GIOVEDÌ 18 LUGLIO 2019 16.57.12
>>>ANSA/ Furbetti cartellino al Cardarelli di Napoli,60 indagati
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>>>ANSA/ Furbetti cartellino al Cardarelli di Napoli,60 indagati
Medici e sindacalista timbravano per colleghi, 13enne per madre
(ANSA) - NAPOLI, 18 LUG - Personale medico e paramedico, un
sindacalista, centralinisti, un consigliere comunale (all'epoca
dei fatti) e anche un ragazzino di 13 anni, figlio di una
dipendente, che su ordine della madre ha "timbrato" il badge
facendola risultare in servizio: sono una sessantina i
dipendenti dell'Azienda Ospedaliera Cardarelli di Napoli, la piu'
grande struttura sanitaria pubblica del Sud Italia, a cui la
Procura di Napoli ha notificato un avviso di conclusione
indagini ipotizzando il reato di truffa continuata in concorso.
Gli investigatori della Polizia di Stato del Commissariato
Arenella di Napoli hanno sistemato una telecamera nei pressi del
dispositivo di rilevazione delle presenze di uno solo dei
numerosi ingressi del Cardarelli, immortalando innumerevoli
episodi in cui i dipendenti "timbravano" per se e anche per i
colleghi. Episodi precedenti all'entrata in vigore, nei mesi
scorsi, della rilevazione delle presenze attraverso impronte
digitali. "Una misura accolta di buon grado dalla stragrande
maggioranza dei nostri dipendenti - commenta il commissario
straordinario dell'azienda ospedaliera, Anna Iervolino - proprio
perche' consente di eliminare qualsiasi ombra di dubbio sul
rigoroso rispetto degli orari di lavoro. Distinguendo chi ci
mette l'anima da quanti credono di fare i furbetti".
Tra coloro che ora in virtu' della legge Brunetta rischiano il
licenziamento in tronco ("La musica e' cambiata, nessuna
tolleranza", avverte il ministro Giulia Grillo), figurano anche
due medici, un uomo e una donna, rispettivamente in servizio nel
reparti di Pneumologia e Oncologia, e numerosi lavoratori di
quest'ultimo reparto (e' stato verificato che talvolta ne
sparivano anche 7-8 alla volta) il quale ospita pazienti con
gravi patologie maggiormente bisognosi di assistenza.
Nell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Giancarlo
Novelli, neo procuratore aggiunto di Catanzaro, e del
procuratore capo Giovanni Melillo, sono indagati anche molti
centralinisti e un uomo (peraltro risultato tra i piu' avvezzi al
modus operandi truffaldino), consigliere comunale all'epoca dei
fatti in un popoloso centro del Napoletano: quest'ultimo solo
tra il 19 luglio e il 27 settembre 2018, ha timbrato per i
colleghi quasi 30 volte. Piu' o meno nello stesso periodo una
donna dipendente del Cardarelli ha timbrato il badge del marito,
anch'egli dipendente dello stesso ospedale, per ben 24 volte.
Per individuare l'esatta posizione degli indagati, che
risultavano in servizio anche se in realta' al lavoro non
c'erano, i poliziotti coordinati dal primo dirigente Angelo
Lamanna, hanno utilizzato il Gps e il Sistema Centralizzato
Nazionale per Transiti e Targhe attraverso i quali hanno
rilevato la presenza di moto, scooter e auto riconducibili agli
indagati in giro per la citta' proprio durante l'orario di
lavoro. (ANSA).
PIO
18-LUG-19 16:56 NNNN
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