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giovedì 22 marzo 2012

Lavoro/ Cgil: Demolito deterrente art. 18,ora battaglia nel paese


Lavoro/ Cgil: Demolito deterrente art. 18,ora battaglia nel paese
"L'obiettivo deve essere quello di radicali modifiche"

Roma, 22 mar. (TMNews) - Con la riforma del mercato del lavoro
delineata dal Governo "si è demolito l`effetto di deterrenza
dell`art. 18 aprendo all`unilateralità del potere aziendale nella
vita concreta nei luoghi di lavoro". E' quanto si legge nel
documento finale del direttivo della Cgil, che ieri ha deciso un
pacchetto di 16 ore di sciopero, otto delle quali in un'unica
giornata con manifestazioni territoriali.

"Si apre oggi una grande battaglia e una grande sfida nel paese
e nella comunicazione - annuncia la confederazione guidata da
Susanna Camusso - nei territori e nei luoghi di lavoro.
L`obiettivo di questa battaglia deve essere quello di radicali
proposte di modifica ai provvedimenti del Governo da presentare
all`insieme del Parlamento".

(segue)

Vis

221523 mar 12
Lavoro/ Cgil: Demolito deterrente art. 18, ora battaglia... -2-
"Metodo Governo inaccettabile, nessun valore a coesione sociale"

Roma, 22 mar. (TMNews) - Le modifiche chieste dalla Cgil
"dovranno innanzitutto riguardare la conferma e il miglioramento
dei risultati ottenuti sulla precarietà garantendo prospettive di
qualità per il lavoro dei giovani, l`universalità del sistema
degli ammortizzatori verso i precari e le piccole imprese e il
reinserimento della mobilità per i lavoratori over 50".

Sui licenziamenti le modifiche dovranno riguardare "la
ricostruzione dell`effetto di deterrenza dell`art. 18 a partire
dalla riconquista della reintegra come diritto essenziale per la
tutela dei lavoratori coinvolti nel licenziamento". La Cgil
chiama tutta l`organizzazione a gestire le ore di sciopero per
una "fase di mobilitazione assolutamente straordinaria"
attraverso una campagna massiccia di assemblee, anche con ore di
sciopero, una raccolta di firme, iniziative verso le singole
imprese, manifestazioni davanti al ministero del Welfare dei
lavoratori in accordi di mobilità, in esodo o licenziati, ma
presidi anche davanti ai ministeri della Funzione pubblica e
dell'Istruzione.

Il direttivo nazionale della Cgil valuta inoltre "grave e
inaccettabile" il modo con il quale il Governo ha inteso
concludere il negoziato. "Mentre il paese precipita nella
recessione, anche per le scelte compiute dallo stesso Governo -
si legge nel documento finale - si è deciso di guardare ai
mercati finanziari e di garantire le scelte sbagliate di politica
economica europea non dando alcun valore alla coesione sociale
nella prossima fase del paese".

Vis

221525 mar 12

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