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giovedì 5 giugno 2014

Mafia, smantellato il mandamento di Bagheria: eseguiti 31 fermi


Mafia, smantellato il mandamento di Bagheria: eseguiti 31 fermi
Fatta luce sui nuovi assetti interni all'organizzazione

Palermo, 5 giu. (TMNews) - Un durissimo colpo è stato inferto
dai carabinieri di Palermo nei confronti del mandamento mafioso
di Bagheria. I militari hanno eseguito 31 provvedimenti di fermo
che hanno interessato storici capi clan e singoli capi famiglia,
tra cui quelli di Bagheria e Villabate, Ficarazzi e Altavilla
Milicia oltre a diversi altri esponenti di spicco di Cosa nostra.

L'operazione, denominata "Reset", ha visto l'impiego di circa 500
militari.

I provvedimenti di fermo sono stati emessi dalla Dda, che ha
coordinato l'indagine. Le accuse nei confronti dei fermati sono,
a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, sequestro di
persona, estorsione, rapina, detenzione illecita di armi da fuoco
e danneggiamento a seguito di incendio.

Quello di Bagheria rappresenta da sempre uno dei mandamenti
maggiormente strategici sullo scacchiere di Cosa nostra
siciliana.

I magistrati hanno fatto luce sui nuovi assetti interni
all'organizzazione, individuando una struttura, il "direttorio",
dal cui capo partivano tutte le decisioni e al quale doveva
obbedire anche il reggente del mandamento.

Xpa

050852 giu 14


Mafia, smantellato il mandamento di Bagheria: eseguiti 31... -2-
Fatta luce su un omicidio avvenuto nel 2006

Palermo, 5 giu. (TMNews) - L'operazione "Reset", che ha Palermo
ha portato al fermo di 31 persone e allo smantellamento del
mandamento di Bagheria, ha consentito di ricostruire e
individuare gli esecutori materiali dell'omicidio di Antonino
Canu, avvenuto a Caccamo il 27 gennaio 2006, e del tentato
omicidio di Nicasio Salerno, avvenuto sempre nel paese in
provincia di Palermo il 23 agosto 2005.

Gli inquirenti sono riusciti a raccogliere anche informazioni su
44 casi di estorsione, quattro danneggiamenti a seguito di
incendio, una rapina e una tentata rapina. Quattro i progetti di
rapina sventati grazie all'intervento "preventivo" dei
carabinieri.

A capo del "direttorio", la struttura che nel tempo ha sostituito
la commissione provinciale, c'era il cosiddetto "testa
dell'acqua", al quale tutti gli altri elementi
dell'organizzazione dovevano obbedire. L'operazione dei
carabinieri ha potuto contare sul contributo di numerosi
commercianti che si sono ribellati al pizzo imposto da Cosa
nostra, e di due collaboratori di giustizia, in passanti
esponenti del mandamento bagherese.

Maggiori dettagli dell'operazione saranno resi noti alle 10,30
nel corso di una conferenza stampa che si terrà al Palazzo di
giustizia di Palermo.

Xpa

050852 giu 14

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