattini, ex Margherita, oggi
presidente della Provincia di Modena per il Pd (2.206 euro
netti), ma anche Luciano Vandelli, assessore indipendente dal
2000 al 2005 nella squadra di Errani, poi presidente Cup e l'ex
parlamentare bolognese dei Ds (poi Sinistra democratica) Katia
Zanotti (2.329 euro).

(Vor/ Dire)
13:14 25-08-11

Costi della politica: i nomi e gli importi dei vitalizi regionali


BOLOGNA- Mentre la politica discute sull'opportunita' o meno di
inserire un intervento sulle pensioni nella manovra estiva, gli
ex consiglieri e assessori regionali dell'Emilia-Romagna dormono
sonni tranquilli. Perche' potranno almeno contare sul piu' o meno
sostanzioso vitalizio maturato negli anni trascorsi in viale Aldo
Moro (o viale Silvani, per i piu' anziani). Assegni mensili che
variano dai 1.060 euro netti dell'Idv Paolo Nanni (per 5 anni di
legislatura) ai 3.668 euro riconosciuti al netto delle tasse al
modenese ex Margherita Luigi Gilli, assessore dal 2005 al 2010,
in consiglio regionale dal 1992, quando entro' per la Dc in
sostituzione di Carlo Giovanardi (che in quanto parlamentare in
carica non percepisce l'assegno).
I beneficiari del vitalizio regionale nel 2011 (di cui la
"Dire" e' in grado di anticipare l'elenco completo, che
pubblichiamo a parte) sono in tutto 124, ai quali si aggiungono
26 eredi di ex amministratori defunti che percepiscono un'assegno
di reversibilita'. Per i primi la spesa lorda mensile a carico
del bilancio dell'Emilia-Romagna e' di oltre 340.000 euro, ai
quali si aggiungono piu' di 48.000 euro delle reversibilita'.
Cosi', piu' o meno, si arriva ai 4,8 milioni messi a budget alla
voce vitalizi per il 2011, che potrebbero diventare oltre 5
milioni nel 2013, a fronte del milione e mezzo di copertura
assicurato dal contributo obbligatorio versato dai consiglieri.
L'Assemblea legislativa lo scorso anno ha battuto un colpo,
assecondando il dibattito sui costi della politica, con
l'abolizione dell'emolumento a partire dalla prossima legislatura
(2015). I diritti acquisiti, pero', non sono in discussione. E
chi ha maturato il vitalizio non lo perdera'.
La pattuglia degli ex consiglieri ed assessori con piu' di
sessant'anni, eta' in cui si acquisisce il diritto all'assegno,
e' nutrita (124 persone) e annovera fra le sue file personaggi
politici ancora sulla cresta dell'onda, ma soprattutto tanti
volti del passato, eletti agli albori dell'avventura regionale,
iniziata con le elezioni del 1970. Come Ione Bartoli (Pci), nel
primissimo gruppo degli eletti e assessore ai Servizi sociali con
Guido Fanti, presidente dal 1975: per un vitalizio mensile netto
di 2.320 euro.
Stesso discorso per il bolognese Dante Stefani, ex consigliere
ed assessore negli stessi anni (successivamente e' stato anche
presidente della Fiera di Bologna), che per il servizio reso
percepisce un assegno da 2.644 euro. Luigi Gilli guida il
ristretto manipolo dei 13 ex che incassano emolumenti superiori
ai 3.000 euro: ne fanno parte gli ex assessori Giorgio Ceredi
(Pci) beneficiario di un vitalizio da 3.660 euro netti (4.950
lordi); il ravennate Pier Antonio Rivola (dalla Dc al Ppi) con
3.655 euro; Radames Stefanini (Pci) con pari importo; l'ex
presidente della Regione, Lanfranco Turci, con 3.657 euro; il
ravennate della Dc, Natalino Guerra con 3.651 euro; gli altri ex
Dc, Renzo Contini con 3.646 euro netti, Gianfranco Galletti con
3.345 euro e Corrado Truffelli con 3.498 euro.
E ancora: il diessino modenese Renato Cocchi con 3.339 euro;
l'ex assessore alla Sanita' della giunta Errani, Giovanni
Bissoni, con 3.166 euro, assieme al collega dell'Agricoltura
Guido Tampieri con 3.156 euro e al consigliere modenese del Pci
Luciano Guerzoni, che percepisce 3.153 euro.
Nell'elenco con vitalizi piu' bassi molti nomi noti della
politica, come il costituzionalista Augusto Barbera, eletto con
il Pci nel 1980 e dimissionario nell'82 (1.568 euro il suo
assegno), o l'urbanista Giuseppe Campos Venuti, che dalla Regione
percepisce un vitalizio di 1.938 euro netti. Poco piu'
sostanzioso l'assegno di Paola Bottoni, assessore al Bilancio
prima della Provincia, poi del Comune di Bologna con Sergio
Cofferati, che riscuote mensilmente 2.212 euro. Scorrendo la
lista, compaiono anche Federico Castellucci, che in Regione e'
stato assessore all'Industria e all'artigianato negli anni '80
(2.673 euro) e che ha recentemente lasciato la guida della
Finanziaria Bologna metropolitana, e Lamberto Cotti, presidente
della Societa' reti e mobilita' del Comune di Bologna (1.834 euro
il suo vitalizio).
Tra i beneficiari del vitalizio anche l'ex presidente di
Confcooperative, Ivo Cremonini (1.487 euro) che per la Regione
ha, tra le altre cose, presieduto la Consulta degli
emiliano-romagnoli all'estero. Un assegno da 2.811 euro viene
staccato ogni mese a favore dell'ex parlamentare della Dc
Virginiangelo Marabini, tuttore consigliere della Fondazione
Carisbo, mentre l'ex consigliere regionale dell'Udc, Maria
Cristina Marri si ferma a 1.318 euro, una manciata di euro meno
di Carlo Monaco, ex braccio destro di Giorgio Guazzaloca, entrato
in Consiglio regionale nel 2005 dopo aver sfidato Vasco Errani
per la presidenza con il sostegno del centrodestra. Importo
simile per l'ex consigliere di Alleanza Nazionale Gioenzo Renzi
(1.432 euro).
Tra gli ex illustri Emilio Sabattini, ex Margherita, oggi
presidente della Provincia di Modena per il Pd (2.206 euro
netti), ma anche Luciano Vandelli, assessore indipendente dal
2000 al 2005 nella squadra di Errani, poi presidente Cup e l'ex
parlamentare bolognese dei Ds (poi Sinistra democratica) Katia
Zanotti (2.329 euro).

25 agosto 2011

(Vor/ Dire)
12:06 25-08-11

(ER) COSTI POLITICA. 26 VITALIZI REGIONALI AI PARENTI DEI DEFUNTI
SPESA LORDA ANNUA SUI 600.000 EURO

(DIRE) Bologna, 24 ago. - I vitalizi riconociuti dalla Regione
Emilia-Romagna ad ex consiglieri ed assessori fino a questa
legislatura (sono stati aboliti a partire dal 2015) sono
ereditabili. Come per le pensioni, infatti, e' prevista una
reversibilita': in cambio di un esborso, cioe', l'emolumento puo'
essere trasferito ad un edere del diretto beneficiario nel
frattempo deceduto. In viale Aldo Moro si contano 26 casi di
reversibilita' dell'assegno vitalizio, per una spesa mensile
lorda che si aggira complessivamente al di sopra dei 48.000 euro
nel 2011, grosso modo dunque 600.000 euro l'anno. Si tratta di
esborsi singolarmente inferiori ai 2.000 euro, fatta eccezione
per i 2.325 euro netti mensilmente riconosciuti all'erede del
liberale Gualtiero Fiorini.
La reversibilita' e' stata chiesta e ottenuta (1.307 euro)
anche dai familiari di Davide Visani, parlamentare dei Ds negli
anni '90, gia' segretario regionale del Pci dal 1987, cosi' come
dalla famiglia dell'ex consigliere missino, poi di An, Marcello
Bignami, padre di Galeazzo, eletto all'Assemblea legislativa con
il Pdl in questo mandato (l'assegno e' di 1.313 euro).
Nell'elenco anche due ex partigiani: Athos Bellettini, membro
della quarta Brigata Venturoli Garibaldi, considerato il
fondatore degli studi di demografia storica in Italia, che lascia
in eredita' un assegno da 1.313 euro, e Ermanno Gorrieri, tra i
fondatori della Cisl e del movimento dei Cristiano sociali
confluito poi nei Ds (1.192 euro netti). Sdoppiato l'assegno di
reversibilita' del socialista ferrarese Renzo Santini, entrato in
Regione nel 1970 (1.764 e 449 euro).(SEGUE)

(Vor/ Dire)
13:12 25-08-11

ER) COSTI POLITICA. VITALIZI REGIONALI, I NOMI E GLI ASSEGNI
124 EX AMMINISTRATORI BENEFICIARI- E REVERSIBILITA' A 26 EREDI

(DIRE) Bologna, 25 ago. - Mentre la politica discute
sull'opportunita' o meno di inserire un intervento sulle pensioni
nella manovra estiva, gli ex consiglieri e assessori regionali
dell'Emilia-Romagna dormono sonni tranquilli. Perche' potranno
almeno contare sul piu' o meno sostanzioso vitalizio maturato
negli anni trascorsi in viale Aldo Moro (o viale Silvani, per i
piu' anziani). Assegni mensili che variano dai 1.060 euro netti
dell'Idv Paolo Nanni (per 5 anni di legislatura) ai 3.668 euro
riconosciuti al netto delle tasse al modenese ex Margherita Luigi
Gilli, assessore dal 2005 al 2010, in consiglio regionale dal
1992, quando entro' per la Dc in sostituzione di Carlo Giovanardi
(che in quanto parlamentare in carica non percepisce l'assegno).
I beneficiari del vitalizio regionale nel 2011 (di cui la
"Dire" e' in grado di anticipare l'elenco completo, che
pubblichiamo a parte) sono in tutto 124, ai quali si aggiungono
26 eredi di ex amministratori defunti che percepiscono un'assegno
di reversibilita'. Per i primi la spesa lorda mensile a carico
del bilancio dell'Emilia-Romagna e' di oltre 340.000 euro, ai
quali si aggiungono piu' di 48.000 euro delle reversibilita'.
Cosi', piu' o meno, si arriva ai 4,8 milioni messi a budget alla
voce vitalizi per il 2011, che potrebbero diventare oltre 5
milioni nel 2013, a fronte del milione e mezzo di copertura
assicurato dal contributo obbligatorio versato dai consiglieri.
L'Assemblea legislativa lo scorso anno ha battuto un colpo,
assecondando il dibattito sui costi della politica, con
l'abolizione dell'emolumento a partire dalla prossima legislatura
(2015). I diritti acquisiti, pero', non sono in discussione. E
chi ha maturato il vitalizio non lo perdera'.(SEGUE)

(Vor/ Dire)
12:06 25-08-11

NNNN
(ER) COSTI POLITICA. VITALIZI REGIONALI, I NOMI E GLI ASSEGNI -3-


(DIRE) Bologna, 25 ago. - Nell'elenco con vitalizi piu' bassi
molti nomi noti della politica, come il costituzionalista Augusto
Barbera, eletto con il Pci nel 1980 e dimissionario nell'82
(1.568 euro il suo assegno), o l'urbanista Giuseppe Campos
Venuti, che dalla Regione percepisce un vitalizio di 1.938 euro
netti. Poco piu' sostanzioso l'assegno di Paola Bottoni,
assessore al Bilancio prima della Provincia, poi del Comune di
Bologna con Sergio Cofferati, che riscuote mensilmente 2.212
euro. Scorrendo la lista, compaiono anche Federico Castellucci,
che in Regione e' stato assessore all'Industria e all'artigianato
negli anni '80 (2.673 euro) e che ha recentemente lasciato la
guida della Finanziaria Bologna metropolitana, e Lamberto Cotti,
presidente della Societa' reti e mobilita' del Comune di Bologna
(1.834 euro il suo vitalizio).
Tra i beneficiari del vitalizio anche l'ex presidente di
Confcooperative, Ivo Cremonini (1.487 euro) che per la Regione
ha, tra le altre cose, presieduto la Consulta degli
emiliano-romagnoli all'estero. Un assegno da 2.811 euro viene
staccato ogni mese a favore dell'ex parlamentare della Dc
Virginiangelo Marabini, tuttore consigliere della Fondazione
Carisbo, mentre l'ex consigliere regionale dell'Udc, Maria
Cristina Marri si ferma a 1.318 euro, una manciata di euro meno
di Carlo Monaco, ex braccio destro di Giorgio Guazzaloca, entrato
in Consiglio regionale nel 2005 dopo aver sfidato Vasco Errani
per la presidenza con il sostegno del centrodestra. Importo
simile per l'ex consigliere di Alleanza Nazionale Gioenzo Renzi
(1.432 euro).
Tra gli ex illustri Emilio Sabattini, ex Margherita, oggi
presidente della Provincia di Modena per il Pd (2.206 euro
netti), ma anche Luciano Vandelli, assessore indipendente dal
2000 al 2005 nella squadra di Errani, poi presidente Cup e l'ex
parlamentare bolognese dei Ds (poi Sinistra democratica) Katia
Zanotti (2.329 euro).

(Vor/ Dire)
12:06 25-08-11

MANOVRA: BERSANI, GOVERNO LAVORA A DIVIDERE SINDACATI

MANOVRA: BERSANI, GOVERNO LAVORA A DIVIDERE SINDACATI
PD NON STUPITO DA SCIOPERO,SAREMO A INIZIATIVE PER MANOVRA EQUA
(ANSA) - ROMA, 25 AGO -''Ancora una volta, come risulta dalle
dichiarazioni del ministro Sacconi al Senato, il governo lavora
per la divisione con una irresponsabilita' che, giunti a questo
punto, lascia sgomenti. Se si vuole far vivere il prezioso patto
del 28 giugno fra le parti sociali e' evidente che l'articolo 8
del decreto va eliminato o riformulato in modo accettabile per i
contraenti. A questo fine noi vedremmo con favore, secondo
ipotesi emerse nel confronto Pd-forze sociali, una tempestiva
riapertura di quel tavolo''. Cosi', sul sito del Pd, il
segretario Pier Luigi Bersani pone ''una questione politica
molto seria'' alla luce dello sciopero generale della Cgil.
''L'esito dell'incontro fra il Pd - sostiene Bersani - e le
forze sociali merita una qualche puntualizzazione. Sia chiaro
innanzitutto un punto: con tutto quello che il Partito
Democratico stesso pensa e dice della manovra, dovrebbe forse
stupirsi di uno sciopero o di una qualsiasi altra forma civile
di mobilitazione o di protesta?''. Piuttosto ''si prenda sul
serio quello che diciamo da tempo: noi rispettiamo l'autonomia
di ogni scelta sindacale e siamo presenti laddove organizzazioni
sociali e civili o movimenti sono in campo con obiettivi
compatibili con i nostri. Saremo dunque presenti a tutte le
diverse iniziative che i sindacati e le forze sociali vorranno
assumere per chiedere correzioni alla manovra nel senso
dell'equita' e della crescita''.
Ma la ''vera e grande'' preoccupazione del Pd, invece,
ribadisce il leader Pd, ''che non venga vanificata l'unica cosa
positiva che si sia vista negli ultimi mesi in Italia e che il
governo, invece di valorizzare, vuole evidentemente
compromettere''. Infine ''nel rispetto di ogni posizione
sindacale, noi segnaliamo da sempre i rischi legati alla
divisione del mondo del lavoro e incoraggiamo chiunque operi per
una ricomposizione e per comuni strategie, soprattutto in
momenti cosi' cruciali e difficili per il Paese. E' con questa
ispirazione che terremo aperto quel confronto con le forze
sociali che abbiamo positivamente avviato ieri''.(ANSA).

FEL
25-AGO-11 13:22 NNNN

MANOVRA: CAMUSSO, VIA VITALIZI E SOCIETA' CHE NON SERVONO

MANOVRA: CAMUSSO, VIA VITALIZI E SOCIETA' CHE NON SERVONO =
(AGI) - Roma, 25 ago. - "Si possono anticipare tre cose che
darebbero un importante segnale al paese", a partire
dall'eliminazione dei vitalizi e delle societa' che non
servono. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna
Camusso, nel corso dell'audizione sul decreto manovra di fronte
alle Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.
"Invece di portare avanti il dibattito sulle pensioni - ha
osservato Camusso - il Parlamento puo' decidere di eliminare i
vitalizi, abolire tutte le societa' che non servono e che sono
vissute dai cittadini come luogo di collocazione dei dirigenti
della politica. Quindi smetterla con le nomine politiche nella
sanita'". (AGI)
Rm1
251324 AGO 11

NNNN

Gazzetta Ufficiale - 4ª Serie Speciale - Concorsi n. 67 del 23-8-2011


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 giugno 2011, n. 143 Regolamento recante «L'individuazione dei casi di esclusione dal diritto d'accesso ai documenti amministrativi di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241». (11G0184) (GU n. 196 del 24-8-2011 )

testo in vigore dal: 8-9-2011

        
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, recante la disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri; Visto, in particolare, l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, recante nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi e, in particolare, l'articolo 24, commi 1 e 2; Visto l'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 27 giugno 1992, n. 352, recante regolamento per la disciplina delle modalita' di esercizio e dei casi di esclusione del diritto di accesso ai documenti amministrativi, in attuazione della legge 7 agosto 1990, n. 241, articolo 24, comma 2; Visto il proprio decreto in data 1° marzo 2011, recante ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184, concernente regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi; Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante codice in materia di protezione dei dati personali, in particolare gli articoli 4, 20, 21, 59 e 69; Visto il decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30, recante codice della proprieta' industriale, a norma dell'articolo 15 della legge 12 dicembre 2002, n. 273, in particolare gli articoli 98 e 99; Vista la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 luglio 2008, recante disciplina del trasporto aereo di Stato; Ritenuto di dover procedere, ai sensi del citato articolo 24, comma 2, della legge 7 agosto 1990 n. 241, alla individuazione delle categorie dei documenti formati o comunque rientranti nella disponibilita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri sottratti all'accesso di cui all'articolo 24, comma 1, della legge 7 agosto 1990, n. 241; Sentite le strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Udito il parere del Consiglio di Stato n. 2294/2011, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 19 maggio 2011; Emana il seguente regolamento: Art. 1 Documenti esclusi dall'accesso in quanto diretti all'emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione o preordinati all'attivita' di indirizzo politico del Governo 1. Ai sensi dell'articolo 24, comma 1, lettera c), della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono sottratti all'accesso: a) i documenti e gli atti amministrativi, diversi da quelli ufficialmente pubblicati, che afferiscono alla formazione di atti normativi, di atti amministrativi generali e di atti di pianificazione e di programmazione, tra i quali le direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri; b) i documenti e gli atti amministrativi, diversi da quelli ufficialmente pubblicati, concernenti il lavoro di commissioni, organi collegiali, comitati, gruppi di studio e di lavoro, qualora finalizzati all'adozione di atti normativi, di atti amministrativi generali e di atti di pianificazione e di programmazione; c) i documenti propedeutici alle deliberazioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica, quali proposte e relative modifiche, valutazioni, elaborazioni, ove non contenenti provvedimenti riguardanti singoli soggetti; d) i verbali del Comitato interministeriale per la programmazione economica e delle connesse riunioni preparatorie, ove non contenenti provvedimenti riguardanti singoli soggetti; e) le delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica in corso di registrazione o di pubblicazione, salvi i casi in cui sussistano precise condizioni di pubblico interesse come previsto dall'articolo 11, comma 2, del Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica, ove non contenenti provvedimenti riguardanti singoli soggetti; f) i verbali del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 13 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 novembre 1993, che ha approvato il Regolamento interno del Consiglio dei Ministri; g) le note, le proposte ed ogni altra elaborazione con funzione di studio e di preparazione del contenuto degli atti delle Conferenze Stato-regioni ed unificata; h) i documenti inerenti l'attivita' di organizzazione e coordinamento delle presenze dei rappresentanti del Governo nel corso dei lavori parlamentari; i) i documenti inerenti l'attivita' istruttoria riguardante la richiesta di relazioni e dati tecnici da parte del Parlamento; j) i documenti inerenti l'attivita' istruttoria riguardante le interrogazioni, le interpellanze, sempreche' non direttamente ed immediatamente lesive di un interesse protetto di un singolo cittadino, le risoluzioni, le mozioni e gli ordini del giorno del Parlamento.

          
                      Avvertenza: 
              Il testo delle note qui  pubblicato  e'  stato  redatto
          dall'amministrazione  competente  per  materia,  ai   sensi
          dell'art.10, comma 3, del testo  unico  delle  disposizioni
          sulla  promulgazione  delle  leggi,   sull'emanazione   dei
          decreti   del   Presidente   della   Repubblica   e   sulle
          pubblicazioni   ufficiali   della   Repubblica    italiana,
          approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n.1092, al solo fine
          di facilitare la lettura delle disposizioni di  legge  alle
          quali e' operato il rinvio. Restano invariati il  valore  e
          l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti. 
          Note alle premesse: 
              -  La  legge  23  agosto  1988,  n.   400   (Disciplina
          dell'attivita' di Governo e  ordinamento  della  Presidenza
          del Consiglio dei Ministri) e'  pubblicata  nella  Gazzetta
          Ufficiale 12 settembre 1988, n. 214, S.O. 
              - Si riporta il testo dell'articolo 17, comma 3,  della
          citata legge n. 400 del 1988: 
              «3. Con decreto ministeriale  possono  essere  adottati
          regolamenti nelle materie di competenza del ministro  o  di
          autorita'  sottordinate  al  ministro,  quando   la   legge
          espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per
          materie di competenza  di  piu'  ministri,  possono  essere
          adottati con decreti interministeriali, ferma  restando  la
          necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge.
          I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono
          dettare norme contrarie a quelle  dei  regolamenti  emanati
          dal Governo. Essi debbono essere comunicati  al  Presidente
          del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.». 
              - Si riporta il testo dell'articolo 24, commi  1  e  2,
          della legge 7 agosto 1990, n. 241, (Nuove norme in  materia
          di procedimento amministrativo e di diritto di  accesso  ai
          documenti  amministrativi),   pubblicata   nella   Gazzetta
          Ufficiale 18 agosto 1990, n. 192: 
              «1. Il diritto di accesso e' escluso: 
              a) per i documenti coperti da segreto di Stato ai sensi
          della  legge  24  ottobre  1977,  n.  801,   e   successive
          modificazioni, e nei  casi  di  segreto  o  di  divieto  di
          divulgazione  espressamente  previsti  dalla   legge,   dal
          regolamento governativo di cui al comma 6 e dalle pubbliche
          amministrazioni ai sensi del comma 2 del presente articolo; 
              b) nei procedimenti  tributari,  per  i  quali  restano
          ferme le particolari norme che li regolano; 
              c)  nei   confronti   dell'attivita'   della   pubblica
          amministrazione diretta all'emanazione di  atti  normativi,
          amministrativi   generali,   di   pianificazione    e    di
          programmazione, per i quali restano  ferme  le  particolari
          norme che ne regolano la formazione; 
              d)  nei  procedimenti  selettivi,  nei  confronti   dei
          documenti   amministrativi   contenenti   informazioni   di
          carattere psicoattitudinale relativi a terzi.». 
              «2. Le singole pubbliche amministrazioni individuano le
          categorie  di  documenti  da  esse   formati   o   comunque
          rientranti nella loro disponibilita' sottratti  all'accesso
          ai sensi del comma 1.». 
              - Si riporta il testo  dell'art.  8,  del  decreto  del
          Presidente  della  Repubblica  27  giugno  1992,   n.   352
          (Regolamento per la disciplina delle modalita' di esercizio
          e  dei  casi  di  esclusione  del  diritto  di  accesso  ai
          documenti amministrativi, in attuazione dell'art. 24, comma
          2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, recante  nuove  norme
          in materia di procedimento amministrativo e di  diritto  di
          accesso ai documenti amministrativi): 
              «Art. 8 (Disciplina dei casi di esclusione).  -  1.  Le
          singole  amministrazioni  provvedono   all'emanazione   dei
          regolamenti di cui all'art. 24,  comma  4,  della  legge  7
          agosto 1990, n. 241, con l'osservanza dei  criteri  fissati
          nel presente articolo. 
              2. I documenti non possono essere sottratti all'accesso
          se  non  quando  essi  siano  suscettibili  di  recare   un
          pregiudizio concreto agli interessi indicati  nell'art.  24
          della legge 7 agosto 1990, n. 241. I  documenti  contenenti
          informazioni connesse a  tali  interessi  sono  considerati
          segreti solo nell'ambito e nei limiti di tale  connessione.
          A tale fine, le amministrazioni fissano, per ogni categoria
          di documenti, anche l'eventuale periodo  di  tempo  per  il
          quale essi sono sottratti all'accesso. 
              3.  In  ogni  caso  i  documenti  non  possono   essere
          sottratti all'accesso ove sia sufficiente  far  ricorso  al
          potere di differimento. 
              4. Le categorie di cui  all'art.  24,  comma  4,  della
          legge 7 agosto 1990, n. 241, riguardano tipologie  di  atti
          individuati con criteri  di  omogeneita'  indipendentemente
          dalla loro denominazione specifica. 
              5. Nell'ambito dei criteri di cui ai commi 2, 3 e 4,  i
          documenti   amministrativi   possono    essere    sottratti
          all'accesso: 
              a) quando,  al  di  fuori  delle  ipotesi  disciplinate
          dall'art. 12 della legge 24 ottobre  1977,  n.  801,  dalla
          loro divulgazione possa derivare una lesione,  specifica  e
          individuata,  alla  sicurezza  e  alla  difesa   nazionale,
          nonche' all'esercizio della  sovranita'  nazionale  e  alla
          continuita'   e   alla    correttezza    delle    relazioni
          internazionali, con particolare  riferimento  alle  ipotesi
          previste nei trattati e nelle relative leggi di attuazione; 
              b) quando possa arrecarsi pregiudizio  ai  processi  di
          formazione,  di  determinazione  e  di   attuazione   della
          politica monetaria e valutaria; 
              c) quando i documenti riguardino le strutture, i mezzi,
          le  dotazioni,  il  personale  e  le  azioni   strettamente
          strumentali  alla   tutela   dell'ordine   pubblico,   alla
          prevenzione  e  alla  repressione  della  criminalita'  con
          particolare riferimento alle tecniche  investigative,  alla
          identita' delle fonti di informazione e alla sicurezza  dei
          beni e delle persone coinvolte,  nonche'  all'attivita'  di
          polizia giudiziaria e di conduzione delle indagini; 
              d) quando i documenti riguardino la vita privata  o  la
          riservatezza di persone  fisiche,  di  persone  giuridiche,
          gruppi, imprese e associazioni, con particolare riferimento
          agli  interessi   epistolare,   sanitario,   professionale,
          finanziario, industriale e  commerciale  di  cui  siano  in
          concreto titolari, ancorche' i relativi dati siano  forniti
          all'amministrazione   dagli   stessi   soggetti   cui    si
          riferiscono. Deve comunque essere garantita ai  richiedenti
          la visione degli atti dei  procedimenti  amministrativi  la
          cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere  i
          loro stessi interessi giuridici.». 
              - Il decreto del Presidente del Consiglio dei  Ministri
          1° marzo 2011 (Ordinamento delle strutture  generali  della
          Presidenza del Consiglio dei Ministri) e' pubblicato  nella
          Gazzetta Ufficiale 14 giugno 2011, n. 136, S.O. 
              - Il decreto del Presidente della Repubblica 12  aprile
          2006, n. 184 (Regolamento recante disciplina in materia  di
          accesso ai documenti amministrativi)  e'  pubblicato  nella
          Gazzetta Ufficiale 18 maggio 2006, n. 114. 
              - Si riporta il testo degli articoli 4, 20, 21, 59 e 69
          del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196  (Codice  in
          materia di protezione dei dati personali): 
              «Art. 4 (Definizioni). - 1. Ai fini del presente codice
          si intende per: 
              a) «trattamento», qualunque operazione o  complesso  di
          operazioni, effettuati anche senza l'ausilio  di  strumenti
          elettronici, concernenti  la  raccolta,  la  registrazione,
          l'organizzazione,  la  conservazione,   la   consultazione,
          l'elaborazione,    la    modificazione,    la    selezione,
          l'estrazione, il raffronto, l'utilizzo, l'interconnessione,
          il   blocco,   la   comunicazione,   la   diffusione,    la
          cancellazione e  la  distruzione  di  dati,  anche  se  non
          registrati in una banca di dati; 
              b) «dato personale», qualunque informazione relativa  a
          persona fisica, persona giuridica,  ente  od  associazione,
          identificati  o   identificabili,   anche   indirettamente,
          mediante riferimento a qualsiasi  altra  informazione,  ivi
          compreso un numero di identificazione personale; 
              c)  «dati  identificativi»,  i   dati   personali   che
          permettono l'identificazione diretta dell'interessato; 
              d) «dati sensibili», i dati personali idonei a rivelare
          l'origine razziale ed  etnica,  le  convinzioni  religiose,
          filosofiche o  di  altro  genere,  le  opinioni  politiche,
          l'adesione   a   partiti,   sindacati,   associazioni    od
          organizzazioni a carattere religioso, filosofico,  politico
          o sindacale, nonche' i dati personali idonei a rivelare  lo
          stato di salute e la vita sessuale; 
              e)  «dati  giudiziari»,  i  dati  personali  idonei   a
          rivelare provvedimenti di  cui  all'articolo  3,  comma  1,
          lettere da a) a o) e da r) a u), del decreto del Presidente
          della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313,  in  materia  di
          casellario   giudiziale,   di   anagrafe   delle   sanzioni
          amministrative dipendenti da reato e dei  relativi  carichi
          pendenti, o la qualita' di imputato o di indagato ai  sensi
          degli articoli 60 e 61 del codice di procedura penale; 
              f) «titolare», la persona fisica, la persona giuridica,
          la  pubblica  amministrazione  e  qualsiasi   altro   ente,
          associazione od organismo cui competono,  anche  unitamente
          ad altro titolare, le decisioni in ordine  alle  finalita',
          alle modalita' del trattamento di  dati  personali  e  agli
          strumenti  utilizzati,  ivi  compreso  il   profilo   della
          sicurezza; 
              g)  «responsabile»,  la  persona  fisica,  la   persona
          giuridica, la pubblica amministrazione  e  qualsiasi  altro
          ente, associazione od organismo preposti  dal  titolare  al
          trattamento di dati personali; 
              h)  «incaricati»,  le  persone  fisiche  autorizzate  a
          compiere operazioni  di  trattamento  dal  titolare  o  dal
          responsabile; 
              i)  «interessato»,  la  persona  fisica,   la   persona
          giuridica, l'ente o l'associazione  cui  si  riferiscono  i
          dati personali; 
              l)  «comunicazione»,  il  dare  conoscenza   dei   dati
          personali  a  uno  o  piu'  soggetti  determinati   diversi
          dall'interessato,  dal  rappresentante  del  titolare   nel
          territorio  dello   Stato,   dal   responsabile   e   dagli
          incaricati, in qualunque  forma,  anche  mediante  la  loro
          messa a disposizione o consultazione; 
              m) «diffusione», il dare conoscenza dei dati  personali
          a  soggetti  indeterminati,  in  qualunque   forma,   anche
          mediante la loro messa a disposizione o consultazione; 
              n) «dato anonimo», il dato che in origine, o a  seguito
          di trattamento, non puo' essere associato ad un interessato
          identificato o identificabile; 
              o) «blocco», la conservazione  di  dati  personali  con
          sospensione  temporanea  di  ogni  altra   operazione   del
          trattamento; 
              p) «banca di dati», qualsiasi complesso organizzato  di
          dati personali, ripartito in una o piu' unita' dislocate in
          uno o piu' siti; 
              q)  «Garante»,  l'autorita'  di   cui   all'art.   153,
          istituita dalla legge 31 dicembre 1996, n. 675. 
              2. Ai fini del presente  codice  si  intende,  inoltre,
          per: 
              a)  «comunicazione  elettronica»,   ogni   informazione
          scambiata o trasmessa tra  un  numero  finito  di  soggetti
          tramite   un   servizio   di   comunicazione    elettronica
          accessibile  al  pubblico.  Sono  escluse  le  informazioni
          trasmesse al pubblico tramite  una  rete  di  comunicazione
          elettronica, come parte di un servizio di  radiodiffusione,
          salvo che le stesse  informazioni  siano  collegate  ad  un
          abbonato o utente ricevente, identificato o identificabile; 
              b) «chiamata», la connessione istituita da un  servizio
          telefonico  accessibile  al  pubblico,  che   consente   la
          comunicazione bidirezionale in tempo reale; 
              c) «reti di comunicazione elettronica»,  i  sistemi  di
          trasmissione,  le  apparecchiature  di  commutazione  o  di
          instradamento e altre risorse che consentono di trasmettere
          segnali via cavo, via radio, a mezzo di fibre ottiche o con
          altri mezzi elettromagnetici, incluse le reti  satellitari,
          le reti terrestri mobili e fisse a commutazione di circuito
          e a commutazione di pacchetto, compresa Internet,  le  reti
          utilizzate per la diffusione circolare dei programmi sonori
          e televisivi, i sistemi per  il  trasporto  della  corrente
          elettrica,  nella  misura  in  cui  sono   utilizzati   per
          trasmettere  i  segnali,  le  reti  televisive  via   cavo,
          indipendentemente dal tipo di informazione trasportato; 
              d)  «rete  pubblica  di  comunicazioni»,  una  rete  di
          comunicazioni   elettroniche   utilizzata   interamente   o
          prevalentemente  per  fornire  servizi   di   comunicazione
          elettronica accessibili al pubblico; 
              e) «servizio di comunicazione elettronica»,  i  servizi
          consistenti   esclusivamente   o   prevalentemente    nella
          trasmissione  di   segnali   su   reti   di   comunicazioni
          elettroniche, compresi i servizi di telecomunicazioni  e  i
          servizi  di  trasmissione  nelle  reti  utilizzate  per  la
          diffusione circolare radiotelevisiva, nei  limiti  previsti
          dall'art. 2, lettera c), della direttiva 2002/21/CE  del  7
          marzo 2002, del Parlamento europeo e del Consiglio; 
              f)  «abbonato»,  qualunque  persona   fisica,   persona
          giuridica, ente o associazione parte di un contratto con un
          fornitore   di   servizi   di   comunicazione   elettronica
          accessibili al pubblico per la fornitura di tali servizi, o
          comunque  destinatario  di  tali  servizi  tramite   schede
          prepagate; 
              g) «utente», qualsiasi persona fisica che  utilizza  un
          servizio  di  comunicazione  elettronica   accessibile   al
          pubblico, per motivi privati o commerciali,  senza  esservi
          necessariamente abbonata; 
              h)  «dati  relativi  al   traffico»,   qualsiasi   dato
          sottoposto a trattamento ai fini della trasmissione di  una
          comunicazione su una rete di  comunicazione  elettronica  o
          della relativa fatturazione; 
              i) «dati relativi all'ubicazione», ogni  dato  trattato
          in una rete di  comunicazione  elettronica  che  indica  la
          posizione   geografica    dell'apparecchiatura    terminale
          dell'utente di un  servizio  di  comunicazione  elettronica
          accessibile al pubblico; 
              l)  «servizio  a  valore  aggiunto»,  il  servizio  che
          richiede il trattamento dei dati relativi al traffico o dei
          dati relativi all'ubicazione diversi dai dati  relativi  al
          traffico, oltre a quanto e' necessario per la  trasmissione
          di una comunicazione o della relativa fatturazione; 
              m)  «posta  elettronica»,  messaggi  contenenti  testi,
          voci,  suoni  o  immagini  trasmessi  attraverso  una  rete
          pubblica di comunicazione, che possono essere archiviati in
          rete o nell'apparecchiatura terminale ricevente, fino a che
          il ricevente non ne ha preso conoscenza. 
              3. Ai fini del presente codice  si  intende,  altresi',
          per: 
              a) «misure minime», il complesso delle misure tecniche,
          informatiche, organizzative, logistiche  e  procedurali  di
          sicurezza che configurano il livello minimo  di  protezione
          richiesto in relazione ai rischi previsti nell'art. 31; 
              b)  «strumenti   elettronici»,   gli   elaboratori,   i
          programmi   per   elaboratori   e   qualunque   dispositivo
          elettronico o comunque automatizzato con cui si effettua il
          trattamento; 
              c)  «autenticazione   informatica»,   l'insieme   degli
          strumenti elettronici e delle  procedure  per  la  verifica
          anche indiretta dell'identita'; 
              d)  «credenziali  di  autenticazione»,  i  dati  ed   i
          dispositivi,  in  possesso  di  una  persona,   da   questa
          conosciuti o ad essa univocamente correlati, utilizzati per
          l'autenticazione informatica; 
              e) «parola chiave», componente di  una  credenziale  di
          autenticazione associata ad una persona ed a  questa  nota,
          costituita da una sequenza di caratteri  o  altri  dati  in
          forma elettronica; 
              f)  «profilo  di   autorizzazione»,   l'insieme   delle
          informazioni, univocamente associate ad  una  persona,  che
          consente di individuare a quali dati  essa  puo'  accedere,
          nonche' i trattamenti ad essa consentiti; 
              g)  «sistema  di   autorizzazione»,   l'insieme   degli
          strumenti e delle procedure che abilitano l'accesso ai dati
          e alle modalita' di trattamento degli stessi,  in  funzione
          del profilo di autorizzazione del richiedente. 
              4. Ai fini del presente codice si intende per: 
              a) «scopi storici», le finalita' di  studio,  indagine,
          ricerca e documentazione di figure, fatti e circostanze del
          passato; 
              b)  «scopi  statistici»,  le  finalita'   di   indagine
          statistica o di produzione di risultati statistici, anche a
          mezzo di sistemi informativi statistici; 
              c) «scopi scientifici», le finalita'  di  studio  e  di
          indagine  sistematica  finalizzata  allo   sviluppo   delle
          conoscenze scientifiche in uno specifico settore.». 
              «Art. 20 (Principi applicabili al trattamento  di  dati
          sensibili). - 1. Il trattamento dei dati sensibili da parte
          di soggetti pubblici e' consentito solo se  autorizzato  da
          espressa disposizione di legge nella quale sono specificati
          i tipi di dati che possono essere trattati e di  operazioni
          eseguibili e le finalita' di rilevante  interesse  pubblico
          perseguite. 
              2. Nei casi in cui una disposizione di legge  specifica
          la finalita' di rilevante interesse pubblico, ma non i tipi
          di  dati  sensibili  e   di   operazioni   eseguibili,   il
          trattamento e' consentito solo in riferimento  ai  tipi  di
          dati e di operazioni identificati e resi  pubblici  a  cura
          dei soggetti che ne effettuano il trattamento, in relazione
          alle specifiche finalita' perseguite nei singoli casi e nel
          rispetto dei principi di  cui  all'art.  22,  con  atto  di
          natura regolamentare  adottato  in  conformita'  al  parere
          espresso dal Garante  ai  sensi  dell'art.  154,  comma  1,
          lettera g), anche su schemi tipo. 
              3. Se il trattamento non e' previsto  espressamente  da
          una disposizione  di  legge  i  soggetti  pubblici  possono
          richiedere al Garante l'individuazione delle attivita', tra
          quelle demandate ai  medesimi  soggetti  dalla  legge,  che
          perseguono finalita' di rilevante interesse pubblico e  per
          le  quali  e'  conseguentemente   autorizzato,   ai   sensi
          dell'art. 26, comma 2, il trattamento dei  dati  sensibili.
          Il trattamento e' consentito solo se il  soggetto  pubblico
          provvede altresi' a identificare e rendere pubblici i  tipi
          di dati e di operazioni nei modi di cui al comma 2. 
              4. L'identificazione dei tipi di dati e  di  operazioni
          di  cui  ai  commi  2  e  3  e'  aggiornata   e   integrata
          periodicamente. » 
              «Art. 21 (Principi applicabili al trattamento  di  dati
          giudiziari). - 1. Il  trattamento  di  dati  giudiziari  da
          parte  di  soggetti  pubblici   e'   consentito   solo   se
          autorizzato   da   espressa   disposizione   di   legge   o
          provvedimento del Garante che specifichino le finalita'  di
          rilevante interesse pubblico del  trattamento,  i  tipi  di
          dati trattati e di operazioni eseguibili. 
              2. Le disposizioni di cui all'art. 20, commi 2 e 4,  si
          applicano anche al trattamento dei dati giudiziari. » 
              «Art. 59 (Accesso a  documenti  amministrativi).  -  1.
          Fatto   salvo   quanto   previsto   dall'articolo   60,   i
          presupposti, le modalita', i  limiti  per  l'esercizio  del
          diritto di accesso a  documenti  amministrativi  contenenti
          dati  personali,  e  la  relativa  tutela  giurisdizionale,
          restano disciplinati dalla legge 7 agosto 1990, n.  241,  e
          successive modificazioni  e  dalle  altre  disposizioni  di
          legge in  materia,  nonche'  dai  relativi  regolamenti  di
          attuazione, anche per cio' che  concerne  i  tipi  di  dati
          sensibili e  giudiziari  e  le  operazioni  di  trattamento
          eseguibili in esecuzione di una richiesta  di  accesso.  Le
          attivita' finalizzate all'applicazione di  tale  disciplina
          si considerano di rilevante interesse pubblico.». 
              «Art. 69 (Onorificenze, ricompense e riconoscimenti). -
          1. Si considerano di rilevante interesse pubblico, ai sensi
          degli articoli 20 e 21, le finalita' di applicazione  della
          disciplina in materia di  conferimento  di  onorificenze  e
          ricompense, di riconoscimento della personalita'  giuridica
          di associazioni, fondazioni ed enti,  anche  di  culto,  di
          accertamento   dei   requisiti   di   onorabilita'   e   di
          professionalita' per le nomine, per i profili di competenza
          del soggetto pubblico, ad uffici anche di culto e a cariche
          direttive di persone giuridiche, imprese e  di  istituzioni
          scolastiche non statali, nonche' di rilascio  e  revoca  di
          autorizzazioni o abilitazioni, di concessione di patrocini,
          patronati e premi di rappresentanza, di adesione a comitati
          d'onore  e  di   ammissione   a   cerimonie   ed   incontri
          istituzionali.». 
              - Si riporta il  testo  degli  articoli  98  e  99  del
          decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30  (Codice  della
          proprieta' industriale, a norma dell'art. 15 della legge 12
          dicembre 2002, n. 273): 
              «Art. 98 (Oggetto della  tutela).  -  1.  Costituiscono
          oggetto di tutela le informazioni aziendali e le esperienze
          tecnico-industriali, comprese quelle commerciali,  soggette
          al   legittimo   controllo   del   detentore,   ove    tali
          informazioni: 
              a) siano segrete, nel senso  che  non  siano  nel  loro
          insieme o nella precisa configurazione e  combinazione  dei
          loro elementi generalmente note  o  facilmente  accessibili
          agli esperti ed agli operatori del settore; 
              b) abbiano valore economico in quanto segrete; 
              c) siano sottoposte, da  parte  delle  persone  al  cui
          legittimo controllo sono soggette, a  misure  da  ritenersi
          ragionevolmente adeguate a mantenerle segrete. 
              2. Costituiscono altresi' oggetto di protezione i  dati
          relativi a prove o altri dati segreti, la cui  elaborazione
          comporti un considerevole impegno ed alla cui presentazione
          sia   subordinata   l'autorizzazione   dell'immissione   in
          commercio di  prodotti  chimici,  farmaceutici  o  agricoli
          implicanti l'uso di nuove sostanze chimiche.». 
              «Art. 99 (Tutela).  -  1.  Ferma  la  disciplina  della
          concorrenza   sleale,   il   legittimo   detentore    delle
          informazioni e delle esperienze aziendali di  cui  all'art.
          98, ha il  diritto  di  vietare  ai  terzi,  salvo  proprio
          consenso, di acquisire, rivelare a terzi od utilizzare,  in
          modo abusivo, tali informazioni  ed  esperienze,  salvo  il
          caso  in  cui  esse  siano   state   conseguite   in   modo
          indipendente dal terzo.». 
              -  La  direttiva  del  Presidente  del  Consiglio   dei
          Ministri 25 luglio 2008 (Disciplina del trasporto aereo  di
          Stato), e' pubblicata nella Gazzetta  Ufficiale  23  agosto
          2008, n. 196. 
          Note all'art. 1: 
              - Per il testo dell'art. 24, comma 1, lettera c), della
          legge 7 agosto  1990,  n.  241,  si  vedano  le  note  alle
          premesse. 
              - Si riporta il testo  dell'art.  11,  del  Regolamento
          interno   del    Comitato    Interministeriale    per    la
          Programmazione Economica 9 luglio 1998. 
              «Art. 11 (Formazione  e  conservazione  della  raccolta
          delle deliberazioni. Efficacia  e  pubblicita').  -  1.  Le
          deliberazioni adottate dal Comitato, dopo la sottoscrizione
          del Presidente, sono  numerate  in  ordine  progressivo  ed
          inoltrate, ricorrendone i presupposti, alla Corte dei conti
          per il controllo preventivo o successivo, di cui all'art. 3
          della legge n. 20/1994 e  successivamente  inviate  per  la
          pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, secondo la  vigente
          normativa. 
              Nelle more  della  registrazione  e  della  conseguente
          pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, copia  delle  delibere
          adottate puo'  essere  rilasciata,  su  espressa  richiesta
          scritta dei soggetti interessati,  ove  sussistano  precise
          condizioni di pubblico interesse. Nelle copie  deve  essere
          data puntuale indicazione che il provvedimento e' in  corso
          di registrazione. 
              2. Copia  integrale  delle  deliberazioni  adottate  e'
          raccolta in ordine cronologico.». 
              - Si riporta il testo dell'art.  13,  del  decreto  del
          Presidente del Consiglio  dei  Ministri  10  novembre  1993
          (Regolamento interno del Consiglio dei Ministri): 
              «Art. 13 (Pubblicita' degli atti ufficiali).  -  1.  Il
          verbale del  Consiglio  dei  Ministri  e'  atto  riservato.
          Possono prenderne  visione  in  ogni  momento  i  Ministri,
          nonche' i presidenti delle regioni  a  statuto  speciale  e
          delle province autonome di Trento e  Bolzano  limitatamente
          ai punti dell'ordine del giorno per i quali si e' avuta  la
          loro presenza. 
              2.  Il  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri  puo'
          autorizzare altri soggetti a prendere visione del  processo
          verbale, anche in relazione a singoli punti dell'ordine del
          giorno,  salvo  che  il  Consiglio   dei   Ministri   abbia
          deliberato in senso contrario.». 
        
Art. 2 Altri documenti esclusi dall'accesso 1. Ai sensi dell'articolo 24, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono sottratti all'accesso, ove tutelati dalle norme che specificamente lo prevedano: a) i documenti concernenti la richiesta, l'autorizzazione, la pianificazione, il coordinamento e l'effettuazione del trasporto aereo di Stato di cui alla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 luglio 2008; b) i documenti in possesso dell'amministrazione per la parte da cui emergano elementi coperti da segreto industriale, commerciale o professionale; c) i documenti riguardanti la concessione dell'alto patronato del Presidente della Repubblica; d) i documenti riguardanti il conferimento di onorificenze, decorazioni, ricompense, istituti premiali e patrocini, nonche' l'adesione a comitati d'onore e consimili da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri. 2. Ai sensi dell'articolo 24, commi 1 e 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono altresi' sottratti all'accesso i documenti o atti amministrativi che altre amministrazioni hanno sottratto all'accesso in base ad una specifica normativa che li riguarda e che la Presidenza del Consiglio dei Ministri detiene in quanto atti di un procedimento di propria competenza. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Roma, addi' 27 giugno 2011 Il Presidente: Berlusconi Visto, il Guardasigilli: Alfano Registrato alla Corte dei conti il 10 agosto 2011 Ministeri istituzionali - Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 16, foglio n. 296

          
                      Note all'art. 2: 
              - Per il riferimento all'art. 24, comma 1, lettera  a),
          della legge 7 agosto 1990, n. 241, si vedano le  note  alle
          premesse. 
              - Per il riferimento alla Direttiva del Presidente  del
          Consiglio dei Ministri del 25 luglio  2008,  si  vedano  le
          note alle premesse. 

DECRETO LEGISLATIVO 1 agosto 2011, n. 141 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 in materia di ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, a norma dell'articolo 2, comma 3, della legge 4 marzo 2009, n. 15. (11G0183) (GU n. 194 del 22-8-2011 )


DECRETO LEGISLATIVO 18 luglio 2011, n. 140 Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma della Sardegna in materia di sanita' penitenziaria. (11G0181) (GU n. 193 del 20-8-2011 ) note: Entrata in vigore del provvedimento: 04/09/2011


COLPI DI PISTOLA CONTRO PATRONATO INCA-CGIL NEL TARANTINO



COLPI DI PISTOLA CONTRO PATRONATO INCA-CGIL NEL TARANTINO

(ANSA) - MANDURIA (TARANTO), 25 AGO - Indagini sono in corso
da parte degli agenti di polizia del Commissariato di Manduria e
della Digos per identificare le persone che la notte scorsa
hanno sparato cinque colpi di pistola contro l'ingresso della
sede dell'Inca-Cgil di Manduria, in via Lupo Donato Bruno, a un
centinaio di metri dal comando della Polizia municipale.
A fare la scoperta e a richiedere l'intervento dei poliziotti
e' stata la responsabile del patronato. Sul posto sono stati
rinvenuti cinque bossoli calibro 7,65. Non ancora stabilito
dagli investigatori il possibile movente.(ANSA).

YB6-AME
25-AGO-11 12:06 NNNN
Taranto, esplosi cinque colpi di pistola contro sede della Cgil
E' accaduto la notte scorsa. Le indagini sono in corso

Roma, 25 ago. (TMNews) - Colpi di pistola contro la sede della
Cgil. E' accaduto a Manduria, in provincia di Taranto, la scorsa
notte quando sono stati esplosi cinque colpi d'arma da fuoco
presso la sede dell'Inca-Cgil di via Lupo Donato Bruno.
l'ingresso della suddetta sede.

A fare la scoperta e a richiedere l'intervento dei poliziotti del
commissariato di Manduria è stata la responsabile del patronato.
Sul luogo il personale della Polizia Scientifica ha rinvenuto 5
bossoli calibro 765.

Sono in corso indagini da parte degli Agenti del Commissariato di
Manduria e della DIGOS per far luce sull'episodio.

Rln

251127 ago 11


LAVORO. MANOVRA, DI PIETRO: NOI CON CGIL, CANCELLEREMO ART. 8 "SAREMO IN PIAZZA".

LAVORO. MANOVRA, DI PIETRO: NOI CON CGIL, CANCELLEREMO ART. 8
"SAREMO IN PIAZZA".

(DIRE) Roma, 25 ago. - "L'Italia dei Valori scendera' in piazza
con la Cgil il 6 settembre, in occasione dello sciopero generale
contro la Finanziaria. L'articolo 8 della manovra, di fatto,
abroga l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. E noi ci
batteremo fino all'ultimo minuto affinche' cio' non avvenga". Lo
afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro,
intervistato da affaritaliani.it.
"Non mi nascondo dietro un dito, come molti stanno facendo -
aggiunge - l'impegno prioritario dell'Italia dei Valori e' quello
di impedire che l'articolo 8 del decreto legge, che di fatto
abroga l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, non passi al
vaglio del Parlamento e quindi non venga approvato. Riteniamo che
questa disposizione sia una violazione dei diritti fondamentali
del lavoratore e in piu' che non abbia nulla a che vedere con lo
scopo della manovra finanziaria stessa, perche' non incide
assolutamente sui saldi di bilancio".
"Il nostro impegno, fino all'ultimo minuto utile, sara' quello
di impedire che questa retrocessione dell'articolo 18 diventi
legge. Poi a mali estremi, estremi rimedi. Cosi' come tra Davide
e Golia noi staremo sempre con Davide, se la maggioranza sorda e
cieca in questo caso approfitta dell'urgenza di questa manovra
per infilarci una norma vendicativa, noi saremo con i lavoratori.
Ci saremo il giorno 6 settembre e in tutte le altre
manifestazioni che i lavoratori porranno in essere per difendere
i loro diritti".

(Com/Rai/ Dire)
12:26 25-08-11

NNNN

Apple/ Il testo della lettera di dimissioni di Steve Jobs


APPLE: JOBS SI DIMETTE DA A.D. DELLA SOCIETA',RESTA PRESIDENTE =
(AGI) - Cupertino (california), 24 ago. - Steve Jobs,
l'inventore e patron della Aplle, ha rassegnato le dimissioni
da amministratore delegato della societa' di Cupertino e ha
annunciato di voler chiedere al Consiglio di Amministrazione di
nominarlo presidente. Jobs, sopravvissuto ad un tumore al
pancreas ed ad un trapianto di fegato, aveva preso un periodo
di convalescenza il 17 gennaio 2011. Il papa' di tutti i grandi
successi di Apple lasciera' quindi ogni impegno operativo e ha
proposto il nome del suo attuale successore ad interim, Tim
Cook come Ad di Apple. (AGI)
Gis
250046 AGO 11
APPLE: STEVE JOBS NON E' PIU' CEO, DIVENTA PRESIDENTE

(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Steve Jobs non e' piu' ceo della
Apple, ma viene nominato presidente dell'azienda di Cupertino.
Lo riferisce il New York Times.
Il fondatore della compagnia combatte da tempo contro un
cancro al pancreas.(ANSA).

PGL
25-AGO-11 00:53 NNNNAPPLE: GARTENBERG (GARTNER), ADDIO JOBS SEGNA FINE DI UN'ERA =
MA LA COMPAGNIA E' PIU' DI UNA PERSONA

Milano, 25 ago. (Adnkronos) - Le dimissioni di Steve Jobs da Ceo
di Apple "segnano la fine di un'era per Apple, ma e' importante
ricordare che Apple e' piu' di una singola persona anche di Steve
Jobs. Continuando la sua opera come presidente, JObs continuera' a
lasciare il segno sia sulla societa' che sui prodotti, anche
trasferendo il comando a Cook". Cosi' Michael Gartenberg, direttore
Ricerca di Gartner basato nel New Jersey, commenta le dimissioni di
Jobs da Ceo di Apple e la nomina di Tim Cook al suo posto.

(Red-Sag/Ct/Adnkronos)
25-AGO-11 09:59

NNNNApple/ Il testo della lettera di dimissioni di Steve Jobs
Il 56enne Jobs lascia per motivi di salute

New York, 25 ago. (TMNews) - Ecco il testo della lettera di
dimissioni di Steve Jobs dalla carica di amministratore delegato
di Apple, così come riportato dalla stampa Usa.

"Al Consiglio di amministrazione di Apple e alla comunità Apple:

Ho sempre detto che se mai fosse venuto un giorno in cui non
avrei più potuto svolgere i miei doveri e compiti come a.d. di
Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Purtroppo, quel
giorno è arrivato.

Con la presente mi dimetto da a.d. di Apple. Vorrei servire, se
il consiglio lo riterrà, come presidente e membro del consiglio,
e dipendente Apple.

Per quanto riguarda il mio successore, raccomando decisamente
che eseguiamo il nostro piano di successione e nominiamo Tim Cook
amministratore delegato di Apple.

Ritengo che i giorni più brillanti e innovativi di Apple le
siano davanti. E aspetto con ansia di vederli, e di contribuire
al suo successo in un nuovo ruolo.

Ho incontrato alcuni dei migliori amici della mia vita ad Apple,
e vi ringrazio per i molti anni in cui ho potuto lavorare al
vostro fianco.

Steve".

A24-Riv-Pl

250704 ago 11
Apple/ Steve Jobs si è dimesso, comincia l'era di Tim Cook
A sorpresa annuncia la sua decisione con una lettera

New York, 25 ago. (TMNews) - Steve Jobs si è dimesso a sorpresa
dalla guida di Apple. L`amministratore delegato e cofondatore ha
lasciato ieri, inviando una lettera al consiglio
d`amministrazione nella quale afferma "ho sempre detto che se mai
fosse venuto un giorno in cui non avrei più potuto svolgere i
miei doveri e compiti come a.d. di Apple, sarei stato il primo a
farvelo sapere. Purtroppo, quel giorno è arrivato".

La società ha comunicato la notizia e reso noto il testo della
lettera dopo la chiusura di Wall Street. Il titolo della seconda
società al mondo per capitalizzazione di borsa dopo Exxon Mobil è
caduto subito dopo l`annuncio nelle contrattazioni post-mercato,
cedendo fino al 7 per cento. Al posto di Jobs, che resta nel
ruolo di presidente, è stato nominato il direttore generale Tim
Cook, 50 anni, che svolgeva de facto la funzione di a.d. fin da
quando Jobs si è messo in aspettativa per ragioni mediche il 17
gennaio scorso.

Il 56enne Jobs soffre di una rara forma di cancro fin dal 2004;
nel 2009 si era sottoposto a un trapianto di fegato, assentandosi
per lunghi mesi durante i quali era stato sostituito sempre da
Cook.

(segue)

A24-Riv-Plg

250702 ago 11
Apple/ Steve Jobs si è dimesso, comincia l'era di Tim Cook -2
Il 56enne Jobs soffre dal 2004 di una rara forma di cancro

New York, 25 ago. (TMNews) - Steve Jobs si è dimesso a sorpresa
dalla guida di Apple. L`amministratore delegato e cofondatore ha
lasciato ieri, inviando una lettera al consiglio
d`amministrazione nella quale afferma "ho sempre detto che se mai
fosse venuto un giorno in cui non avrei più potuto svolgere i
miei doveri e compiti come a.d. di Apple, sarei stato il primo a
farvelo sapere. Purtroppo, quel giorno è arrivato".

La società ha comunicato la notizia e reso noto il testo della
lettera dopo la chiusura di Wall Street. Il titolo della seconda
società al mondo per capitalizzazione di borsa dopo Exxon Mobil è
caduto subito dopo l`annuncio nelle contrattazioni post-mercato,
cedendo fino al 7 per cento. Al posto di Jobs, che resta nel
ruolo di presidente, è stato nominato il direttore generale Tim
Cook, 50 anni, che svolgeva de facto la funzione di a.d. fin da
quando Jobs si è messo in aspettativa per ragioni mediche il 17
gennaio scorso.

Il 56enne Jobs soffre di una rara forma di cancro fin dal 2004;
nel 2009 si era sottoposto a un trapianto di fegato, assentandosi
per lunghi mesi durante i quali era stato sostituito sempre da
Cook.

Le reazioni degli analisti finanziari che seguono Apple
sottolineano che la continuità aziendale non dovrebbe essere
minacciata nonostante il ritiro dell`uomo che ha pensato e
lanciato iPhone e iPad, i prodotti che hanno fatto di Apple
l`azienda tecnologica che vale di più al mondo. Michael
Gartenberg di Gartner ha reagito affermando che l`uscita di Jobs
è sì la fine di un`era per Apple ma che, da presidente, rimarrà
una voce importante nello sviluppo dei prodotti. "E va ricordato
che Apple è più di una persona", ha detto.

Tuttavia, Apple senza Jobs ha rischiato il fallimento negli anni
Novanta , ed è ritornata al successo solo quando Jobs è tornato
dopo più di un decennio di assenza. E la sua presenza è sempre
stata ritenuta così importante che anche durante l`assenza per
malattia è comparso in pubblico due volte, a marzo e a giugno,
per presentare prima l`iPad 2 e poi iCloud, l`iniziativa Apple
per il cloud computing. Il primo lancio di prodotto dell`era Cook
sarà quest`autunno con l`annuncio di un nuovo modello
dell`iPhone, e non si sa ancora se Jobs parteciperà in veste di
presidente. Non si sa, peraltro, quali siano le sue vere
condizioni di salute, né quanto fosse coinvolto negli ultimi mesi
nelle decisioni aziendali.

(segue)

A24-Riv-Plg

250704 ago 11Apple/ Steve Jobs si è dimesso, comincia l`era di Tim Cook -3
Crolla il titolo Apple, ma gli analisti rassicurano

New York, 25 ago. (TMNews) - Steve Jobs si è dimesso a sorpresa
dalla guida di Apple. L`amministratore delegato e cofondatore ha
lasciato ieri, inviando una lettera al consiglio
d`amministrazione nella quale afferma "ho sempre detto che se mai
fosse venuto un giorno in cui non avrei più potuto svolgere i
miei doveri e compiti come a.d. di Apple, sarei stato il primo a
farvelo sapere. Purtroppo, quel giorno è arrivato".

La società ha comunicato la notizia e reso noto il testo della
lettera dopo la chiusura di Wall Street. Il titolo della seconda
società al mondo per capitalizzazione di borsa dopo Exxon Mobil è
caduto subito dopo l`annuncio nelle contrattazioni post-mercato,
cedendo fino al 7 per cento. Al posto di Jobs, che resta nel
ruolo di presidente, è stato nominato il direttore generale Tim
Cook, 50 anni, che svolgeva de facto la funzione di a.d. fin da
quando Jobs si è messo in aspettativa per ragioni mediche il 17
gennaio scorso.

Il 56enne Jobs soffre di una rara forma di cancro fin dal 2004;
nel 2009 si era sottoposto a un trapianto di fegato, assentandosi
per lunghi mesi durante i quali era stato sostituito sempre da
Cook.

Le reazioni degli analisti finanziari che seguono Apple
sottolineano che la continuità aziendale non dovrebbe essere
minacciata nonostante il ritiro dell`uomo che ha pensato e
lanciato iPhone e iPad, i prodotti che hanno fatto di Apple
l`azienda tecnologica che vale di più al mondo. Michael
Gartenberg di Gartner ha reagito affermando che l`uscita di Jobs
è sì la fine di un`era per Apple ma che, da presidente, rimarrà
una voce importante nello sviluppo dei prodotti. "E va ricordato
che Apple è più di una persona", ha detto.

Tuttavia, Apple senza Jobs ha rischiato il fallimento negli anni
Novanta , ed è ritornata al successo solo quando Jobs è tornato
dopo più di un decennio di assenza. E la sua presenza è sempre
stata ritenuta così importante che anche durante l`assenza per
malattia è comparso in pubblico due volte, a marzo e a giugno,
per presentare prima l`iPad 2 e poi iCloud, l`iniziativa Apple
per il cloud computing. Il primo lancio di prodotto dell`era Cook
sarà quest`autunno con l`annuncio di un nuovo modello
dell`iPhone, e non si sa ancora se Jobs parteciperà in veste di
presidente. Non si sa, peraltro, quali siano le sue vere
condizioni di salute, né quanto fosse coinvolto negli ultimi mesi
nelle decisioni aziendali.

L`attenzione di Jobs per il dettaglio e la sua insistenza su
prodotti dal design elegante e iper-moderno hanno fatto di Apple
un`icona globale. Apple Computer Incorporated è stata fondata da
lui insieme all`amico Steve Wozniak nel 1976, quando Jobs aveva
21 anni e Wozniak 25, nel garage dei genitori a Cupertino in
California, dove Apple ha sede tuttora. Il lancio del computer
Macintosh nel 1984 ha fatto di Apple un grande nome della
tecnologia, ma nel 1985 Jobs ha lasciato per dissapori con
l`allora a.d. John Sculley. Mentre Jobs tentava la fortuna con
NeXt Computer, senza successo, e poi fondava lo studio di
animazione cinematogafica Pixar poi comprato da Disney per più di
7 miliardi, Apple perdeva terreno nei confronti di Microsoft.
Quando Jobs è tornato nel 1996 con l`acquisto di NeXt da parte di
Apple, l`azienda della Mela era, secondo lo stesso jobs, a tre
mesi dal dover dichiarare fallimento. Da allora Jobs, diventato
rapidamente a.d., ha guidato Apple sempre più verso prodotti
diversi dai personal computer, che pure continua a produrre con
successo.

A24-Riv-Plg

250705 ago 11


RAGAZZO UCCISO DA CC: OSS. DIRITTI MINORI, RESPONSABILITA' MEDIA

RAGAZZO UCCISO DA CC: OSS. DIRITTI MINORI, RESPONSABILITA' MEDIA =
(AGI) - Bari, 25 ago. - "Tra gli eventi delittuosi dell'estate
in corso, l'omicidio del ragazzo ucciso da un carabiniere che
temeva di trovarsi davanti ad un rapinatore armato e' da
considerarsi il piu' raccapricciante": e' quanto sostiene il
sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui
Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare
per l'Infanzia, a parere del quale: "Quanto accaduto riflette
fedelmente uno spaccato della contemporaneita' dove la
tautologia della paura regna sovrana. Giovani - spiega Marziale
- circondati da rappresentazioni violente, nella realta'
sociale cosi' come in quella mediatica, che non hanno limiti e
che stentano a distinguere la realta' dalla finzione.
Carabinieri e poliziotti consapevoli della precarieta' delle
politiche sulla sicurezza e, soprattutto, coscienti
dell'elasticita' di un sistema giudiziario tendente a tutelare
piu' i criminali che loro". Per il sociologo: "Sia la vittima
che il carabiniere rappresentano la sintesi di una societa' in
regresso, dove la dura legge del far west si fa largo al posto
dell'ordine e della sicurezza. Di cio' e' chiamata a rispondere
la politica in primo luogo, ma anche coloro i quali hanno fatto
della violenza una ragione di fondo per raggiungere le alte
vette dell'audience o per vendere quintali di videogiochi". "In
un momento storico cosi' fortemente contrassegnato da guerre e
disordini, su scala locale e globale, i media - conclude
Marziale - dovrebbero assumere atteggiamenti diversi e bandire
dalle programmazioni la violenza".(AGI)
com/Tib
251012 AGO 11

NNNN

MANOVRA: DI PIETRO, NOI SCIOPERIAMO CON LA CGIL

MANOVRA: DI PIETRO, NOI SCIOPERIAMO CON LA CGIL =
(AGI) - Roma, 25 ago. - Antonio Di Pietro scendera' in piazza
con la Cgil il 6 settembre, in occasione dello sciopero
generale contro la Finanziaria. L'ex Pm di Mani Pulite rivela
in un'intervista ad Affaritaliani.it che "l'articolo 8 della
manovra, di fatto, abrogra l'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori. E noi ci batteremo fino all'ultimo minuto affinche'
cio' non avvenga".
"Non mi nascondo dietro un dito, come molti stanno
facendo", attacca Di Pietro. "L'impegno prioritario dell'Italia
dei Valori e' quello di impedire che l'articolo 8 del decreto
legge, che di fatto abroga l'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori, non passi al vaglio del Parlamento e quindi non
venga approvato. Riteniamo che questa disposizione sia una
violazione dei diritti fondamentali del lavoratore e in piu'
nulla a che vedere con lo scopo della manovra finanziaria
stessa, perche' non incide assolutamente sui saldi di
bilancio".
"Il nostro impegno, fino all'ultimo minuto utile, sara'
quello di impedire che questa retrocessione dell'articolo 18
diventi legge. Poi a mali estremi, estremi rimedi. Cosi' come
tra Davide e Golia noi staremo sempre con Davide, se la
maggioranza sorda e cieca in questo caso approfitta
dell'urgenza di questa manovra per infilarci una norma
vendicativa, noi saremo con i lavoratori. Ci saremo il giorno 6
settembre e in tutte le altre manifestazioni che i lavoratori
porranno in essere per difendere i loro diritti".(AGI)
Nic
251046 AGO 11

NNNN

MANOVRA: SIT-IN DELLA CGIL IN PREFETTURA A PALERMO

MANOVRA: SIT-IN DELLA CGIL IN PREFETTURA A PALERMO =
(AGI) - Palermo, 25 ago. - La Cgil di Palermo ha protestato
questa mattina contro la manovra con un sit-in cominiciato alle
dieci davanti alla Prefettura. Alla manifestazione hanno
partecipato tutte le categorie del sindacato, che definisce la
manovra "iniqua, repressiva e antisindacale" e invita "alla
ribellione cittadini, lavoratori, pensionati". In piazza tutti
i segretari della Cgil e lavoratori dei call center, della
Keller, dei Cantieri navali, dell'edilizia, della funzione
pubblica e del credito, e i pensionati. "Al prefetto
consegneremo le ragioni del nostro dissenso", ha detto la
rappresentante della segreteria della Cgil di Palermo Angela
Biondi, secondo cui "la manovra non contiene nessun
investimento per il Sud ma solo tagli e l'assenza di interventi
per lo sviluppo del Mezzogiorno continuera' ad aumentare il
divario con il Nord del Paese e a impedire alla Sicilia e a
Palermo di attuare le infrastrutture necessarie al suo
sviluppo economico e occupazionale". Il segretario generale
della Cgil di Palermo Maurizio Cala' ha avvertito che "questo
e' l'inizio di una campagna di mobilitazione generale contro il
governo e di controproposte che la Cgil mette in campo per
uscire dalla crisi facendola pagare a chi finora non ha
pagato". (AGI)
Rap
251051 AGO 11

NNNN
LAVORO. MANOVRA, GALLI: ART. 8 NON COERENTE CON ACCORDO 28 GIUGNO
"NECESSARIO AVVIARE RIFLESSIONE CON SINDACATI".

(DIRE) Roma, 25 ago. - L'articolo 8 della manovra che contiene le
misure sul lavoro, fortemente contestate dalla Cgil, si presta a
"interpretazioni che potrebbero non essere coerenti con l'accordo
del 28 giugno", siglato anche dal sindacato di Susanna Camusso.
E' quanto afferma Giampaolo Galli, direttore
generale di Confindustria, in audizione in commissione Bilancio
al Senato.
"Riteniamo necessario- aggiunge Galli- avviare una riflessione
con le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l'accordo
del 28 giugno per esaminare i contenuti" dell'articolo 8 "con
riferimento alla questione delle intese modificative".

(Tar/ Dire)
10:58 25-08-11

LAVORO. MANOVRA, GALLI: ART. 8 NON COERENTE CON ACCORDO 28 GIUGNO

LAVORO. MANOVRA, GALLI: ART. 8 NON COERENTE CON ACCORDO 28 GIUGNO
"NECESSARIO AVVIARE RIFLESSIONE CON SINDACATI".

(DIRE) Roma, 25 ago. - L'articolo 8 della manovra che contiene le
misure sul lavoro, fortemente contestate dalla Cgil, si presta a
"interpretazioni che potrebbero non essere coerenti con l'accordo
del 28 giugno", siglato anche dal sindacato di Susanna Camusso.
E' quanto afferma Giampaolo Galli, direttore
generale di Confindustria, in audizione in commissione Bilancio
al Senato.
"Riteniamo necessario- aggiunge Galli- avviare una riflessione
con le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l'accordo
del 28 giugno per esaminare i contenuti" dell'articolo 8 "con
riferimento alla questione delle intese modificative".

(Tar/ Dire)
10:58 25-08-11

mercoledì 24 agosto 2011

MANOVRA: DUBBI COMMISSIONE SENATO CONTRIBUTO SOLIDARIETA' E FESTE

MANOVRA: DUBBI COMMISSIONE SENATO CONTRIBUTO SOLIDARIETA' E FESTE =
(AGI) - Roma, 24 ago. - Dubbi della Commissione Affari
costituzionali del Senato su alcuni aspetti del decreto
riguardante la manovra. Oggi la Commissione si e' riunita a
palazzo Madama per esprimere il parere di costituzionalita' sul
provvedimento. Sono state certificate, riferisce chi ha
partecipato alla riunione, perplessita' riguardo al contributo
di solidarieta' che - si legge nel parere - "in ragione
dell'evasione fiscale e della natura straordinaria del prelievo
rischia di non essere proporzionale alle reali capacita'
contributive dei cittadini" e sulle decisioni prese dal governo
riguardo le festivita' patronali. E' necessario verificare - si
sostiene - se gli effetti economici sarebbero cosi' rilevanti
tali da giustificare la soppressione di feste cosi' importanti.
"Ci sono dubbi - spiega inoltre chi ha partecipato alla
riunione - sulla questione delle tredicesime 'ritardate' per
gli statali e per quanto riguarda la riduzione delle indennita'
degli organi costituzionali in quanto mentre per i parlamentari
e' possibile intervenire per legge, lo stesso discorso non vale
per le altre istituzionali, ovvero la presidenza della
Repubblica e la Corte costituzionale". (AGI)
Gil
241851 AGO 11

NNNN

Francia, i super-ricchi a Sarkozy: "Tassaci di più"

DA IL FATTO QUOTIDIANO

Francia, i super-ricchi
a Sarkozy: "Tassaci di più"

«Tassaci». E’ il titolo del «manifesto» lanciato da un nugolo di «super ricchi» francesi. Un appello al presidente per una nuova imposta di solidarietà. Oggi gli ultimi ritocchia alla manovra aggiuntiva che anche la Francia deve varare per frenare l’avanzata del deficit pubblico
di Leonardo Martinelli



Indennità, doppi incarichi e ristorante La manovra taglia tutto ma non la Casta La manovra colpisce da subito gli italiani. Sui costi della politica, invece, tempi lunghi e garanzie Enti locali: si riduce, ma non si sa quanto si risparmierà. E il governo diserta il dibattito al Senato

DA IL FATTO QUOTIDIANO






MANOVRA: IL 6 SETTEMBRE STUDENTI IN PIAZZA A FIANCO LAVORATORI CGIL

MANOVRA: IL 6 SETTEMBRE STUDENTI IN PIAZZA A FIANCO LAVORATORI CGIL =
RETE STUDENTI MEDI E UNIONE DEGLI UNIVERSITARI, E' SOLO INIZIO
LUNGO AUTU

Roma, 24 ago. (Adnkronos) - Studenti in piazza a fianco dei
lavoratori della Cgil il prossimo 6 settembre. Ad annunciare
l'adesione allo sciopero proclamato dal sindacato di Susanna Camusso
la Rete degli studenti medi e l'Unione degli Universitari
sottolineando che ''e' solo l'inizio di un lungo autunno di lotta e
opposizione''.

''Nonostante le scuole e le universita' siano ancora chiuse -
affermano gli studenti - vogliamo dare un segnale di forte opposizione
a questo governo, che pensa ancora una volta di poter varare una
manovra inaccettabile nascondendosi dietro il dramma della crisi che
non e' stato in grado di affrontare e che sta sconvolgendo il mondo''.

''Crediamo - aggiungono - che a pagare i costi della crisi siano
stati fin ora soltanto i soggetti piu' deboli, proprio per questo non
accettiamo che la manovra economica mantenga ancora una volta
l'impostazione che questo governo ha dato a tutto il suo operato in
questi anni: tagliare su servizi e welfare, schiacciare e penalizzare
i piu' deboli e lasciare intatti i grandi patrimoni e gli sporchi
guadagni di chi evade e ruba allo stato italiano''. (segue)

(Ste/Ct/Adnkronos)
24-AGO-11 18:17

NNNN
Manovra/ Udu e Rete Studenti medi: Aderiamo a sciopero Cgil
E' solo l'inizio di un lungo autunno di lotta

Roma, 24 ago. (TMNews) - "Come studenti sentiamo la necessità di
mobilitarci a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno
convocato lo sciopero generale per il 6 settembre, iniziando così
un lungo autunno di lotta e protagonismo degli studenti". Lo
scrivono in una nota congiunta l'Unione degli Studenti
Universitari (Udu) e la Rete degli Studenti Medi, protagonisti
delle giornate di mobilitazione studentesca dello scorso inverno.

"Nonostante le scuole e le università siano ancora chiuse,
vogliamo dare un segnale di forte opposizione a questo governo,
che pensa ancora una volta di poter varare una manovra
inaccettabile nascondendosi dietro il dramma della crisi che non
è stato in grado di affrontare e che sta sconvolgendo il mondo",
continua la nota. "Crediamo che a pagare i costi della crisi
siano stati finora soltanto i soggetti più deboli, proprio per
questo non accettiamo che la manovra economica mantenga ancora
una volta l`impostazione che questo governo ha dato a tutto il
suo operato in questi anni: tagliare su servizi e welfare,
schiacciare e penalizzare i più deboli e lasciare intatti i
grandi patrimoni e gli sporchi guadagni di chi evade e ruba allo
stato italiano".

"Questa manovra - continuano - peserebbe ovviamente anche su noi
studenti: già senza ulteriori tagli le scuole e le università
sono sul lastrico. Gli 8 miliardi di tagli hanno messo in
discussione il carattere pubblico delle nostre scuole, rendendole
inaccessibili per molti studenti che non hanno la possibilità
economica di sostenere gli esorbitanti costi della scuola,
necessari per supplire ai tagli del governo, per non parlare
della chiusura o dell`accorpamento di molte scuole, della
diminuzione delle ore e l`assenza di aggiornamenti per insegnanti
e programmi".

"Per questi motivi - concludono - saremo in piazza a fianco di
chi ancora una volta difende i più deboli, contro un governo che
vuole depredare la democrazia e i diritti nel nostro Paese, per
un`uscita dalla crisi fatta di equità, difesa del pubblico,
futuro e opportunità soprattutto per i giovani".

Red/Mau

241813 ago 11