Manovra/Landini:E' momento grave, serve Cgil unita
per svolta
Su art.8 si può battere Governo, subiamo attacco senza
precedenti
Roma, 8 set. (TMNews) - "Siamo davanti ad un
momento
straordinario, unico nella storia italiana della Repubblica.
Per
questo credo sia giusto superare le contrapposizioni
congressuali
all'interno della Cgil per aprire una
fase nuova", Nel rinnovare
alla segretaria generale Susanna Camusso l'invito
a "ritirare la
firma dall'accordo del 28 giugno che è ormai carta straccia",
il
segretario della Fiom Maurizio Landini si dice convinto che dopo
lo
sciopero generale unitario di martedì la Cgil possa
ritrovare
unità contro la manovra economico, perchè "c'à spazio -
ha
affermato in una intervista a 'l'Unità'- per battere questo
governo
sull'articolo 8".
"Non si tratta - ha sottolineato il leader delle tute
blu- di una
mano tesa, come prima non c'era una mano chiusa". Ma lo
sciopero
"ritengo abbia assolutamente riavvicinato la Cgil" perchè "si è
dimostrato che tutte le federazioni
all'interno della
confederazione sono unite nel rilanciare e continuare
la
mobilitazione". E "credo si arrivato il momento di aprire dentro
la
Cgil una fase nuova, perchè mai nella sua storia il
nostro
sindacato ad affrontare un attacco simile con la logica della
Fiat
estesa a tutti i settori".
Pol/Tor
081004 set 11
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giovedì 8 settembre 2011
Sciopero Cgil...''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di essere iscritto alla Cisl''.
SCIOPERO
CGIL: ROMA; PENSIONATO CISL, OGGI MI VERGOGNO
(ANSA) - ROMA, 6 SET - ''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di
essere iscritto alla Cisl''. Questo uno dei cartelli esposti
durante il corteo della Cgil contro la manovra economica. Ad
imbracciarlo un pensionato di Frosinone, Elio Quattrociocchi,
che spiega: ''sentire Bonanni dirsi d'accordo con i
licenziamenti e appoggiare il governo mi ha deluso profondamente
ed oggi, dopo 35 anni, mi vergogno di essere iscritto alla Cisl.
Quattrociocchi mostra le tessere del sindacato e racconta:
''sono iscritto alla Cisl dal '77. Sono stato Rsu per nove anni
e ho lavorato come operaio alla Smia Fibre di Castellaccio, in
provincia di Frosinone. Oggi non mi riconosco piu' in questo
sindacato e per questo sto partecipando alla manifestazione
della Cgil contro una manovra che reputo ingiusta e lesiva dei
diritti dei lavoratori. Strappare la tessera della Cisl? Non so
ancora che fare, ci sto pensando. Per ora sono solo deluso''.
(ANSA).
YJ4-TZ/SCN
06-SET-11 11:17 NNNN
(ANSA) - ROMA, 6 SET - ''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di
essere iscritto alla Cisl''. Questo uno dei cartelli esposti
durante il corteo della Cgil contro la manovra economica. Ad
imbracciarlo un pensionato di Frosinone, Elio Quattrociocchi,
che spiega: ''sentire Bonanni dirsi d'accordo con i
licenziamenti e appoggiare il governo mi ha deluso profondamente
ed oggi, dopo 35 anni, mi vergogno di essere iscritto alla Cisl.
Quattrociocchi mostra le tessere del sindacato e racconta:
''sono iscritto alla Cisl dal '77. Sono stato Rsu per nove anni
e ho lavorato come operaio alla Smia Fibre di Castellaccio, in
provincia di Frosinone. Oggi non mi riconosco piu' in questo
sindacato e per questo sto partecipando alla manifestazione
della Cgil contro una manovra che reputo ingiusta e lesiva dei
diritti dei lavoratori. Strappare la tessera della Cisl? Non so
ancora che fare, ci sto pensando. Per ora sono solo deluso''.
(ANSA).
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- Novità per le ispezioni sui luoghi di lavoro. Il Ministero del lavoro interviene sulle norme di cui all'art. 7, D.L. n. 70 del 2011, precisando che per la loro concreta operatività è necessaria l'emanazione del Decreto attuativo previsto dalla stessa disposizione di legge.
- Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Circ. 29-7-2011 n. 20/2011
Attività di formazione in materia di salute e sicurezza svolta da enti bilaterali e organismi paritetici o realizzata in collaborazione con essi.
Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro, Div. III. - Cassazione "...tutela della salute in ambiente ospedaliero..Funzioni che devono essere svolte da un infermiere e l'onere della vigilanza e di eventuale intervento da parte del medico di turno"
- Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Nota 9-8-2011 n. 25/II/0014542
Art. 9, D.Lgs. n. 124/2004 - Alternanza nell'assistenza a disabili - Accertamento provvisorio della situazione di handicap.
Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione generale per l'attività ispettiva. - Ministero Pubblica Istruzione - Procedimenti disciplinari: basta la denuncia
- Il Dipartimento della Funzione pubblica spiega le novità sul controllo delle assenze per malattia. La manovra correttiva modifica la regolamentazione del controllo sulle assenze per malattia, intervenendo sull'obbligo di reperibilità e sull'ambito soggettivo di applicazione della normativa di cui al Testo Unico del pubblico impiego.
- Cassazione "...La buca è piena d'acqua e il cittadino cade: Comune responsabile. La pozzanghera che copre la buca non elimina la responsabilità del Comune, ma aggrava il vizio di manutenzione."
- Cassazione "...Il numero di matricola dell'autovelox non è elemento probante per la validità del verbale..."
- Cassazione "...Saranno risarcibili le spese mediche future per danni provocati da sinistro stradale...-. convennero in giudizio innanzi al Tribunale Roma --., il Ministero dell'Interno, Assitalia - Le Assicurazioni d'Italia s.p.a. e --, chiedendone la condanna al risarcimento dei danni subiti a seguito di un incidente verificatosi il (OMISSIS), allorché il ciclomotore sul quale la prima viaggiava era stato investito dall'autovettura di servizio condotta dall'agente di polizia --, che aveva invaso l'opposta corsia di marcia costrettovi, a suo dire, da un'irregolare manovra del --. Nell'urto -- aveva riportato lesioni irreversibili alla colonna vertebrale, con conseguente paralisi degli arti inferiori...."
- Consiglio di Stato: si al risarcimento del danno per la mamma di gemelli cui non sono concessi riposi doppi. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno alla lavoratrice, madre di due gemelli, cui il datore di lavoro non aveva riconosciuto il doppio del periodo previsto per il riposo giornaliero ex legge 8 marzo 2000, n. 53.."
- Cassazione: si a sequestro di auto in sosta e con fari accesi se automobilista è in stato di ebbrezza. La Corte di Cassazione ha stabilito che è legittimo il sequestro della macchina in sosta e con i fari accesi se al volante c'è un automobilista in stato di ebbrezza alcolica.
- Ministero dell'interno
Circ. 6-9-2011 n. 23/2011
Rilascio di certificazioni anagrafiche ai sensi dell'art. 18 del D.Lgs. n. 112/1999. Pagamento dell'imposta di bollo.
Emanata dal Ministero dell'interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Direzione centrale per i servizi demografici. - Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Circ. 8-8-2011 n. 21/2011 Verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro - Primi chiarimenti in ordine al contenuto delle istanze di cui al punto 1.1 dell’Allegato III al D.M. 11 aprile 2011. Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro, Div. VI. - TAR "..Polizia di Stato - Mobbing - Richiesta di risarcimento del danno da c.d. "demansionamento" in Euro300.000,00..."
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mercoledì 7 settembre 2011
TAR "..."La destituzione consiste nella cancellazione dai ruoli dell'appartenente ai ruoli dell'Amministrazione della pubblica sicurezza la cui condotta abbia reso incompatibile la sua ulteriore permanenza in servizio" ..."
T.A.R. Sicilia #################### Sez. I, Sent., 08-07-2011, n. 1319Fatto
Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo
Con ricorso, notificato il 20 settembre 2010 e depositato il giorno 27 successivo, il signor ####################, assistente capo della polizia di Stato, esponeva che, per un accadimento verificatosi il 15 giugno 2000, gli era stata irrogata la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con provvedimento successivamente annullato in autotutela dal Questore di #################### il 24 luglio 2009.
Per tale fatto era stato successivamente sottoposto ad un nuovo procedimento disciplinare, non ancora definito al momento della proposizione del presente ricorso.
Con foglio di contestazione addebiti del 29 dicembre 2009, era stato aperto nei suoi confronti un procedimento disciplinare relativamente ad un fatto accaduto il 5 novembre 2000, per il quale, con sentenza del Tribunale di #################### n. 68/06 del 17 maggio 2006, confermata con sentenza della Corte d'Appello di #################### 4° sezione penale n. 152/2008 del 16 gennaio 2008, divenuta irrevocabile in seguito alla declaratoria di inammissibilità del ricorso per Cassazione intervenuta il 10 novembre 2009, era stato condannato a mesi 4 di reclusione e Euro 100,00 di multa, essendosi ritenuto sussistente il delitto di cui agli art. 56, 640, commi 1 e 2, n. 1 c.p. (tentata truffa aggravata).
Tale pena era stata dapprima sospesa per assenza di precedenti penali e successivamente estinta per indulto.
La condanna in questione gli era stata inflitta, poiché, in data 5 e 6 novembre 2000, aveva fruito di due giorni di congedo straordinario per malattia (precisamente "diarrea e coliche addominali" come risultante dalla cartella clinica del pronto soccorso, ove si era recato alle ore 6 del 5 novembre 2000, versata in atti) e nel tardo pomeriggio (in particolare alle ore 17,00) del 5 novembre aveva disputato una partita di pallavolo.
In relazione a tale fatto era stato avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare, che si era concluso con il decreto di destituzione prot. n. 333D/26416 del 18 giugno 2010, adottato ai sensi dell'art. 7, nn. 1, 2 e 4 del DPR n. 737/1981 per i motivi di cui alla deliberazione del Consiglio di Disciplina del 29 marzo 2010.
Tale deliberazione aveva, in particolare, fatto riferimento alla recidiva rispetto al precedente disciplinare prima citato intervenuto in seguito a condanna penale passata in giudicato per calunnia.
Il ricorrente ha chiesto l'annullamento, previa sospensiva e vinte le spese, degli atti impugnati per i seguenti motivi:
1) Violazione e falsa applicazione: dell'art. 13 del DPR n. 737/1981; dell'art. 1 della l. n. 241/1990 in relazione al principio di proporzionalità. Eccesso di potere per difetto di motivazione erroneità dei presupposti, illogicità ed ingiustizia manifesta.
Vi sarebbe sproporzione tra la sanzione disciplinare applicata ed i fatti contestati con conseguente carenza di motivazione, in considerazione della insussistenza della recidiva fra le due contestazioni disciplinari intervenute nei confronti del ricorrente.
2) Violazione e falsa applicazione degli artt. 1, 13 e 19 del DPR n. 737/1981. Eccesso di potere per difetto di motivazione, erroneità dei presupposti, illogicità ed ingiustizia manifesta.
Non sarebbe stati considerati i buoni precedenti di carriera del ricorrente con conseguente difetto di motivazione.
3) Eccesso di potere per contraddittorietà, illogicità, ingiustizia manifesta, difetto di motivazione.
Vi sarebbe contraddittorietà con la precedente decisione di non irrogare la sanzione della sospensione facoltativa.
4) Violazione e falsa applicazione dell'art. 3 della l. n. 241/1990 e dell'art. 97 della Cost.. Difetto di motivazione. Erroneità dei presupposti, illogicità ed ingiustizia manifesta.
5) Violazione e falsa applicazione degli artt. 1, 13 e 19 del DPR n. 737/1981 in relazione agli artt. 166 e 174 c.p.. Difetto di motivazione ed istruttoria. Erroneità dei presupposti, illogicità ed ingiustizia manifesta.
Per l'Amministrazione intimata si è costituita in giudizio l'Avvocatura dello Stato, la quale ha depositato una memoria, con la quale ha chiesto il rigetto del ricorso, poiché infondato, vinte le spese.
Il ricorrente ha depositato una memoria, con la quale ha replicato alle deduzioni della difesa erariale.
Con ordinanza n. 952 del 22 ottobre 2010 l'istanza cautelare è stata rigettata.
Con ordinanza del CGA n. 1007 del 26 novembre 2010 l'appello cautelare è stato accolto con la seguente motivazione: "non sembra potersi escludere la sproporzione tra i fatti commessi e la sanzione inflitta".
Con memoria depositata in vista della udienza, il ricorrente ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
Alla pubblica udienza del 22 giugno 2011, su conforme richiesta dei difensori delle parti, il gravame è stato posto in decisione.Motivi della decisione
Il ricorso, che ha ad oggetto il provvedimento, con il quale il ricorrente, assistente capo della Polizia di Stato, è stato destituito dal servizio, ai sensi dell'art. 7, nn. 1, 2 e 4 del DPR n. 737/1981, è fondato con riferimento alla censura, avente indubbio carattere assorbente, della sproporzione tra sanzione e fatti contestati.
Invero, l'art. 7 del DPR n. 737/1981 prevede, al comma 1, che "La destituzione consiste nella cancellazione dai ruoli dell'appartenente ai ruoli dell'Amministrazione della pubblica sicurezza la cui condotta abbia reso incompatibile la sua ulteriore permanenza in servizio" ed al comma 2 che tale sanzione è inflitta, tra l'altro: per atti che rivelino mancanza del senso dell'onore o del senso morale (n. 1); per atti che siano in grave contrasto con i doveri assunti con il giuramento (n. 2); per dolosa violazione dei doveri che abbia arrecato grave pregiudizio allo Stato, all'Amministrazione della pubblica sicurezza, ad enti pubblici o a privati (n. 4).
In merito alla interpretazione di tale disposizione, va richiamato l'orientamento giurisprudenziale, secondo il quale la valutazione circa la gravità dei fatti commessi ai fini dell'irrogazione di una sanzione disciplinare è estrinsecazione di discrezionalità amministrativa ed in quanto tale è insindacabile dal giudice amministrativo, salvo che in ipotesi di eccesso di potere nelle sue varie articolazioni di natura sintomatica, fra cui l'evidente sproporzionalità della misura disciplinare adottata rispetto alla gravità dei fatti accertati. In tale contesto si è, in particolare, ritenuto che un singolo comportamento illecito, anche di natura penale delittuosa, non può giustificare la sanzione estrema della estinzione del rapporto di lavoro, quando non sia a tal punto grave da manifestare l'assenza delle doti morali necessarie per la prosecuzione del rapporto medesimo (vedi
Consiglio di Stato, IV, 16 ottobre 2009, n. 6353).
Nella specie la destituzione è stata disposta (come risulta dalla delibera del consiglio provinciale di disciplina del 29 marzo 2010 parimenti impugnata) in quanto il ricorrente è stato condannato, con sentenza passata in giudicato, a mesi 4 di reclusione e Euro 100,00 di multa per tentata truffa aggravata nei confronti dello Stato, in quanto si era assentato dal servizio, facendo attestare uno stato di malattia, durante il quale successivi accertamenti di P.G. ne avevano accertato la partecipazione ad una competizione agonistica sportiva.
Si è, in particolare, verificato che, in data 5 e 6 novembre 2000, aveva fruito di due giorni di congedo straordinario per malattia (precisamente "diarrea e coliche addominali" come risultante dalla cartella clinica del pronto soccorso, ove si era recato alle ore 6 del 5 novembre 2000, versata in atti) e nel tardo pomeriggio (in particolare alle ore 17,00) del 5 novembre aveva disputato una partita di pallavolo
E' stata, inoltre, ritenuta sussistente la "recidiva" di cui al n. 3 dell'art. 13 del DPR n. 737/1981 con riferimento ad un precedente disciplinare per una fattispecie di calunnia
Orbene, una sanzione particolarmente rigorosa qual è la destituzione, che comporta la cessazione del rapporto di lavoro, risulta sproporzionata rispetto ad una condotta sostanzialmente assimilabile alla assenza ingiustificata dal servizio per due giorni, la quale, in sé considerata, avrebbe comportato, ex art. 4 del DPR 737/1981, una pena pecuniaria consistente nella riduzione in misura non superiore a cinque trentesimi di una mensilità dello stipendio e degli altri assegni a carattere fisso e continuativo.
A diversa conclusione non può, peraltro, addivenirsi con riferimento alla contestazione della "recidiva", in quanto, indipendentemente dalla sua configurabilità in relazione a fattispecie diverse (calunnia e truffa), non si ritiene che potesse comportare l'applicazione di una sanzione grave come la destituzione a fronte dell'illecito addebitato al ricorrente.
Concludendo, per le ragioni suesposte, il ricorso è fondato e va accolto, con conseguente annullamento dei provvedimenti impugnati.
Si ravvisano giustificati motivi, avuto riguardo alla diversità dei pronunciamenti cautelari in primo e secondo grado ed alla conseguente opinabilità della questione, per compensare le spese di giudizio.P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Prima)
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l'effetto, annulla i provvedimenti impugnati.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Svolgimento del processo
Con ricorso, notificato il 20 settembre 2010 e depositato il giorno 27 successivo, il signor ####################, assistente capo della polizia di Stato, esponeva che, per un accadimento verificatosi il 15 giugno 2000, gli era stata irrogata la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con provvedimento successivamente annullato in autotutela dal Questore di #################### il 24 luglio 2009.
Per tale fatto era stato successivamente sottoposto ad un nuovo procedimento disciplinare, non ancora definito al momento della proposizione del presente ricorso.
Con foglio di contestazione addebiti del 29 dicembre 2009, era stato aperto nei suoi confronti un procedimento disciplinare relativamente ad un fatto accaduto il 5 novembre 2000, per il quale, con sentenza del Tribunale di #################### n. 68/06 del 17 maggio 2006, confermata con sentenza della Corte d'Appello di #################### 4° sezione penale n. 152/2008 del 16 gennaio 2008, divenuta irrevocabile in seguito alla declaratoria di inammissibilità del ricorso per Cassazione intervenuta il 10 novembre 2009, era stato condannato a mesi 4 di reclusione e Euro 100,00 di multa, essendosi ritenuto sussistente il delitto di cui agli art. 56, 640, commi 1 e 2, n. 1 c.p. (tentata truffa aggravata).
Tale pena era stata dapprima sospesa per assenza di precedenti penali e successivamente estinta per indulto.
La condanna in questione gli era stata inflitta, poiché, in data 5 e 6 novembre 2000, aveva fruito di due giorni di congedo straordinario per malattia (precisamente "diarrea e coliche addominali" come risultante dalla cartella clinica del pronto soccorso, ove si era recato alle ore 6 del 5 novembre 2000, versata in atti) e nel tardo pomeriggio (in particolare alle ore 17,00) del 5 novembre aveva disputato una partita di pallavolo.
In relazione a tale fatto era stato avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare, che si era concluso con il decreto di destituzione prot. n. 333D/26416 del 18 giugno 2010, adottato ai sensi dell'art. 7, nn. 1, 2 e 4 del DPR n. 737/1981 per i motivi di cui alla deliberazione del Consiglio di Disciplina del 29 marzo 2010.
Tale deliberazione aveva, in particolare, fatto riferimento alla recidiva rispetto al precedente disciplinare prima citato intervenuto in seguito a condanna penale passata in giudicato per calunnia.
Il ricorrente ha chiesto l'annullamento, previa sospensiva e vinte le spese, degli atti impugnati per i seguenti motivi:
1) Violazione e falsa applicazione: dell'art. 13 del DPR n. 737/1981; dell'art. 1 della l. n. 241/1990 in relazione al principio di proporzionalità. Eccesso di potere per difetto di motivazione erroneità dei presupposti, illogicità ed ingiustizia manifesta.
Vi sarebbe sproporzione tra la sanzione disciplinare applicata ed i fatti contestati con conseguente carenza di motivazione, in considerazione della insussistenza della recidiva fra le due contestazioni disciplinari intervenute nei confronti del ricorrente.
2) Violazione e falsa applicazione degli artt. 1, 13 e 19 del DPR n. 737/1981. Eccesso di potere per difetto di motivazione, erroneità dei presupposti, illogicità ed ingiustizia manifesta.
Non sarebbe stati considerati i buoni precedenti di carriera del ricorrente con conseguente difetto di motivazione.
3) Eccesso di potere per contraddittorietà, illogicità, ingiustizia manifesta, difetto di motivazione.
Vi sarebbe contraddittorietà con la precedente decisione di non irrogare la sanzione della sospensione facoltativa.
4) Violazione e falsa applicazione dell'art. 3 della l. n. 241/1990 e dell'art. 97 della Cost.. Difetto di motivazione. Erroneità dei presupposti, illogicità ed ingiustizia manifesta.
5) Violazione e falsa applicazione degli artt. 1, 13 e 19 del DPR n. 737/1981 in relazione agli artt. 166 e 174 c.p.. Difetto di motivazione ed istruttoria. Erroneità dei presupposti, illogicità ed ingiustizia manifesta.
Per l'Amministrazione intimata si è costituita in giudizio l'Avvocatura dello Stato, la quale ha depositato una memoria, con la quale ha chiesto il rigetto del ricorso, poiché infondato, vinte le spese.
Il ricorrente ha depositato una memoria, con la quale ha replicato alle deduzioni della difesa erariale.
Con ordinanza n. 952 del 22 ottobre 2010 l'istanza cautelare è stata rigettata.
Con ordinanza del CGA n. 1007 del 26 novembre 2010 l'appello cautelare è stato accolto con la seguente motivazione: "non sembra potersi escludere la sproporzione tra i fatti commessi e la sanzione inflitta".
Con memoria depositata in vista della udienza, il ricorrente ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
Alla pubblica udienza del 22 giugno 2011, su conforme richiesta dei difensori delle parti, il gravame è stato posto in decisione.Motivi della decisione
Il ricorso, che ha ad oggetto il provvedimento, con il quale il ricorrente, assistente capo della Polizia di Stato, è stato destituito dal servizio, ai sensi dell'art. 7, nn. 1, 2 e 4 del DPR n. 737/1981, è fondato con riferimento alla censura, avente indubbio carattere assorbente, della sproporzione tra sanzione e fatti contestati.
Invero, l'art. 7 del DPR n. 737/1981 prevede, al comma 1, che "La destituzione consiste nella cancellazione dai ruoli dell'appartenente ai ruoli dell'Amministrazione della pubblica sicurezza la cui condotta abbia reso incompatibile la sua ulteriore permanenza in servizio" ed al comma 2 che tale sanzione è inflitta, tra l'altro: per atti che rivelino mancanza del senso dell'onore o del senso morale (n. 1); per atti che siano in grave contrasto con i doveri assunti con il giuramento (n. 2); per dolosa violazione dei doveri che abbia arrecato grave pregiudizio allo Stato, all'Amministrazione della pubblica sicurezza, ad enti pubblici o a privati (n. 4).
In merito alla interpretazione di tale disposizione, va richiamato l'orientamento giurisprudenziale, secondo il quale la valutazione circa la gravità dei fatti commessi ai fini dell'irrogazione di una sanzione disciplinare è estrinsecazione di discrezionalità amministrativa ed in quanto tale è insindacabile dal giudice amministrativo, salvo che in ipotesi di eccesso di potere nelle sue varie articolazioni di natura sintomatica, fra cui l'evidente sproporzionalità della misura disciplinare adottata rispetto alla gravità dei fatti accertati. In tale contesto si è, in particolare, ritenuto che un singolo comportamento illecito, anche di natura penale delittuosa, non può giustificare la sanzione estrema della estinzione del rapporto di lavoro, quando non sia a tal punto grave da manifestare l'assenza delle doti morali necessarie per la prosecuzione del rapporto medesimo (vedi
Consiglio di Stato, IV, 16 ottobre 2009, n. 6353).
Nella specie la destituzione è stata disposta (come risulta dalla delibera del consiglio provinciale di disciplina del 29 marzo 2010 parimenti impugnata) in quanto il ricorrente è stato condannato, con sentenza passata in giudicato, a mesi 4 di reclusione e Euro 100,00 di multa per tentata truffa aggravata nei confronti dello Stato, in quanto si era assentato dal servizio, facendo attestare uno stato di malattia, durante il quale successivi accertamenti di P.G. ne avevano accertato la partecipazione ad una competizione agonistica sportiva.
Si è, in particolare, verificato che, in data 5 e 6 novembre 2000, aveva fruito di due giorni di congedo straordinario per malattia (precisamente "diarrea e coliche addominali" come risultante dalla cartella clinica del pronto soccorso, ove si era recato alle ore 6 del 5 novembre 2000, versata in atti) e nel tardo pomeriggio (in particolare alle ore 17,00) del 5 novembre aveva disputato una partita di pallavolo
E' stata, inoltre, ritenuta sussistente la "recidiva" di cui al n. 3 dell'art. 13 del DPR n. 737/1981 con riferimento ad un precedente disciplinare per una fattispecie di calunnia
Orbene, una sanzione particolarmente rigorosa qual è la destituzione, che comporta la cessazione del rapporto di lavoro, risulta sproporzionata rispetto ad una condotta sostanzialmente assimilabile alla assenza ingiustificata dal servizio per due giorni, la quale, in sé considerata, avrebbe comportato, ex art. 4 del DPR 737/1981, una pena pecuniaria consistente nella riduzione in misura non superiore a cinque trentesimi di una mensilità dello stipendio e degli altri assegni a carattere fisso e continuativo.
A diversa conclusione non può, peraltro, addivenirsi con riferimento alla contestazione della "recidiva", in quanto, indipendentemente dalla sua configurabilità in relazione a fattispecie diverse (calunnia e truffa), non si ritiene che potesse comportare l'applicazione di una sanzione grave come la destituzione a fronte dell'illecito addebitato al ricorrente.
Concludendo, per le ragioni suesposte, il ricorso è fondato e va accolto, con conseguente annullamento dei provvedimenti impugnati.
Si ravvisano giustificati motivi, avuto riguardo alla diversità dei pronunciamenti cautelari in primo e secondo grado ed alla conseguente opinabilità della questione, per compensare le spese di giudizio.P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Prima)
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l'effetto, annulla i provvedimenti impugnati.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
salute: un touch-screen aiuta cura artrite reumatoride
SALUTE: UN TOUCH-SCREEN AIUTA CURA ARTRITE
REUMATORIDE
MALATTIA COLPISCE 350 MILA ITALIANI, SOPRATTUTTO DONNE
(ANSA) - ROMA, 7 SET - Una serie di domande a risposta
multipla, illustrate su un monitor, cui i pazienti possono
rispondere toccando lo schermo con un dito: l'informatica entra
nella cura dell'artrite reumatoide con un software, chiamato
Rheumatism, che si avvale di un display touch-screen al posto
delle schede cartacee per raccogliere informazioni attraverso
l'autovalutazione di chi Š affetto dalla malattia.
Il nuovo sistema informatico per la raccolta dei dati sar…
illustrato nel corso del meeting ''Rheumatology education and
learning'', un progetto educazionale sul ''tight control'' che
si svolger… il prossimo 9 settembre a Roma. Tra i relatori, il
prof. Fausto Salaffi della Clinica reumatologica dell'universit…
politecnica delle Marche, ideatore dello strumento informatico.
Realizzato in collaborazione con Bristol-Myers Squibb, il
sistema Š gi… in uso in diversi centri italiani e ha mostrato di
poter semplificare il monitoraggio e minimizzare gli errori di
raccolta e di imputazione dei dati, consentendo inoltre un
utilizzo agevole per i pazienti.
Nel corso del convegno si parler… anche delle raccomandazioni
internazionali redatte dall'Eular, l'organizzazione che riunisce
tutte le societ… europee di reumatologia. Le linee guida
definiscono come obiettivo primario del trattamento la
massimizzazione della qualita' di vita a lungo termine, e
sottolineano l'importanza di monitorare regolarmente
l'evoluzione dell'artrite reumatoide per operare in modo
tempestivo le scelte pi— efficaci per i pazienti.
In Italia sono circa 350 mila le persone che soffrono di
artrite reumatoide, con una netta prevalenza di donne (la
proporzione Š di 4 a 1). La patologia colpisce in particolare le
articolazioni delle mani e dei piedi impedendo di compiere i
gesti pi— semplici, come camminare, sollevare un bicchiere
d'acqua o comporre un numero di telefono. La malattia comporta
la riduzione delle capacit… motorie con peggioramento della
qualit… di vita dei pazienti, la perdita di capacit… lavorativa,
la necessit… di spese mediche ingenti e rischio di dover
ricorrere a interventi chirurgici.
(ANSA).
Y89-BR
07-SET-11 11:12 NNNN
MALATTIA COLPISCE 350 MILA ITALIANI, SOPRATTUTTO DONNE
(ANSA) - ROMA, 7 SET - Una serie di domande a risposta
multipla, illustrate su un monitor, cui i pazienti possono
rispondere toccando lo schermo con un dito: l'informatica entra
nella cura dell'artrite reumatoide con un software, chiamato
Rheumatism, che si avvale di un display touch-screen al posto
delle schede cartacee per raccogliere informazioni attraverso
l'autovalutazione di chi Š affetto dalla malattia.
Il nuovo sistema informatico per la raccolta dei dati sar…
illustrato nel corso del meeting ''Rheumatology education and
learning'', un progetto educazionale sul ''tight control'' che
si svolger… il prossimo 9 settembre a Roma. Tra i relatori, il
prof. Fausto Salaffi della Clinica reumatologica dell'universit…
politecnica delle Marche, ideatore dello strumento informatico.
Realizzato in collaborazione con Bristol-Myers Squibb, il
sistema Š gi… in uso in diversi centri italiani e ha mostrato di
poter semplificare il monitoraggio e minimizzare gli errori di
raccolta e di imputazione dei dati, consentendo inoltre un
utilizzo agevole per i pazienti.
Nel corso del convegno si parler… anche delle raccomandazioni
internazionali redatte dall'Eular, l'organizzazione che riunisce
tutte le societ… europee di reumatologia. Le linee guida
definiscono come obiettivo primario del trattamento la
massimizzazione della qualita' di vita a lungo termine, e
sottolineano l'importanza di monitorare regolarmente
l'evoluzione dell'artrite reumatoide per operare in modo
tempestivo le scelte pi— efficaci per i pazienti.
In Italia sono circa 350 mila le persone che soffrono di
artrite reumatoide, con una netta prevalenza di donne (la
proporzione Š di 4 a 1). La patologia colpisce in particolare le
articolazioni delle mani e dei piedi impedendo di compiere i
gesti pi— semplici, come camminare, sollevare un bicchiere
d'acqua o comporre un numero di telefono. La malattia comporta
la riduzione delle capacit… motorie con peggioramento della
qualit… di vita dei pazienti, la perdita di capacit… lavorativa,
la necessit… di spese mediche ingenti e rischio di dover
ricorrere a interventi chirurgici.
(ANSA).
Y89-BR
07-SET-11 11:12 NNNN
GIAPPONE:CINGHIALI AL CESIO IN PREFETTURE FUKUSHIMA E MIYAGI
GIAPPONE:CINGHIALI AL CESIO IN PREFETTURE FUKUSHIMA E
MIYAGI
(ANSA) - TOKYO, 07 SET - Dopo le centinaia di casi di bovini,
anche i cinghiali nelle prefetture di Fukushima e Miyagi
presentano livelli di radioattivita' al cesio superiori ai
limiti legali.
Sulla base di quanto riferito dalla stampa nipponica, 12 capi
abbattuti a Fukushima, provincia che ospita l'omonima centrale
nucleare, hanno presentato concentrazioni comprese tra i 563 e i
3.221 becquerel/kg, contro il tetto massimo fissato a quota 500.
A Miyagi, invece, l'unico cinghiale esaminato ha segnato valori
di 2.200 becquerel.
Le amministrazioni locali hanno disposto il rafforzamento
delle analisi, peraltro gia' sollecitate dal ministero della
Salute, mentre sale l'allerta sulle conseguenze per la catena
alimentare della radioattivita' sprigionata dall'impianto
nucleare di Fukushima danneggiato dal sisma/tsunami dell'11
marzo, nel mentre sono in corso i controlli sul nuovo raccolto
di riso, alimento fondamentale della dieta nipponica.
I cinghiali cacciati ogni anno nelle due prefetture variano
tra i 2.000 e i 3.000, quasi 6.000 nel complesso, e sono alla
base di uno delle specialita' piu' apprezzate della cucina
giapponese: il 'sukiyaki', piatto preparato in stile 'nabemono',
cioe' in pentola con verdure. (ANSA).
FT
07-SET-11 10:33 NNNN
(ANSA) - TOKYO, 07 SET - Dopo le centinaia di casi di bovini,
anche i cinghiali nelle prefetture di Fukushima e Miyagi
presentano livelli di radioattivita' al cesio superiori ai
limiti legali.
Sulla base di quanto riferito dalla stampa nipponica, 12 capi
abbattuti a Fukushima, provincia che ospita l'omonima centrale
nucleare, hanno presentato concentrazioni comprese tra i 563 e i
3.221 becquerel/kg, contro il tetto massimo fissato a quota 500.
A Miyagi, invece, l'unico cinghiale esaminato ha segnato valori
di 2.200 becquerel.
Le amministrazioni locali hanno disposto il rafforzamento
delle analisi, peraltro gia' sollecitate dal ministero della
Salute, mentre sale l'allerta sulle conseguenze per la catena
alimentare della radioattivita' sprigionata dall'impianto
nucleare di Fukushima danneggiato dal sisma/tsunami dell'11
marzo, nel mentre sono in corso i controlli sul nuovo raccolto
di riso, alimento fondamentale della dieta nipponica.
I cinghiali cacciati ogni anno nelle due prefetture variano
tra i 2.000 e i 3.000, quasi 6.000 nel complesso, e sono alla
base di uno delle specialita' piu' apprezzate della cucina
giapponese: il 'sukiyaki', piatto preparato in stile 'nabemono',
cioe' in pentola con verdure. (ANSA).
FT
07-SET-11 10:33 NNNN
Mobilità dei docenti: i chiarimenti del Miur
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale del personale scolastico - Uff.IV e Uff.V
Prot. n. AOODGPER 6900 Roma, 1°.09.2011
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-
Dipartimento per la Funzione Pubblica –
Servizio Relazioni Sindacali
Corso Vittorio Emanuele II, 116
00186 ROMA
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze –
Dipartimento della Ragionerai Generale dello
Stato –
IGOP – Uff. XII
Via XX Settembre, 97
00187 ROMA
Oggetto: Assegnazione del personale scolastico nelle istituzioni scolastiche in più plessi e/o sedi.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica, con nota prot. n. DFP 0040466 P-4.17.1.14, ha
lasciato a questa Amministrazione l’opportunità di procedere alla stipulazione dell’accordo sulla
mobilità annuale per i soli aspetti relativi alle utilizzazioni e alle assegnazioni provvisorie, non
ammettendo a certificazione le disposizioni del CCNI afferenti a materie rientranti nel novero delle
prerogative datoriali. Infatti, sulla base delle osservazioni svolte dal DFP con la suddetta nota, le
materie di cui agli artt. 4 e 15 (assegnazione del personale nei circoli o istituti articolati in più plessi
e/o sedi) sono state sottratte alla contrattazione integrativa, trattandosi di materie da ricondurre alla
podestà datoriale.
Come è noto le OO.SS. convocate per la stipula dell’ipotesi di contratto per la parte
ammessa a certificazione, non hanno ritenuto di sottoscrivere l’accordo nel senso e con i limiti
indicati dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
In relazione alle suaccennate circostanze, questa Amministrazione, al fine di assicurare il
corretto e regolare avvio dell’anno scolastico in ossequio a quanto previsto dall’art. 40 comma 3 ter
del D.L.vo 165/01 come modificato dal D.L.vo 150/09, ha provveduto ad emanare apposita
Ordinanza Ministeriale n. 64/2011 che ha disciplinato le procedure delle utilizzazioni e delle
assegnazioni provvisorie.
Nell’imminenza dell’avvio dell’anno scolastico 2011/12 si rende, altresì, necessario, nelle
more della definitiva sottoscrizione del contratto integrativo, fornire istruzioni, nelle more della
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale del personale scolastico - Uff.IV e Uff.V
definitiva sottoscrizione del contratto integrativo per l’assegnazione del personale nelle istituzioni
scolastiche costituite in più plessi e/o sedi per assicurare una uniformità di comportamento da parte
dei dirigenti scolastici, cui spetta il compito di assegnazione del predetto personale ai plessi e alle
sedi staccate.
Il dirigente scolastico, in relazione ai criteri generali stabiliti dal Consiglio di circolo o di
istituto ed conformemente al piano annuale delle attività deliberato dal Collegio dei docenti assegna
i docenti di scuola primaria e infanzia ai plessi e i docenti di I e II grado alle succursali in base ai
seguenti criteri:
1. Il rispetto della continuità educativo - didattica dovrà essere considerato obiettivo prioritario.
Pertanto tutti i docenti hanno diritto di permanere nel plesso in cui operano, fatto salvo il prioritario
utilizzo dei docenti specialisti di lingua nei plessi sprovvisti di docenti specializzati per le ore
necessarie a garantire l'insegnamento della seconda lingua a tutti gli alunni aventi titolo in base alla
normativa vigente.
2. Nell’assegnazione ai plessi, al fine di assicurare il miglior andamento del servizio scolastico, si
terrà conto anche delle specifiche competenze professionali dei docenti (es. conoscenza della lingua
inglese in assenza di altri docenti specializzati), in coerenza con quanto previsto dalla progettazione
didattico –organizzativa elaborata nel piano dell’offerta formativa, anche sulla base delle opzioni
manifestate dai singoli docenti.
3. Il rispetto dei precedenti commi 1 e 2 non impedisce ai singoli docenti di presentare domanda di
assegnazione ad altri plessi. Ogni docente infatti ha diritto di essere collocato nel plesso richiesto,
compatibilmente con il numero dei posti non occupati in base ai precedenti commi e fatto salvo la
necessità di assicurare l’insegnamento della lingua inglese .
4. Le domande di assegnazione ad altro plesso e/o succursale, dovranno essere inviate alla direzione
dell’istituto, in tempo utile per il completamento delle operazioni prima dell’inizio delle lezioni.
5. I docenti che assumono servizio per la prima volta nell'istituto, potranno presentare domanda di
assegnazione al singolo plesso e/o succursale, per i posti vacanti dopo le sistemazioni dei docenti
già appartenenti all’organico del precedente anno scolastico.
6. In caso di concorrenza di più domande sul medesimo posto o in caso di perdita di posti nel plesso
o scuola, l’individuazione sarà disposta nel rispetto della graduatoria formulata in base alla tabella
di valutazione dei titoli ai fini delle utilizzazioni allegata all’OM n. 64/2011 concernente le
utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente per l’anno scolastico in corso.
7. Le assegnazioni saranno disposte secondo le seguenti fasi:
a. Assegnazione dei docenti che garantiscono l’insegnamento della lingua straniera nella scuola
primaria;
b. Assegnazione dei docenti che permangono nello stesso plesso;
c. Assegnazione dei docenti che hanno fatto domanda di essere assegnati ad un plesso scolastico;
d. Assegnazione dei docenti che entrano a far parte dell’organico funzionale dell’istituto per la
prima volta;
8. I docenti possono presentare motivato reclamo al dirigente scolastico entro cinque giorni dalla
pubblicazione all’albo della scuola del provvedimento di assegnazione.
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale del personale scolastico - Uff.IV e Uff.V
Il dirigente scolastico, su richiesta degli interessati, assegna il personale ATA alle sedi associate,
alle succursali e ai plessi sulla base dei seguenti criteri:
1) mantenimento della continuità nella sede occupata nel corrente anno scolastico;
2) maggiore anzianità di servizio;
3) disponibilità del personale stesso a svolgere specifici incarichi previsti dal CCNL;
4) le domande di assegnazione ad altro plesso, succursale o sede associata, dovranno inviate
alla direzione dell’istituto, prima dell’inizio delle lezioni.
5) Il personale ATA può presentare motivato reclamo al dirigente scolastico entro cinque
giorni dalla pubblicazione all’albo della scuola del provvedimento di assegnazione.
Le predette operazioni saranno oggetto di informativa sindacale ai sensi dell’art. 6 del CCNL –
comparto scuola
Il Direttore Generale
F.to Luciano Chiappetta
dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale del personale scolastico - Uff.IV e Uff.V
Prot. n. AOODGPER 6900 Roma, 1°.09.2011
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-
Dipartimento per la Funzione Pubblica –
Servizio Relazioni Sindacali
Corso Vittorio Emanuele II, 116
00186 ROMA
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze –
Dipartimento della Ragionerai Generale dello
Stato –
IGOP – Uff. XII
Via XX Settembre, 97
00187 ROMA
Oggetto: Assegnazione del personale scolastico nelle istituzioni scolastiche in più plessi e/o sedi.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica, con nota prot. n. DFP 0040466 P-4.17.1.14, ha
lasciato a questa Amministrazione l’opportunità di procedere alla stipulazione dell’accordo sulla
mobilità annuale per i soli aspetti relativi alle utilizzazioni e alle assegnazioni provvisorie, non
ammettendo a certificazione le disposizioni del CCNI afferenti a materie rientranti nel novero delle
prerogative datoriali. Infatti, sulla base delle osservazioni svolte dal DFP con la suddetta nota, le
materie di cui agli artt. 4 e 15 (assegnazione del personale nei circoli o istituti articolati in più plessi
e/o sedi) sono state sottratte alla contrattazione integrativa, trattandosi di materie da ricondurre alla
podestà datoriale.
Come è noto le OO.SS. convocate per la stipula dell’ipotesi di contratto per la parte
ammessa a certificazione, non hanno ritenuto di sottoscrivere l’accordo nel senso e con i limiti
indicati dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
In relazione alle suaccennate circostanze, questa Amministrazione, al fine di assicurare il
corretto e regolare avvio dell’anno scolastico in ossequio a quanto previsto dall’art. 40 comma 3 ter
del D.L.vo 165/01 come modificato dal D.L.vo 150/09, ha provveduto ad emanare apposita
Ordinanza Ministeriale n. 64/2011 che ha disciplinato le procedure delle utilizzazioni e delle
assegnazioni provvisorie.
Nell’imminenza dell’avvio dell’anno scolastico 2011/12 si rende, altresì, necessario, nelle
more della definitiva sottoscrizione del contratto integrativo, fornire istruzioni, nelle more della
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale del personale scolastico - Uff.IV e Uff.V
definitiva sottoscrizione del contratto integrativo per l’assegnazione del personale nelle istituzioni
scolastiche costituite in più plessi e/o sedi per assicurare una uniformità di comportamento da parte
dei dirigenti scolastici, cui spetta il compito di assegnazione del predetto personale ai plessi e alle
sedi staccate.
Il dirigente scolastico, in relazione ai criteri generali stabiliti dal Consiglio di circolo o di
istituto ed conformemente al piano annuale delle attività deliberato dal Collegio dei docenti assegna
i docenti di scuola primaria e infanzia ai plessi e i docenti di I e II grado alle succursali in base ai
seguenti criteri:
1. Il rispetto della continuità educativo - didattica dovrà essere considerato obiettivo prioritario.
Pertanto tutti i docenti hanno diritto di permanere nel plesso in cui operano, fatto salvo il prioritario
utilizzo dei docenti specialisti di lingua nei plessi sprovvisti di docenti specializzati per le ore
necessarie a garantire l'insegnamento della seconda lingua a tutti gli alunni aventi titolo in base alla
normativa vigente.
2. Nell’assegnazione ai plessi, al fine di assicurare il miglior andamento del servizio scolastico, si
terrà conto anche delle specifiche competenze professionali dei docenti (es. conoscenza della lingua
inglese in assenza di altri docenti specializzati), in coerenza con quanto previsto dalla progettazione
didattico –organizzativa elaborata nel piano dell’offerta formativa, anche sulla base delle opzioni
manifestate dai singoli docenti.
3. Il rispetto dei precedenti commi 1 e 2 non impedisce ai singoli docenti di presentare domanda di
assegnazione ad altri plessi. Ogni docente infatti ha diritto di essere collocato nel plesso richiesto,
compatibilmente con il numero dei posti non occupati in base ai precedenti commi e fatto salvo la
necessità di assicurare l’insegnamento della lingua inglese .
4. Le domande di assegnazione ad altro plesso e/o succursale, dovranno essere inviate alla direzione
dell’istituto, in tempo utile per il completamento delle operazioni prima dell’inizio delle lezioni.
5. I docenti che assumono servizio per la prima volta nell'istituto, potranno presentare domanda di
assegnazione al singolo plesso e/o succursale, per i posti vacanti dopo le sistemazioni dei docenti
già appartenenti all’organico del precedente anno scolastico.
6. In caso di concorrenza di più domande sul medesimo posto o in caso di perdita di posti nel plesso
o scuola, l’individuazione sarà disposta nel rispetto della graduatoria formulata in base alla tabella
di valutazione dei titoli ai fini delle utilizzazioni allegata all’OM n. 64/2011 concernente le
utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente per l’anno scolastico in corso.
7. Le assegnazioni saranno disposte secondo le seguenti fasi:
a. Assegnazione dei docenti che garantiscono l’insegnamento della lingua straniera nella scuola
primaria;
b. Assegnazione dei docenti che permangono nello stesso plesso;
c. Assegnazione dei docenti che hanno fatto domanda di essere assegnati ad un plesso scolastico;
d. Assegnazione dei docenti che entrano a far parte dell’organico funzionale dell’istituto per la
prima volta;
8. I docenti possono presentare motivato reclamo al dirigente scolastico entro cinque giorni dalla
pubblicazione all’albo della scuola del provvedimento di assegnazione.
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale del personale scolastico - Uff.IV e Uff.V
Il dirigente scolastico, su richiesta degli interessati, assegna il personale ATA alle sedi associate,
alle succursali e ai plessi sulla base dei seguenti criteri:
1) mantenimento della continuità nella sede occupata nel corrente anno scolastico;
2) maggiore anzianità di servizio;
3) disponibilità del personale stesso a svolgere specifici incarichi previsti dal CCNL;
4) le domande di assegnazione ad altro plesso, succursale o sede associata, dovranno inviate
alla direzione dell’istituto, prima dell’inizio delle lezioni.
5) Il personale ATA può presentare motivato reclamo al dirigente scolastico entro cinque
giorni dalla pubblicazione all’albo della scuola del provvedimento di assegnazione.
Le predette operazioni saranno oggetto di informativa sindacale ai sensi dell’art. 6 del CCNL –
comparto scuola
Il Direttore Generale
F.to Luciano Chiappetta
PANE: A.A.A. CERCASI FORNAIO, INTROVABILE 39,4% PERSONALE RICHIESTO DA IMPRESE
PANE: A.A.A. CERCASI FORNAIO, INTROVABILE 39,4%
PERSONALE RICHIESTO DA IMPRESE =
ASSOPANIFICATORI, NON E' MESTIERE SCELTO DA GIOVANI
Roma, 7 set. (Adnkronos/Labitalia) - Cercasi addetti nei forni
italiani. Nonostante la crisi abbia colpito anche il settore della
panificazione artigianale, che ha visto diminuire il consumo
pro-capite e avanzare i prodotti industriali, le imprese del settore
cercano addetti. Ma non li trovano, neanche in un momento di crisi
occupazionale. A confermarlo le stime dell'Ufficio Studi di
Confartigianato, che ha stilato una classifica dei mestieri piu'
'trascurati'. Tra questi, al secondo posto, dopo installatori di
infissi e serramenti, figurano proprio panettieri e pastai: di
difficile reperimento e' ben il 39,4% del totale del fabbisogno
richiesto dalle imprese.
Quello del panettiere, infatti, non e' un mestiere ambito dai
giovani italiani, neanche in tempi di crisi, come conferma a LABITALIA
Mario Partigiani, presidente di Assopanificatori, l'associazione di
categoria: "C'e' scarsa reperibilita' di manodopera perche' i giovani
non vogliono intraprendere questo mestiere per via dei sacrifici che
richiede: non e' faticoso in se', ma e' una lavoro che si fa di notte,
bisogna alzarsi molto presto, mentre i giovani preferiscono andare a
ballare e fare tardi per divertirsi".
"Cosi', pur essendoci tanta disoccupazione, pochi -ribadisce- si
avvicinano a questo come ad altri mestieri artigianali. Crescono pero'
le donne che scelgono di lavorare nel settore della panificazione, sia
nella manifattura sia nella vendita. Poi, oggi, quasi tutti i giovani
hanno studiato a lungo e ambiscono a un lavoro all'altezza della loro
preparazione". (segue)
(Lab/Zn/Adnkronos)
07-SET-11 16:38
NNNNPANE: A.A.A. CERCASI FORNAIO, INTROVABILE 39,4% PERSONALE RICHIESTO DA IMPRESE (2) =
(Adnkronos/Labitalia) - Ma anche quello del panettiere e' un
mestiere che non si improvvisa e che richiede grande professionalita'
e conoscenze complesse, che si apprendono negli appositi corsi di
formazione organizzati dalle associazioni di categoria.
"La qualificazione e' importante anche nel nostro mestiere -
spiega Partigiani - e piu' sei preparato e piu' puoi guadagnare.
Generalmente, ci si specializza nel tipo di pane piu' diffuso nel
proprio territorio. Una figura altamente qualificata, nel nostro
settore, e' quella che lavora in un grande laboratorio artigianale,
che conosce tutti i tipi di prodotti e che e' in grado,
all'occorrenza, di sostituire il titolare. Con questo livello di
esperienza, si arriva a guadagnare di piu'".
La paga base per un fornaio e' di circa 1.500 euro lordi al mese
per 14 mensilita', cui vanno aggiunti una serie di elementi
flessibili, in ragione dei territori, dei periodi dell'anno e delle
aziende, come straordinari, lavoro notturno, festivita', premi di
produzione, elementi che possono portare il reddito anche a superare i
2.000 euro mese con punte, in alcuni casi eccezionali e per le figure
piu' professionalizzate, che si avvicinano ai 3.000, sempre lordi.
(segue)
(Lab/Zn/Adnkronos)
07-SET-11 16:44
NNNN
PANE: A.A.A. CERCASI FORNAIO, INTROVABILE 39,4% PERSONALE RICHIESTO DA IMPRESE (3) =
(Adnkronos/Labitalia) - Ma come si diventa panificatori? Il
percorso formativo prevede la frequenza di un Istituto professionale,
del settore industria e artigianato o in alternativa un Istituto
tecnico, del settore tecnologico, ad indirizzo agraria,
agroalimentare, agroindustria.
La formazione scolastica si completa con un periodo di
apprendistato in un laboratorio di panificazione. Si richiede anche un
corso di formazione professionale che puo' variare dalle 60 alle 600
ore, secondo il livello di specializzazione da raggiungere.
Infatti, il panificatore deve essere capace di coniugare
molteplici conoscenze, nuove tecnologie, nuove normative legislative e
sanitarie, deve saperne di contabilita' e marketing. E' importante,
infatti, che le attivita' si diversifichino sia nella produzione sia
nella vendita e questo richiede di conoscere le tecniche, le materie
prime, e saperle utilizzare; fattore ormai fondamentale e' anche
l'organizzazione e la gestione del lavoro.
(Lab/Opr/Adnkronos)
07-SET-11 16:55
ASSOPANIFICATORI, NON E' MESTIERE SCELTO DA GIOVANI
Roma, 7 set. (Adnkronos/Labitalia) - Cercasi addetti nei forni
italiani. Nonostante la crisi abbia colpito anche il settore della
panificazione artigianale, che ha visto diminuire il consumo
pro-capite e avanzare i prodotti industriali, le imprese del settore
cercano addetti. Ma non li trovano, neanche in un momento di crisi
occupazionale. A confermarlo le stime dell'Ufficio Studi di
Confartigianato, che ha stilato una classifica dei mestieri piu'
'trascurati'. Tra questi, al secondo posto, dopo installatori di
infissi e serramenti, figurano proprio panettieri e pastai: di
difficile reperimento e' ben il 39,4% del totale del fabbisogno
richiesto dalle imprese.
Quello del panettiere, infatti, non e' un mestiere ambito dai
giovani italiani, neanche in tempi di crisi, come conferma a LABITALIA
Mario Partigiani, presidente di Assopanificatori, l'associazione di
categoria: "C'e' scarsa reperibilita' di manodopera perche' i giovani
non vogliono intraprendere questo mestiere per via dei sacrifici che
richiede: non e' faticoso in se', ma e' una lavoro che si fa di notte,
bisogna alzarsi molto presto, mentre i giovani preferiscono andare a
ballare e fare tardi per divertirsi".
"Cosi', pur essendoci tanta disoccupazione, pochi -ribadisce- si
avvicinano a questo come ad altri mestieri artigianali. Crescono pero'
le donne che scelgono di lavorare nel settore della panificazione, sia
nella manifattura sia nella vendita. Poi, oggi, quasi tutti i giovani
hanno studiato a lungo e ambiscono a un lavoro all'altezza della loro
preparazione". (segue)
(Lab/Zn/Adnkronos)
07-SET-11 16:38
NNNNPANE: A.A.A. CERCASI FORNAIO, INTROVABILE 39,4% PERSONALE RICHIESTO DA IMPRESE (2) =
(Adnkronos/Labitalia) - Ma anche quello del panettiere e' un
mestiere che non si improvvisa e che richiede grande professionalita'
e conoscenze complesse, che si apprendono negli appositi corsi di
formazione organizzati dalle associazioni di categoria.
"La qualificazione e' importante anche nel nostro mestiere -
spiega Partigiani - e piu' sei preparato e piu' puoi guadagnare.
Generalmente, ci si specializza nel tipo di pane piu' diffuso nel
proprio territorio. Una figura altamente qualificata, nel nostro
settore, e' quella che lavora in un grande laboratorio artigianale,
che conosce tutti i tipi di prodotti e che e' in grado,
all'occorrenza, di sostituire il titolare. Con questo livello di
esperienza, si arriva a guadagnare di piu'".
La paga base per un fornaio e' di circa 1.500 euro lordi al mese
per 14 mensilita', cui vanno aggiunti una serie di elementi
flessibili, in ragione dei territori, dei periodi dell'anno e delle
aziende, come straordinari, lavoro notturno, festivita', premi di
produzione, elementi che possono portare il reddito anche a superare i
2.000 euro mese con punte, in alcuni casi eccezionali e per le figure
piu' professionalizzate, che si avvicinano ai 3.000, sempre lordi.
(segue)
(Lab/Zn/Adnkronos)
07-SET-11 16:44
NNNN
PANE: A.A.A. CERCASI FORNAIO, INTROVABILE 39,4% PERSONALE RICHIESTO DA IMPRESE (3) =
(Adnkronos/Labitalia) - Ma come si diventa panificatori? Il
percorso formativo prevede la frequenza di un Istituto professionale,
del settore industria e artigianato o in alternativa un Istituto
tecnico, del settore tecnologico, ad indirizzo agraria,
agroalimentare, agroindustria.
La formazione scolastica si completa con un periodo di
apprendistato in un laboratorio di panificazione. Si richiede anche un
corso di formazione professionale che puo' variare dalle 60 alle 600
ore, secondo il livello di specializzazione da raggiungere.
Infatti, il panificatore deve essere capace di coniugare
molteplici conoscenze, nuove tecnologie, nuove normative legislative e
sanitarie, deve saperne di contabilita' e marketing. E' importante,
infatti, che le attivita' si diversifichino sia nella produzione sia
nella vendita e questo richiede di conoscere le tecniche, le materie
prime, e saperle utilizzare; fattore ormai fondamentale e' anche
l'organizzazione e la gestione del lavoro.
(Lab/Opr/Adnkronos)
07-SET-11 16:55
MANOVRA: DA IVA A 'SUPERTASSA', TUTTE LE NOVITA'/ADNKRONOS
MANOVRA: DA IVA A 'SUPERTASSA', TUTTE LE NOVITA'/ADNKRONOS =
Roma, 7 set. - (Adnkronos) - Iva al 21% a partire da quest'anno,
contributo di solidarieta' del 3% per i redditi oltre 300.000 euro,
anticipo di due anni dell'adeguamento delle pensioni 'rosa' tra
pubblico e privato, che partira' dal 2014. Il maxiemendamento alla
manovra, su cui il governo ha posto la fiducia e che sara' votato in
serata da palazzo Madama, fornisce tutti i dettagli sulle ultime norme
entrate nel provvedimento. Le nuove misure valgono 4,3 miliardi nel
prossimo anno, gettito dovuto quasi per intero dal gettito in arrivo
grazie all'incremento dell'Iva. Il provvedimento sale cosi' a 54,2
miliardi nel 2013, anno in cui dovra' essere raggiunto il pareggio di
bilancio.
Grazie alle norme gia' approvate in commissione Bilancio, e
recepite attraverso il maxiemendamento, arrivano importanti modifiche
sul testo originale, a partire dal 'recupero' delle feste laiche, che
non saranno piu' accorpate alle domeniche, passando all'esclusione dei
Fas regionali dai possibili tagli previsti da una clausola di
salvaguardia, e arrivando al salvataggio del 'numero chiuso' per le
farmacie. Dalle misure approvate in commissione, vengono invece
cancellate le certificazioni dei debiti che le amministrazioni
pubbliche contraggono con le imprese. Ecco di seguito le novita'
contenute nel maxiemendamento.
- IVA: Aumento dell'Iva dell'1% (dal 20 al 21%) per l'aliquota
ordinaria, che scatta dall'entrata in vigore della manovra. Il gettito
previsto per il 2011 e' pari a 700 milioni, mentre dal prossimo anno
sara' pari a 4,2 miliardi. (segue)
(Sim/Zn/Adnkronos)
07-SET-11 16:19
MANOVRA: DA IVA A 'SUPERTASSA', TUTTE LE NOVITA'/ADNKRONOS (2) =
(Adnkronos) - CONTRIBUTO SOLIDARIETA': Torna il contributo di
solidarieta', con un'aliquota del 3% per i redditi oltre 300.000 euro.
Il contributo di solidarieta' sara' in vigore ''fino al raggiungimento
del pareggio di bilancio'' anche per gli anni successivi il 2013. Il
gettito atteso e' pari a 54 milioni nel 2012 e 144 milioni a partire
dal 2013.
- PENSIONI DONNE: L'incremento dell'eta' pensionabile per le
donne nel settore privato partira' dal 2014. L'allineamento tra l'eta'
di pensionamento nel settore pubblico e in quello privato, si legge
nella relazione tecnica, ''e' previsto con la medesima gradualita'
(per completarsi a partire dal 2026) con seguenti passi di incremento
a decorrere dal primo gennaio di ogni anno''. I risparmi arriveranno a
partire dal 2015 (90 mln) e arriveranno fino a 720 mln nel 2021.
- BLOCCO TURN OVER: Deroga al blocco del turn over per il
personale sanitario, nelle regioni sottoposte a piani di rientro dai
disavanzi sanitari.
- CONDONO 2002: Le somme non riscosse del condono tombale 2002
saranno recuperate, attraverso ''ogni azione coattiva necessaria'',
entro il 31 dicembre 2011. Ai fini dell'accertamento Iva, per i casi
pendenti al 31 dicembre 2011 i termini sono prorogati di un anno. In
caso di omesso pagamento, si legge nell'emendamento, sara' applicata
una sanzione pari al 50%. Secondo le stime dell'Agenzia delle entrate
potrebbe essere recuperato circa un miliardo. (segue)
(Sim/Zn/Adnkronos)
07-SET-11 16:19
NNNN
Roma, 7 set. - (Adnkronos) - Iva al 21% a partire da quest'anno,
contributo di solidarieta' del 3% per i redditi oltre 300.000 euro,
anticipo di due anni dell'adeguamento delle pensioni 'rosa' tra
pubblico e privato, che partira' dal 2014. Il maxiemendamento alla
manovra, su cui il governo ha posto la fiducia e che sara' votato in
serata da palazzo Madama, fornisce tutti i dettagli sulle ultime norme
entrate nel provvedimento. Le nuove misure valgono 4,3 miliardi nel
prossimo anno, gettito dovuto quasi per intero dal gettito in arrivo
grazie all'incremento dell'Iva. Il provvedimento sale cosi' a 54,2
miliardi nel 2013, anno in cui dovra' essere raggiunto il pareggio di
bilancio.
Grazie alle norme gia' approvate in commissione Bilancio, e
recepite attraverso il maxiemendamento, arrivano importanti modifiche
sul testo originale, a partire dal 'recupero' delle feste laiche, che
non saranno piu' accorpate alle domeniche, passando all'esclusione dei
Fas regionali dai possibili tagli previsti da una clausola di
salvaguardia, e arrivando al salvataggio del 'numero chiuso' per le
farmacie. Dalle misure approvate in commissione, vengono invece
cancellate le certificazioni dei debiti che le amministrazioni
pubbliche contraggono con le imprese. Ecco di seguito le novita'
contenute nel maxiemendamento.
- IVA: Aumento dell'Iva dell'1% (dal 20 al 21%) per l'aliquota
ordinaria, che scatta dall'entrata in vigore della manovra. Il gettito
previsto per il 2011 e' pari a 700 milioni, mentre dal prossimo anno
sara' pari a 4,2 miliardi. (segue)
(Sim/Zn/Adnkronos)
07-SET-11 16:19
MANOVRA: DA IVA A 'SUPERTASSA', TUTTE LE NOVITA'/ADNKRONOS (2) =
(Adnkronos) - CONTRIBUTO SOLIDARIETA': Torna il contributo di
solidarieta', con un'aliquota del 3% per i redditi oltre 300.000 euro.
Il contributo di solidarieta' sara' in vigore ''fino al raggiungimento
del pareggio di bilancio'' anche per gli anni successivi il 2013. Il
gettito atteso e' pari a 54 milioni nel 2012 e 144 milioni a partire
dal 2013.
- PENSIONI DONNE: L'incremento dell'eta' pensionabile per le
donne nel settore privato partira' dal 2014. L'allineamento tra l'eta'
di pensionamento nel settore pubblico e in quello privato, si legge
nella relazione tecnica, ''e' previsto con la medesima gradualita'
(per completarsi a partire dal 2026) con seguenti passi di incremento
a decorrere dal primo gennaio di ogni anno''. I risparmi arriveranno a
partire dal 2015 (90 mln) e arriveranno fino a 720 mln nel 2021.
- BLOCCO TURN OVER: Deroga al blocco del turn over per il
personale sanitario, nelle regioni sottoposte a piani di rientro dai
disavanzi sanitari.
- CONDONO 2002: Le somme non riscosse del condono tombale 2002
saranno recuperate, attraverso ''ogni azione coattiva necessaria'',
entro il 31 dicembre 2011. Ai fini dell'accertamento Iva, per i casi
pendenti al 31 dicembre 2011 i termini sono prorogati di un anno. In
caso di omesso pagamento, si legge nell'emendamento, sara' applicata
una sanzione pari al 50%. Secondo le stime dell'Agenzia delle entrate
potrebbe essere recuperato circa un miliardo. (segue)
(Sim/Zn/Adnkronos)
07-SET-11 16:19
NNNN
PENSIONI. FINOCCHIARO: GOVERNO PUNISCE ANCORA LE DONNE ITALIANE
PENSIONI. FINOCCHIARO: GOVERNO PUNISCE ANCORA LE
DONNE ITALIANE
(DIRE) Roma, 7 set. - "Il governo Berlusconi ha dunque deciso che
le donne italiane lavoreranno di piu' per raggiungere la pensione
mentre, per i tagli operati, diminuiranno i servizi. Dunque molto
piu' lavoro e molta piu' fatica. E siccome il sistema non si
regge senza le donne, cui e' affidato, tra gli altri compiti,
quello di badare a bambini, anziani, non autosufficienti, mi
chiedo cosa accadra'". Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del
gruppo del Pd al Senato.
"Gia' le donne italiane lavoravano in famiglia assai piu' di
quelle di altri paesi europei, essendo piu' disoccupate e piu'
inoccupate- osserva Finocchiaro- guadagnando meno, facendo meno
carriera e avendo a disposizione in media meno servizi. Cosa si
aspetta questo Berlusconi? Una straordinaria impennata del
consenso femminile al Governo o uno strepitoso boom demografico?
Peraltro, e non stupisce, i risparmi di spesa derivanti
dall'innalzamento dell'eta' del pensionamento delle donne sono
stati, una prima volta, destinati alle donne e poi 'scippati' dal
Governo".
"Stavolta l'esecutivo non voleva fare la fatica, cosi' non li
ha nemmeno destinati alle donne italiane. Se li prende e basta.
Tutte zitte, per carita'", conclude la capogruppo del Pd al
Senato.
(Com/Vid/ Dire)
16:16 07-09-11
NNNN
(DIRE) Roma, 7 set. - "Il governo Berlusconi ha dunque deciso che
le donne italiane lavoreranno di piu' per raggiungere la pensione
mentre, per i tagli operati, diminuiranno i servizi. Dunque molto
piu' lavoro e molta piu' fatica. E siccome il sistema non si
regge senza le donne, cui e' affidato, tra gli altri compiti,
quello di badare a bambini, anziani, non autosufficienti, mi
chiedo cosa accadra'". Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del
gruppo del Pd al Senato.
"Gia' le donne italiane lavoravano in famiglia assai piu' di
quelle di altri paesi europei, essendo piu' disoccupate e piu'
inoccupate- osserva Finocchiaro- guadagnando meno, facendo meno
carriera e avendo a disposizione in media meno servizi. Cosa si
aspetta questo Berlusconi? Una straordinaria impennata del
consenso femminile al Governo o uno strepitoso boom demografico?
Peraltro, e non stupisce, i risparmi di spesa derivanti
dall'innalzamento dell'eta' del pensionamento delle donne sono
stati, una prima volta, destinati alle donne e poi 'scippati' dal
Governo".
"Stavolta l'esecutivo non voleva fare la fatica, cosi' non li
ha nemmeno destinati alle donne italiane. Se li prende e basta.
Tutte zitte, per carita'", conclude la capogruppo del Pd al
Senato.
(Com/Vid/ Dire)
16:16 07-09-11
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CGIL: DA 15 A 17 SETTEMBRE A ROMA FESTA POPOLARE PER BERLINGUER E LAMA
CGIL: DA 15 A 17 SETTEMBRE A ROMA FESTA POPOLARE
PER BERLINGUER E LAMA =
Roma, 7 set. - (Adnkronos/Labitalia) - Dal 15 al 17 settembre,
alle Terme di Caracalla, negli stessi spazi che ospitano in questi
giorni Piazza Bella Piazza, la Festa della Cgil di Roma e del Lazio,
si svolgera' una festa popolare per ricordare le figure di Luciano
Lama ed Enrico Berlinguer, promossa dalla Fondazione Giuseppe Di
Vittorio, dalla Fondazione Cespe e dalla Cgil di Roma e del Lazio.
Domani, 8 settembre, alle ore 11.30, alle Terme di Caracalla
(L'Altropalco), il programma della Festa Popolare e le ragioni che ne
sono a fondamento verranno illustrati in una conferenza stampa cui
parteciperanno Carlo Ghezzi, presidente della Fondazione Di Vittorio,
Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del
Lazio e Ugo Sposetti della Fondazione Cespe.
(Lab/Ct/Adnkronos)
07-SET-11 13:51
NNNN
Roma, 7 set. - (Adnkronos/Labitalia) - Dal 15 al 17 settembre,
alle Terme di Caracalla, negli stessi spazi che ospitano in questi
giorni Piazza Bella Piazza, la Festa della Cgil di Roma e del Lazio,
si svolgera' una festa popolare per ricordare le figure di Luciano
Lama ed Enrico Berlinguer, promossa dalla Fondazione Giuseppe Di
Vittorio, dalla Fondazione Cespe e dalla Cgil di Roma e del Lazio.
Domani, 8 settembre, alle ore 11.30, alle Terme di Caracalla
(L'Altropalco), il programma della Festa Popolare e le ragioni che ne
sono a fondamento verranno illustrati in una conferenza stampa cui
parteciperanno Carlo Ghezzi, presidente della Fondazione Di Vittorio,
Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del
Lazio e Ugo Sposetti della Fondazione Cespe.
(Lab/Ct/Adnkronos)
07-SET-11 13:51
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SANITÀ. MANOVRA, FP CGIL MEDICI: COLPISCE CATEGORIA, RICORREREMO
SANITÀ. MANOVRA, FP CGIL MEDICI: COLPISCE CATEGORIA, RICORREREMO
"PRONTI AD ASSUMERE ULTERIORI INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE".
(DIRE) Roma, 7 set. - "Il maxiemendamento presentato oggi al
Senato introduce nuovamente il cosiddetto contributo di
solidarieta', il 3% di prelievo per tutti i redditi oltre i 300
mila euro, ma non riassorbe, anzi lo reinserisce con un apposito
comma, quello del 5% per i dirigenti pubblici con retribuzione
superiore ai 90 mila euro, che colpisce principalmente i medici".
Cosi', in una nota, Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil
medici
"Oltre 10 mila medici pubblici si ritroveranno quindi-
sottolinea Cozza- a pagare il 5% sulla propria retribuzione
insieme ai 34 mila cittadini che invece pagheranno solo il 3%,
deducibile, al di sopra dei 300 mila euro di reddito. Siamo
tornati alla inaccettabile discriminazione per la quale il
contributo di solidarieta' del 5% sulle retribuzioni oltre i 90
mila euro e del 10% sopra i 150 mila viene pagato, anche a
parita' di stipendio, solo da chi lavora nei servizi pubblici,
mentre il prelievo sui redditi valido per tutti gli altri scatta
oltre i 300 mila euro e nella misura del 3%".
"Un'ulteriore discriminazione che colpisce i medici pubblici
(e non i privati con eguale retribuzione)- osserva il segretario
Fp Cgil medici- gia' falcidiati dal blocco del contratto e delle
retribuzioni, dal differimento del Tfr, dalla mobilita' selvaggia
e dalla rottamazione estesa fino al 2014, in un servizio
sanitario nazionale devastato da tagli e ticket.
"Ieri abbiamo scioperato con tanti medici nei cortei- aggiunge
Cozza- Il segretario generale Susanna Camusso ha gia' annunciato
che la Cgil, partendo dalla incostituzionalita' di questo
provvedimento, difendera' con i ricorsi i medici pubblici.
Domani a Roma, nella intersindacale che vede insieme tutte le
sigle rappresentative dei medici gia' promotrici dell'appello
www.cambiamolamanovra.it- conclude- siamo pronti ad assumere
ulteriori iniziative unitarie di mobilitazione".
(Com/Fmu/ Dire)
16:08 07-09-11
NNNN
"PRONTI AD ASSUMERE ULTERIORI INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE".
(DIRE) Roma, 7 set. - "Il maxiemendamento presentato oggi al
Senato introduce nuovamente il cosiddetto contributo di
solidarieta', il 3% di prelievo per tutti i redditi oltre i 300
mila euro, ma non riassorbe, anzi lo reinserisce con un apposito
comma, quello del 5% per i dirigenti pubblici con retribuzione
superiore ai 90 mila euro, che colpisce principalmente i medici".
Cosi', in una nota, Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil
medici
"Oltre 10 mila medici pubblici si ritroveranno quindi-
sottolinea Cozza- a pagare il 5% sulla propria retribuzione
insieme ai 34 mila cittadini che invece pagheranno solo il 3%,
deducibile, al di sopra dei 300 mila euro di reddito. Siamo
tornati alla inaccettabile discriminazione per la quale il
contributo di solidarieta' del 5% sulle retribuzioni oltre i 90
mila euro e del 10% sopra i 150 mila viene pagato, anche a
parita' di stipendio, solo da chi lavora nei servizi pubblici,
mentre il prelievo sui redditi valido per tutti gli altri scatta
oltre i 300 mila euro e nella misura del 3%".
"Un'ulteriore discriminazione che colpisce i medici pubblici
(e non i privati con eguale retribuzione)- osserva il segretario
Fp Cgil medici- gia' falcidiati dal blocco del contratto e delle
retribuzioni, dal differimento del Tfr, dalla mobilita' selvaggia
e dalla rottamazione estesa fino al 2014, in un servizio
sanitario nazionale devastato da tagli e ticket.
"Ieri abbiamo scioperato con tanti medici nei cortei- aggiunge
Cozza- Il segretario generale Susanna Camusso ha gia' annunciato
che la Cgil, partendo dalla incostituzionalita' di questo
provvedimento, difendera' con i ricorsi i medici pubblici.
Domani a Roma, nella intersindacale che vede insieme tutte le
sigle rappresentative dei medici gia' promotrici dell'appello
www.cambiamolamanovra.it- conclude- siamo pronti ad assumere
ulteriori iniziative unitarie di mobilitazione".
(Com/Fmu/ Dire)
16:08 07-09-11
NNNN
MANOVRA: CGIL, CON NORME PENSIONI NEMICO DELLE DONNE
MANOVRA: CGIL, CON NORME PENSIONI NEMICO DELLE DONNE =
(AGI) - Roma, 7 set. - "Un governo e una maggioranza nemici
delle donne perche' per costruire bilanciamenti ed accordi fra
loro, la cosa piu' facile e' stata quella di rendere piu'
presente il colpo alle lavoratrici". E' quanto afferma il
segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito
alle novita' in tema di pensioni contenute nel maxiemendamento
alla manovre che prevedono un anticipo al 2014
dell'innalzamento dell'eta' pensionabile anche delle donne dei
settori privati a 65 anni Per la dirigente sindacale risulta
essere "chiaro come sia un provvedimento che serve solo a 'fare
cassa' e che nulla ha a che fare con la presunta parita' di
condizioni tra donne e uomini. La parita', infatti, non
comincia dalle pensioni: nel nostro paese - ricorda Lamonica -
la percentuale delle donne occupate e' pari al 46%, al
confronto della media europea che e' del 60%, mentre i salari
di quelle occupate sono piu' bassi del 30%, a parita' di
mansioni, di quelli degli uomini".
Inoltre, prosegue, "l'eta' reale di pensionamento delle
donne e' gia' oggi piu' alta di quella degli uomini ed e' per
questo che le lavoratrici sono quasi esclusivamente titolari
delle pensioni di vecchiaia e cio' e' dovuto al ritardato
accesso al mercato del lavoro, alla frantumazione della vita
lavorativa che spesso e' piena di buchi contributivi dovuti al
lavoro di cura che si scarica sulle spalle delle donne. Altro
che parita' di condizioni - conclude Lamonica - ad iniquita' si
aggiunge iniquita'". (AGI)
Red/Ila
071600 SET 11
NNNN
(AGI) - Roma, 7 set. - "Un governo e una maggioranza nemici
delle donne perche' per costruire bilanciamenti ed accordi fra
loro, la cosa piu' facile e' stata quella di rendere piu'
presente il colpo alle lavoratrici". E' quanto afferma il
segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito
alle novita' in tema di pensioni contenute nel maxiemendamento
alla manovre che prevedono un anticipo al 2014
dell'innalzamento dell'eta' pensionabile anche delle donne dei
settori privati a 65 anni Per la dirigente sindacale risulta
essere "chiaro come sia un provvedimento che serve solo a 'fare
cassa' e che nulla ha a che fare con la presunta parita' di
condizioni tra donne e uomini. La parita', infatti, non
comincia dalle pensioni: nel nostro paese - ricorda Lamonica -
la percentuale delle donne occupate e' pari al 46%, al
confronto della media europea che e' del 60%, mentre i salari
di quelle occupate sono piu' bassi del 30%, a parita' di
mansioni, di quelli degli uomini".
Inoltre, prosegue, "l'eta' reale di pensionamento delle
donne e' gia' oggi piu' alta di quella degli uomini ed e' per
questo che le lavoratrici sono quasi esclusivamente titolari
delle pensioni di vecchiaia e cio' e' dovuto al ritardato
accesso al mercato del lavoro, alla frantumazione della vita
lavorativa che spesso e' piena di buchi contributivi dovuti al
lavoro di cura che si scarica sulle spalle delle donne. Altro
che parita' di condizioni - conclude Lamonica - ad iniquita' si
aggiunge iniquita'". (AGI)
Red/Ila
071600 SET 11
NNNN
MANOVRA: DI PIETRO, BERLUSCONI LEDE CREDIBILITA' ITALIA
MANOVRA: DI PIETRO, BERLUSCONI LEDE CREDIBILITA' ITALIA
(ANSA) - ROMA, 07 SET - ''Il governo Berlusconi e' la causa
della mancanza di credibilita' del nostro Paese nei mercati
internazionali''. Lo ha detto Antonio Di Pietro intervenendo in
diretta a Radioanch'io di Radiouno. ''Rifare la manovra per la
quarta volta - ha aggiunto il leader del'Idv - non ci aiuta a
guadagnare la fiducia internazionale. Il vero problema politico
e' l'uso personalistico che Berlusconi fa delle istituzioni.
Ogni giorno che lui sta li' e' un giorno perso per il
Paese''.(ANSA).
CSS
07-SET-11 09:40 NNNN
(ANSA) - ROMA, 07 SET - ''Il governo Berlusconi e' la causa
della mancanza di credibilita' del nostro Paese nei mercati
internazionali''. Lo ha detto Antonio Di Pietro intervenendo in
diretta a Radioanch'io di Radiouno. ''Rifare la manovra per la
quarta volta - ha aggiunto il leader del'Idv - non ci aiuta a
guadagnare la fiducia internazionale. Il vero problema politico
e' l'uso personalistico che Berlusconi fa delle istituzioni.
Ogni giorno che lui sta li' e' un giorno perso per il
Paese''.(ANSA).
CSS
07-SET-11 09:40 NNNN
MANOVRA: DI PIETRO, SU STATUTO LAVORATORI COLPO DI MANO
MANOVRA: DI PIETRO, SU STATUTO LAVORATORI COLPO DI MANO
(ANSA) - ROMA, 07 SET - ''Inserire nella manovra modifiche
allo Statuto dei Lavoratori e' un colpo di mano inaccettabile''.
Lo ha detto Antonio Di Pietro intervistato da Radioanch'io
(Radiouno). ''Il governo Berlusconi ha approfittato
dell'emergenza economica - ha proseguito il leader dell'Idv -
per fare la resa dei conti tra imprenditori e lavoratori. Ma si
tratta di una forzatura capziosa perche' la manovra deve essere
un treno veloce e non puo' contenere riforme che vanno fatte con
il confronto tra le parti sociali''.(ANSA).
CSS
07-SET-11 09:41 NNNN
(ANSA) - ROMA, 07 SET - ''Inserire nella manovra modifiche
allo Statuto dei Lavoratori e' un colpo di mano inaccettabile''.
Lo ha detto Antonio Di Pietro intervistato da Radioanch'io
(Radiouno). ''Il governo Berlusconi ha approfittato
dell'emergenza economica - ha proseguito il leader dell'Idv -
per fare la resa dei conti tra imprenditori e lavoratori. Ma si
tratta di una forzatura capziosa perche' la manovra deve essere
un treno veloce e non puo' contenere riforme che vanno fatte con
il confronto tra le parti sociali''.(ANSA).
CSS
07-SET-11 09:41 NNNN
MANOVRA. LI GOTTI (IDV): GOVERNO FA BEL REGALO AI GRANDI EVASORI
MANOVRA. LI GOTTI (IDV): GOVERNO FA BEL REGALO AI
GRANDI EVASORI
(DIRE) Roma, 7 set. - "Altro che manette agli evasori.
L'emendamento su cui il governo pone la fiducia, contiene un bel
regalo ai grandi evasori". Lo afferma il senatore Luigi Li Gotti,
capogruppo dell'Italia dei valori in commissione giustizia, che
aggiunge: "La pena, infatti, puo' essere sospesa, a meno che non
ricorrano due condizioni: che l'evasione sia superiore a tre
milioni di euro nonche' che l'evasione sia superiore al 30 per
cento del volume d'affari. Insomma- conclude Li Gotti- l'evasore
che ha un volume d'affari di cento milioni di euro, puo' evadere
per 29 milioni, avendo diritto alla sospensione della pena.
Queste sarebbero le manette! Quali 'amici' vengono cosi'
sfacciatamente protetti?".
(Com/Anb/ Dire)
12:12 07-09-11
NNNN
(DIRE) Roma, 7 set. - "Altro che manette agli evasori.
L'emendamento su cui il governo pone la fiducia, contiene un bel
regalo ai grandi evasori". Lo afferma il senatore Luigi Li Gotti,
capogruppo dell'Italia dei valori in commissione giustizia, che
aggiunge: "La pena, infatti, puo' essere sospesa, a meno che non
ricorrano due condizioni: che l'evasione sia superiore a tre
milioni di euro nonche' che l'evasione sia superiore al 30 per
cento del volume d'affari. Insomma- conclude Li Gotti- l'evasore
che ha un volume d'affari di cento milioni di euro, puo' evadere
per 29 milioni, avendo diritto alla sospensione della pena.
Queste sarebbero le manette! Quali 'amici' vengono cosi'
sfacciatamente protetti?".
(Com/Anb/ Dire)
12:12 07-09-11
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L. elettorale/ Di Pietro: Idv dimostra di essere vera alternativa
L. elettorale/ Di Pietro: Idv dimostra di essere
vera alternativa
Cittadini firmano a nostri banchetti per cancellare porcellum
Roma, 7 set. (TMNews) - "L'Italia dei Valori sta dimostrando che
può non essere solo opposizione ma anche alternativa. Lo abbiamo
dimostrato con fatti concreti. I referendum che abbiamo promosso
e che, tutti e tre, hanno passato il vaglio dell'elettorato su
temi importanti come le leggi ad personam, la privatizzazione o
meno dell'acqua e le centrali nucleari, hanno dimostrato che i
cittadini su temi concreti intendono dare la loro risposta. Anche
oggi ci sono centinaia e centinaia di banchetti in giro per
l'Italia, promossi anche dall'Idv, nei quali stiamo raccogliendo
le firme per modificare la legge elettorale e per abrogare tutte
le Province". È quanto scrive sul suo blog il presidente
dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
"Una forza politica come la nostra, che sta all'opposizione, e
quindi non può cambiare le cose in Parlamento perché non ha la
maggioranza, fa il suo dovere insieme ai cittadini per
coinvolgerli direttamente nelle decisioni più importanti per
questo Paese credo che abbia le carte in regola per proporre e
proporsi come alternativa - spiega Di Pietro -. Due mesi fa l'IdV
ha depositato non solo presso la segreteria del Parlamento ma ha
mandato, con una lettera di accompagnamento a mia firma, al
presidente del Consiglio e al ministro Tremonti una
contromanovra, in cui indicavamo come andavano a nostro avviso
corrette le proposte fatte dal governo. Quel che più ci
interessava era individuare delle correzioni strutturali
soprattutto sulla spesa e sugli sprechi. I costi e gli sprechi
della politica andavano eliminati in maniera molto determinata".
"Di tutti questi tagli non c'è niente - prosegue il leader
dell`IdV - neppure quello delle Province come dicono i giornali.
Magari avessimo da votare l'abolizione delle Province. Non è
così. Oggi hanno solo detto che faranno un disegno di legge
costituzionale. Quando arriverà in Parlamento, andrà in
Commissione, affinché si studi cosa fare: se potessimo campare
per tutti gli anni che serviranno per fare questa modifica
costituzionale diventeremmo Matusalemme".
Red/Gal
071509 set 11
Cittadini firmano a nostri banchetti per cancellare porcellum
Roma, 7 set. (TMNews) - "L'Italia dei Valori sta dimostrando che
può non essere solo opposizione ma anche alternativa. Lo abbiamo
dimostrato con fatti concreti. I referendum che abbiamo promosso
e che, tutti e tre, hanno passato il vaglio dell'elettorato su
temi importanti come le leggi ad personam, la privatizzazione o
meno dell'acqua e le centrali nucleari, hanno dimostrato che i
cittadini su temi concreti intendono dare la loro risposta. Anche
oggi ci sono centinaia e centinaia di banchetti in giro per
l'Italia, promossi anche dall'Idv, nei quali stiamo raccogliendo
le firme per modificare la legge elettorale e per abrogare tutte
le Province". È quanto scrive sul suo blog il presidente
dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
"Una forza politica come la nostra, che sta all'opposizione, e
quindi non può cambiare le cose in Parlamento perché non ha la
maggioranza, fa il suo dovere insieme ai cittadini per
coinvolgerli direttamente nelle decisioni più importanti per
questo Paese credo che abbia le carte in regola per proporre e
proporsi come alternativa - spiega Di Pietro -. Due mesi fa l'IdV
ha depositato non solo presso la segreteria del Parlamento ma ha
mandato, con una lettera di accompagnamento a mia firma, al
presidente del Consiglio e al ministro Tremonti una
contromanovra, in cui indicavamo come andavano a nostro avviso
corrette le proposte fatte dal governo. Quel che più ci
interessava era individuare delle correzioni strutturali
soprattutto sulla spesa e sugli sprechi. I costi e gli sprechi
della politica andavano eliminati in maniera molto determinata".
"Di tutti questi tagli non c'è niente - prosegue il leader
dell`IdV - neppure quello delle Province come dicono i giornali.
Magari avessimo da votare l'abolizione delle Province. Non è
così. Oggi hanno solo detto che faranno un disegno di legge
costituzionale. Quando arriverà in Parlamento, andrà in
Commissione, affinché si studi cosa fare: se potessimo campare
per tutti gli anni che serviranno per fare questa modifica
costituzionale diventeremmo Matusalemme".
Red/Gal
071509 set 11
MANOVRA: CGIL PROSEGUE MOBILITAZIONE, SIT-IN DAVANTI A PREFETTURE
MANOVRA: CGIL PROSEGUE MOBILITAZIONE, SIT-IN DAVANTI A PREFETTURE
=
(AGI) - Roma, 7 set. - Prosegue la mobilitazione della Cgil
contro la manovra economica, "ulteriormente peggiorata - spiega
il sindacato in una nota - dal maxi-emendamento del governo, in
particolare sull'Iva e sull'eta' pensionabile delle donne, e
gravata dalla fiducia che strozza la possibilita' di un
confronto parlamentare".
A Roma alle 17 ci sara' un presidio presso la Galleria
Colonna (davanti a Palazzo Chigi). In Sicilia ce ne saranno
altri davanti a tutte le prefetture a partire dalle 17, mentre
in Veneto inizieranno alle 18. Sit-in anche davanti alle
Prefetture di Milano e di Perugia e a quelle di Potenza e di
Matera. In Toscana, invece, gia' questa mattina i delegati Fiom
Cgil di nuovo Pignone e G.E. Transportationn sono andati in
Prefettura a Firenze ottenendo un incontro per ribadire con
forza la contrarieta' della Cgil alla manovra. Mentre a Livorno
i lavoratori di alcune fabbriche sono usciti in strada rendendo
'plasticamente' visibile il sentimento di avversione a quanto
il Senato si appresta a approvare. A Napoli l'appuntamento e' a
Piazza del Plebiscito alle 16,30. (AGI)
red/Fri
071536 SET 11
NNNN
(AGI) - Roma, 7 set. - Prosegue la mobilitazione della Cgil
contro la manovra economica, "ulteriormente peggiorata - spiega
il sindacato in una nota - dal maxi-emendamento del governo, in
particolare sull'Iva e sull'eta' pensionabile delle donne, e
gravata dalla fiducia che strozza la possibilita' di un
confronto parlamentare".
A Roma alle 17 ci sara' un presidio presso la Galleria
Colonna (davanti a Palazzo Chigi). In Sicilia ce ne saranno
altri davanti a tutte le prefetture a partire dalle 17, mentre
in Veneto inizieranno alle 18. Sit-in anche davanti alle
Prefetture di Milano e di Perugia e a quelle di Potenza e di
Matera. In Toscana, invece, gia' questa mattina i delegati Fiom
Cgil di nuovo Pignone e G.E. Transportationn sono andati in
Prefettura a Firenze ottenendo un incontro per ribadire con
forza la contrarieta' della Cgil alla manovra. Mentre a Livorno
i lavoratori di alcune fabbriche sono usciti in strada rendendo
'plasticamente' visibile il sentimento di avversione a quanto
il Senato si appresta a approvare. A Napoli l'appuntamento e' a
Piazza del Plebiscito alle 16,30. (AGI)
red/Fri
071536 SET 11
NNNN
Sciopero Cgil...''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di essere iscritto alla Cisl''.
SCIOPERO CGIL: ROMA; PENSIONATO
CISL, OGGI MI VERGOGNO
(ANSA) - ROMA, 6 SET - ''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di
essere iscritto alla Cisl''. Questo uno dei cartelli esposti
durante il corteo della Cgil contro la manovra economica. Ad
imbracciarlo un pensionato di Frosinone, Elio Quattrociocchi,
che spiega: ''sentire Bonanni dirsi d'accordo con i
licenziamenti e appoggiare il governo mi ha deluso profondamente
ed oggi, dopo 35 anni, mi vergogno di essere iscritto alla Cisl.
Quattrociocchi mostra le tessere del sindacato e racconta:
''sono iscritto alla Cisl dal '77. Sono stato Rsu per nove anni
e ho lavorato come operaio alla Smia Fibre di Castellaccio, in
provincia di Frosinone. Oggi non mi riconosco piu' in questo
sindacato e per questo sto partecipando alla manifestazione
della Cgil con
(ANSA) - ROMA, 6 SET - ''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di
essere iscritto alla Cisl''. Questo uno dei cartelli esposti
durante il corteo della Cgil contro la manovra economica. Ad
imbracciarlo un pensionato di Frosinone, Elio Quattrociocchi,
che spiega: ''sentire Bonanni dirsi d'accordo con i
licenziamenti e appoggiare il governo mi ha deluso profondamente
ed oggi, dopo 35 anni, mi vergogno di essere iscritto alla Cisl.
Quattrociocchi mostra le tessere del sindacato e racconta:
''sono iscritto alla Cisl dal '77. Sono stato Rsu per nove anni
e ho lavorato come operaio alla Smia Fibre di Castellaccio, in
provincia di Frosinone. Oggi non mi riconosco piu' in questo
sindacato e per questo sto partecipando alla manifestazione
della Cgil con
Lo sciopero Cgil fa il giro del mondo (06/09/2011 19:31) (Fonte: Rassegna.it)
Lo sciopero Cgil fa il giro del mondo (06/09/2011 19:31) |
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Lo sciopero generale della Cgil è stato in primo piano su tutti i siti d'informazione italiani. Ovviamente con toni e commenti molto diversi. Lo sciopero ha fatto notizia anche sui siti internazionali di informazione | |
Fiducia sulla manovra. Stretta su Iva, pensioni e supertassa (06/09/2011 18:45) |
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Il governo cambia ancora. Anticipato l’adeguamento previdenziale delle donne, Iva al 21%, contributo di solidarietà su redditi over 500mila euro. Le altre misure sono confermate e blindate dalla fiducia, la numero 49 | |
Roma era piena di giovani (06/09/2011 17:39) |
|
La presenza di giovani in questi anni sta indubbiamente crescendo nei cortei della Cgil. Non è vero che le manifestazioni mettono paura alle città: tutti i negozi erano aperti lungo il corteo, e i bar hanno fatto buoni affari DI STEFANO IUCCI | |
Sciopero Cgil, piazza Duomo era piena (06/09/2011 17:13) |
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Gli striscioni di McDonald’s, Zara, Esselunga, Mercedes Benz, Carrefour, Mondadori, Alfa Romeo e tanti altri. E poi gli insegnanti, i giovani precari, gli attori e i lavoratori della Scala DI CRISTINA MACCARRONE | |
Sei lavoratori su dieci con la Cgil (06/09/2011 16:49) |
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L'adesione allo stop è stata del 60%. Nelle fabbriche ancora più alta. A Mirafiori 80%. Migliaia di persone in piazza in tutta Italia. Preoccupazione e rabbia per una manovra giudicata "iniqua". "Non ci rassegniamo, continueremo a batterci" | |
Sciopero Cgil: sindacato, adesione definitiva è 60% (06/09/2011 15:46) |
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Le piazze della Cgil su Youtube (06/09/2011 14:46) |
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I video dei cortei. Nella rete decine di documenti filmati da testate locali o semplici cittadini testimoniano la grande partecipazione allo sciopero generale contro la manovra in tutta Italia | |
Cgil, la manovra deve cambiare (06/09/2011 13:56) |
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Susanna Camusso: "Se il Parlamento l'approverà così come è, il governo sappia che non ci rassegneremo e continueremo a batterci per cambiarla". La strada del risanamento e del contrasto alla crisi è un'altra DI PAOLO SERVENTI LONGHI | |
La Cgil dalla parte giusta (06/09/2011 13:21) |
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Crediamo di non essere stati i soli a cogliere una simpatia diffusa per la mobilitazione della Cgil, una condivisione dei motivi della sua protesta e, ancora di più, della strada scelta per farli sentire DI TARCISIO TARQUINI | |
Camusso: l'Italia non merita questa manovra |
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6 settembre. La segretaria della Cgil in piazza a Roma per lo sciopero generale: "La manovra è totalmente irresponsabile" (fonte: Cgil) | |
Sciopero generale, il corteo di Bologna |
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Bologna, 6 settembre 2011, in migliaia sono scesi in piazza con la Cgil per dire no a una manovra che attacca i più deboli (autore: pilastromania, fonte: youtube) | |
MANOVRA: TRE MESI DI TEMPO PER RESTITUIRE BONUS BEBE' 2006 = INTERESSATE 8.000 FAMIGLIE CHE HANNO RICEVUTO ASSEGNO SENZA AVERNE DIRITTO
MANOVRA: TRE MESI DI TEMPO PER RESTITUIRE BONUS BEBE' 2006
=
INTERESSATE 8.000 FAMIGLIE CHE HANNO RICEVUTO ASSEGNO SENZA
AVERNE DIRITTO
Roma, 7 set. (Adnkronos) - I genitori che hanno ricevuto il
bonus bebe' (misura prevista della finanziaria 2006), senza averne
diritto, avranno tempo tre mesi per restituire le somme che hanno
ricevuto. E' quanto prevede il maxiemendamento alla manovra. La misura
chiude cosi' il caso, che interessa circa 8.000 famiglie, 'accusate'
dal Mef di aver autocertificato in maniera sbagliata il proprio
reddito, ottenendo 1.000 euro per la nascita di un bebe'.
''Al fine di semplificare l'attivita' amministrativa e di
evitare l'insorgere di ulteriore contenzioso'', si legge nella norma,
ai soggetti che hanno beneficiato del bonus bebe' senza averne diritto
''non si applicano le conseguenti sanzioni penali e amministrative se
restituiscono le somme indebitamente percepite entro 90 giorni
dall'entrata in vigore della legge''.
Anche i procedimenti penali e amministrativi avviati saranno
sospesi fino alla scadenza dei 90 giorni e ''si estinguono a seguito
dell'avvenuta restituzione'' delle somme percepite.
(Sim/Ct/Adnkronos)
07-SET-11 12:07
NNNN
INTERESSATE 8.000 FAMIGLIE CHE HANNO RICEVUTO ASSEGNO SENZA
AVERNE DIRITTO
Roma, 7 set. (Adnkronos) - I genitori che hanno ricevuto il
bonus bebe' (misura prevista della finanziaria 2006), senza averne
diritto, avranno tempo tre mesi per restituire le somme che hanno
ricevuto. E' quanto prevede il maxiemendamento alla manovra. La misura
chiude cosi' il caso, che interessa circa 8.000 famiglie, 'accusate'
dal Mef di aver autocertificato in maniera sbagliata il proprio
reddito, ottenendo 1.000 euro per la nascita di un bebe'.
''Al fine di semplificare l'attivita' amministrativa e di
evitare l'insorgere di ulteriore contenzioso'', si legge nella norma,
ai soggetti che hanno beneficiato del bonus bebe' senza averne diritto
''non si applicano le conseguenti sanzioni penali e amministrative se
restituiscono le somme indebitamente percepite entro 90 giorni
dall'entrata in vigore della legge''.
Anche i procedimenti penali e amministrativi avviati saranno
sospesi fino alla scadenza dei 90 giorni e ''si estinguono a seguito
dell'avvenuta restituzione'' delle somme percepite.
(Sim/Ct/Adnkronos)
07-SET-11 12:07
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GOVERNO: PISANU "BERLUSCONI SI DIMETTA, ESECUTIVO LARGHE INTESE"
GOVERNO: PISANU "BERLUSCONI SI DIMETTA, ESECUTIVO LARGHE INTESE"
=
(AGI) - Roma, 7 set. - Un governo "di larghe intese" con un
premier dotato di "credito internazionale". Beppe Pisanu, tra i
fondatori di Forza Italia e presidente della Commissione
Antimafia, in un'intervista a 'la Repubblica' chiede un "patto
di fine legislatura con le forze responsabili" e invita il
presidente del Consiglio a fare un passo indietro: "Se
Berlusconi e' una parte del gigantesco problema che il Paese ha
davanti, sara' anche parte della soluzione che dobbiamo
trovare. E una soluzione va trovata. Un patto di fine
legislatura tra tutti i parlamentari di buona volonta' per
salvare il paese e rimetterlo in cammino". Un progetto che "non
prenda di mira nessuno e non escluda nessuno. Che nasca
all'insegna dell'emergenza. Le Camere e il Paese trovino il
modo di avanzare una proposta unitaria. A fine legislatura poi
ciascuno si presentera' agli elettori con i propri impegni e
meriti o demeriti".
Parlando dell'Italia nel panorama Ue, l'ex ministro
dell'Interno sottolinea: "Siamo nell'occhio del ciclone" e "in
giro cominciano a guardarci male, come mai era avvenuto". Siamo
diventati, direbbe Montale, 'l'anello che non tiene', quello
che cedendo puo' spezzare la catena dell'euro e della Ue". Per
Pisanu la soluzione non e' comunque una votazione anticipata
("sarebbe una sciagura" e "ci esporrebbe alla speculazione
internazionale) ma, dopo aver "rafforzato la manovra
finanziaria" e averla "approvata velocemente", bisognera' "fare
appello a tutte le energie disponibili e a tutte le persone di
buona volonta' per dare maggiore autorevolezza e credibilita'
politica al nostro Paese. Bisogna ritrovare l'etica della
responsabilita'". E insiste: "Non c'e' tempo da perdere. E'
questione di settimane, forse di giorni" perche' "da sola
questa maggioranza non e' piu' in grado di evitare il tracollo
e riaprire la via dello sviluppo: i fatti sono molto piu'
grandi dei suoi numeri in Parlamento". Pero', continua Pisanu,
"e' tutta la politica che deve cambiare passo, respiro,
visione, nsieme ai gruppi dirigenti delle organizzazioni
economiche e sociali. Bisogna cambiare". (AGI)
Gav
070827 SET 11
NNNN
(AGI) - Roma, 7 set. - Un governo "di larghe intese" con un
premier dotato di "credito internazionale". Beppe Pisanu, tra i
fondatori di Forza Italia e presidente della Commissione
Antimafia, in un'intervista a 'la Repubblica' chiede un "patto
di fine legislatura con le forze responsabili" e invita il
presidente del Consiglio a fare un passo indietro: "Se
Berlusconi e' una parte del gigantesco problema che il Paese ha
davanti, sara' anche parte della soluzione che dobbiamo
trovare. E una soluzione va trovata. Un patto di fine
legislatura tra tutti i parlamentari di buona volonta' per
salvare il paese e rimetterlo in cammino". Un progetto che "non
prenda di mira nessuno e non escluda nessuno. Che nasca
all'insegna dell'emergenza. Le Camere e il Paese trovino il
modo di avanzare una proposta unitaria. A fine legislatura poi
ciascuno si presentera' agli elettori con i propri impegni e
meriti o demeriti".
Parlando dell'Italia nel panorama Ue, l'ex ministro
dell'Interno sottolinea: "Siamo nell'occhio del ciclone" e "in
giro cominciano a guardarci male, come mai era avvenuto". Siamo
diventati, direbbe Montale, 'l'anello che non tiene', quello
che cedendo puo' spezzare la catena dell'euro e della Ue". Per
Pisanu la soluzione non e' comunque una votazione anticipata
("sarebbe una sciagura" e "ci esporrebbe alla speculazione
internazionale) ma, dopo aver "rafforzato la manovra
finanziaria" e averla "approvata velocemente", bisognera' "fare
appello a tutte le energie disponibili e a tutte le persone di
buona volonta' per dare maggiore autorevolezza e credibilita'
politica al nostro Paese. Bisogna ritrovare l'etica della
responsabilita'". E insiste: "Non c'e' tempo da perdere. E'
questione di settimane, forse di giorni" perche' "da sola
questa maggioranza non e' piu' in grado di evitare il tracollo
e riaprire la via dello sviluppo: i fatti sono molto piu'
grandi dei suoi numeri in Parlamento". Pero', continua Pisanu,
"e' tutta la politica che deve cambiare passo, respiro,
visione, nsieme ai gruppi dirigenti delle organizzazioni
economiche e sociali. Bisogna cambiare". (AGI)
Gav
070827 SET 11
NNNN
Ministero dell'istruzione dell'universita' e della ricerca DECRETO 22 marzo 2011 Modifiche al decreto 25 ottobre 2005 relativo al Programma «Rigenerazione in vitro di osso autologo per la terapia dei difetti ossei nella chirurgia oro-dentale e maxillo-facciale» gia' ammesso a finanziamento. (Decreto n. 134/Ric.). (11A11230) (G.U. Serie Generale n. 201 del 30 agosto 2011
martedì 6 settembre 2011
Sciopero Cgil...''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di essere iscritto alla Cisl''.
SCIOPERO
CGIL: ROMA; PENSIONATO CISL, OGGI MI VERGOGNO
(ANSA) - ROMA, 6 SET - ''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di
essere iscritto alla Cisl''. Questo uno dei cartelli esposti
durante il corteo della Cgil contro la manovra economica. Ad
imbracciarlo un pensionato di Frosinone, Elio Quattrociocchi,
che spiega: ''sentire Bonanni dirsi d'accordo con i
licenziamenti e appoggiare il governo mi ha deluso profondamente
ed oggi, dopo 35 anni, mi vergogno di essere iscritto alla Cisl.
Quattrociocchi mostra le tessere del sindacato e racconta:
''sono iscritto alla Cisl dal '77. Sono stato Rsu per nove anni
e ho lavorato come operaio alla Smia Fibre di Castellaccio, in
provincia di Frosinone. Oggi non mi riconosco piu' in questo
sindacato e per questo sto partecipando alla manifestazione
della Cgil contro una manovra che reputo ingiusta e lesiva dei
diritti dei lavoratori. Strappare la tessera della Cisl? Non so
ancora che fare, ci sto pensando. Per ora sono solo deluso''.
(ANSA).
YJ4-TZ/SCN
06-SET-11 11:17 NNNN
(ANSA) - ROMA, 6 SET - ''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di
essere iscritto alla Cisl''. Questo uno dei cartelli esposti
durante il corteo della Cgil contro la manovra economica. Ad
imbracciarlo un pensionato di Frosinone, Elio Quattrociocchi,
che spiega: ''sentire Bonanni dirsi d'accordo con i
licenziamenti e appoggiare il governo mi ha deluso profondamente
ed oggi, dopo 35 anni, mi vergogno di essere iscritto alla Cisl.
Quattrociocchi mostra le tessere del sindacato e racconta:
''sono iscritto alla Cisl dal '77. Sono stato Rsu per nove anni
e ho lavorato come operaio alla Smia Fibre di Castellaccio, in
provincia di Frosinone. Oggi non mi riconosco piu' in questo
sindacato e per questo sto partecipando alla manifestazione
della Cgil contro una manovra che reputo ingiusta e lesiva dei
diritti dei lavoratori. Strappare la tessera della Cisl? Non so
ancora che fare, ci sto pensando. Per ora sono solo deluso''.
(ANSA).
YJ4-TZ/SCN
06-SET-11 11:17 NNNN
(RIEPILOGO) IVA, SUPERPRELIEVO, PENSIONI: COSI' CAMBIA LA MANOVRA
(RIEPILOGO) IVA, SUPERPRELIEVO, PENSIONI: COSI' CAMBIA LA MANOVRA =
(AGI) - Roma, 6 set. - La manovra cambia ancora: aumento
dell'Iva, contributo di solidarieta' e pensioni. E il governo
porra' la fiducia, per l'approvazione in tempi rapidi vista "la
gravita'" della crisi internazionale. A poche ore dal via
libera del Senato, il testo della manovra subisce nuove
modifiche che saranno contenute in un nuovo maxiemendamento che
approdera' a palazzo Madama in serata.
Il premier, Silvio Berlusconi, rientra all'ora di pranzo a
Roma e subito convoca un vertice di maggioranza, presente anche
il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, per definire le
nuove misure da introdurre al testo del provvedimento, anche e
soprattutto alla luce delle dure e nette parole di ieri del
Capo dello Stato e per dare un segnale chiaro ai mercati,
ancora in fibrillazione. Al termine della riunione di circa due
ore a palazzo Grazioli, viene diffuso un comunicato in cui si
illustrano le nuove misure: "il Governo intende porre la
fiducia sul Testo Commissione della Manovra, con le seguenti
aggiunte: - aumento di un punto IVA, dal 20 al 21, con
destinazione del maggior gettito a miglioramento dei saldi del
bilancio pubblico; - fino al pareggio di bilancio, contributo
del 3% sopra i 500.000 euro; - adeguamento delle pensioni delle
donne nel settore privato a partire dal 2014". Inoltre, nel
comunicato si annuncia che "giovedi' il Consiglio dei Ministri
approvera' l'introduzione in Costituzione della 'regola d'oro'
sul pareggio di bilancio e l'attribuzione alle Regioni delle
competenze delle Province". Poi, nel pomeriggio, un Cdm
convocato ad hoc autorizza la fiducia sulla manovra, che sara'
licenziata domani dal Senato. In serata, il ministro della
Difesa, Ignazio La Russa, spiega ai giornalisti che il
contributo di solidarieta' a carico dei rediti alti riguardera'
non piu' chi dichiara dai 500mila in su, bensi' viene abbassato
(la proposta sarebbe stata avanzata dallo stesso Berlusconi) a
chi percepisce un reddito da 300mila euro in su. Inoltre, per i
parlamentari che oltre all'indennita' percepiscono anche un
reddito da lavoro, il contributo sara' del doppio. La fiducia,
informa una nota di palazzo Chigi al termine del Cdm, e' stata
autorizzata "per conseguire una celere conversione del decreto
legge, come impone la gravita' del contesto internazionale di
crisi finanziaria". (AGI)
Red/Rm6
062057 SET 11
NNNN
(AGI) - Roma, 6 set. - La manovra cambia ancora: aumento
dell'Iva, contributo di solidarieta' e pensioni. E il governo
porra' la fiducia, per l'approvazione in tempi rapidi vista "la
gravita'" della crisi internazionale. A poche ore dal via
libera del Senato, il testo della manovra subisce nuove
modifiche che saranno contenute in un nuovo maxiemendamento che
approdera' a palazzo Madama in serata.
Il premier, Silvio Berlusconi, rientra all'ora di pranzo a
Roma e subito convoca un vertice di maggioranza, presente anche
il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, per definire le
nuove misure da introdurre al testo del provvedimento, anche e
soprattutto alla luce delle dure e nette parole di ieri del
Capo dello Stato e per dare un segnale chiaro ai mercati,
ancora in fibrillazione. Al termine della riunione di circa due
ore a palazzo Grazioli, viene diffuso un comunicato in cui si
illustrano le nuove misure: "il Governo intende porre la
fiducia sul Testo Commissione della Manovra, con le seguenti
aggiunte: - aumento di un punto IVA, dal 20 al 21, con
destinazione del maggior gettito a miglioramento dei saldi del
bilancio pubblico; - fino al pareggio di bilancio, contributo
del 3% sopra i 500.000 euro; - adeguamento delle pensioni delle
donne nel settore privato a partire dal 2014". Inoltre, nel
comunicato si annuncia che "giovedi' il Consiglio dei Ministri
approvera' l'introduzione in Costituzione della 'regola d'oro'
sul pareggio di bilancio e l'attribuzione alle Regioni delle
competenze delle Province". Poi, nel pomeriggio, un Cdm
convocato ad hoc autorizza la fiducia sulla manovra, che sara'
licenziata domani dal Senato. In serata, il ministro della
Difesa, Ignazio La Russa, spiega ai giornalisti che il
contributo di solidarieta' a carico dei rediti alti riguardera'
non piu' chi dichiara dai 500mila in su, bensi' viene abbassato
(la proposta sarebbe stata avanzata dallo stesso Berlusconi) a
chi percepisce un reddito da 300mila euro in su. Inoltre, per i
parlamentari che oltre all'indennita' percepiscono anche un
reddito da lavoro, il contributo sara' del doppio. La fiducia,
informa una nota di palazzo Chigi al termine del Cdm, e' stata
autorizzata "per conseguire una celere conversione del decreto
legge, come impone la gravita' del contesto internazionale di
crisi finanziaria". (AGI)
Red/Rm6
062057 SET 11
NNNN
TAR "...Con il ricorso in esame, i ricorrenti - tutti appartenenti all'Arma dei Carabinieri - hanno chiesto il riconoscimento del proprio diritto alla corresponsione della intera retribuzione prevista per il lavoro straordinario per i turni c.d. di servizio di piantone della caserma espletati dall'entrata in vigore della legge 1 aprile 1981, n. 121 alla data di proposizione del ricorso. Deducono violazione dell'art. 63, c. 1, 2, 3 e 4 della L. 1 aprile 1981, n. 121 nonché falsa applicazione dell'art. 2, c. 3, legge 28 aprile 1975, n. 135 e dell'art. 17, legge 10 ottobre 1986, n. 668...."
T.A.R. Lazio Roma Sez. I bis, Sent., 05-07-2011, n. 5859Fatto - Diritto
P.Q.M.
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
Con il ricorso in esame, i ricorrenti - tutti appartenenti all'Arma dei Carabinieri - hanno chiesto il riconoscimento del proprio diritto alla corresponsione della intera retribuzione prevista per il lavoro straordinario per i turni c.d. di servizio di piantone della caserma espletati dall'entrata in vigore della legge 1 aprile 1981, n. 121 alla data di proposizione del ricorso.
Deducono violazione dell'art. 63, c. 1, 2, 3 e 4 della L. 1 aprile 1981, n. 121 nonché falsa applicazione dell'art. 2, c. 3, legge 28 aprile 1975, n. 135 e dell'art. 17, legge 10 ottobre 1986, n. 668.
Come seguono le ragioni di diritto articolate in ricorso:
a)l'orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali: le ore eventualmente prestate in eccedenza al predetto orario vanno retribuite come lavoro straordinario;
b)la retribuzione del servizio di piantone doveva comportare la corresponsione della normale paga oraria maggiorata con il compenso per il lavoro straordinario delle ore prestate in eccedenza;
c)l'amministrazione ha corrisposto, invece, sino all'entrata in vigore dell'art. 17 della L. n. 668/1986 una indennità forfettaria e dopo l'entrata in vigore dell'art. 17 citato, il c.d. compenso orario per i turni di presenza in ufficio o nella sede del comando nella misura del 10% del compenso complessivo stabilito per ogni ora di lavoro straordinario;
d)l'indennità di cui all'art. 2 della legge n. 135/1975 non può assolutamente ritenersi compensativa del lavoro straordinario prestato col servizio di piantone alla caserma in quanto modesta e palesemente inadeguata;
e)errata è la presunta esaustività ed omnicomprensività retributiva del servizio di piantone con il compenso orario di cui all'art. 17 della L. n. 668/1996.
Si è costituita l'Avvocatura di Stato depositando memoria.
Il ricorso è infondato.
La sua palese infondatezza consente di prescindere dal possibile profilo di inammissibilità del ricorso per genericità delle domande per non avere, i ricorrenti, provato i fatti che costituiscono il fondamento dei diritti azionati in giudizio. Ed invero, essi si sono limitati a perorare il riconoscimento del diritto alla corresponsione del lavoro straordinario senza, però, comprovare i fatti costitutivi della domanda (turni effettuati, giorni o settimane in cui il servizio è stato espletato, ore di lavoro svolte, sedi e uffici di comando), neppure mediante allegazione di un minimo principio di prova in grado di dimostrare la pertinenza e consistenza della pretesa.
Il Collegio non rinviene alcuna valida ragione per discostarsi dal costante orientamento giurisprudenziale del giudice amministrativo di primo e secondo grado, secondo il quale il lavoro di "piantone in caserma" svolto dai carabinieri in aggiunta al normale orario di lavoro rientra di per sé nelle prestazioni senza obbligo di impegno assiduo e continuativo ed è, come tale, da ricomprendere nelle previsioni di cui all'art. 17 della legge 10 ottobre 1986 n. 668, oltreché in quelle da ascriversi ai servizi di istituto delle Forze di Polizia, compensate con le indennità di cui alla legge 27 maggio 1977, n. 284 (cfr. C.d.S. sez. IV, n. 1578/2007, n. 2671/2008, n. 1736/2010).
L'art. 17 della legge n. 668 del 1986 dispone che il lavoro prestato oltre l'orario di servizio (40 ore) dai soggetti appartenenti all'Arma dei carabinieri, quando si concreti in attività all'interno delle caserme, vada retribuito in misura ridotta rispetto al compenso per lavoro straordinario, e cioè nella misura del dieci per cento del compenso stesso.
Il massimo organo di giustizia amministrativa ha chiarito che "La norma ha la evidente "ratio" nel fatto che occorre distinguere tra lavoro straordinario vero e proprio, vale a dire in quel "surplus" di attività lavorativa che impegna il soggetto oltre l'orario normale negli ordinari compiti di istituto, e il lavoro meramente sedentario e di vigilanza interna, caratteristico di un impegno di energie di gran lunga inferiore rispetto ai compiti ordinari di un carabiniere in servizio".
Il Collegio osserva che il servizio di piantone si concretizza in prestazioni di poco superiori a quelle di attesa e di custodia, poiché, seppure richiede una presenza attiva, vigile e responsabile, non comporta, comunque, un impegno assiduo e continuativo di norma necessario per lo svolgimento delle abituali incombenze rientranti nei compiti di istituto che, se espletate al di fuori dell'ordinario orario di lavoro, costituiscono un valido titolo per la corresponsione del compenso per lavoro straordinario.
Va, in altri termini, considerato che le attività in questione implicano, in linea di principio, un impegno ed una assunzione di responsabilità di livello inferiore rispetto a quanto risulta richiesto nello svolgimento della normale attività degli appartenenti all'Arma; ne consegue che la differenziazione del trattamento economico non può apparire illegittima ed eventualmente affetta da illegittimità costituzionale, in quanto la scelta del legislatore si propone di garantire un trattamento retributivo il più possibile corrispondente alla quantità e qualità delle prestazioni rese.
Per sola completezza, va aggiunto che la giurisprudenza amministrativa ha anche ritenuto manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 17 della legge n. 668/1984 per violazione degli artt. 3 (rispetto alla Polizia di Stato) e 36 della Costituzione atteso che:
con riferimento al suddetto art. 36, come sottolineato dalla Corte Costituzionale e come più volte ribadito dalla giurisprudenza amministrativa, la proporzionalità e sufficienza della retribuzione vanno valutate considerando la retribuzione nel suo complesso, e non in base ai singoli elementi che compongono il trattamento economico (cfr. Cons. Stato, IV Sez., n. 7101 del 2004; Corte cost. n. 91 del 2004, n. 470 del 2002 e n. 263 del 2002),
- con riferimento al suddetto art. 3 (disparità di trattamento rispetto agli appartenenti alla Polizia di Stato) rileva la sussistenza, per le due categorie di dipendenti, di ordinamenti giuridici ed economici differenziati.
Conclusivamente il ricorso va respinto, mentre le spese seguono la soccombenza e vengono liquidate come da dispositivo.P.Q.M.
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge.
Condanna i ricorrenti al pagamento, in favore del Ministero dell'Interno e del Ministero della Difesa, delle spese del presente giudizio che si liquidano in complessivi euro 10.000,00.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
Con il ricorso in esame, i ricorrenti - tutti appartenenti all'Arma dei Carabinieri - hanno chiesto il riconoscimento del proprio diritto alla corresponsione della intera retribuzione prevista per il lavoro straordinario per i turni c.d. di servizio di piantone della caserma espletati dall'entrata in vigore della legge 1 aprile 1981, n. 121 alla data di proposizione del ricorso.
Deducono violazione dell'art. 63, c. 1, 2, 3 e 4 della L. 1 aprile 1981, n. 121 nonché falsa applicazione dell'art. 2, c. 3, legge 28 aprile 1975, n. 135 e dell'art. 17, legge 10 ottobre 1986, n. 668.
Come seguono le ragioni di diritto articolate in ricorso:
a)l'orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali: le ore eventualmente prestate in eccedenza al predetto orario vanno retribuite come lavoro straordinario;
b)la retribuzione del servizio di piantone doveva comportare la corresponsione della normale paga oraria maggiorata con il compenso per il lavoro straordinario delle ore prestate in eccedenza;
c)l'amministrazione ha corrisposto, invece, sino all'entrata in vigore dell'art. 17 della L. n. 668/1986 una indennità forfettaria e dopo l'entrata in vigore dell'art. 17 citato, il c.d. compenso orario per i turni di presenza in ufficio o nella sede del comando nella misura del 10% del compenso complessivo stabilito per ogni ora di lavoro straordinario;
d)l'indennità di cui all'art. 2 della legge n. 135/1975 non può assolutamente ritenersi compensativa del lavoro straordinario prestato col servizio di piantone alla caserma in quanto modesta e palesemente inadeguata;
e)errata è la presunta esaustività ed omnicomprensività retributiva del servizio di piantone con il compenso orario di cui all'art. 17 della L. n. 668/1996.
Si è costituita l'Avvocatura di Stato depositando memoria.
Il ricorso è infondato.
La sua palese infondatezza consente di prescindere dal possibile profilo di inammissibilità del ricorso per genericità delle domande per non avere, i ricorrenti, provato i fatti che costituiscono il fondamento dei diritti azionati in giudizio. Ed invero, essi si sono limitati a perorare il riconoscimento del diritto alla corresponsione del lavoro straordinario senza, però, comprovare i fatti costitutivi della domanda (turni effettuati, giorni o settimane in cui il servizio è stato espletato, ore di lavoro svolte, sedi e uffici di comando), neppure mediante allegazione di un minimo principio di prova in grado di dimostrare la pertinenza e consistenza della pretesa.
Il Collegio non rinviene alcuna valida ragione per discostarsi dal costante orientamento giurisprudenziale del giudice amministrativo di primo e secondo grado, secondo il quale il lavoro di "piantone in caserma" svolto dai carabinieri in aggiunta al normale orario di lavoro rientra di per sé nelle prestazioni senza obbligo di impegno assiduo e continuativo ed è, come tale, da ricomprendere nelle previsioni di cui all'art. 17 della legge 10 ottobre 1986 n. 668, oltreché in quelle da ascriversi ai servizi di istituto delle Forze di Polizia, compensate con le indennità di cui alla legge 27 maggio 1977, n. 284 (cfr. C.d.S. sez. IV, n. 1578/2007, n. 2671/2008, n. 1736/2010).
L'art. 17 della legge n. 668 del 1986 dispone che il lavoro prestato oltre l'orario di servizio (40 ore) dai soggetti appartenenti all'Arma dei carabinieri, quando si concreti in attività all'interno delle caserme, vada retribuito in misura ridotta rispetto al compenso per lavoro straordinario, e cioè nella misura del dieci per cento del compenso stesso.
Il massimo organo di giustizia amministrativa ha chiarito che "La norma ha la evidente "ratio" nel fatto che occorre distinguere tra lavoro straordinario vero e proprio, vale a dire in quel "surplus" di attività lavorativa che impegna il soggetto oltre l'orario normale negli ordinari compiti di istituto, e il lavoro meramente sedentario e di vigilanza interna, caratteristico di un impegno di energie di gran lunga inferiore rispetto ai compiti ordinari di un carabiniere in servizio".
Il Collegio osserva che il servizio di piantone si concretizza in prestazioni di poco superiori a quelle di attesa e di custodia, poiché, seppure richiede una presenza attiva, vigile e responsabile, non comporta, comunque, un impegno assiduo e continuativo di norma necessario per lo svolgimento delle abituali incombenze rientranti nei compiti di istituto che, se espletate al di fuori dell'ordinario orario di lavoro, costituiscono un valido titolo per la corresponsione del compenso per lavoro straordinario.
Va, in altri termini, considerato che le attività in questione implicano, in linea di principio, un impegno ed una assunzione di responsabilità di livello inferiore rispetto a quanto risulta richiesto nello svolgimento della normale attività degli appartenenti all'Arma; ne consegue che la differenziazione del trattamento economico non può apparire illegittima ed eventualmente affetta da illegittimità costituzionale, in quanto la scelta del legislatore si propone di garantire un trattamento retributivo il più possibile corrispondente alla quantità e qualità delle prestazioni rese.
Per sola completezza, va aggiunto che la giurisprudenza amministrativa ha anche ritenuto manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 17 della legge n. 668/1984 per violazione degli artt. 3 (rispetto alla Polizia di Stato) e 36 della Costituzione atteso che:
con riferimento al suddetto art. 36, come sottolineato dalla Corte Costituzionale e come più volte ribadito dalla giurisprudenza amministrativa, la proporzionalità e sufficienza della retribuzione vanno valutate considerando la retribuzione nel suo complesso, e non in base ai singoli elementi che compongono il trattamento economico (cfr. Cons. Stato, IV Sez., n. 7101 del 2004; Corte cost. n. 91 del 2004, n. 470 del 2002 e n. 263 del 2002),
- con riferimento al suddetto art. 3 (disparità di trattamento rispetto agli appartenenti alla Polizia di Stato) rileva la sussistenza, per le due categorie di dipendenti, di ordinamenti giuridici ed economici differenziati.
Conclusivamente il ricorso va respinto, mentre le spese seguono la soccombenza e vengono liquidate come da dispositivo.P.Q.M.
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge.
Condanna i ricorrenti al pagamento, in favore del Ministero dell'Interno e del Ministero della Difesa, delle spese del presente giudizio che si liquidano in complessivi euro 10.000,00.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
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