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mercoledì 11 gennaio 2012

PROPOSTA CHOC SUL TAVOLO DI MONTI: VIA LA GDF, POTERE A EQUITALIA


PROPOSTA CHOC SUL TAVOLO DI MONTI: VIA LA GDF, POTERE A EQUITALIA



Il documento è arrivato sul tavolo del ministro dell'Economia, Mario Monti, insieme a tutto il materiale raccolto dalla commissione Finanze della Camera nel corso dell'indagine conoscitiva sulla riforma fiscale. Ed ora scotta come pochi altri, per una proposta choc contenuta al suo interno: abolire la Guardia di Finanza e fare assorbire i suoi militari nella Agenzia delle Entrate, che sarebbe più efficiente. A redigere il testo che già agita politici ed esperti del settore è stato uno dei massimi tributaristi italiani, il professore Tommaso di Tanno, già consulente dei governi di centro-s inistra e dell'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, apprezzatissimo dal Pd e ben conosciuto dallo stesso Monti. Di Tanno sostiene la necessità di evitare il dualismo nella lotta all'evasione fra Fiamme gialle e Agenzia delle Entrate, sostenendo che quest'ultima funziona assai meglio e che se fosse per lui la Guardia di Finanza andrebbe semplicemente abolita, ma se il governo non se la sentisse di seguire questa strada estrema, bisognerebbe ridurne al minimo i compiti, trasferendo tutte le funzioni di lotta all'evasione fiscale all’Agenzia delle Entrate guidata da Attilio Befera e al suo braccio operativo, Equitalia. Secondo Di Tanno infatti è necessaria «l'unificazione del corpo che vigila sull'adempimento dei doveri tributari. Il dualismo Agenzia delle Entrate-Guardia di Finanza non ha più ragion d'essere. Esso, anzi, produce spesso e volentieri frutti avvelenati. All'Agenzia i compiti amministrativi. Alla Guardia di Finanza, se proprio se ne vuole mantenere l'e sistenza - cosa della quale non avverto la necessità - le funzioni di carattere militare (tipo dogane e frontiere). Ã^ mia opinione, al riguardo, che un ulteriore investimento in uomini e mezzi dell'Agenzia (ma basterebbe il travaso di quelli della Guardia di Finanza), potrebbe, peraltro, portare risultati appaganti». Pubblicata la sera tardi di martedì sul sito Internet di Libero, la proposta anti-fiamme Gialle ha scatenato un vespaio di reazioni. A cominciare da quelle politiche. Duro il giudizio di Mario Ferrara (Pdl), vicepresidente della commissione Finanze: «Mi auguro che nessuno pensi di annullare la specificità della Guardia di Finanza nell'astrusa idea di assorbimento da parte dell'Agenzia delle Entrate. La proposta del prof. Di Tanno, ascoltata anche durante la recente audizione in Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla Riforma fiscale, ci trova decisamente contrari». Gli fa eco Cinzia Bonfrisco, altra senatrice di fama del Pdl, che avverte: «Se la proposta è davvero oggetto di riflessione da parte del Governo, si sappia fin d'ora che in Parlamento ci sarà chi non accetterà che la Guardia di Finanza venga svilita dal ruolo di Forza Armata per confluire nella burocrazia dell'Agenzia delle Entrate. Si finirebbe col perdere un patrimonio di competenze e straordinaria professionalità . Anche a nome della sen. Mariapia Garavaglia (Pd) annuncio la presentazione di un'interrogazione parlamentare per conoscere la volontà del Governo». Di questi tempi insomma, sembra esserci più popolarità dalle parti della Gdf che da quelle di Equitalia. I tifosi dell'uno e dell'altro schieramento hanno ieri incrociato le spade in un duello oratorio sul sito Internet www.liberoquotidiano.it e perfino sul profilo facebook del quotidiano. Numerosi i commenti indignati degli stessi finanzieri che non hanno avuto timore di esprimere giudizi anche duri.

Chris Bonface

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LA PROPOSTA DEL PROF. DI TANNO ALLA COMMISSIONE FINANZE DEL SENATO: “ACCORPARE LA GUARDIA DI FINANZA ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE”



Legislatura 16º - 6ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 314 del 15/12/2011

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla riforma fiscale: audizione di esperti   

            Prosegue l'indagine conoscitiva rinviata nella seduta di ieri.

Il presidente BALDASSARRI congeda il professor Vitaletti e introduce l’audizione del professor Di Tanno.

Il professor DI TANNO, facendo riferimento alla documentazione (http://www.ficiesse.it/public/1694_DI%20TANNO%20-%20intervento.pdf) scritta consegnata, svolge preliminarmente una serie di considerazioni circa la struttura produttiva dell’economia italiana e le caratteristiche del sistema tributario: sottolinea, in riferimento a quest’ultimo, lo squilibrio sulle imposte sul reddito, lo scarso contributo della componente patrimoniale, l’elevata evasione fiscale e la modesta azione repressiva e di tutoraggio dell’amministrazione finanziaria. Enuncia quindi le motivazioni di fondo dell’opportunità di una revisione del sistema fiscale, con gli obiettivi collegati di riequilibrare il prelievo tra le varie imposte e di rendere ordinaria l’azione di contrasto all’evasione fiscale; ritiene, peraltro, inopportuna una ra dicale trasformazione dell’impianto complessivo, insistendo, viceversa, sulla necessità di interventi selettivi e di adeguamento della funzionalità dell’amministrazione finanziaria agli obiettivi citati. In particolare, sottolinea le ragioni che militano a favore di un accorpamento della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle entrate. Focalizza poi il proprio intervento in materia di fiscalità di impresa ritenendo decisiva un’azione di identificazione per dimensioni dei soggetti d’imposta, sottolineando come l’attuale sistema, basato sostanzialmente sulle scritture contabili e sulla tassazione dei redditi d’impresa per "competenza", si adatta pienamente solo alle imprese medio-grandi. Specifica, inoltre, che la questione dimensionale rileva anche per le attività che il sistema tributario riunisce sotto la categoria di redditi di lavoro autonomo. Dopo aver insistito sulla scarsa adeguatezza di terminologie non immediatamente riprodotte dalla normativa tributaria (come piccola e media impresa o lavoro autonomo) puntualizza come anche nel complesso dei titolari di partite IVA esistono differenze dimensionali meritevoli di una differenziata disciplina in termini fiscali. Motiva quindi analiticamente le ragioni che consiglierebbero una normativa tributaria differenziata per categorie di contribuenti con fatturato superiore a 5 milioni di euro (per qualunque soggetto impositivo, sia impresa che professionista) rispetto a contribuenti con fatturato inferiore a tale cifra. L’oratore si sofferma poi analiticamente sulla questione della numerosità delle società di capitali, descrivendo il fenomeno dell’abuso dello strumento societario e rilevando come il loro numero (seicentomila società di capitali operanti in Italia) appare sproporzionato rispetto alla struttura economica. La proliferazione delle società di comodo e le intestazioni fittizie risponde, invece, a convenienze di carattere tributario, ma presenta numerosi elementi di criticità anche per la difficoltà di incrociare i redditi dichiarati e la consistenza patrimoniale dei soci. Dopo aver illustrato le possibilità di repressione del fenomeno delle società di comodo, illustra ulteriori proposte al fine di far prevalere la sostanza reddituale e patrimoniale sulla forma rivestita da tali soggetti.

Il senatore LANNUTTI (IdV) chiede una valutazione delle misure adottate dal governo Monti sui "capitali scudati", nonché una valutazione dell’ipotesi di introdurre un generalizzato contrasto di interesse tra acquirente e fornitore, attraverso un’ampia deduzione delle spese effettuate dalle famiglie. Chiede infine un ulteriore chiarimento in tema di tributo ecologico.

Il sentore BARBOLINI (PD) ritiene che la differenziazione dimensionale proposta dall’audito, della quale apprezza le motivazioni e gli obiettivi, dovrebbe prevedere ulteriori scaglioni, soprattutto per quanto riguarda i contribuenti al di sotto dei 5 milioni di fatturato.

Il senatore MUSI (PD) giudica positivamente l’esigenza di integrare in un unico soggetto l’Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza, ma ritiene, peraltro, eccessive le misure proposte dall’oratore per ridurre il fenomeno delle società di comodo, soprattutto per quanto riguarda la confisca dei beni intestati alle società e utilizzati dai soci, in caso di comprovati comportamenti elusivi.

Il presidente BALDASSARRI (Per il Terzo Polo:ApI-FLI) chiede un’ulteriore specificazione della proposta di integrazione tra Guardia di finanza e Agenzia delle entrate, nonché di chiarire quale modello dell’amministrazione finanziaria si attaglia meglio alle linee di riforma, partendo dall’attuale organizzazione in agenzia.

Il professor DI TANNO risponde ai quesiti osservando che le misure impositive relative ai capitali "scudati" previste dal decreto-legge n. 201, presentano caratteristiche tecniche adeguate e appaiono ampiamente condivisibili. Ritiene, infatti, legittima la pretesa dell’erario rispetto al mantenimento del regime di anonimato e riservatezza garantito dalla disciplina vigente, osservando, viceversa, che le nuove misure non intaccano il patto originariamente sancito con i contribuenti di non sottoporre ad accertamento le annualità precedenti a quelle in cui è stata varata la disciplina dello scudo fiscale. Ritiene peraltro legittimo riflettere sull’adeguatezza dell’aliquota d’imposta sui capitali scudati tale da non incorrere in nuovo contenzioso. Per quanto riguarda il contrasto di interessi, esprime perplessità per l’introduzione di una generalizzata deduzione forfetaria, che avrebbe quale esito non raccomandabile il superamento di fatto dell& rsquo;attuale sistema della tassazione con ritenuta alla fonte da parte dei sostituiti di imposta sulla generalità dei contribuenti titolari di redditi da lavoro dipendente e assimilato. Riepiloga poi analiticamente le ragioni della proposta di differenziazione del regime impositivo tra classi di contribuenti e risponde poi al quesito circa la riorganizzazione e ammodernamento dell’Agenzia delle entrate. In particolare, ritiene che il modello agenzia, pur perfettibile e migliorabile, costituisca un impianto organizzativo più aderente all’evoluzione del sistema economico rispetto alla struttura ministeriale e che il progressivo coordinamento e integrazione tra Agenzia delle entrate, Anagrafe tributaria ed Equitalia rappresenti un percorso da giudicare positivamente.

Il presidente BALDASSARRI dichiara conclusa l'audizione e avverte che i documenti acquisiti nel corso della seduta saranno consultabili sulla pagina web della Commissione.

Il PRESIDENTE informa inoltre che l’audizione del professor Uckmar prevista oggi, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in titolo, d’intesa con l’audito, è rinviata ad altra seduta.

            La Commissione prende atto.

            Il seguito dell’indagine conoscitiva è quindi rinviato.


            La seduta termina alle ore 16,45.

 Fonte FICIESSE.IT

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