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venerdì 14 settembre 2012

SALUTE: ALLARME PEDIATRI, 34% DEI BIMBI CON DIFETTI VISTA NON LI CORREGGE


SALUTE: ALLARME PEDIATRI, 34% DEI BIMBI CON DIFETTI VISTA NON LI CORREGGE =
GENITORI SOTTOVALUTANO PROBLEMI

Roma, 14 set. - (Adnkronos Salute) - Genitori italiani distratti
riguardo alla salute degli occhi dei figli. Il 70% circa ritiene la
visita oculistica 'non strettamente necessaria', e da un'indagine su
campo promossa dalla Commissione difesa vista e' emerso che solo il
30% dei bambini aveva effettuato le visite a 3 anni e 5 anni. Tra chi
ha fatto le visite, poi, il 6% dei bambini tra 1 e 5 anni presenta
difetti visivi (strabismo, ipermetropia, astigmatismo e miopia), circa
il 4% porta occhiali correttivi (66% di chi ha difetti visivi), ma ben
il 34% non corregge il difetto.

"L'attenzione verso la salute della vista dei bambini andrebbe
dunque formalizzata anche in Italia, dal momento che una visita
tempestiva permette di mettere il bambino nelle condizioni di iniziare
la sua vita scolastica nel migliore dei modi", dicono gli esperti
della Commissione. Far controllare la vista ai propri figli prima di
iniziare la scuola (e poi farlo regolarmente) dovrebbe essere una
buona abitudine per i genitori italiani. "L'impegno scolastico
comporta importanti consumi di energia psicofisica. Pertanto la
condizione di buona salute generale costituisce un requisito
fondamentale, e l'efficienza visiva ne e' una componente essenziale",
afferma Francesco Loperfido, consulente della Commissione difesa vista
e responsabile del servizio di Oftalmologia generale presso l'Unita'
Operativa di Oculistica dell'Ospedale San Raffaele di Milano. (segue)

(Red-Mal/Ope/Adnkronos)
14-SET-12 16:57

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(Adnkronos Salute) - L'apprendimento viene facilitato quando si
utilizzano bene entrambi gli occhi, quando le informazioni visive si
combinano con quelle provenienti dagli altri sensi, e questo 'insieme'
consente di intraprendere azioni rapide, precise e risposte corrette.
Ecco dunque che "sottoporre i propri figli a controlli mirati e'
fondamentale", sottolinea Loperfido. Se si facessero controlli
regolari non ci sarebbero problemi. Ma se non li abbiamo mai fatti,
quando c'e' da preoccuparsi? Spesso l'organismo segnala le situazioni
di disagio con: mal di testa, bruciore agli occhi, annebbiamenti della
vista da vicino o da lontano, ancor prima che il difetto visivo sia
rilevabile.

"Quando il bambino o il ragazzo non vede bene solitamente assume
atteggiamenti posturali scorretti - dice Loperfido - Testa e corpo
troppo curvi sul banco, mettere in obliquo il foglio su cui si
scrive", sono spie da non sottovalutare. Indicativa, in alcuni casi,
puo' anche essere "l'impugnatura della penna: se la forza per tenerla
e' eccessiva, questo suggerisce che c'e' qualche difficolta'". In
questi casi il controllo e' d'obbligo. (segue)

(Red-Mal/Ope/Adnkronos)
14-SET-12 16:59

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(Adnkronos Salute) - Oltre a una semplice visita per verificare
la capacita' visiva, e' necessario anche un controllo per esaminare
l'efficienza visiva globale, quindi: che ci sia una acutezza visiva
ottimale sia da lontano che da vicino, che la capacita' di focalizzare
i dettagli sia efficiente, che ci sia una buona coordinazione
binoculare cioe' che i due occhi si integrino bene insieme,
determinando la percezione stereoscopica. "I controlli vanno eseguiti
a distanza di tempo variabile in rapporto alla malattia o al difetto
evidenziati e alla loro gravita'", commenta Loperfido. Dunque "ogni
3-4 mesi, oppure ogni 6 mesi. Se non ci sono difetti evidenti un
controllo all'anno e' comunque opportuno".

Tra i disturbi piu' diffusi c'e' l'ambliopia, nota anche come
occhio pigro. Si tratta di una diminuzione della vista in un occhio
solo, senza altre malattie oculari evidenti e rappresenta la causa
piu' frequente, nei bambini, di diminuzione della vista in un occhio
(ne soffre circa il 2-3% dei bambini sotto i 5 anni). In questi casi
e' fondamentale intervenire immediatamente "perche' i migliori
risultati terapeutici si ottengono praticando l'occlusione dell'occhio
migliore (quello che vede), entro i primi 10 anni di vita", spiega
Loperfido. "Ancora meglio sarebbe intervenire entro i 3 anni".
Controlli mirati e tempestivi, conclude l'esperto, consentirebbero
anche di evidenziare problematiche piu' complesse come la dislessia,
un disturbo che secondo recenti statistiche riguarda almeno il 5%
della popolazione scolastica, di cui ancora si parla poco e,
soprattutto, poco si fa per individuare e aiutare chi ne soffre.

(Red-Mal/Ope/Adnkronos)
14-SET-12 17:02

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