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lunedì 26 dicembre 2011

ANSA/ 'INDIGNATI' ACCAMPATI IN CENTRO A ROMA ANCHE A NATALE

ANSA/ 'INDIGNATI' ACCAMPATI IN CENTRO A ROMA ANCHE A NATALE
A DECINE DA META' NOVEMBRE VICINO CARACALLA,A GENNAIO UNA MARCIA
(di Luca Laviola)
(ANSA) - ROMA, 26 DIC - Molti sono partiti per le feste, ma a
due passi dalle Terme di Caracalla, nel cuore di Roma, sono
rimasti in una ventina di tende anche a Natale. Gli Indignati da
piu' di un mese hanno fatto il loro accampamento sul prato dove
molti romani vanno a correre, accanto a una strada di grande
scorrimento,, tra alberi e spezzoni di colonne antiche. Di
fronte l'enorme complesso della Fao, piu' in la' il Circo
Massimo. A Roma il movimento per una societa' e un'economia
diverse, ad oltre due mesi dalle violenze dei black bloc in
piazza San Giovanni, ha traslocato qui. Ci sono ragazzi, persone
di mezza eta', immigrati, disabili e senzatetto. Un centinaio di
militanti in tutto, ma solo una ventina dormono fissi negli
igloo e nelle canadesi, raccontano. Il freddo arrivato alla fine
anche a Roma ha fatto la selezione. Ma oggi c'e' un sole caldo e
si mangia all'aperto, lungo una tavolata che incuriosisce chi
passa. Pizzoccheri con i broccoli e salsicce nel menu'. I
broccoli vengono dall'orto impiantato ai margini del campo.
Molti erano davanti alla Basilica di Santa Croce in
Gerusalemme, dove gli Indignati si attendarono dopo il 15
ottobre, giorno della manifestazione sfociata negli scontri
innescati dai black bloc. Come Irene, 21 anni, romana, iscritta
a Giurisprudenza. ''Prima studiavo in tenda, poi ho iniziato a
tornare per la notte a casa, qui vicino - racconta -. Vengo qui
quando ci sono delle riunioni''. Gli abitanti della tendopoli si
sono divisi in commissioni: sull'ecologia, sull'economia e il
debito, sui rom ed altre. La notte l'area e' sorvegliata dal
'servizio serenita'', ma grandi problemi non ce ne sono stati
finora. ''Stiamo simpatici a tutti - assicura Giulio, 19 anni,
studente, figlio di un giornalista -. La gente viene a portarci
generi di conforto, abbiamo una rete di case a supporto. Anche
con la polizia c'e' dialogo. Il Comune ha fatto chiudere i bagni
alle 17 e non possiamo piu' fare le docce allo Stadio di
Caracalla del Coni, ma vabbe'''. ''Stiamo tutti insieme -
aggiunge -, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, poveri
e benestanti perche' vogliamo dimostrare che il mondo si puo'
cambiare anche tra categorie diverse''.
''I diritti sociali sono uguali per tutti - dice Lorenzo, 46
anni, architetto con l'aria di chi movimenti ne ha visti tanti
-. Noi pratichiamo la non violenza, ma c'e' molta rabbia
sociale in giro ed e' difficile ricondurla nell'alveo del
dialogo. Questa e' una realta' aperta, cerca di essere
sostenibile e democratica. Nessuno comanda''.
Francesco, 33 anni, disabile con le stampelle, sta un po' qui
e un po' a casa. Ha incrociato gli indignati durante una
manifestazione sull'handicap il 17 novembre al Colosseo,
racconta. ''Sto qui fino a Capodanno, poi tornero' per la
marcia'', dice. Una marcia degli Indignati prevista per meta'
gennaio a Roma. Jerome invece e' francese, sulla ventina: ''Qua
vengono anche solo perche' c'e' da mangiare e da dormire, non
tutti sono interessati a quel che facciamo''. 'Indignati dalla
violenza!': grida il cartello al limitare dell'accampamento. Il
movimento fa i conti con l'effetto 15 ottobre. Per poter
esistere, non si muovono. (ANSA).

LAL
26-DIC-11 15:53 NNNN

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