GIOVEDÌ 18 LUGLIO 2019 17.38.38
>>>ANSA/ Via il bollo auto 'odioso', Di Maio rilancia sul fisco
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>>>ANSA/ Via il bollo auto 'odioso', Di Maio rilancia sul fisco
'Risparmi da spread'. Torna la proposta di Berlusconi e Renzi
(di Domenico Conti)
(ANSA) - ROMA, 18 LUG - La manovra alle porte, lo scampato
pericolo della procedura Ue e le possibili elezioni ravvicinate
fanno fare un passo avanti alla corsa alle promesse fiscali. E
dopo la flat tax della Lega ora e' Luigi Di Maio a ridare vita al
progetto dell'abolizione del bollo auto, gia' provvedimento
bandiera di Silvio Berlusconi poi ripreso da Matteo Renzi: una
"tassa odiosa" - dice il vicepremier del M5s - che verrebbe
compensata con lo spread a 190.
"Visto che lo spread si e' abbassato, si potrebbe cominciare
ad eliminare quella tassa odiosa che e' il bollo auto", ha detto
il ministro dello Sviluppo economico e vicepremier a Uno
Mattina. "Voglio trovare i soldi per permettere ai cittadini che
acquistano un'auto, che mi auguro sempre piu' ecologica, la
acquistino meno tassata". L'idea e' di "una consistente riduzione
o di abolirlo davvero", e "da qui a fine anno le risorse le
dobbiamo mettere insieme".
Gia' lo scorso maggio, dopo una sentenza della Corte
costituzionale che stabiliva che le Regioni sono libere di
introdurre esenzioni fiscali sul bollo, Di Maio aveva anticipato
la sua presa di posizione: "una buona notizia perche' il bollo
auto e' una tassa ingiusta. Se compri la macchina, la macchina e'
tua". Due giorni fa, il vicepremier aveva anticipato novita' per
i prossimi giorni: "una proposta per ridurre drasticamente il
canone Rai". C'e' il dato politico, che vede il leader del M5s
rilanciare nella gara per i consensi con l'alter ego di governo,
Matteo Salvini, che punta su un provvedimento come la 'flat tax'
che e' la nuova bandiera della Lega e su cui, non a caso, proprio
Di Maio ha appena dato un colpo di freno evocando coperture che
non ci sono.
Piu' complessa la lettura del dato economico. Il bollo auto,
che e' un tributo locale su auto e moto immatricolate in Italia,
da' un gettito di oltre sei miliardi che va alle Regioni. Non e'
chiaro come un abbassamento (o eliminazione) di tali introiti
sia compensabile dal calo dello spread (che e' tornato sui
livelli del maggio 2018). E che, soprattutto, anche se inferiore
ai livelli preventivati dal governo nel Def, impiega tempo a
tradursi in un risparmio concreto e dunque difficilmente e' una
copertura affidabile a fronte di un mancato gettito che sarebbe
invece certo: calano i rendimenti pagati dallo Stato, ma questi
si traducono in minor spesa per interessi con un timing graduale
connesso al calendario delle aste di titoli pubblici. A dare
indicazioni sui risparmi attesi potrebbe essere la Nota di
aggiornamento al Documento di economia e finanza di fine
settembre.
Quei sei miliardi, dunque, andrebbero ad aggiungersi ai 23
miliardi da reperire nella legge di bilancio per scongiurare
l'aumento dell'Iva. Ai 10-15 miliardi stimati per far decollare
la flat tax. E, se Di Maio tirera' dritto sul salario minimo, ai
sei miliardi di un taglio di due punti percentuali di cuneo
fiscale che compenserebbe l'introduzione di un salario minimo a
nove euro. Un 'gap' da colmare pari a cinquanta miliardi.
Finora, di certo ci sono l'intenzione (ma senza dettagli) del
governo di procedere a tagli di spesa corrente, i risparmi
rispetto al preventivato attesi da 'quota 100' e dal reddito di
cittadinanza, e un piano di dismissioni di immobili pubblici da
1,2 miliardi da qui al 2021. Ma quei soldi andranno a ridurre il
debito, non il deficit. (ANSA).
DOC
18-LUG-19 17:38 NNNN
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