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giovedì 22 marzo 2012

ANSA-FOCUS/ ART.18:MONS.BREGANTINI (CEI),LAVORATORE NON E'MERCE


ANSA-FOCUS/ ART.18:MONS.BREGANTINI (CEI),LAVORATORE NON E'MERCE
NON SI PUO' ELIMINARE PER MOTIVI BILANCIO; ERRORE ESCLUDERE CGIL
(di Fausto Gasparroni)
(ANSA) - ROMA, 22 MAR - ''Il lavoratore non e' una merce. Non
lo si puo' trattare come un prodotto da dismettere, da eliminare
per motivi di bilancio''. Usa espressioni molto eloquenti
monsignor Giancarlo Maria Bregantini, presidente della
Commissione Cei per il Lavoro, i problemi sociali, la giustizia
e la pace, nel lanciare il suo allarme sugli effetti della
riforma Fornero. Bregantini paventa che la revisione dell'art.
18, nella modalita' relativa al licenziamento economico,
''potrebbe rivelarsi infausta'' e creare in tutto il Paese ''una
fase di paura generalizzata''. E ritiene che sia stato ''un
grave errore'' lasciar fuori la Cgil. In piu' fa una critica di
fondo sull'attuale stagione politica: ''ormai l'aspetto tecnico
sta diventando prevalente sull'aspetto etico''.
In un'intervista pubblicata oggi sul sito di Famiglia
Cristiana, l'arcivescovo di Campobasso-Bojano e capo-commissione
Cei rivolge un severo monito al governo Monti, scandendo tre
''rilievi critici''. Il primo ''e' il dispiacere che provo -
dice - nel vedere la Cgil lasciata fuori da questa riforma. Un
fatto che viene quasi dato per scontato, quasi che il primo
sindacato italiano per numero di iscritti non sia una cosa
preziosa per una riforma del lavoro''. Secondo Bregantini,
''dietro questa fetta di sindacato c'e' tutto un mondo
importante, cruciale, da coinvolgere per camminare verso il
futuro. Altrimenti - sottolinea - c'e' il rischio che questa
parte sociale, con i suoi milioni di iscritti, resti disillusa,
arrabbiata, ripiegata su atteggiamenti difensivi, su un passato
che non c'e' piu'. Lasciare fuori la Cgil sarebbe una perdita di
speranza notevole, un grave errore''.
Il secondo e' che ''ci voleva piu' tempo per mettere in atto
una riforma cosi' importante''. Per Bregantini, ''non era
necessaria questa fretta cosi' evidente''. Il premier Monti ha
detto che ''la questione e' chiusa'', e invece ''si poteva dire:
la questione e' posta, ora dialoghiamo, nelle fabbriche, negli
uffici, in Parlamento, nella societa' civile, ovunque perche' il
lavoro e' il tema cruciale del nostro Paese''.
Nel terzo ''rilievo critico'', Bregantini entra nel merito:
''Bisogna chiedersi, davanti alla questione dei licenziamenti,
chiamati elegantemente, con un eufemismo, 'flessibilita' in
uscita', se il lavoratore e' persona o merce''. Il suo 'no' e'
alla scelta di trattare il lavoratore come un prodotto ''da
eliminare per motivi di bilancio'', come se restasse ''invenduto
in magazzino''. E qui l'accusa contro la politica che ormai
privilegia ''l'aspetto tecnico a quello politico''. ''Se con
Berlusconi - osserva - la questione centrale era legata al
profitto, oggi c'e' l'aspetto tecnico che domina ogni questione
politica. Ma alla fine tra profitto e aspetto tecnico si crea
una sintonia eccessiva, L'aspetto etico nella politica e'
necessario. E invece non e' piu' tenuto in considerazione''.
In particolare sull'articolo 18, poi, pur ritenendo
''saggia'' la triplice distinzione dei licenziamenti in
discriminatori (per cui loda anche l'inclusione delle aziende
con meno di 15 dipendenti), economici e disciplinari,
l'arcivescovo teme che nelle aziende e nelle famiglie si
diffonda un clima di terrore per paura di vedersi lasciati in
una strada per motivazione economiche e organizzative. ''Una
siepe protettiva sui licenziamenti economici bisognava
metterla'', avverte. E rivolgo un appello ''a livello
parlamentare e a livello di riflessione culturale perche' si
possa creare una rete di diritti e di protezioni piu' solida''.
Nel pomeriggio, poi, anche il portavoce della Cei, mons.
Domenico Pompili, e' intervenuto sull'argomento. ''La situazione
del mondo del lavoro costituisce un assillo costante dei Vescovi
- ha dichiarato -. La dignita' della persona passa per il lavoro
riconosciuto nella sua valenza sociale. La Conferenza Episcopale
Italiana segue con attenzione le trattative in corso, confidando
nel contributo responsabile di tutte le parti in campo, al fine
di raggiungere una soluzione, la piu' ampiamente condivisa''.
(ANSA).

GR
22-MAR-12 19:21 NNNN

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